NASSIRIYA – Italiani nel mirino in Iraq. Nove carabinieri e tre soldati dell’esercito sono morti. Un altro militare italiano è disperso. L'attacco è avvenuto a Nassiriya nel quartier generale dei nostri militari. Un camion imbottito di esplosivo ha forzato il posto di blocco all’entrata della base ed è esploso vicino alla palazzina che ospita il contingente italiano. La deflagrazione è stata potentissima e ha provocato anche la morte di otto civili iracheni e il ferimento di altri dodici.
Secondo la tv satellitare Al-Jazeera sarebbe stato un kamikaze a compiere l’attentato. La notizia è confermata anche da Andrea Angeli, portavoce dell'autorità provvisoria di coalizione.
Il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Guido Bellini, si è recato subito al Quirinale per riferire dell'attacco al Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi. Sembra che la maggior parte dei carabinieri appartenga alla caserma "Federico Guella di Laives" in provincia di Bolzano. A Nassiriya c’è il colonnello Giorgio Di Paoli, altoatesino, comandante del distaccamento “Battaglione Mobile”. Tra le vittime c’erano alcuni militari che avevano quasi completato i quattro mesi di servizio in Iraq e che il prossimo 15 ottobre sarebbero dovuti rientrare in Italia.
La deflagrazione è avvenuta alle 10 e 40 locali, le 8 e 40 in Italia. I militari colpiti fanno parte della Msu, l’unità multinazionale specializzata. E’ probabile, si apprende in ambienti vicini al Comando generale dell’Arma, che ci siano altre vittime oltre alla quelle già accertate. Alcuni carabinieri sono ancora sotto le macerie, tra cui si continua a scavare. I feriti sono stati trasportati nel vicino ospedale di Nassiriya.
La sede della Msu si trova presso l’ex Camera di Commercio Locale: parte della palazzina è crollata, altre due sono state danneggiate, mentre nel cortile antistante molti mezzi stanno bruciando. In fiamme anche il deposito delle munizioni, da cui provengono forti esplosioni. Il traffico nella zona circostante è in tilt, mentre la popolazione è scesa in strada in preda al panico. Dopo l’esplosione è stato attivato un numero telefonico (06.80982152) a disposizione dei familiari dei carabinieri in missione in Iraq.
Uno dei pochissimi episodi di ostilità nei confronti dei carabinieri si era verificato sempre a Nassiriya lo scorso settembre. Disordini erano esplosi durante il pagamento degli stipendi ad ex militari iracheni: un iracheno era morto.
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Secondo la tv satellitare Al-Jazeera sarebbe stato un kamikaze a compiere l’attentato. La notizia è confermata anche da Andrea Angeli, portavoce dell'autorità provvisoria di coalizione.
Il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Guido Bellini, si è recato subito al Quirinale per riferire dell'attacco al Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi. Sembra che la maggior parte dei carabinieri appartenga alla caserma "Federico Guella di Laives" in provincia di Bolzano. A Nassiriya c’è il colonnello Giorgio Di Paoli, altoatesino, comandante del distaccamento “Battaglione Mobile”. Tra le vittime c’erano alcuni militari che avevano quasi completato i quattro mesi di servizio in Iraq e che il prossimo 15 ottobre sarebbero dovuti rientrare in Italia.
La deflagrazione è avvenuta alle 10 e 40 locali, le 8 e 40 in Italia. I militari colpiti fanno parte della Msu, l’unità multinazionale specializzata. E’ probabile, si apprende in ambienti vicini al Comando generale dell’Arma, che ci siano altre vittime oltre alla quelle già accertate. Alcuni carabinieri sono ancora sotto le macerie, tra cui si continua a scavare. I feriti sono stati trasportati nel vicino ospedale di Nassiriya.
La sede della Msu si trova presso l’ex Camera di Commercio Locale: parte della palazzina è crollata, altre due sono state danneggiate, mentre nel cortile antistante molti mezzi stanno bruciando. In fiamme anche il deposito delle munizioni, da cui provengono forti esplosioni. Il traffico nella zona circostante è in tilt, mentre la popolazione è scesa in strada in preda al panico. Dopo l’esplosione è stato attivato un numero telefonico (06.80982152) a disposizione dei familiari dei carabinieri in missione in Iraq.
Uno dei pochissimi episodi di ostilità nei confronti dei carabinieri si era verificato sempre a Nassiriya lo scorso settembre. Disordini erano esplosi durante il pagamento degli stipendi ad ex militari iracheni: un iracheno era morto.
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