Originally posted by Magnetuss
Intendiamoci:
quel che ho detto (e lo dico soprattutto a Viktor) non ha alcuna possibiltà di essere attuato. Nessuna!
Perchè presuppone che noi (e gli americani, i polacchi, gli inglesi ecc.) siamo là, come ci hanno raccontato per portare la democrazia, liberare un paese da una dittatura, liberare il mondo dalla minaccia terroristica ecc.
Ma siccome sappiamo che siamo lì per un altro motivo (che conosciamo tutti, meno quelli che credono che gli asini volano)
bisogna che ci lasciamo i nostri soldati, visto che le occupazioni da che mondo e mondo si fanno coi militari.
Solo che il costo in termini di vite umane comincia a diventare troppo alto, sia per noi che soprattutto per gli americani che non si possono permettere un disastro in termini di vite umane, pena la sconfitta alle elezioni presidenziali del prossimo anno.
Quindi il signor Bush è un po' tra due fuochi: da una parte i suoi referenti economici che vogliono il petrolio iracheno e i proventi della ricostruzione del paese, e dall'altra parte gli elettori americani che se la carneficina continua l'anno prossimo lo mandano a casa.
Infatti, adesso, Bush parla di accelerare la costituzione di un governo provvisorio formato da iracheni (che sarebbe comunque un "governo fantoccio" in mano alla volontà degli occupanti militari.
Stiamo a vedere; ma purtroppo, nel frattempo, aspettiamoci un aggravarsi della situazione. Temo.
Intendiamoci:
quel che ho detto (e lo dico soprattutto a Viktor) non ha alcuna possibiltà di essere attuato. Nessuna!
Perchè presuppone che noi (e gli americani, i polacchi, gli inglesi ecc.) siamo là, come ci hanno raccontato per portare la democrazia, liberare un paese da una dittatura, liberare il mondo dalla minaccia terroristica ecc.
Ma siccome sappiamo che siamo lì per un altro motivo (che conosciamo tutti, meno quelli che credono che gli asini volano)
bisogna che ci lasciamo i nostri soldati, visto che le occupazioni da che mondo e mondo si fanno coi militari.
Solo che il costo in termini di vite umane comincia a diventare troppo alto, sia per noi che soprattutto per gli americani che non si possono permettere un disastro in termini di vite umane, pena la sconfitta alle elezioni presidenziali del prossimo anno.
Quindi il signor Bush è un po' tra due fuochi: da una parte i suoi referenti economici che vogliono il petrolio iracheno e i proventi della ricostruzione del paese, e dall'altra parte gli elettori americani che se la carneficina continua l'anno prossimo lo mandano a casa.
Infatti, adesso, Bush parla di accelerare la costituzione di un governo provvisorio formato da iracheni (che sarebbe comunque un "governo fantoccio" in mano alla volontà degli occupanti militari.
Stiamo a vedere; ma purtroppo, nel frattempo, aspettiamoci un aggravarsi della situazione. Temo.

proviamo solo ad immaginare...
per il resto la tua analisi è condivisibile.
V.
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