Premetto che non ho esperienze dirette rilevanti in merito, quindi il mio giudizio si può fondare solo su fattori conoscitivi acquisiti qua e là...
Anche in occidente una persona robusta, alta e d atleticas è sinonimo di forza e di potenza sessuale, non per questo i canoni del bodybuilding rientrano nei nostri canoni culturali sportivi...
Poi si parla di atleti asiatici in generale: non si può generalizzare quando di sta parlando di una miriade di nazioni con una loro cultura storica e sportiva distinta...
Gli elementi che concorrono a definire un certo tipo di fisico predisposto o meno ed eccellere in una particolare disciplina sono molteplici.
Nella fattispecie nel bodybuilding abbiamo (realisticamente):
- STRUTTURA SCHELETRICA E ARTICOLARE (senza spalle larghe, bacino stretto, articolazioni sottili ed efficienti, sistema tendineo resistente non si va da nessuna parte...);
- STRUTTURA MUSCOLARE (composizione percentuale delle fibre, forme muscolari...)
- EQUILIBRIO ORMONALE (elevata produzione endogena di ormoni anabolici, mappa recettoriale efficiente, organismo resistente agli squilibri ormonali indotti...)
- SISTEMA NEUROMUSCOLARE (elevata capacità di coinvolgimento contemporaneo di un gran numero di unità motorie, capacità di coordinazione e di controllo muscolare, capacità di isolare il lavoro di un muscolo...)
- ELEVATA RISPOSTA ANABOLICA (facilità di generazione di un bilancio azotato positivo in risposta a stimoli da sovraccarico, equilibrio metabolico)
- PREDISPOSIZIONE MENTALE E MOTIVAZIONE
Ci sarebbero asncora tanti altri punti, ma questi mi sembra possano riassumere in modo esaustivo il problema.
Per quanto concerne gli atleti asiatici, se guardiamo ai risultati degli ultimi Campionati del Mondo IPF di Powerlifting possiamo notare ottime performance assolute degli atleti giapponesi e di Taipei, sicuramente di livello superiore a buona parte dei paesi occidentali.
Questo potrebbe essere indice di una buona predisposizione neuromuscolare ma anche, e sarebbe da valutare caso per caso, di caratteristiche scheletriche particolari (arti superiori ed inferiori di lunghezza ridotta). Del resto anche gli atleti dell'est sono pressochè imbattibili in tutte le categorie di peso ma non mi risulta abbiamo mai ottenuto performance di rilievo nel Bodybuilding.
Subentra allora il fattore motivazione e cultura dello sport: ciò si traduce nella predisposizione o meno a dedicarsi con tutte le proprie forze ad una disciplina piuttosto che ad un'altra.
Nei paesi dell'est e nell'oriente in generale la cultura dei pesi è storicamente mirata al raggiungimento della massima forza esplosiva: un atleta che volesse dedicarsi al bodybuilding si troverebbe non supportato dall'opinione pubblica, non stimolato dalla presenza di validi antagonisti in loco (fattore da non sottovalutare soprattutto durante i primi anni di allenamento).
Sarà forse un caso che Arnold (di origine austriaca) abbia sviluppato al massimo le proprie potenzialità in California? E Franco Columbu avrebbe non dico vinto, ma mai partecipato al Mister Olympia se fosse restato in Italia?
Senza motivazione e confronto giornaliero con i tuoi antagonisti non si è stimolati a migliorarsi: molti atleti italiani si sentono già arrivati dopo la vittoria ad un campionato regionale (40-50 partecipanti divisi in 10 categorie...).
Quindi genetica, predisposizione sì ma anche e soprattutto cultura dello sport, supporto, gratificazione e confronto...
Cultura significa anche numero di praticanti e più è alto tale numero più è elevata la possibilità che emerga un campione...
Supporto e gratificazione significa non sentirsi emarginati nello sport e nella vita di tutti i giorni...
Confronto significa stimolo, possibilità di tradurre in risultati tangibili eventuali predisposizioni genetiche: pensate che Stefano Biondi non sarebbe stato da podio al Mister Olympia se fosse nato negli USA?
Anche in occidente una persona robusta, alta e d atleticas è sinonimo di forza e di potenza sessuale, non per questo i canoni del bodybuilding rientrano nei nostri canoni culturali sportivi...
Poi si parla di atleti asiatici in generale: non si può generalizzare quando di sta parlando di una miriade di nazioni con una loro cultura storica e sportiva distinta...
Gli elementi che concorrono a definire un certo tipo di fisico predisposto o meno ed eccellere in una particolare disciplina sono molteplici.
Nella fattispecie nel bodybuilding abbiamo (realisticamente):
- STRUTTURA SCHELETRICA E ARTICOLARE (senza spalle larghe, bacino stretto, articolazioni sottili ed efficienti, sistema tendineo resistente non si va da nessuna parte...);
- STRUTTURA MUSCOLARE (composizione percentuale delle fibre, forme muscolari...)
- EQUILIBRIO ORMONALE (elevata produzione endogena di ormoni anabolici, mappa recettoriale efficiente, organismo resistente agli squilibri ormonali indotti...)
- SISTEMA NEUROMUSCOLARE (elevata capacità di coinvolgimento contemporaneo di un gran numero di unità motorie, capacità di coordinazione e di controllo muscolare, capacità di isolare il lavoro di un muscolo...)
- ELEVATA RISPOSTA ANABOLICA (facilità di generazione di un bilancio azotato positivo in risposta a stimoli da sovraccarico, equilibrio metabolico)
- PREDISPOSIZIONE MENTALE E MOTIVAZIONE
Ci sarebbero asncora tanti altri punti, ma questi mi sembra possano riassumere in modo esaustivo il problema.
Per quanto concerne gli atleti asiatici, se guardiamo ai risultati degli ultimi Campionati del Mondo IPF di Powerlifting possiamo notare ottime performance assolute degli atleti giapponesi e di Taipei, sicuramente di livello superiore a buona parte dei paesi occidentali.
Questo potrebbe essere indice di una buona predisposizione neuromuscolare ma anche, e sarebbe da valutare caso per caso, di caratteristiche scheletriche particolari (arti superiori ed inferiori di lunghezza ridotta). Del resto anche gli atleti dell'est sono pressochè imbattibili in tutte le categorie di peso ma non mi risulta abbiamo mai ottenuto performance di rilievo nel Bodybuilding.
Subentra allora il fattore motivazione e cultura dello sport: ciò si traduce nella predisposizione o meno a dedicarsi con tutte le proprie forze ad una disciplina piuttosto che ad un'altra.
Nei paesi dell'est e nell'oriente in generale la cultura dei pesi è storicamente mirata al raggiungimento della massima forza esplosiva: un atleta che volesse dedicarsi al bodybuilding si troverebbe non supportato dall'opinione pubblica, non stimolato dalla presenza di validi antagonisti in loco (fattore da non sottovalutare soprattutto durante i primi anni di allenamento).
Sarà forse un caso che Arnold (di origine austriaca) abbia sviluppato al massimo le proprie potenzialità in California? E Franco Columbu avrebbe non dico vinto, ma mai partecipato al Mister Olympia se fosse restato in Italia?
Senza motivazione e confronto giornaliero con i tuoi antagonisti non si è stimolati a migliorarsi: molti atleti italiani si sentono già arrivati dopo la vittoria ad un campionato regionale (40-50 partecipanti divisi in 10 categorie...).
Quindi genetica, predisposizione sì ma anche e soprattutto cultura dello sport, supporto, gratificazione e confronto...
Cultura significa anche numero di praticanti e più è alto tale numero più è elevata la possibilità che emerga un campione...
Supporto e gratificazione significa non sentirsi emarginati nello sport e nella vita di tutti i giorni...
Confronto significa stimolo, possibilità di tradurre in risultati tangibili eventuali predisposizioni genetiche: pensate che Stefano Biondi non sarebbe stato da podio al Mister Olympia se fosse nato negli USA?
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