Cronaca Italiana [Thread unico]

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  • M K K
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    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
    machine, è presto detto: se mi dici che milano è diventata pericolosa, o vuol dire che ai milanesi ha dato di volta in cervello per qualche motivo, o che a essere pericolose sono persone che prima non c'erano
    serve a prendere atto che l'immigrazione illegale non è sostenibile, non è più un valore da "buoni" essere accoglienti, ma vuol dire far entrare gente pericolosa nelle nostre città
    Uno puoi essere anche un bravissimo ragazzo...ma se lo metti allo sbando completo,senza soldi documenti ne appoggi, se non contatti malavitosi alla fine finisce p mettersi a sputare palline e/o a impazzire .
    in un mondo ideale un immigrato la mattina lavora , la sera studia italiano ed educazione civica e la sera va a casa sua che si paga con il suo, lavoro.
    Nella realtà muoiono di fame gli italiani , non c'e lavoro e il pubblico fa schifo.

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  • M K K
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    Hai toccato un punto complesso e interessante. Il fatto di menzionare o meno determinate caratteristiche di una persona coinvolta in un crimine solleva questioni su obiettività, percezione pubblica e potenziali pregiudizi. In effetti, la selezione di quali attributi evidenziare è spesso arbitraria e può riflettere preconcetti più o meno consci. Sottolineare la nazionalità, l'etnia o l'orientamento sessuale di un sospetto può influenzare la percezione collettiva, portando a generalizzazioni ingiuste. Se una minoranza è menzionata solo in contesti negativi, si rischia di rafforzare stereotipi e stigmatizzare interi gruppi per i comportamenti di pochi individui.
    Questa tendenza non è casuale e spesso risponde a una logica di propaganda, più che di informazione. Anche in contesti dove il crimine è legato a una problematica sociale rilevante per una specifica categoria, sarebbe più opportuno affidarsi a dati statistici aggregati. Questo approccio consente di analizzare fenomeni come l'esclusione sociale o la marginalizzazione senza distorsioni legate alla narrazione di singoli episodi.
    Rendere una cronaca selettiva, evidenziando solo certi tratti delle persone coinvolte, rischia di diventare una sorta di "arma ideologica" per polarizzare l’opinione pubblica. È importante, quindi, che la rappresentazione dei crimini avvenga in modo equilibrato e basato sui dati, piuttosto che sugli attributi personali che, di per sé, non rendono più o meno grave un reato.


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  • Arturo Bandini
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    machine, è presto detto: se mi dici che milano è diventata pericolosa, o vuol dire che ai milanesi ha dato di volta in cervello per qualche motivo, o che a essere pericolose sono persone che prima non c'erano
    serve a prendere atto che l'immigrazione illegale non è sostenibile, non è più un valore da "buoni" essere accoglienti, ma vuol dire far entrare gente pericolosa nelle nostre città

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  • The_machine
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    Da una parte, queste informazioni sono quasi sempre fornite. Dall'altra, è importante domandarsi se debbano esserlo davvero.

    Cosa rende necessario menzionare un attributo piuttosto che un altro? Se un omicidio è commesso da una persona di colore, questo è un'aggravante? Se a compierlo è una persona lesbica, cambia qualcosa? Viene fatto notare perché si tratta di minoranze? Anche i biondi sono una minoranza, ma non sembra necessario specificare il colore dei capelli, ne altre caratteristiche fisiche come la statura, la bellezza, l'intelligenza etc
    Si potrebbe persino pensare che questo desiderio di enfatizzare la minoranza a cui appartiene chi commette un crimine nasconda una volontà discriminatoria. Insomma, se chi infrange la legge è qualcuno che mi va a genio non va comunicato, se invece lo fa una di quelle minoranze che non mi piacciono allora va evidenziato e messo in primo piano, così che tutti se ne accorgano e si consolidi un pregiudizio negativo verso quella categoria.

    Se davvero si volessero evidenziare in modo oggettivo e utile le problematiche sociali che interessano alcune categorie, di dovrebbe procedere unicamente con la reportistica analizzando il fenomeno attraverso dati aggregati, non affidandosi all'aneddotica che spesso può fornire una percezione distorta del fenomeno. Perché gli stessi che si infastidiscono se viene data particolare rilevanza ai "femminicidi" sono spesso gli stessi che vorrebbero dare più risalto ai reati compiuti da stranieri piuttosto che dagli italiani? Vale anche il viceversa ovviamente, però chiediamoci se appunto non si tratti dello stesso fenomeno, ossia delal volontà di strumentalizzare la conaca per dare voce alla propria propaganda.
    Last edited by The_machine; 05-11-2024, 00:02:18.

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  • Arturo Bandini
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    Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio


    Giulio, i pezzi dimmè esistono e non è che sempre fanno ciò che fanno PER UTILITA'.
    Che possa essere una malattia non lo metto chiaramente in dubbio.
    Ma andare a fare una simile diagnosi dopo qualche riga di articolo, magari evitiamo, ecco.
    in questo caso èun comportamento troppo peculiare e denota sindrome di munchausen per procura
    un po' come uno che ruba compulsivamente nei negozi roba di poco conto è un cleptomane, uno che va coi bambini pedofilo etc. C'è poco da approfondire

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  • M K K
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    Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
    Ero rimasto che se uno straniero faceva qualcosa di brutto non si diceva la nazionalità, se invece lo faceva un uomo bianco, etero e cristiano i media italiani lo scrivevano a chiare lettere, invece qui abbiamo due articoli di fila dove accade l'esatto opposto.
    22 anni sposato con due figli... Non mi sembra tipico da italiano... Ma di fronte a ste cose , se confermate , la nazionalità conta poco...

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  • marcu9
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    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio

    non ne ha alcuna utilità, è una malattia

    Giulio, i pezzi dimmè esistono e non è che sempre fanno ciò che fanno PER UTILITA'.
    Che possa essere una malattia non lo metto chiaramente in dubbio.
    Ma andare a fare una simile diagnosi dopo qualche riga di articolo, magari evitiamo, ecco.

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  • Arturo Bandini
    replied
    Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio

    Andiamoci piano prima di diagnosticare una simile malattia.
    Magari è solo un pezzo dimmè.
    non ne ha alcuna utilità, è una malattia

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  • The_machine
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    in Corea del Nord sono più chiari: scommetto che se qualche sparuto straniero da quelle parti commettesse un reato, lo scriverebbero a caratteri cubitali.
    che beelllllla la Corea

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  • M K K
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    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
    la cittadinanza facile serve a eliminare il problema e chiamarli tutti italiani. Al posto dello ius soli proporrei lo ius cultri: appena accoltelli qualcuno diventi italiano. Oppure lo ius carceris: dopo 1 mese nelle patrie galere ti danno la cittadinanza.
    Ma del resto quando leggi Milano la città più pericolosa d'italia che cosa pensi: o che sono ammattiti i milanesi, che gli è successo, c'è qualcosa nell'acqua, nell'aria. O magari non sono milanesi?
    epperò se uno nasce a milano cresce lì, delinque lì, come lo vuoi chiamare se non milanese? soprattutto quando i milanesi saranno al 90% azziz. Se un uomo di cognome sanchez o Rossi nasce a newyork come lo chiami se non newyorkese?
    dico seriamente... quanto a lungo potremo ancora distinguere tra noi e gli altri, e quando si dovrà ammettere che gli italiani sono diventati dei delinquenti?
    Italoamericano - Mafioso - Guido

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  • marcu9
    replied
    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio

    ah ma in questo caso è una malattia psichica, sindrome di munchausen per procura, e quindi (serio) la nazionalità non c'entra

    https://www.ospedalebambinogesu.it/s...bambino-97066/
    Andiamoci piano prima di diagnosticare una simile malattia.
    Magari è solo un pezzo dimmè.

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  • Arturo Bandini
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    Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio

    Non dicono la nazionalità del padre, sarà una risorsa?
    ah ma in questo caso è una malattia psichica, sindrome di munchausen per procura, e quindi (serio) la nazionalità non c'entra

    Malattia simulata o provocata al bambino, solitamente da un genitore. Di difficile diagnosi, è un abuso sempre molto pericoloso

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  • Arturo Bandini
    replied
    la cittadinanza facile serve a eliminare il problema e chiamarli tutti italiani. Al posto dello ius soli proporrei lo ius cultri: appena accoltelli qualcuno diventi italiano. Oppure lo ius carceris: dopo 1 mese nelle patrie galere ti danno la cittadinanza.
    Ma del resto quando leggi Milano la città più pericolosa d'italia che cosa pensi: o che sono ammattiti i milanesi, che gli è successo, c'è qualcosa nell'acqua, nell'aria. O magari non sono milanesi?
    epperò se uno nasce a milano cresce lì, delinque lì, come lo vuoi chiamare se non milanese? soprattutto quando i milanesi saranno al 90% azziz. Se un uomo di cognome sanchez o Rossi nasce a newyork come lo chiami se non newyorkese?
    dico seriamente... quanto a lungo potremo ancora distinguere tra noi e gli altri, e quando si dovrà ammettere che gli italiani sono diventati dei delinquenti?
    Last edited by Arturo Bandini; 04-11-2024, 21:47:48.

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  • Sean
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    Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
    Ero rimasto che se uno straniero faceva qualcosa di brutto non si diceva la nazionalità, se invece lo faceva un uomo bianco, etero e cristiano i media italiani lo scrivevano a chiare lettere, invece qui abbiamo due articoli di fila dove accade l'esatto opposto.
    No, la questione era che si omette di scrivere la nazionalità del reo se non a volte solo nella pancia dell'articolo. Se italiano è ovvio che non ci sarebbe bisogno di scriverlo, perchè siamo in Italia e si presume che, se non specificato, trattasi di personaggio italiano...ma ormai non è più così per alcuni giornali ben schierati.

    "Coppia" fermata in Argentina: sono due gay; infinità di reati commessi da extracomunitari...lo si scopre solo usando la lente di ingrandimento. Questo è lo stato dell'arte, quando si tratta della ormai pallosissime "minoranze", che fanno più caciara, si fanno notare di più di una intera sfinita "maggioranza": in Corea del Nord sono più chiari: scommetto che se qualche sparuto straniero da quelle parti commettesse un reato, lo scriverebbero a caratteri cubitali.

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  • The_machine
    replied
    Ero rimasto che se uno straniero faceva qualcosa di brutto non si diceva la nazionalità, se invece lo faceva un uomo bianco, etero e cristiano i media italiani lo scrivevano a chiare lettere, invece qui abbiamo due articoli di fila dove accade l'esatto opposto.

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