Uno studio dell'Istituto Cattaneo smentisce i dati dei poster
di Berlusconi: nel 2003 quasi due milioni e mezzo di reati
Omicidi e rapine in aumento
E l'Italia è il paese delle truffe
Alto il numero degli assassinii passionali, risale il numero delle vittime della mafia. Su scippi e borseggi, in salita i furti in casa
di VLADIMIRO POLCHI
ROMA - L'Italia di Berlusconi è un Paese più sicuro? La promessa di ridurre i reati, contenuta nel "Contratto con gli italiani", è stata mantenuta? No, oggi il nostro è il Paese delle truffe. Le frodi (54mila nel 2002) sono schizzate a 187mila nel 2003. Gli omicidi, dopo 10 anni di costante diminuzione, nel 2003 sono aumentati del 10,3%. Le rapine sono al livello più alto degli ultimi 40 anni. Cresce anche il numero dei borseggi e dei furti negli appartamenti. Nel complesso i reati nel 2003 sono stati quasi due milioni e mezzo (rispetto ai 2.231.000 del 2002). E' quanto emerge da una ricerca condotta dall'Istituto Cattaneo di Bologna. Lo studio sulla "Criminalità predatoria", curato dal professore Marzio Barbagli, rende pubblici per la prima volta i dati completi sulla criminalità nel 2003.
Il Cattaneo prende le mosse da quel "Contratto con gli italiani" firmato nel 2001 da Berlusconi nel salotto di Bruno Vespa. "Nel Patto - ricorda Barbagli - il premier prometteva una "forte riduzione del numero dei reati rispetto agli attuali 3 milioni"". Un contratto falso sin dalle premesse. Berlusconi infatti non poteva che riferirsi ai dati del 2000, non certo al 2001, a meno di non riconoscergli doti di preveggenza. Ebbene "nel 2000 i reati erano 2.563.000". Come si è arrivati ai tre milioni?
"Curiosamente - risponde Barbagli - Berlusconi ha usato come parametro il 1999, quando il totale dei delitti fu di 3.384.000". In una campagna elettorale fortemente incentrata sul tema della sicurezza, il futuro premier intendeva forse drammatizzare il problema della criminalità e poi vantare futuri successi partendo proprio dal dato del '99. In quel contratto, Berlusconi annunciava anche l'istituzione del poliziotto di quartiere. "Va detto - avvertono al Cattaneo - che quei pochi che si vedono per strada non sono uomini nuovi, reclutati per questo incarico, ma sono agenti che già erano impegnati in altri servizi. L'unica assunzione è stata quella dei mille uomini schierati alle frontiere per dare attuazione alla legge Bossi-Fini sull'immigrazione".
Insomma qual è lo stato di salute della nostra sicurezza? Durante il governo Berlusconi i dati parlano chiaro. Nel 2001 i reati commessi erano 2.163.000, nel 2002 salgono a 2.231.000, nel 2003 arrivano a quota 2.457.000. L'aumento macroscopico riguarda le truffe, passate dalle 54 mila del 2002 alle 187 mila del 2003. Un balzo in avanti dovuto per lo più (secondo indiscrezioni del ministero dell'Interno) alle frodi legate alle telepromozioni. A preoccupare è anche l'inversione di tendenza degli omicidi. Per dieci anni (a partire dal 1992) il numero delle persone uccise nel nostro Paese è costantemente diminuito, soprattutto grazie alla "flessione dei crimini della criminalità organizzata". Nel 2003, però, la curva degli omicidi riprende a salire, con il 10,3% in più rispetto all'anno precedente. A incidere è l'aumento degli assassinii passionali, e (dopo anni di quasi silenzio) i morti di mafia. In Italia, continua poi a crescere il numero dei borseggi (165 mila nel 2003, più 6,9% rispetto al 2002), degli scippi (saliti del 2,8% nel 2003) e delle rapine, che proseguono la loro corsa pericolosa (con un incremento del 14,2% nel 2002 e di un ulteriore 4,3% nel corso del 2003).
A sorprendere è soprattutto la crescita dei furti negli appartamenti, proprio quel reato che Berlusconi si vanta di aver ridotto del 17% sui grandi manifesti elettorali che tappezzano in questi giorni le nostre città. Ebbene, dopo cinque anni di calo, i furti in casa nel 2003 sono cresciuti del 1,5% sul 2002. Prosegue invece la discesa dei furti d'auto (il 4,8% in meno del 2002). "I reati aumentano - conclude Barbagli - quando diminuiscono è solo all'interno di una tendenza di lungo periodo".
(22 aprile 2004)
Bye
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