Schiaffo al governo: tutti liberi i 43 migranti portati in Albania
Il verdetto della Corte d’Appello: gli atti rinviati alla Corte europea
Tornano tutti in Italia i 43 migranti rimasti nel centro di Gjader in Albania. È la decisione arrivata questa sera dopo le udienze per la convalida del trattenimento che si sono svolte nella mattinata. - I giudici della Corte d'appello di Roma, secondo quanto si apprende, hanno sospeso il trattenimento di una ventina dei 43 migranti bengalesi ed egiziani portati nel centro di Gjader, in Albania, rimettendo alla prossima pronuncia della Corte europea di Giustizia sui Paesi sicuri.
Anche il terzo tentativo del governo Meloni di far funzionare la procedura accelerata di frontiera con il trasferimento in Albania degli stranieri raccolti nelle acque internazionali si è rivelato un fallimento. Altri 6 erano già stati trasferiti nei giorni scorsi i nei giorni scorsi in Italia perché minorenni o vulnerabili e quindi non "eleggibili" per la procedura accelerata di frontiera. Le udienze si sono tenute in videoconferenza, i richiedenti asili assistiti dai loro legali e per la prima volta avevano di fronte i magistrati della Corte d'appello di Roma, una modifica della precedente procedura decisa dal governo per provare a ottenere una sentenza diversa. Anche nelle altre due precedenti occasioni, ad ottobre ed a novembre, i giudici avevano sospeso i trattenimenti e i migranti erano stati tutti portati in Italia. Presenti nella struttura albanese sotto giurisdizione italiana 4 parlamentari del Pd - Chiara Braga, Matteo Orfini, Andrea Casu e Marco Simiani - ed una delegazione del Tavolo asilo e immigrazione (di cui fanno parte Arci, Asgi e Casa dei diritti sociali).
Il verdetto della Corte d’Appello: gli atti rinviati alla Corte europea
Tornano tutti in Italia i 43 migranti rimasti nel centro di Gjader in Albania. È la decisione arrivata questa sera dopo le udienze per la convalida del trattenimento che si sono svolte nella mattinata. - I giudici della Corte d'appello di Roma, secondo quanto si apprende, hanno sospeso il trattenimento di una ventina dei 43 migranti bengalesi ed egiziani portati nel centro di Gjader, in Albania, rimettendo alla prossima pronuncia della Corte europea di Giustizia sui Paesi sicuri.
Anche il terzo tentativo del governo Meloni di far funzionare la procedura accelerata di frontiera con il trasferimento in Albania degli stranieri raccolti nelle acque internazionali si è rivelato un fallimento. Altri 6 erano già stati trasferiti nei giorni scorsi i nei giorni scorsi in Italia perché minorenni o vulnerabili e quindi non "eleggibili" per la procedura accelerata di frontiera. Le udienze si sono tenute in videoconferenza, i richiedenti asili assistiti dai loro legali e per la prima volta avevano di fronte i magistrati della Corte d'appello di Roma, una modifica della precedente procedura decisa dal governo per provare a ottenere una sentenza diversa. Anche nelle altre due precedenti occasioni, ad ottobre ed a novembre, i giudici avevano sospeso i trattenimenti e i migranti erano stati tutti portati in Italia. Presenti nella struttura albanese sotto giurisdizione italiana 4 parlamentari del Pd - Chiara Braga, Matteo Orfini, Andrea Casu e Marco Simiani - ed una delegazione del Tavolo asilo e immigrazione (di cui fanno parte Arci, Asgi e Casa dei diritti sociali).
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