E' da un po' che cerco di stabilire quali siano gli elementi del carattere e lo stile di vita veramente degni di una persona che sia non soltanto inattaccabile da qualsiasi punto di vista, ma talmente esemplare da poter costituire l' incarnazione vivente di un personaggio da romanzo. Gli elementi secondari nel rapporto con gli altri individui, specie con gli amici, devono essere:
-assoluta trasparenza e lealtà. La trasparenza comprende la libertà di dire e fare qualsiasi cosa non vada contro gli interessi o la sensibilità altrui, quindi, in base ai punti successivamente esposti, si riferisce esclusivamente a frasi e azioni autoriflesse: ci si deve mostrare, al netto di qualsiasi esibizionismo, per quelli che siamo realmente. E' un discorso complesso, non saprei stabilirne i limiti perchè credo si debba evitare il più possibile di parlare di se stessi, tralasciando assolutamente le informazioni superflue, e tuttavia, in concomitanza di eventi per noi importanti, è necessario aprirsi, proprio in base al principio di trasparenza.
-evitare di assumere atteggiamenti studiati al fine di impressionare favorevolmente le persone di cui amiamo l' amicizia. Evitare di fare i simpatici: evitare le battute, evitare di riempire le conversazioni di aneddoti superflui, evitare i gesti plateali e in genere tutto ciò che potrebbe mirare a portare l' attenzione sulla nostra persona. Non dobbiamo cercare di far colpo, non dobbiamo stupire nessuno perchè non siamo superiori a nessuno, non dobbiamo elemosinare amicizia perchè tantomeno ne siamo inferiori. Noi siamo noi, punto e basta.
-eliminati i rami morti dai rapporti interpersonali, occorre però comunicare vicinanza e calore, non solo continuando a condividere le normali conversazioni e i momenti di allegria, ma soprattutto lasciando intuire quanta importanza per noi abbiano questi rapporti. Con un amico si deve poter dialogare senza mai aprire bocca, poichè l' amico per noi è un libro aperto, la sua sola partecipe vicinanza è sufficiente a sprigionare calore umano.
Gli elementi principali- romanzeschi- eroici
-gravarsi di un carico umanamente insostenibile (ad esempio un disumano programma di dieta-allenamento-studio\lavoro) allo scopo di differenziarci dalla massa, legittimando le nostre aspirazioni, che devono tuttavia essere collocate talmente in alto da risultare irrealizzabili.
E' la poetica del sacrificio, unita alla remota e assurda condanna del programma.
-agire in modo tale da permettere agli stupidi di biasimarci e di schernirci, coltivando dentro di noi la consapevolezza di essere nei loro confronti dei titani. Il futuro ci renderà atto della nostra gloria. Non è possibile vivere un' intera esistenza mantenendosi sempre sullo stesso livello, quindi dobbiamo mirare a concentrare i nostri sforzi in un limitato lasso di tempo. Scintillare e risplendere di forza, di luce e di calore, farsi sciogliere e consumare dallo stesso fuoco che che ci riscalda, illumina i nostri passi e ci vivifica. Sarebbe troppo comodo fare il martire solo per un po'. Credo che sia necessario fare una scelta che in prospettiva totale possa essere interpretata come una futile perdita di tempo (scrivere, ad esempio), ma che si trasforma in gesto eroico se inquadrata in un progetto a termine (non si può scintillare facendo l' avvocato o il medico, d' altra parte non si può vivere facendo lo scrittore, a meno che non si riesca a sfondare, d' altra parte sarebbe troppo comodo scegliere di scrivere per un tot numero di anni, rinunciando poi in caso di fallimento, quindi: è alla vita che, successo o fallimento, fin da principio bisogna scegliere di rinunciare). La consapevolezza che la morte verrà entro pochi anni, e noi non stiamo scrivendo per ambizione, ma per trasformare la nostra vita in un' epica tragedia, cui l' assurda condanna del programma sacrificale dietetico-sportivo renderà la lettura inesplicabile agli occhi delle mezze calzette, ci aiuterà a trovare le parole vere e necessarie per la nostra opera, e ci faciliterà grandemente nella rinuncia agli atteggiamenti patetici, alle battute stupide e agli aneddoti superflui. Gli amici intuiranno la gelida strana rassegnazione nei gesti e nei sorrisi, ma anche il calore e la serena dimentica gioia che dobbiamo alla loro vicinanza. Le ragazze dovranno scegliere tra la banalità delle pancette da bar sport e la sacralità greve e gioiosa del mio teatro dell' assurdo.
-assoluta trasparenza e lealtà. La trasparenza comprende la libertà di dire e fare qualsiasi cosa non vada contro gli interessi o la sensibilità altrui, quindi, in base ai punti successivamente esposti, si riferisce esclusivamente a frasi e azioni autoriflesse: ci si deve mostrare, al netto di qualsiasi esibizionismo, per quelli che siamo realmente. E' un discorso complesso, non saprei stabilirne i limiti perchè credo si debba evitare il più possibile di parlare di se stessi, tralasciando assolutamente le informazioni superflue, e tuttavia, in concomitanza di eventi per noi importanti, è necessario aprirsi, proprio in base al principio di trasparenza.
-evitare di assumere atteggiamenti studiati al fine di impressionare favorevolmente le persone di cui amiamo l' amicizia. Evitare di fare i simpatici: evitare le battute, evitare di riempire le conversazioni di aneddoti superflui, evitare i gesti plateali e in genere tutto ciò che potrebbe mirare a portare l' attenzione sulla nostra persona. Non dobbiamo cercare di far colpo, non dobbiamo stupire nessuno perchè non siamo superiori a nessuno, non dobbiamo elemosinare amicizia perchè tantomeno ne siamo inferiori. Noi siamo noi, punto e basta.
-eliminati i rami morti dai rapporti interpersonali, occorre però comunicare vicinanza e calore, non solo continuando a condividere le normali conversazioni e i momenti di allegria, ma soprattutto lasciando intuire quanta importanza per noi abbiano questi rapporti. Con un amico si deve poter dialogare senza mai aprire bocca, poichè l' amico per noi è un libro aperto, la sua sola partecipe vicinanza è sufficiente a sprigionare calore umano.
Gli elementi principali- romanzeschi- eroici
-gravarsi di un carico umanamente insostenibile (ad esempio un disumano programma di dieta-allenamento-studio\lavoro) allo scopo di differenziarci dalla massa, legittimando le nostre aspirazioni, che devono tuttavia essere collocate talmente in alto da risultare irrealizzabili.
E' la poetica del sacrificio, unita alla remota e assurda condanna del programma.
-agire in modo tale da permettere agli stupidi di biasimarci e di schernirci, coltivando dentro di noi la consapevolezza di essere nei loro confronti dei titani. Il futuro ci renderà atto della nostra gloria. Non è possibile vivere un' intera esistenza mantenendosi sempre sullo stesso livello, quindi dobbiamo mirare a concentrare i nostri sforzi in un limitato lasso di tempo. Scintillare e risplendere di forza, di luce e di calore, farsi sciogliere e consumare dallo stesso fuoco che che ci riscalda, illumina i nostri passi e ci vivifica. Sarebbe troppo comodo fare il martire solo per un po'. Credo che sia necessario fare una scelta che in prospettiva totale possa essere interpretata come una futile perdita di tempo (scrivere, ad esempio), ma che si trasforma in gesto eroico se inquadrata in un progetto a termine (non si può scintillare facendo l' avvocato o il medico, d' altra parte non si può vivere facendo lo scrittore, a meno che non si riesca a sfondare, d' altra parte sarebbe troppo comodo scegliere di scrivere per un tot numero di anni, rinunciando poi in caso di fallimento, quindi: è alla vita che, successo o fallimento, fin da principio bisogna scegliere di rinunciare). La consapevolezza che la morte verrà entro pochi anni, e noi non stiamo scrivendo per ambizione, ma per trasformare la nostra vita in un' epica tragedia, cui l' assurda condanna del programma sacrificale dietetico-sportivo renderà la lettura inesplicabile agli occhi delle mezze calzette, ci aiuterà a trovare le parole vere e necessarie per la nostra opera, e ci faciliterà grandemente nella rinuncia agli atteggiamenti patetici, alle battute stupide e agli aneddoti superflui. Gli amici intuiranno la gelida strana rassegnazione nei gesti e nei sorrisi, ma anche il calore e la serena dimentica gioia che dobbiamo alla loro vicinanza. Le ragazze dovranno scegliere tra la banalità delle pancette da bar sport e la sacralità greve e gioiosa del mio teatro dell' assurdo.
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