riallacciandomi al mio recente post c'e qualcuno o qualcosa nel mio letto mi garba farsi sapere quanto visse il mio amico achille sul k2:
molti anni fa ebbi l'onere e l'onore di ospitare a casa mia achille compagnoni l'uomo che per primo con lacedelli conquisto' per primo la vetta inviolata del K2 NELL'ANNO DI GRAZIA 1954......sebbene avessi solo 14 anni si intrattenne con me tutto il giorno a conversare di montagne e mi racconto' la sua drammatica esperienza nella conquista della montagna che uccide....posso trarre qui dal suo diario personale le sue parole a pochi decine di metri dalla vetta: <<tracorse circa un'ora di quella pena quando mi parve che la corda dietro di me si tendesse. mi voltai temendo che lacedelli si fosse abbattuto sulla neve ma lo vidi salire regolarmente e lentamente.
feci altri tre passi e la strana sensazione si rinnovo'. mi voltai ancora e vidi la corda lenta strisciare sulla neve.
allora ebbi paura.non della montagna,non del freddo, ma dell'ignoto perche' sentii che dietro di me c'era qualcuno,invisibile ma presente, che ci seguiva. sostai attesi lino.attraverso la maskera di ghiaccio che gli incrostava il viso lessi anche nei suoi occhi la mia stessa angoscia.
c'e qualcuno dissi
lo sento anch'io rispose lacedelli
chi e'?
tacemmo folgorati dallo stesso pensiero: puchoz,il nostro compagno morto durante la scalata, il nostro mario salito attraverso i sentieri di un'altra vita, per essere con noi al momento della vittoria.
no, non era puchoz. perche' un'altra sensazione terribilmente identica in me e in lacedelli si fece strada in noi: l'essere invisibile che ci seguiva era una donna. ce lo confessammo esitando,sconvolti nel constatare che i nostri pensieri coincidevano.
tememmo di essere inpazziti.
chi sono io? chiesi.
compagnoni. ed io?
lacedelli.cose' quel monte che si vede laggiu'?
il broad peak. quante punte ha?
tre.
la presenza ci segui' fino alla vetta e li scomparve,di colpo, come era venuto.>>
molti anni fa ebbi l'onere e l'onore di ospitare a casa mia achille compagnoni l'uomo che per primo con lacedelli conquisto' per primo la vetta inviolata del K2 NELL'ANNO DI GRAZIA 1954......sebbene avessi solo 14 anni si intrattenne con me tutto il giorno a conversare di montagne e mi racconto' la sua drammatica esperienza nella conquista della montagna che uccide....posso trarre qui dal suo diario personale le sue parole a pochi decine di metri dalla vetta: <<tracorse circa un'ora di quella pena quando mi parve che la corda dietro di me si tendesse. mi voltai temendo che lacedelli si fosse abbattuto sulla neve ma lo vidi salire regolarmente e lentamente.
feci altri tre passi e la strana sensazione si rinnovo'. mi voltai ancora e vidi la corda lenta strisciare sulla neve.
allora ebbi paura.non della montagna,non del freddo, ma dell'ignoto perche' sentii che dietro di me c'era qualcuno,invisibile ma presente, che ci seguiva. sostai attesi lino.attraverso la maskera di ghiaccio che gli incrostava il viso lessi anche nei suoi occhi la mia stessa angoscia.
c'e qualcuno dissi
lo sento anch'io rispose lacedelli
chi e'?
tacemmo folgorati dallo stesso pensiero: puchoz,il nostro compagno morto durante la scalata, il nostro mario salito attraverso i sentieri di un'altra vita, per essere con noi al momento della vittoria.
no, non era puchoz. perche' un'altra sensazione terribilmente identica in me e in lacedelli si fece strada in noi: l'essere invisibile che ci seguiva era una donna. ce lo confessammo esitando,sconvolti nel constatare che i nostri pensieri coincidevano.
tememmo di essere inpazziti.
chi sono io? chiesi.
compagnoni. ed io?
lacedelli.cose' quel monte che si vede laggiu'?
il broad peak. quante punte ha?
tre.
la presenza ci segui' fino alla vetta e li scomparve,di colpo, come era venuto.>>
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