Cronaca Italiana [Thread unico]

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  • Arturo Bandini
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    li conosco gli scenari che descrivi, se non altro dai film di ken loach e mike leigh.
    Io non mi trovo a disagio se in uk trovo i "subumani" che descrivi: è ciò che mi aspetto, mi stanno bene, sono a casa loro e vivono la loro vita
    mi sento a disagio se trovo l'inaspettato, l'intruso, l'incoerente

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    • Sean
      Csar
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      Il mio discorso si applica benissimo anche a fattori culturali. E' la geografia, le caratteristiche climatiche e topografiche, a determinare la civiltà, non il contrario. Infatti l' Iran o la Persia non hanno mai avuto società democratiche ma governi autocratici perchè fare opera di 'pacificazione' in territori montuosi era impossibile.

      Quindi anche il sentire spirituale viene determinato dagli elementi geografici. Il fatto che poi un popolo migri in un altro territorio e lo colonizzi non significa che perderà le sue radici spirituali (per ovvie ragioni), ma nemmeno che queste radici non siano modificabili dalle specificità del luogo di destinazione. A meno che non si parli di colonialismo alla americana o in stile sionista, il sincretismo è la norma e non l'eccezione

      D'altra parte, non è sostenibile pensare che, che ne so, una comunità italiana che emigri mantenga la sua italianità inalterata nel corso dei decenni. Pensa agli italo americani: hanno portato con sè un certo concetto di 'italianità' tipico del Sud nei primi del '900, in parte si sono adattati alla cultura americana, e in parte si sono distanziati da come la cultura italiana è cambiata dai primi del '900 ad oggi. Questo discorso è estendibile a qualsiasi gruppo etnico che emigra in un altro paese, e questo riduce, e di molto, l'importanza del fattore etnico nella costruzione dell' identità
      Non si capisce come la geografia possa determinare le differenziazioni spirituali, il perchè cioè vi siano state civiltà fondate sul patriarcato o sul matriarcato, sull'adorazione di divinità celesti o su quelle ctonie, civiltà solari o lunari, sullo spirito gerarchico od "egualitario", sull'impulso all'arte bellica od agricola, inclinazioni stanziali o nomadi e via differenziando, se non ammettendo che ciascuna etnia, ciascun "sangue" diremmo, ha iscritte in sè le potenzialità per melodiare una certa musica, la sua propria.

      E' evidente che io sto parlando delle origini e dei successivi sviluppi di una civiltà rispetto ad un'altra, nel momento in cui si vanno a formare le specificità di ciascuna, e non certo dalla perdita di quelle specificità occorsa nei tempi moderni, per cui ovviamente oggi non ha più senso alcuno porre la questione in quei termini, dato che se c'è una etnia che più si è distaccata e degenerata rispetto al suo principio originario questa è proprio la bianca indoeuropea.

      Per quanto riguarda i sistemi politici, che la geografia non c'entri nulla è comprovato dal fatto che tutte le civiltà originarie erano gerarchicamente strutturate e che la "democrazia" è solo l'ultima arrivata, nata guarda caso in seno proprio all'Europa, ma non a cagione della sua specificità territoriale e geografica, ma a quella inclinazione al pensiero speculativo (la filosofia nasce qui, in seno all'uomo bianco) che ha prodotto questa (e altre) deviazione...ma finchè all'interno dell'uomo indoeuropeo hanno agito i principi fondativi originari, le sue stratificazioni sociali hanno avuto una struttura incardinata sulla regalità.
      Last edited by Sean; 18-06-2024, 11:20:33.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • Barone Bizzio
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        Non si capisce come la geografia possa determinare le differenziazioni spirituali, il perchè cioè vi siano state civiltà fondate sul patriarcato o sul matriarcato, sull'adorazione di divinità celesti o su quelle ctonie, civiltà solari o lunari, sullo spirito gerarchico od "egualitario", sull'impulso all'arte bellica od agricola, inclinazioni stanziali o nomadi e via differenziando, se non ammettendo che ciascuna etnia, ciascun "sangue" diremmo, ha iscritte in sè le potenzialità per melodiare una certa musica, la sua propria.

        E' evidente che io sto parlando delle origini e dei successivi sviluppi di una civiltà rispetto ad un altra, nel momento in cui si vanno a formare le specificità di ciascuna, e non certo dalla perdita di quelle specificità occorsa nei tempi moderni, per cui ovviamente oggi non ha più senso alcuno porre la questione in quei termini, dato che se c'è una etnia che più si è distaccata e degenerata rispetto al suo principio originario questa è proprio la bianca indoeuropea.

        Per quanto riguarda i sistemi politici, che la geografia non c'entri nulla è comprovato dal fatto che tutte le civiltà originarie erano gerarchicamente strutturate e che la "democrazia" è solo l'ultima arrivata, nata guarda caso in seno proprio all'Europa, ma non a cagione della sua specificità territoriale e geografica, ma a quella inclinazione al pensiero speculativo (la filosofia nasce qui, in seno all'uomo bianco) che ha prodotto questa (e altre) deviazioni...ma finchè all'interno dell'uomo indoeuropeo hanno agito i principi fondativi originari, le sue stratificazioni sociali hanno avuto una struttura incardinata sulla regalità.
        Quindi, secondo te, se metti un inglese in Nigeria, e viceversa, il 'risultato cultruale' non cambia? Eddai!
        Sempre rimanendo nel caso inglese, lo sviluppo del capitalismo e delle dottrine del libero scambio non è una diretta conseguenza della loro insularità e della necessità di esercitare dominio sui mari e libertà di navigazione? Ed è un caso che quella ideologica abbia fatto presa sugli Stati Uniti, che sono definiti l' isola mondo?
        Ed il fatto che la cultura Russa sia completamente diversa è un fatto etnico o nasce dal fatto che l' imperialismo russo è determinato da caratteristiche geografiche immutabili (clima freddo, spazi enormi, enormi pianure?) Oltretutto, una applicazione pratica dell' impatto della geografia nel comportamento umano la stai osservando nell'invasione Russa dell' Ucraina (letteralmente 'terra di confine in russo') cosa che non sarebbe mai avvenuta de l' Ucraina non fosse stata pianeggiante.
        Questo discorso si può estendere a mille altri popoli/etnie. Ad esempio non puoi separare l' identità sarda dalla sua insularità. E l'insularità non è un fatto spirituale, ma geografico ed immutabile.

        Per come la vedo io, la diversità di civiltà presente nella Storia è una funzione dello scambio di idee, non del fatto che ci siano etnie che abbiano sviluppato delle idee che sono indipendenti dai contesti geografici.

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        • SimoneBW
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          Non si capisce come la geografia possa determinare le differenziazioni spirituali, il perchè cioè vi siano state civiltà fondate sul patriarcato o sul matriarcato, sull'adorazione di divinità celesti o su quelle ctonie, civiltà solari o lunari, sullo spirito gerarchico od "egualitario", sull'impulso all'arte bellica od agricola, inclinazioni stanziali o nomadi e via differenziando, se non ammettendo che ciascuna etnia, ciascun "sangue" diremmo, ha iscritte in sè le potenzialità per melodiare una certa musica, la sua propria.

          E' evidente che io sto parlando delle origini e dei successivi sviluppi di una civiltà rispetto ad un'altra, nel momento in cui si vanno a formare le specificità di ciascuna, e non certo dalla perdita di quelle specificità occorsa nei tempi moderni, per cui ovviamente oggi non ha più senso alcuno porre la questione in quei termini, dato che se c'è una etnia che più si è distaccata e degenerata rispetto al suo principio originario questa è proprio la bianca indoeuropea.

          Per quanto riguarda i sistemi politici, che la geografia non c'entri nulla è comprovato dal fatto che tutte le civiltà originarie erano gerarchicamente strutturate e che la "democrazia" è solo l'ultima arrivata, nata guarda caso in seno proprio all'Europa, ma non a cagione della sua specificità territoriale e geografica, ma a quella inclinazione al pensiero speculativo (la filosofia nasce qui, in seno all'uomo bianco) che ha prodotto questa (e altre) deviazione...ma finchè all'interno dell'uomo indoeuropeo hanno agito i principi fondativi originari, le sue stratificazioni sociali hanno avuto una struttura incardinata sulla regalità.
          Sean, per avere una "prova" su quanto la geografia possa influenzare lo sviluppo delle popolazioni, confronta storicamente lo sviluppo della Mongolia e della Cina. Stati enormi ma confinanti. Etnie non troppo distanti tra loro. Eppure storicamente hanno preso percorsi diametralmente opposti.

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          • Sean
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            Quindi, secondo te, se metti un inglese in Nigeria, e viceversa, il 'risultato cultruale' non cambia? Eddai!
            Sempre rimanendo nel caso inglese, lo sviluppo del capitalismo e delle dottrine del libero scambio non è una diretta conseguenza della loro insularità e della necessità di esercitare dominio sui mari e libertà di navigazione? Ed è un caso che quella ideologica abbia fatto presa sugli Stati Uniti, che sono definiti l' isola mondo?
            Ed il fatto che la cultura Russa sia completamente diversa è un fatto etnico o nasce dal fatto che l' imperialismo russo è determinato da caratteristiche geografiche immutabili (clima freddo, spazi enormi, enormi pianure?) Oltretutto, una applicazione pratica dell' impatto della geografia nel comportamento umano la stai osservando nell'invasione Russa dell' Ucraina (letteralmente 'terra di confine in russo') cosa che non sarebbe mai avvenuta de l' Ucraina non fosse stata pianeggiante.
            Questo discorso si può estendere a mille altri popoli/etnie. Ad esempio non puoi separare l' identità sarda dalla sua insularità. E l'insularità non è un fatto spirituale, ma geografico ed immutabile.

            Per come la vedo io, la diversità di civiltà presente nella Storia è una funzione dello scambio di idee, non del fatto che ci siano etnie che abbiano sviluppato delle idee che sono indipendenti dai contesti geografici.
            Non lo so, Barone, mi dovresti rispondere tu: se avessimo messo l'etnia africana ad Atene, avremmo avuto Eraclito, Platone e il Partenone o lo Zeus olimpico?

            Parlandomi di geografia tu mi elimini il dato naturale, essenziale, del carattere, per cui il mondo e le razze diventano un gioco da tavola con pedine interscambiali, il che è la convinzione della fissazione moderna, la creazione del gran minestrone.

            Ancora oggi i semiti mostrano una notevole attitudine al commercio e agli affari, un portato diretto della loro origine ed inclinazione nomade; i neri trapiantati in America quella ad una certa ritmica "nel sangue", per cui il rap e la musica nera altro non sono che una riproposizione in chiave attuale dei ritmi e delle loro musiche tribali, così come lo slang inglese presso quelle comunità: questo non ha nulla a che fare con la geografia ma col carattere - e in quanto tale esso è insestinguibile, è il prerequisito "biologico" su cui poi si sviluppa una data civiltà, è il suo "alfabeto", il suo universo interiore simile solo al suo simile.
            Last edited by Sean; 18-06-2024, 11:39:27.
            ...ma di noi
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              Ma d'altra parte, basterebbe 'toccare con mano': vai a vivere in un posto che non è il tuo e ti accorgi di quanto ciò che tu sei cambi, semplicemente, in base alla quantità di sole che prendi. In questo senso, anche il carattere individuale è in parte mediato da fattori geografici. Figuriamoci quello collettivo

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                Sean, per avere una "prova" su quanto la geografia possa influenzare lo sviluppo delle popolazioni, confronta storicamente lo sviluppo della Mongolia e della Cina. Stati enormi ma confinanti. Etnie non troppo distanti tra loro. Eppure storicamente hanno preso percorsi diametralmente opposti.
                Considerando che la Mongolia è un deserto, pianeggiante, senza accesso al mare. Risultato? L'ingegno umano si è adatto a quel contesto specifico e ha 'creato' orde di arcieri a cavallo che hanno dominato il 'meta' del mondo per qualche secolo.

                Stesso discorso lo puoi fare per quando riguarda la Cina 'storica' e l'apporto dato dai due grandi fiumi che la attraversano e che ne sostengono la popolazione, lo Yagntze e il fiume giallo

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                • Barone Bizzio
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                  Non lo so, Barone, mi dovresti rispondere tu: se avessimo messo l'etnia africana ad Atene, avremmo avuto Eraclito, Platone e il Partenone o lo Zeus olimpico?

                  Parlandomi di geografia tu mi elimini il dato naturale, essenziale, del carattere, per cui il mondo e le razze diventano un gioco da tavola con pedine interscambiali, il che è la convinzione della fissazione moderna, la creazione del gran minestrone.

                  Ancora oggi i semiti mostrano una notevole attitudine al commercio e agli affari, un portato diretto della loro origine ed inclinazione nomade; i neri trapiantati in America quella ad una certa ritmica "nel sangue", per cui il rap e la musica nera altro non sono che una riproposizione in chiave attuale dei ritmi e delle loro musiche tribali, così come lo slang inglese presso quelle comunità: questo non ha nulla a che fare con la geografia ma col carattere - e in quanto tale esso è insestinguibile, è il prerequisito "biologico" su cui poi si sviluppa una data civiltà, è il suo "alfabeto", il suo universo interiore simile solo al suo simile.
                  Assolutamente si. E non potrebbe essere altrimenti visto che anche gli indoeuropei provengono dall' Africa, da circa 60 mila anni fa. Quindi o mettiamo dei limiti temporali oltre i quali si producono delle caratteristiche 'irriducibili' delle varie etnie o il discorso inizia a presentare delle falle.
                  Se avessimo messo i greci in nigeria o nell' africa subsahariana avremo avuto lo stesso risultato che c'è nell' africa subsahariana. Cioè una popolazione che deve fare i conti con un suolo poco fertile, nessun porto naturale e nessun fiume navigabile. Ah, e a Nord c'è un deserto grande quanto un altro continente (l'europa)


                  Guarda anche agli esempi che mi porti: ma non vedi come sono tutti influenzati dalla geografia'? L'attitudine al commercio degli ebrei deriva dalla loro diaspora e dal fatto che a loro una terra è stata negata. La propensione al ballo degli africani deriva dal fatto che vivono sempre al sole e all' aria aperta, due caratteristiche che oggettivamente ti mettono di buon umore. Si è sviluppato il ballo in Lapponia o Finlandia? Forse si perchè è una espressione della creatività umana, ma non nel modo in cui si è sviluppato in Africa e perchè? Perchè c'è troppo freddo per andare a ballare.
                  Esempi simili se ne possono fare, secondo me, a centinaia di migliaia, a partire dalle singole mitologie. Perchè il Lupo Fenrir sta alla mitologia norrena e non a quella indù, che invece ha Ganesha, il Dio-Elefante, o a quella dell' Africa Occidentale, che ha anansi, la Dea-ragno? Per motivi geografici, gli stessi motivi per cui il culto del sole che ha poi lentamente portato al monoteismo è stato prevalente in Egitto e non, che ne so, in Irlanda
                  Last edited by Barone Bizzio; 18-06-2024, 11:53:14.

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                    Assolutamente si. E non potrebbe essere altrimenti visto che anche gli indoeuropei provengono dall' Africa, da circa 60 mila anni fa. Quindi o mettiamo dei limiti temporali oltre i quali si producono delle caratteristiche 'irriducibili' delle varie etnie o il discorso inizia a presentare delle falle.
                    Se avessimo messo i greci in nigeria o nell' africa subsahariana avremo avuto lo stesso risultato che c'è nell' africa subsahariana. Cioè una popolazione che deve fare i conti con un suolo poco fertile, nessun porto naturale e nessun fiume navigabile. Ah, e a Nord c'è un deserto grande quanto un altro continente (l'europa)


                    Guarda anche agli esempi che mi porti: ma non vedi come sono tutti influenzati dalla geografia'? L'attitudine al commercio degli ebrei deriva dalla loro diaspora e dal fatto che a loro una terra è stata negata. La propensione al ballo degli africani deriva dal fatto che vivono sempre al sole e all' aria aperta, due caratteristiche che oggettivamente ti mettono di buon umore. Si è sviluppato il ballo in Lapponia o Finlandia? Forse si perchè è una espressione della creatività umana, ma non nel modo in cui si è sviluppato in Africa e perchè? Perchè c'è troppo freddo per andare a ballare.
                    Esempi simili se ne possono fare, secondo me, a centinaia di migliaia, a partire dalle singole mitologie. Perchè il Lupo Fenrir sta alla mitologia norrena e non a quella indù, che invece ha Ganesha, il Dio-Elefante, o a quella dell' Africa Occidentale, che ha anansi, la Dea-ragno? Per motivi geografici, gli stessi motivi per cui il culto del sole che ha poi lentamente portato al monoteismo è stato prevalente in Egitto e non, che ne so, in Irlanda
                    Barone a questo punto però devi risolvere una falla in questo tuo ragionamento. Com'è stato mai possibile che in Sardegna dove le donne sono in media bellissime, si sia spesso preferito le pecore?🤣

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                    • Barone Bizzio
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                      Ma hai visto quanto sono fighe le pecore sarde?

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                      • SimoneBW
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                        Ma hai visto quanto sono fighe le pecore sarde?
                        Mi hai steso. Chapeau.

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                        • Arturo Bandini
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                          è vero che anche gli europei provengono dall'africa, ma qui si sono ibridati coi neandertal, è anche per questo che a tutti gli effetti siamo razze differenti, non solo nel colore della pelle. Inoltre secondo me, dato che non era cosa da poco migrare decine di migliaia di anni fa, dall'africa vennero quelli già più organizzati, più furbi, col qi più alto...
                          ma comunque si parla di preistoria. Di fatto poi per millenni siamo stati quasi incontaminati, hai voglia a dire che l'italia è un coacervo di razze: intanto dal medioevo, quando naquero i cognomi, fino a poco fa, siamo stati sempre e solo italiani. Addirittura coi cognomi, quand'ero bambino, ancora legati alla toponomastica o alle tipicità delle microregioni.
                          Inutile dire che in uk la maggioranza è ancora inglese, basterà una generazione: le classi sono giò compoiste per iltre il 50% da stranieri, e vedrai loro nelle strade tra 10 anni, così come a torino ora gli italiani hanno quasi solo cognomi meridionali
                          Last edited by Arturo Bandini; 18-06-2024, 12:13:48.

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                          • KURTANGLE
                            Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
                            • Jun 2005
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                            Assolutamente si. E non potrebbe essere altrimenti visto che anche gli indoeuropei provengono dall' Africa, da circa 60 mila anni fa. Quindi o mettiamo dei limiti temporali oltre i quali si producono delle caratteristiche 'irriducibili' delle varie etnie o il discorso inizia a presentare delle falle.
                            Se avessimo messo i greci in nigeria o nell' africa subsahariana avremo avuto lo stesso risultato che c'è nell' africa subsahariana. Cioè una popolazione che deve fare i conti con un suolo poco fertile, nessun porto naturale e nessun fiume navigabile. Ah, e a Nord c'è un deserto grande quanto un altro continente (l'europa)


                            Guarda anche agli esempi che mi porti: ma non vedi come sono tutti influenzati dalla geografia'? L'attitudine al commercio degli ebrei deriva dalla loro diaspora e dal fatto che a loro una terra è stata negata. La propensione al ballo degli africani deriva dal fatto che vivono sempre al sole e all' aria aperta, due caratteristiche che oggettivamente ti mettono di buon umore. Si è sviluppato il ballo in Lapponia o Finlandia? Forse si perchè è una espressione della creatività umana, ma non nel modo in cui si è sviluppato in Africa e perchè? Perchè c'è troppo freddo per andare a ballare.
                            Esempi simili se ne possono fare, secondo me, a centinaia di migliaia, a partire dalle singole mitologie. Perchè il Lupo Fenrir sta alla mitologia norrena e non a quella indù, che invece ha Ganesha, il Dio-Elefante, o a quella dell' Africa Occidentale, che ha anansi, la Dea-ragno? Per motivi geografici, gli stessi motivi per cui il culto del sole che ha poi lentamente portato al monoteismo è stato prevalente in Egitto e non, che ne so, in Irlanda

                            a prescindere dall'esser d'accordo o meno questo post è interessantissimo
                            chapeau barone <3
                            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                            Originariamente Scritto da GoodBoy!
                            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                            grazie.




                            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
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                              Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio

                              Assolutamente si. E non potrebbe essere altrimenti visto che anche gli indoeuropei provengono dall' Africa, da circa 60 mila anni fa. Quindi o mettiamo dei limiti temporali oltre i quali si producono delle caratteristiche 'irriducibili' delle varie etnie o il discorso inizia a presentare delle falle.
                              Se avessimo messo i greci in nigeria o nell' africa subsahariana avremo avuto lo stesso risultato che c'è nell' africa subsahariana. Cioè una popolazione che deve fare i conti con un suolo poco fertile, nessun porto naturale e nessun fiume navigabile. Ah, e a Nord c'è un deserto grande quanto un altro continente (l'europa)


                              Guarda anche agli esempi che mi porti: ma non vedi come sono tutti influenzati dalla geografia'? L'attitudine al commercio degli ebrei deriva dalla loro diaspora e dal fatto che a loro una terra è stata negata. La propensione al ballo degli africani deriva dal fatto che vivono sempre al sole e all' aria aperta, due caratteristiche che oggettivamente ti mettono di buon umore. Si è sviluppato il ballo in Lapponia o Finlandia? Forse si perchè è una espressione della creatività umana, ma non nel modo in cui si è sviluppato in Africa e perchè? Perchè c'è troppo freddo per andare a ballare.
                              Esempi simili se ne possono fare, secondo me, a centinaia di migliaia, a partire dalle singole mitologie. Perchè il Lupo Fenrir sta alla mitologia norrena e non a quella indù, che invece ha Ganesha, il Dio-Elefante, o a quella dell' Africa Occidentale, che ha anansi, la Dea-ragno? Per motivi geografici, gli stessi motivi per cui il culto del sole che ha poi lentamente portato al monoteismo è stato prevalente in Egitto e non, che ne so, in Irlanda
                              Mi viene difficile pensare ad un indoeuropeo originario dell'Africa con i capelli biondi e gli occhi azzurri...caratteri (arieccoce) nordici, portati caratteriali che poi si traducono in specificità civilizzatrici - senza i Greci con gli occhi azzurri il mondo non conoscerebbe la parola "iride", la quale si traduce in un universo mitologico che ha prodotto poi il Partenone e Olimpia: per questo un'altra etnia nello stesso luogo avrebbe dato risultati differenti.

                              La civiltà egizia è anch'essa africana, come quella nera, parliamo dello stesso ambito geografico, ma non però della stessa etnia: una è solare, adora dei solari ed è caratterizzata spiritualmente, culturalmente e artisticamente in quel senso: gerarchico, patriarcale, olimpico - e senza il "ritmo nel sangue" nonostante si cuocia allo stesso sole delle popolazioni limitrofe.

                              La civiltà africana al contrario è lunare (in netta opposizione al sole ivi imperante), matriarcale, ctonia, animista, senza perduranti creazioni artistiche ed architettoniche, in quanto differente è non la geografia ma la loro etnica specificità caratteriale, che crede che si torni tutti alla "madre terra", dunque nella indifferenziazione e nella dissoluzione del gran grembo di madre natura, per cui non c'è la spinta, non si sente il bisogno di elevare templi agli dei.

                              I Romani ed i Greci, di origine nordica, finchè mantennero i loro caratteri originari si distensero dagli indigeni, eppure il clima e la geografia erano quelli per tutti, ma i Romani non si infiacchirono con il dolce "ozio cumano", col clima meditterraneo, con le lusinghe "geografiche" - idem i Greci achei e dori. Gli spartani mantenennero il loro carattere "nordico" fino alla fine, pur nelle arsure e le aridità del sole della Laconia, che avrebbe dovuto "intenerire" quella scorza: entrambe (la Greca e la Romana) civiltà solari, olimpiche, fortemente caratterizzate da uno spiccato senso guerriero e "ordinatore", civiltà patriarcali, con un universo ed un sentire interiore che non ha subito alcun influsso "geografico".

                              Questo ovviamente è valido finchè dura un nucleo "etnico" originario. Le cose mutano di necessità non perchè muta il clima ma perchè muta la composizione etnica, per questo tra il Romano ed il Greco dei secoli originari e classici e quello della tarda romanità e grecità ci passa un abisso, perchè con la commistione sono andate perdute le specificità proprie, il proprio carattere.
                              Last edited by Sean; 18-06-2024, 15:54:39.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Arturo Bandini
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                                eppure gli occhi azzurri derivano da una mutazione avvenuta circa 6000 anni fa. E' vero che nella preistoria eravamo tutti scuri, anche i popoli che vivevano nei paesi nordici e lo sbiancamento è avvenuto in un tempo velocissimo relativamente alla comparsa della specie umana sul pianeta, ma quelli venuti in europa avevano un fenotipo simile a quello degli indiani (la matrice è la stessa), eravamo olivastri, non neri come i subsahariani, il cui colore della pelle ha un vincolo genetico che ne impedisce mutazione. Quegli africani, al netto di meticciamenti, pur se venuti in europa, tra 50k anni saranno ancora neri.
                                Ma ormai non si avranno più mutazioni che produrranno effetti locali, come i germanici biondi e gli irlandesi rossi. Questo avveniva quando le mutazioni avvenivano in sistemi chiusi. Ora la mescolanza della popolazione ci porterà sempre più verso un meticciamento omogeneo, saremo tutti più scuri senza diversità perchè spostandosi continuamente e continuamente mischiandosi, le mutazioni non avranno modo di sedimentare in caratteri locali

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