Il generale Vannacci quanto ha guadagnato con il suo libro? Una fortuna: le stime superano gli 850 mila euro
Dalla (auto)pubblicazione del 10 agosto de «Il mondo al contrario», nel quale si sostiene che «i gay non sono normali», sono state acquistate almeno 100 mila copie (ma il numero reale è molto più alto). Per ognuna royalties per 6,19 euro
«C’è una sola cosa al mondo peggiore del far parlare di sé, ed è il non far parlare di sé». Il passo del «Ritratto di Dorian Gray» da cui è tratta la massima Bene o male, purché se ne parli, si attaglia alla perfezione a uno dei casi politici, militari, editoriali e giuridici dell'estate. Il protagonista di questa vicenda è l'ormai noto generale Roberto Vannacci - già comandante del glorioso 9º Reggimento d'Assalto Paracadutisti «Col Moschin», formazione tra le più onorate dell'esercito italiano di cui Vannacci ostenta il fregio in molte fotografie che lo ritraggono - che dalla sua incursione nel mondo dell'editoria sta guadagnando un bel gruzzoletto. Quanto? Ad oggi si possono stimare, facendo un po' di calcoli, oltre 850 mila euro (lordi).
Le vendite record
Il fatto è che non solo questo pamphlet auto prodotto dal contenuto discutibile non è passato inosservato, ma come osserva Paolo di Stefano sul Corriere di oggi, in un Paese che praticamente non legge più il mercato del libro è «salvato» da Il mondo al contrario. Il volume di Vannacci, dalla pubblicazione il 10 agosto e fino al 27 agosto, ha venduto oltre 93.000 copie. Se si guardano le classifiche della Lettura, l'inserto culturale del Corriere della Sera, Vannacci è primo nella saggistica e anche primo assoluto, con un venduto doppio rispetto al resto della top ten messa insieme. Per fare un esempio, secondo GfK, la società che fornisce i dati di vendita ai giornali per approntare le classifiche, fatto 100 il venduto di «Il mondo al contrario», «Tre ciotole» di Michela Murgia totalizza 9. Ed è la seconda.
Proiettando le vendite dei primi 17 giorni (10-17 agosto) alla data attuale si arriva a poco meno di 140 mila copie. Il tutto ipotizzando che Vannacci prosegua ancora la sua corsa a un ritmo costante. Ma forse si tratta persino di stime conservative. Di Stefano, citando ambienti editoriali, parla di un libro che vende «10 mila copie al giorno».
Il successo on line
Non va molto diversamente osservando le vendite su Internet. Come rilevano Fanpage e il Post, su Amazon, sotto la copertina de «Il mondo al contrario» campeggia la scritta «il numero 1 più venduto». Oggi le recensioni al libro erano 2.034, mentre il secondo in ordine di vendite nella categoria, «Matematica in azzurro» di Massimo Bergamini, ne aveva 413. Il dato è tutt'altro che marginale, visto che, almeno per ora (ieri Adolfo Morganti ha fatto sapere che pubblicherà il libro per la sua casa editoriale «Il Cerchio»), stiamo parlando di una pubblicazione che è acquistabile solo via web. Ma come si è potuti arrivare a quelle cifre di guadagno a cui accennavamo all'inizio?
Le royalties
Per comprenderlo bisogna analizzare il meccanismo dell'auto pubblicazione messo a disposizione da Kdp, una costola di Kindle cioè di Amazon. All'aspirante autore, Kdp mette a disposizione tre modalità di pubblicazione: quella solo online, quella cartacea, e quella Vella, che è una sorta di pubblicazione a puntate del proprio scritto.
A seconda della modalità scelta restano in tasca all'autore il 70% (Kindle), il 60% (cartacea) e il 50% (Vella). Costi a cui vanno detratti le spese di produzione del libro (carta, etc) e quelle di spedizione, oltre a Iva e tasse. Per valutare il reale guadagno dell'autore dipende bisogna quindi fare il riferimento alle royalties, che variano in base alla pubblicazione, e si possono verificare con un contatore reso disponibile da Kdp a cui vanno applicate le caratteristiche del libro. Nel caso di Vannacci, sul sito Amazon.it e sui principali siti Amazon dei paesi occidentali, queste royalties sono di 6,19 euro a copia (il libro è venduto a 19,76 euro). Che visto il numero di copie vendute fa, appunto, 863.505 euro. Bene o male, purché se ne parli.
CorSera
Dalla (auto)pubblicazione del 10 agosto de «Il mondo al contrario», nel quale si sostiene che «i gay non sono normali», sono state acquistate almeno 100 mila copie (ma il numero reale è molto più alto). Per ognuna royalties per 6,19 euro
«C’è una sola cosa al mondo peggiore del far parlare di sé, ed è il non far parlare di sé». Il passo del «Ritratto di Dorian Gray» da cui è tratta la massima Bene o male, purché se ne parli, si attaglia alla perfezione a uno dei casi politici, militari, editoriali e giuridici dell'estate. Il protagonista di questa vicenda è l'ormai noto generale Roberto Vannacci - già comandante del glorioso 9º Reggimento d'Assalto Paracadutisti «Col Moschin», formazione tra le più onorate dell'esercito italiano di cui Vannacci ostenta il fregio in molte fotografie che lo ritraggono - che dalla sua incursione nel mondo dell'editoria sta guadagnando un bel gruzzoletto. Quanto? Ad oggi si possono stimare, facendo un po' di calcoli, oltre 850 mila euro (lordi).
Le vendite record
Il fatto è che non solo questo pamphlet auto prodotto dal contenuto discutibile non è passato inosservato, ma come osserva Paolo di Stefano sul Corriere di oggi, in un Paese che praticamente non legge più il mercato del libro è «salvato» da Il mondo al contrario. Il volume di Vannacci, dalla pubblicazione il 10 agosto e fino al 27 agosto, ha venduto oltre 93.000 copie. Se si guardano le classifiche della Lettura, l'inserto culturale del Corriere della Sera, Vannacci è primo nella saggistica e anche primo assoluto, con un venduto doppio rispetto al resto della top ten messa insieme. Per fare un esempio, secondo GfK, la società che fornisce i dati di vendita ai giornali per approntare le classifiche, fatto 100 il venduto di «Il mondo al contrario», «Tre ciotole» di Michela Murgia totalizza 9. Ed è la seconda.
Proiettando le vendite dei primi 17 giorni (10-17 agosto) alla data attuale si arriva a poco meno di 140 mila copie. Il tutto ipotizzando che Vannacci prosegua ancora la sua corsa a un ritmo costante. Ma forse si tratta persino di stime conservative. Di Stefano, citando ambienti editoriali, parla di un libro che vende «10 mila copie al giorno».
Il successo on line
Non va molto diversamente osservando le vendite su Internet. Come rilevano Fanpage e il Post, su Amazon, sotto la copertina de «Il mondo al contrario» campeggia la scritta «il numero 1 più venduto». Oggi le recensioni al libro erano 2.034, mentre il secondo in ordine di vendite nella categoria, «Matematica in azzurro» di Massimo Bergamini, ne aveva 413. Il dato è tutt'altro che marginale, visto che, almeno per ora (ieri Adolfo Morganti ha fatto sapere che pubblicherà il libro per la sua casa editoriale «Il Cerchio»), stiamo parlando di una pubblicazione che è acquistabile solo via web. Ma come si è potuti arrivare a quelle cifre di guadagno a cui accennavamo all'inizio?
Le royalties
Per comprenderlo bisogna analizzare il meccanismo dell'auto pubblicazione messo a disposizione da Kdp, una costola di Kindle cioè di Amazon. All'aspirante autore, Kdp mette a disposizione tre modalità di pubblicazione: quella solo online, quella cartacea, e quella Vella, che è una sorta di pubblicazione a puntate del proprio scritto.
A seconda della modalità scelta restano in tasca all'autore il 70% (Kindle), il 60% (cartacea) e il 50% (Vella). Costi a cui vanno detratti le spese di produzione del libro (carta, etc) e quelle di spedizione, oltre a Iva e tasse. Per valutare il reale guadagno dell'autore dipende bisogna quindi fare il riferimento alle royalties, che variano in base alla pubblicazione, e si possono verificare con un contatore reso disponibile da Kdp a cui vanno applicate le caratteristiche del libro. Nel caso di Vannacci, sul sito Amazon.it e sui principali siti Amazon dei paesi occidentali, queste royalties sono di 6,19 euro a copia (il libro è venduto a 19,76 euro). Che visto il numero di copie vendute fa, appunto, 863.505 euro. Bene o male, purché se ne parli.
CorSera
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