Cronaca Italiana [Thread unico]

[Arturo Bandini]

La ristoratrice ho letto che era stata ascoltata dai carabinieri per vedere se nel post dell'anonimo (e molto presunto) cliente arrabbiato si potesse cogliere qualche estremo legalmente perseguibile.

Se assumiamo che il post era stato invece scritto dalla ristoratrice, si capisce la probabile dinamica che ha portato all'esito tragico: la sgnora scrive una recensione fake forse per visibilità e anche per ricevere un pubblico attestato di stima circa sua iniziative che portava avanti nel locale a favore dei disabili (una serata a pizza dedicata a quelli); il post viene messo in dubbio, la pubblicità positiva si rovescia in negativa, la signora teme ripercussioni sul locale e la vergogna e decide di suicidarsi.

I social sono un tritacarne, in specie per chi non ha il pelo sullo stomaco (tipo la Ferragni) per calarsi in quell'arena. La ristoratrice in fin dei conti non ha fatto del male a nessuno: una donna di 59 anni, un marito, una figlia, una piccola attività, una iniziativa benefica a favore dei disabili (la serata pizzaiola) e il desiderio di ricevere un attestato di stima, un sentirsi dire "brava": niente che non sia umanamente comprensibile...siamo ben distanti dal lucro sulla beneficienza di una Ferragni, non è una truffa.

Ci sono poi i Poliziotti e Giudici Morali in questa arena social, sorta di censori etici, issatisi (non si capisce sulla base di quali investiture o diritti) su dei piedistalli da dove, al pari di Mosè, scindono le acque in due, di qua i buoni, di là i cttivi.

La Lucarelli e quel tizio che si porta appresso ne hanno fatto un mestiere. Ho letto che avevano preso di mira pure quel poraccio quasi sbranato da uno squalo in Australia (ha perso una gamba)...e adesso c'è chi grazie a questi Giudici Morali ha perso una madre ed una moglie.

Finchè si tratta di personaggi politici e/o pubblici, che coi social ci lavorano (per procacciarsi consenso, voti, sponsor ecc...) dare la caccia al fake ha forse un senso...ma buttare nel tritacarne poveri cristi che alla fine non fanno del male a nessuno; gente comune impreparata a sostenere l'onda d'urto della violenza social, lo sfogo della massa che è capace di massacrarti, infilando in quei post tutte le loro nevrosi, quella gente comune da questi Censori del Menga va lasciata in pace: si può anche passare oltre, soffocare la spinta giacobina e giustiliazista (sembra ormai un regime del Terrore dove rotolavono teste di nobili e di plebe, e dove però alla fine rotolarono pure quelle dei Robespierre/Lucarelli), si può far finta di niente, ci si può fare i cazzetti propri, perchè adesso a quella famiglia di lavoratori la vita (e non quella internettiana) è stata stravolta per sempre.

la giustificazione che dà la lucarelli è che il suo non era un attacco alla signora, ma all'uso che i media avevano fatto della notizia. Il solito Berizzi di repubblica aveva gridato al pericolo omofobia e fascismo ad esempio. La Lucarelli quindi avrebbe intrapreso la sua battaglia per il debunking, andando a indagare sulle notizie che diventano virali senza che i media vadano a controllare la veridicità dei fatti. Stessa cosa aveva fatto per la storia della bidella che andava da napoli a milano ogni mattina.
Le motivazioni quindi sarebbero diverse da quelle del caso ferragni: nel primo caso l'obiettivo era principalmente lei, nel secondo l'obiettivo era la fa fake news.
Purtroppo però dietro ogni notizia, vera o falsa che sia, ci sono persone reali, e poteva scegliere mille altri casi per dimostrare che i media danno risalto ciecamente a certe news solo perchè in linea con il trend del momento, la cultura woke

[germanomosconi]

La ristoratrice ho letto che era stata ascoltata dai carabinieri per vedere se nel post dell'anonimo (e molto presunto) cliente arrabbiato si potesse cogliere qualche estremo legalmente perseguibile.

Se assumiamo che il post era stato invece scritto dalla ristoratrice, si capisce la probabile dinamica che ha portato all'esito tragico: la sgnora scrive una recensione fake forse per visibilità e anche per ricevere un pubblico attestato di stima circa sua iniziative che portava avanti nel locale a favore dei disabili (una serata a pizza dedicata a quelli); il post viene messo in dubbio, la pubblicità positiva si rovescia in negativa, la signora teme ripercussioni sul locale e la vergogna e decide di suicidarsi.

I social sono un tritacarne, in specie per chi non ha il pelo sullo stomaco (tipo la Ferragni) per calarsi in quell'arena. La ristoratrice in fin dei conti non ha fatto del male a nessuno: una donna di 59 anni, un marito, una figlia, una piccola attività, una iniziativa benefica a favore dei disabili (la serata pizzaiola) e il desiderio di ricevere un attestato di stima, un sentirsi dire "brava": niente che non sia umanamente comprensibile...siamo ben distanti dal lucro sulla beneficienza di una Ferragni, non è una truffa.

Ci sono poi i Poliziotti e Giudici Morali in questa arena social, sorta di censori etici, issatisi (non si capisce sulla base di quali investiture o diritti) su dei piedistalli da dove, al pari di Mosè, scindono le acque in due, di qua i buoni, di là i cattivi.

La Lucarelli e quel tizio che si porta appresso ne hanno fatto un mestiere. Ho letto che avevano preso di mira pure quel poraccio quasi sbranato da uno squalo in Australia (ha perso una gamba)...e adesso c'è chi grazie a questi Giudici Morali ha perso una madre ed una moglie.

Finchè si tratta di personaggi politici e/o pubblici, che coi social ci lavorano (per procacciarsi consenso, voti, sponsor ecc...) dare la caccia al fake ha forse un senso...ma buttare nel tritacarne poveri cristi che alla fine non fanno del male a nessuno; gente comune impreparata a sostenere l'onda d'urto della violenza social, lo sfogo della massa che è capace di massacrarti, infilando in quei post tutte le loro nevrosi, quella gente comune da questi Censori del Menga va lasciata in pace: si può anche passare oltre, soffocare la spinta giacobina e giustiliazista (sembra ormai un regime del Terrore dove rotolavono teste di nobili e di plebe, e dove però alla fine rotolarono pure quelle dei Robespierre/Lucarelli), si può far finta di niente, ci si può fare i cazzetti propri, perchè adesso a quella famiglia di lavoratori la vita (e non quella internettiana) è stata stravolta per sempre.

dipende, se quel post era inventato a mio avviso non ha fatto una cosa tanto corretta

[zuse]

La signora è stata, da un punto di vista dell'auto promozione, a dir poco geniale. Con un post ha raggiunto risalto mediatico e, se non fosse stato per la luccarelli, fosse andato tutto liscio magari l'avrebbero riciclata come ospite saltuaria in qualche talkshow, instagram con k su k views, iniziative benefiche a doppio beneficiario (i disabili, se davvero se ne occupava, e lei con il suo locale e la sua immagine).

Però tutto è partito da una balla. E quando sei sotto i riflettori, attiri più attenzioni.

Il finale è dettato dalla fragilità di questa persona, unito ad una forte pressione social (in negativo, perchè quella positiva la reggeva bene). Social da dove è nato tutto.

Da qui a colpevolizzare quella che dice: "ha scritto una balla" ce ne vuole.

Poi siamo tutti d'accordo che un giornalista renderebbe più servizio alla comunità a fare un giro nelle propietà e attività palesemente abusive e mafiose. Ma non mi pare che gli altri lo facciano. Quindi invitare solo la luccarelli a farlo, è un po' forzato

[zuse]

dipende, se quel post era inventato a mio avviso non ha fatto una cosa tanto corretta

effettivamente, se tutto fosse andato liscio magari quel locale avrebbe avuto un + 200% e quelli attorno un -50%.

Famiglie che campano di quello.

Ripeto, non giudico la mossa. Specie se davvero faceva opere di bene. Ma se vieni beccato, vieni beccato.

[germanomosconi]

è a tutti gli effetti una truffa punto e basta

[Arturo Bandini]

La signora è stata, da un punto di vista dell'auto promozione, a dir poco geniale. Con un post ha raggiunto risalto mediatico e, se non fosse stato per la luccarelli, fosse andato tutto liscio magari l'avrebbero riciclata come ospite saltuaria in qualche talkshow, instagram con k su k views, iniziative benefiche a doppio beneficiario (i disabili, se davvero se ne occupava, e lei con il suo locale e la sua immagine).

Però tutto è partito da una balla. E quando sei sotto i riflettori, attiri più attenzioni.

Il finale è dettato dalla fragilità di questa persona, unito ad una forte pressione social (in negativo, perchè quella positiva la reggeva bene). Social da dove è nato tutto.

Da qui a colpevolizzare quella che dice: "ha scritto una balla" ce ne vuole.

Poi siamo tutti d'accordo che un giornalista renderebbe più servizio alla comunità a fare un giro nelle propietà e attività palesemente abusive e mafiose. Ma non mi pare che gli altri lo facciano. Quindi invitare solo la luccarelli a farlo, è un po' forzato

è stata molto ingenua invece perchè non ha fatto che riciclare una notizia vecchia che avevo letto mesi o anche qualche anno fa, stesse dinamiche: recensione con qualcuno che si lamenta dei ragazzi gay seduti accanto e ristoratore che lo invita a non tornare nel suo locale inclusivo. Il fatto aveva avuto risalto e a signora ha pensato di riciclarlo in modo maldestro, neanche scrivendo una falsa recensione online, ma creandola con paint e facendo lo screenshot senza che ce ne fosse traccia su alcun sito

[Arturo Bandini]

effettivamente, se tutto fosse andato liscio magari quel locale avrebbe avuto un + 200% e quelli attorno un -50%.

Famiglie che campano di quello.

Ripeto, non giudico la mossa. Specie se davvero faceva opere di bene. Ma se vieni beccato, vieni beccato.

bè aveva 13 coperti, 3 tavoli... non credo avrebbe potuto assorbire più di tanto i clienti della zona
per me era una disperata e questa cosa le ha dato il colpo di grazia

[zuse]

è stata molto ingenua invece perchè non ha fatto che riciclare una notizia vecchia che avevo letto mesi o anche qualche anno fa, stesse dinamiche: recensione con qualcuno che si lamenta dei ragazzi gay seduti accanto e ristoratore che lo invita a non tornare nel suo locale inclusivo. Il fatto aveva avuto risalto e a signora ha pensato di riciclarlo in modo maldestro, neanche scrivendo una falsa recensione online, ma creandola con paint e facendo lo screenshot senza che ce ne fosse traccia su alcun sito

questo allora la dice lunga su quei "giornalisti" che hanno preso per vera una boiata del genere a prova di bambino dell'asilo.

E rafforza la tesi della luccarelli sulla critica al processo di filtraggio delle informazioni dei suoi "colleghi".

Ma ormai il giornalismo è questo. notizie click bait che generano views e click sui loro siti, con più proventi dai banner pubblicitari. Se poi sono vere o meno, pace. domani ce ne siamo dimenticati

[Arturo Bandini]

ecco, era una notizia del 2022 https://www.ilmattino.it/societa/per...s-6629278.html


riguardo la stampa è così. Al mio paese c'è una sezione sia del tirreno che de la nazione, un tempo i giornalisti andavano sulle strade a cercare notizie. Il 50% di ciò che scrivono ora in cronaca locale è preso da facebook: "cittadini protestano contro le multe dei vigilini ", poi vai a vedere e c'è un post con 10 like

[Sean]

dipende, se quel post era inventato a mio avviso non ha fatto una cosa tanto corretta

Sì senz'altro, non è stata corretta, ma appunto ho tenuto a distinguere le persone comuni da quelle che coi social ci "lavorano". La ristoratrice è rimasta irretita dal gioco delle luci e del "riconoscimento", che sui social tutti cercano (Lucarelli&affini compresi, anzi per loro è proprio una missione).

In questo caso però scoprire se il post era vero o no che differenza avrebbe fatto? Per questo chiedevo se non si potesse "passare oltre"...perchè non è la Ferragni che sfrutta la beneficienza per ingannare il pubblico e incassare i soliti milioni di euro...quella signora la sua piccola attività ce l'aveva già bella piena...è caduta forse nel desiderio di avere una specie di medaglia al valore per le sue attività verso i disabili (si era inventata una serata a cena dedicata a quelli)...

...Abbattere quella ristoratrice, che guadagno avrebbe fruttato alle Lucarelli di turno, questi sempre col ditino puntato - ce ne sono un mare, penso pure a Gassman, un altro giacobino.

Questi sobillatori della massa social devono essere più responsabili: ieri Fedez ha mostrato il volto di uno che secondo lui era un "hater"...peccato che abbia sbagliato persona e mostrato il profilo di un omonimo...e questo è stato assaltato dai fan di Fedez: qua ormai è il caos, ma stavolta c'è scappato il morto.

[Sean]

Intanto la macchina che ha "creato" quella bambola di plastica della Ferragni, si sta rivoltando contro l'idoletto: da una analisi dei suoi 30 milionid i follower, pare che ben 11 milioni siano "falsi o inattivi": https://www.lastampa.it/cronaca/2024...HA-BH-P2-S3-T1

messi lì per fare mucchio (quelli che interagiscono davvero col suo canale sono circa 500mila, a fronte di 29 milioni di "iscritti"), e il mucchio si traduce in soldi, visto che più sei visibile e più guadagni coi social e attività correlate (sponsor ecc...).

[valium]

Ma follower di che poi? Notizia simili non sorprendono

[Arturo Bandini]

poi si dà per scontato che follower voglia dire fans
la gente segue anche i personaggi che disprezza con forse più motivazioni di quelli che ammira

[Ospite]

Btw tutto questo mondo di influencer sta implodendo.
Chi ha fatto i soldi li ha fatti. Gli altri suka.
Un pò come, nel mondo della musica, quando si vendevano ancora i dischi.

[valium]

Vale per tutto ormai