In corso l'indagine europea sulla correttezza dei bilanci
Berlusconi: salveremo le squadre di calcio
Il premier favorevole a un secondo decreto «spalmadebiti» per permettere alle società di rateizzare il debito con l'erario
ROMA - Il governo interverrà per salvare le squadre di calcio. Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi dà la linea scelta, nostante le contrarietà espresse da alcuni ministri, in particolare da quello del Welfare, Robero Maroni.
<TABLE width=1 align=left><TBODY><TR><TD></TD></TR><TR><TD>Il premier Silvio berlusconi (Lapresse)
</TD></TR></TBODY></TABLE>
«Stiamo discutendo, penso che interverremo» ha detto il premier a proposito della possibilità che il governo adotti un secondo decreto «spalmadebiti», grazie al quale le squadre di calcio di serie A e B potrebbero rateizzare il debito con l’erario, pari a 510 milioni di euro a giugno 2003.
Il primo decreto salvadebiti, quello che permette di «spalmare» contabilmente su 10 anni il prezzo del cartellino dei calciatori acquistati, è stato contestato dall'Unione europea. Da parte delle autorità europee si ipotizza la sospetta violazione delle direttive Ue in materia di contabilità e in particolare il fatto che l'ammortamento dei giocatori non può superare il periodo di vita dei contratti. Il tema è complesso: diverse società hanno da una parte debito con il fisco, dall'altra debiti con le banche. E sui bilanci delle squadre di calcio di A e B è in corso un'inchiesta della Guardia di Finanza.
19 marzo 2004 - Corriere.it anche sul tuo cellulare Tim, Vodafone o Wind
Praticamente in questo modo gli stipendi hai calciatori e accompagnatori vari li pagheremo noi:vom: :vom: <!-- fine articolo articolo-PP.xsl e data inizio pubblicazione-->
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</TD></TR></TBODY></TABLE>
«Stiamo discutendo, penso che interverremo» ha detto il premier a proposito della possibilità che il governo adotti un secondo decreto «spalmadebiti», grazie al quale le squadre di calcio di serie A e B potrebbero rateizzare il debito con l’erario, pari a 510 milioni di euro a giugno 2003.
Il primo decreto salvadebiti, quello che permette di «spalmare» contabilmente su 10 anni il prezzo del cartellino dei calciatori acquistati, è stato contestato dall'Unione europea. Da parte delle autorità europee si ipotizza la sospetta violazione delle direttive Ue in materia di contabilità e in particolare il fatto che l'ammortamento dei giocatori non può superare il periodo di vita dei contratti. Il tema è complesso: diverse società hanno da una parte debito con il fisco, dall'altra debiti con le banche. E sui bilanci delle squadre di calcio di A e B è in corso un'inchiesta della Guardia di Finanza.
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