Ritorno un pò a rompere le uova nel paniere degli atleti artificiali:
Relazione di Claude Louis Gallien* (sicuramente mio parente )
Le risposte che vengono immediate alla mente sono in effetti semplici, persino semplicistiche: ci si dopa per guadagnare del denaro, ci si dopa perchè si ha il desiderio di esistere agli occhi degli altri, ci si dopa perchè mancano punti di riferimento e perchè si è pronti a fare qualsiasi cosa ... compreso ricorrere alla droga per cercare di modificare il proprio corpo o la propria vita.
Ciò che ci porta a raffrontare le ragioni per le quali ci si droga e quelle per le quali ci si dopa e il constatare che esistono in effetti delle convergenze: approccio "produttivista", desiderio di identificazione, ribellione contro l'autorità normativa, ricerca di una "autoterapia" destinata a compensare, almeno a livello dell'immaginario, delle insufficienze reali o inventate. Come la tossicomania, il doping permette di mantenere relazioni all'interno di una società ove le norme esigono il successo.
In fine, possiamo affermare che il doping traduce una delle realtà della droga ai nostri giorni: permette di rispondere ad una esigenza sociale in una società alienante, dove si tratta meno di obbedire a dei superiori e a degli automatismi, che mantenersi sempre "all'altezza" della propria immagine, persino eventualmente di superarsi senza sosta.
In questo contesto post moderno dove la società sviluppa sotto i nostri occhi una logica di prestazione senza anima e senza indulgenza, è assai inquietante constatare che alla domanda: Perchè si dopano? la risposta è sempre meno "Per guadagnare" e sempre più "Per non perdere".
Ma aihmè, come per il doping, così per la droga, si è sempre perdenti: "Ciascun uomo che non accetta le condizioni della propria vita vende la sua anima" (Baudelaire &emdash; I Paradisi Artificiali &emdash; 1860). La binomio prestazione-doping porta con sè ad una somma, ad una schiavitù, che conduce alla prigionia di se stessi, ed talvolta ad un comportamento di autodistruzione di cui giustamente bisogna preoccuparsi.
Byeeeeeeeeeeee
*Nato a Rennes il 26 agosto 1942 è Docente all'Università René Descartes di Parigi e Direttore del Laboratorio di Biologia. Il Professor Gallien, che ha presieduto la Commissione Nazionale di Lotta contro il Doping dal 1996 al 1999, è stato uno dei principali fautori della leggefrancese sul doping votata il 23 marzo 1999. E' uno dei nove membri del nuovo "Consiglio Nazionale di Prevenzione e di Lotta contro il Doping" . autorità amministrativa indipendente prevista dalla nuova legge. La sua carriera sportiva vanta risultati nel lancio del martello e del disco a livello nazionale ed internazionale.
Claude Louis Gallien è Vice Presidente del Comitato Nazionale Olimpico e Sportivo Francese, Presidente della Federazione Nazionale dello Sport Universitario (F.S.N. U.) e Capo esecutivo della Federazione Internazionale dello Sport Universitario (RI.S. U).
Relazione di Claude Louis Gallien* (sicuramente mio parente )
Le risposte che vengono immediate alla mente sono in effetti semplici, persino semplicistiche: ci si dopa per guadagnare del denaro, ci si dopa perchè si ha il desiderio di esistere agli occhi degli altri, ci si dopa perchè mancano punti di riferimento e perchè si è pronti a fare qualsiasi cosa ... compreso ricorrere alla droga per cercare di modificare il proprio corpo o la propria vita.
Ciò che ci porta a raffrontare le ragioni per le quali ci si droga e quelle per le quali ci si dopa e il constatare che esistono in effetti delle convergenze: approccio "produttivista", desiderio di identificazione, ribellione contro l'autorità normativa, ricerca di una "autoterapia" destinata a compensare, almeno a livello dell'immaginario, delle insufficienze reali o inventate. Come la tossicomania, il doping permette di mantenere relazioni all'interno di una società ove le norme esigono il successo.
In fine, possiamo affermare che il doping traduce una delle realtà della droga ai nostri giorni: permette di rispondere ad una esigenza sociale in una società alienante, dove si tratta meno di obbedire a dei superiori e a degli automatismi, che mantenersi sempre "all'altezza" della propria immagine, persino eventualmente di superarsi senza sosta.
In questo contesto post moderno dove la società sviluppa sotto i nostri occhi una logica di prestazione senza anima e senza indulgenza, è assai inquietante constatare che alla domanda: Perchè si dopano? la risposta è sempre meno "Per guadagnare" e sempre più "Per non perdere".
Ma aihmè, come per il doping, così per la droga, si è sempre perdenti: "Ciascun uomo che non accetta le condizioni della propria vita vende la sua anima" (Baudelaire &emdash; I Paradisi Artificiali &emdash; 1860). La binomio prestazione-doping porta con sè ad una somma, ad una schiavitù, che conduce alla prigionia di se stessi, ed talvolta ad un comportamento di autodistruzione di cui giustamente bisogna preoccuparsi.
Byeeeeeeeeeeee
*Nato a Rennes il 26 agosto 1942 è Docente all'Università René Descartes di Parigi e Direttore del Laboratorio di Biologia. Il Professor Gallien, che ha presieduto la Commissione Nazionale di Lotta contro il Doping dal 1996 al 1999, è stato uno dei principali fautori della leggefrancese sul doping votata il 23 marzo 1999. E' uno dei nove membri del nuovo "Consiglio Nazionale di Prevenzione e di Lotta contro il Doping" . autorità amministrativa indipendente prevista dalla nuova legge. La sua carriera sportiva vanta risultati nel lancio del martello e del disco a livello nazionale ed internazionale.
Claude Louis Gallien è Vice Presidente del Comitato Nazionale Olimpico e Sportivo Francese, Presidente della Federazione Nazionale dello Sport Universitario (F.S.N. U.) e Capo esecutivo della Federazione Internazionale dello Sport Universitario (RI.S. U).
Commenta