Cronaca Italiana [Thread unico]

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  • M K K
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    ma noooo
    non erano tutti giovani eroi a farsi i selfi in tuta spaziale durante il covid?
    eroi che facevano i turni di 127 ore per salvare gli italiani ?


    aspetto ancora incheiste sui miglaiia di morti evitabili durante le pandemie. Tutto tace, tutto fatto a regola darte immagino.

    io comunque ogni voolte che vedo un sanitario inizo ad applaudire...cosi ... per nondimenticare
    Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
    Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
    Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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    • Virulogo.88
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      • Big City
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      Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
      ma noooo
      non erano tutti giovani eroi a farsi i selfi in tuta spaziale durante il covid?
      eroi che facevano i turni di 127 ore per salvare gli italiani ?


      aspetto ancora incheiste sui miglaiia di morti evitabili durante le pandemie. Tutto tace, tutto fatto a regola darte immagino.

      io comunque ogni voolte che vedo un sanitario inizo ad applaudire...cosi ... per nondimenticare
      Avevamo ragione ( per l'ennesima volta )
      Originariamente Scritto da Pesca
      lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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      • M K K
        finte ferie user
        • Dec 2005
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        una volta che si spegne lo smartphone tocca tornare alla realtà
        Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
        Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
        Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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        • Arturo Bandini
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          • Aug 2003
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          Scuola di terrorismo









          Patrick Zaki, che gli italiani hanno salvato dalle carceri egiziane, sputa su Netanyahu e l'Occidente. Ma non solo. «Quanto è bello quando brucia Tel Aviv» hanno scritto in un manifesto alcuni studenti del liceo Manzoni di Milano, uno dei socialmente meglio frequentati della città. E il ministro dell'Istruzione Valditara, alle prese in queste ore con decine di analoghi casi, ha sbottato: «Vorrei vederli in prigione». Mi spiace ministro, ma non accadrà perché questi giovani disgraziati si faranno scudo del ben di Dio che offre loro l'Occidente che detestano: la libertà, anche la libertà di espressione e la libertà di odiare. Questi ragazzi non vanno arrestati, andrebbero spediti in gita premio in Palestina o, meglio, in Iran (è la stessa cosa, ma più grande e crudele) a immergersi nello squallore culturale e civile di quelle società che tanto amano, magari a incontrare i loro coetanei imprigionati e torturati da una religione feroce che si è fatta Stato solo per avere detto ciò che pensano e sognano, per aver osato, le ragazze, scoprirsi il capo.
          «Quanto è bello quando brucia Tel Aviv» è il risultato di anni di egemonia culturale della sinistra, delle prediche di Saviano, di avere avuto Laura Boldrini presidente della Camera, Gad Lerner opinionista televisivo, Alessandro Orsini ospite fisso nei programmi di Bianca Berlinguer, insomma è il frutto del martellante lavoro di tutti quei cattivi maestri che, al caldo delle libertà e dei diritti dell'Occidente, bombardano la nostra cultura e fanno passare per vittime i carnefici islamici. «Quanto è bello quando brucia Tel Aviv» è il risultato di una scuola che ha perso autorità e autorevolezza, di una cultura dell'antifascismo diventata più violenta e pericolosa del fascismo, di presunti luoghi di libertà i social diventati la spazzatura del pensiero e della verità.
          Complimenti compagni, non contenti di avere distrutto un Paese nei periodi in cui lo avete avuto in mano avete distrutto pure un paio di generazioni a cui avete bruciato il cervello con le vostre farneticazioni sulla non identità di genere, sulla legalità come ostacolo alla libertà, sulle droghe libere come via d'uscita dai problemi. In galera dovreste andarci voi, non le vostre giovani vittime. Ma siamo in Occidente, non si può fare. Giusto, è il prezzo della democrazia. Ma è un vero peccato.

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          • Irrlicht
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            • Aug 2021
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            Art, metti la fonte.

            Condivisibili o meno, sono articoli in cui si nota che la testata è in qualche modo "schierata".

            Sarebbe utile sapere da dove proviene.
            Tutto qua.

            Poi ognuno sarà libero di valutarne il contenuto con il suo cervello.
            Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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            • M K K
              finte ferie user
              • Dec 2005
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              Ancora con il classismo dei licei ? Hahahaha
              Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
              Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
              Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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              • Barone Bizzio
                Bodyweb Senior
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                Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                Migranti, perché non sono i più poveri a partire

                29 Settembre 2023 - 18:41 A intraprendere i viaggi della speranza, contrariamente a quanto si possa immaginare, non sono i migranti più poveri: chi parte appartiene quasi sempre alla classe media


                I numeri record di questi giorni hanno nuovamente posto l'immigrazione al centro del dibattito politico. Non poteva essere diversamente: l'arrivo di migliaia di migranti a Lampedusa sta destando profonda preoccupazione, oltre a confermare al rialzo un trend di sbarchi che, secondo l'agenzia Frontex, potrebbe essere confermato anche per il 2024.

                La profezia nera sugli sbarchi: "Destinati ad aumentare"

                L'attualità però non deve far dimenticare che dietro il fenomeno migratorio ci sono storie e cause ben specifiche e ben determinate. E non si tratta solo dell'attività dei trafficanti e delle organizzazioni criminali. Né tanto meno si può parlare esclusivamente di povertà. Perché se da un lato è vero che si parte soprattutto da Paesi con economie spesso in affanno, dall'altro però gran parte degli analisti concordano su un punto: a percorrere la via che porta in Europa sono soprattutto coloro che appartengono alla cosiddetta “classe media”.
                Parte solo chi può permetterselo

                C'è una soglia di reddito che, secondo gli studiosi del fenomeno migratorio, va tenuta in forte considerazione. È quella che va dai mille agli ottomila Dollari annui, cifra che in un Paese in via di sviluppo corrisponde a una famiglia appartenente alla classe media. “Chi guadagna di più rispetto a questa cifra – ha dichiarato su IlGiornale.it una fonte dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) – in certi contesti del continente africano vive bene e non ha interesse a partire. Chi guadagna di meno invece, semplicemente non ha i soldi”.
                Un'osservazione quest'ultima confermata già nel 2019 dalla Banca Mondiale. Secondo l'istituto con sede a Washington, dal 1994 al 2019 sono stati almeno cento milioni i migranti a partire. Tra questi, la stragrande maggioranza non apparteneva alla classe più povera. I più indigenti sono partiti soprattutto dai Paesi in guerra o con all'interno gravi situazioni di instabilità politica, tali da pregiudicare la propria sicurezza o la possibilità di avere un minimo reddito.
                In poche parole, parte soltanto chi se lo può permettere. “Vede – aggiunge il funzionario dell'Oim – se il mio guadagno in un Paese povero consente non solo di sopravvivere, ma anche di mettere qualcosa da parte, allora ho a disposizione dei soldi per provare ad andare in Europa o da altre parti”. Diversamente, è molto difficile anche solo programmare o pensare di lasciare casa.
                Perché si parte verso l'Europa

                Il fatto che a provare la via dell'emigrazione siano solo coloro che possono permetterselo, è confermato indirettamente da un altro dato della Banca Mondiale. Negli ultimi decenni infatti, il divario economico tra Europa e Africa si è ridotto. Non a grandi livelli e non di tanti punti percentuali, ma ad ogni modo tra le due sponde del Mediterraneo la differenza sotto il profilo economico è diminuita. Eppure sbarchi e approdi irregolari sono drasticamente aumentati. Non solo con riferimento all'anno in corso, ma anche guardando indietro negli ultimi tre decenni.
                Una circostanza che si spiega per l'appunto unicamente con il fatto che a partire sono coloro che hanno la possibilità di mettere soldi da parte. Anche se il continente africano è ben lungi dall'essere considerato economicamente stabile, ha visto però al suo interno il costante sviluppo di una classe media. Migliaia di persone hanno quindi avuto i mezzi per partire.
                Sembra quindi lecito chiedersi come mai si parte. Per quale motivo cioè persone appartenenti alla classe media decidano di andare in Europa. Le spiegazioni sono essenzialmente due. Nella prima occorre introdurre il concetto di “prospettiva”. “Occorre considerare – spiega il funzionario dell'Oim contattato da IlGiornale.it – che nei Paesi di origine dei flussi migratori a molte persone manca la prospettiva, manca cioè la concreta possibilità di pensare a un futuro dignitoso”. A volte per ragioni prettamente economiche, altre invece politiche. “Economie deboli, sistemi politici fragili, corruzione, mancanza di stabilità – prosegue il funzionario – danno la percezione di un futuro segnato, impossibile da migliorare. E allora si cercano nuove prospettive altrove”.
                C'è poi il discorso relativo alla concezione che si ha dell'Europa, spesso vista come terra promessa dall'altra parte del Mediterraneo. Un'aspettativa creata ad hoc a volte dagli stessi trafficanti. In tal senso appare significativa la testimonianza di un giornalista egiziano contattato da IlGiornale.it. “Alcune settimane fa – ha detto – su un quotidiano locale era stato scritto che un comune italiano concedeva soldi e cittadinanza a tutti quei migranti che andavano ad abitare in paesi a rischio spopolamento”. Una fake news, una delle tante, in grado di far breccia tra molti cittadini africani in cerca di un futuro diverso. “Secondo me – ha concluso il giornalista – a mettere in giro certe voci sono proprio le organizzazioni criminali, con l'obiettivo di attrarre sempre più potenziali vittime”.

                "Soldi e cittadinanza ai migranti": la fake news degli scafisti che alimenta gli sbarchi

                Le prospettive future

                Frontex, come detto, prevede per il 2024 lo stesso trend dell'anno in corso. Ma in prospettiva, l'attuale situazione potrebbe diventare da emergenziale a ordinaria. Alcuni dei Paesi africani da cui si parte maggiormente hanno importanti tassi di crescita. Come ad esempio la Costa d'Avorio, Paese che cresce a un ritmo costantemente vicino alle due cifre percentuali. Questo significa contestualmente uno sviluppo maggiore della classe media, con molte più persone in grado di partire e di provare le traversate.
                Il nodo consiste quindi, in primo luogo, nel fermare l'attività delle organizzazioni internazionali. Attività che non riguarda soltanto la “semplice” organizzazione delle traversate, ma che parte da lontano e tocca tutti i punti del viaggio della speranza. Dalla propaganda alla materiale ricerca, sui social così come nelle varie località africane, di giovani a cui offrire delle migliori prospettive in Europa. Sgominare le organizzazioni di trafficanti garantirebbe un drastico ridimensionamento dei movimenti “non spontanei” dei migranti. Per farlo però servirebbe un costante e oneroso impegno sia dell'Europa che dei Paesi di origine dei flussi.



                Parlo di africani di classe media per i nostri standard, non per i loro

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                • Arturo Bandini
                  Bodyweb Senior
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                  Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
                  Art, metti la fonte.

                  Condivisibili o meno, sono articoli in cui si nota che la testata è in qualche modo "schierata".

                  Sarebbe utile sapere da dove proviene.
                  Tutto qua.

                  Poi ognuno sarà libero di valutarne il contenuto con il suo cervello.
                  sallusti, il giornale

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                  • Arturo Bandini
                    Bodyweb Senior
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                    Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio

                    Parlo di africani di classe media per i nostri standard, non per i loro
                    appunto, e è abbastanza stranianante pensare che un borghese africano che potrebbe restare nel suo paese con vantaggio per tutti, preferisca venire qui a chiedere l'euro del carrello

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                    • Sergio
                      Administrator
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                      Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio

                      Parlo di africani di classe media per i nostri standard, non per i loro
                      Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio

                      appunto, e è abbastanza stranianante pensare che un borghese africano che potrebbe restare nel suo paese con vantaggio per tutti, preferisca venire qui a chiedere l'euro del carrello
                      Che poi esistono anche Africani che "il principe cerca moglie" spostati proprio. Laureati loro, i figli e ricchi da generazioni, quelli però vengono qua in america.



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                      • Arturo Bandini
                        Bodyweb Senior
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                        ma loro non sono clandestini arrivano con regolare biglietto e permesso

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                        • Sergio
                          Administrator
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                          Ovviamente.



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                          • Arturo Bandini
                            Bodyweb Senior
                            • Aug 2003
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                            a te Sergio come ti considerano gli americani nati lì? come un immigrato o essendo meno paesani e tutti nipoti di immigrati gli sembri uno di loro?
                            Considerando ovviamente che sei un privilegiato coi soldi e non un messicano entrato clandestinamente
                            e hanno pregiudizi sugli italiani o siamo un gradino sopra i latinos?

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                            • Sergio
                              Administrator
                              • May 1999
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                              Gli americani generalmente sono molto accoglienti, colloquiano senza problemi e pregiudizi, te li fai amici in 2 secondi e con tutta l'educazione possibile a questo mondo.
                              Ovviamente però si accorgono dall'accento che sono un immigrato anche se non ho l'apparenza (esteticamente) di un latino. L'apparenza aiuta come ovunque, se sei un maschio bianco, non sei brutto e non hai le pezze al culo, hai già molte porte aperte o se vuoi le puoi aprire.

                              Quello che accade di sconfortevole invece è che la mente delle persone è (ovunque) settata al pregiudizio, carica di dissonanza cognitiva. Appena dico che sono Italiano o automaticamente assumono che sono di discendenza Italiana, quindi appartenente alla minoranza degli Italo-Americani o si mettono a fare la domanda di rito sull'Italia, della quale non sanno una pippa, ma la fanno per sembrare cortesi, interessati. Commenti su cibo italo-americano, robe mai viste ne sentite in Italia, chiedono dove sono nato, per poi dovergli spiegare che Milano è al nord e non al sud, cose così, forse più ignoranza che pregiudizio.

                              Rimangono comunque sempre sorridenti e disponibili, ma ce l'hanno nella loro formazione ed educazione, si rivolgono così a tutti.



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                              • valium
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                                • Sep 2006
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                                quello che ho notato sugli americani è quella specie di sorriso a 32 denti quando ti vedono, anche se sconosciuto

                                Questa cosa la noto/notavo sui mormoni, la professoressa privata di inglese di Las Vegas e quando andavo a casa di un compagno di classe dell'Ohio

                                Lessi da qualche parte che era dovuto al mix culturale che annullava nel tempo il linguaggio non verbale del paese originario
                                sigpic

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