Non sono mai riuscito ad indentificare la differenza vera, sostanziale, tra natura e doping, una volta messa da parte la questione legale, ma di quest'argomento credo si sia già abbondantemente discusso in più sedi e in più occasioni.
La cosa assume però dei contorni sconvolgenti, per me, negli ultimi tempi.
Vi spiego.
Mi è capitato di vedere amici che praticano il bb natural (filosofia che sposo anche io, tra l'altro) prodursi in:
caffé + tabasco (...sigh...) come termogenico (scusa se ti cito, è giusto per fare numero, poi puoi bertene quanto ne vuoi...)
bicchieri di aceto bevuti nel post-wo come una sorta di veicolatore di carbo
nicotina per dimagrire
ed altre porcate del genere (ne ho citata soltanto qualcuna).
Allora, ciò che mi viene da pensare è: se (riferendomi in particolare a delle pratiche che contemplano l'assunzione di sostanze nocive, come la nicotina) l'obiettivo è quello di ottenere un risultato efficace aggirando i sistemi antidoping (in questo caso la lista delle sostanze dopanti), se non c'è una morale che vieta tassativamente di assumere consapevolmente qualunque sostanza in qualunque quantità possa fare male al corpo,
se le pratiche adottate per evitare di assumere sostanze dopanti, spesso fanno più male delle sostanze stesse che si cerca di evitare,
se queste pratiche non servono quasi mai ad un *****, e quando servono, dopo un po' diventano doping,
se quindi, al di fuori della questione legale non c'è nessuna, e dico NESSUNA differenza tra un atleta natural ed uno "non-natural", tranne quella che almeno un "non-natural" si risparmia di ingurgitare delle vere e proprie porcherie e di adottare delle pratiche che, in un gioco di equilbrismo estremo, cercando di evitare al millimetro i limiti del doping, oltrepassano il ridicolo, beh, allora....
la differenza pratica, qual è? Chi è "meglio"? E non mi si venga a dire che "nessuno è meglio dell'altro, perché sono semplicemente scelte di vita", perché uno che sceglie di sballarsi i valori più di un dopato per non essere dopato, si rovina la salute più di un dopato e spesso è anche frustrato perché i rimedi di nonna papera quasi sempre non servono a un *****, è soltanto uno che ha scelto di non incorrere in sanzioni sportive e/o penali. Punto e basta. Non è uno che ha deciso di stare meglio, non è uno con una morale migliore, anzi.
Allora, in considerazione di ciò, credo di poter dire che la definizione "natural" è ingannevole al pari di quella che, sul pacchetto di sigarette, lascia intendere al fumatore che le sigarette light fanno meno male (e infatti è stata eliminata...). Di "natural" come li intende qualcuno, credo non ce ne siano quasi più.
Saluti, Stefano.
La cosa assume però dei contorni sconvolgenti, per me, negli ultimi tempi.
Vi spiego.
Mi è capitato di vedere amici che praticano il bb natural (filosofia che sposo anche io, tra l'altro) prodursi in:
caffé + tabasco (...sigh...) come termogenico (scusa se ti cito, è giusto per fare numero, poi puoi bertene quanto ne vuoi...)
bicchieri di aceto bevuti nel post-wo come una sorta di veicolatore di carbo
nicotina per dimagrire
ed altre porcate del genere (ne ho citata soltanto qualcuna).
Allora, ciò che mi viene da pensare è: se (riferendomi in particolare a delle pratiche che contemplano l'assunzione di sostanze nocive, come la nicotina) l'obiettivo è quello di ottenere un risultato efficace aggirando i sistemi antidoping (in questo caso la lista delle sostanze dopanti), se non c'è una morale che vieta tassativamente di assumere consapevolmente qualunque sostanza in qualunque quantità possa fare male al corpo,
se le pratiche adottate per evitare di assumere sostanze dopanti, spesso fanno più male delle sostanze stesse che si cerca di evitare,
se queste pratiche non servono quasi mai ad un *****, e quando servono, dopo un po' diventano doping,
se quindi, al di fuori della questione legale non c'è nessuna, e dico NESSUNA differenza tra un atleta natural ed uno "non-natural", tranne quella che almeno un "non-natural" si risparmia di ingurgitare delle vere e proprie porcherie e di adottare delle pratiche che, in un gioco di equilbrismo estremo, cercando di evitare al millimetro i limiti del doping, oltrepassano il ridicolo, beh, allora....
la differenza pratica, qual è? Chi è "meglio"? E non mi si venga a dire che "nessuno è meglio dell'altro, perché sono semplicemente scelte di vita", perché uno che sceglie di sballarsi i valori più di un dopato per non essere dopato, si rovina la salute più di un dopato e spesso è anche frustrato perché i rimedi di nonna papera quasi sempre non servono a un *****, è soltanto uno che ha scelto di non incorrere in sanzioni sportive e/o penali. Punto e basta. Non è uno che ha deciso di stare meglio, non è uno con una morale migliore, anzi.
Allora, in considerazione di ciò, credo di poter dire che la definizione "natural" è ingannevole al pari di quella che, sul pacchetto di sigarette, lascia intendere al fumatore che le sigarette light fanno meno male (e infatti è stata eliminata...). Di "natural" come li intende qualcuno, credo non ce ne siano quasi più.
Saluti, Stefano.
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