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Tribuna Politica-BW Edition PARTE II
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Pisanò era senatore perchè a vincere furono gli americani. Se avesse vinto davvero il "noi" di Foa, Pisanò sarebbe finito a congelarsi il sedere presso i Gulag di zio Stalin. I Foa non hanno vinto una emerita mazza: hanno vinto gli angloamericani e da quel giorno "abbiamo perso le chiavi di casa" come ho letto in giro....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
hai visto anche tu barbero con bersani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioPisanò era senatore perchè a vincere furono gli americani. Se avesse vinto davvero il "noi" di Foa, Pisanò sarebbe finito a congelarsi il sedere presso i Gulag di zio Stalin
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Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza Messaggio
Eddai sù, come sei drastico. Su questo non sono d'accordo....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
Non hanno vinto gli angloamericani? i comunisti ci avrebbero immesso nella sfera di influenza sovietica e avremmo fatto la fine della Polonia...L'Italia è stata "osservata speciale" per decenni, avendo il più grosso partito comunista d'occidente in casa: per dire, Gladio lo hanno messo su gli americani in caso di golpe rosso, attenzione, un pericolo per anni percepito come reale.
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La lettera di Ilaria Salis, 'mi difenderò nel processo' Nel rispetto di diritti e proporzionalità.Chiesti per me 11 anni
"Ringrazio con tutto il cuore le persone che in Italia mi hanno supportato in questi lunghi mesi senza rimanere indifferenti di fronte alla sconvolgente storia di cui sono, mio malgrado, protagonista da più di un anno: familiari, compagne e compagni, amici... (ANSA)
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenzio brucerà la campagna
come i falò la sera."
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Perchè, altrimenti dove vorrebbe difendersi? E' una imputata, l'Ungheria è uno stato di diritto e l'aula di un tribunale la sede propria per difendersi. Resta che tutta la caciara che hanno messo su in Italia certi partiti e certi giornalisti non l'hanno aiutata e non l'aiuterà, anzi ha complicato la faccenda....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioPerchè, altrimenti dove vorrebbe difendersi? E' una imputata, l'Ungheria è uno stato di diritto e l'aula di un tribunale la sede propria per difendersi. Resta che tutta la caciara che hanno messo su in Italia certi partiti e certi giornalisti non l'hanno aiutata e non l'aiuterà, anzi ha complicato la faccenda.
Se potranno, adesso ancor di più, utilizzeranno tutto quello che hanno per la pena massima.
Quando il profilo, dopo aver fatto vedere le condizioni di detenzione, avrebbe dovuto mantenersi abbastanza basso, a mio avviso.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioManifesto di Meloni a testa in giù ad Aosta, "Clima di intolleranza"
https://tg24.sky.it/cronaca/2024/04/...6MZoTDv_w_vsBBSpesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Prima la si voleva donna...una volta arrivata una donna a Palazzo Chigi (prima volta in tutta la storia unitaria d'Italia) la donna non va bene perchè è di destra: si riconferma il teorema dei sinistri: è ok solo quello che piace a noi/se non sei quello che piace a noi ti mettiamo a testa in giù.
La Meloni è una donna capace, su questo nessun dubbio. Peccato per la sua linea su Israele, Ucraina, l'atlantismo...e sulla nulla azione interna di governo, il che tra l'altro la pone in perfetta contiguità con tutti i governi che l'hanno preceduta (sinistri compresi), per cui o li mettiamo tutti a testa in giù o dobbiamo arrenderci all'idea che non esiste coloritura politica se poi nella sostanza tutto è uguale: è proprio l'Italia quindi ad essere zero, un gran buco nero dove tutto si annulla....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioPrima la si voleva donna...una volta arrivata una donna a Palazzo Chigi (prima volta in tutta la storia unitaria d'Italia) la donna non va bene perchè è di destra: si riconferma il teorema dei sinistri: è ok solo quello che piace a noi/se non sei quello che piace a noi ti mettiamo a testa in giù.
La Meloni è una donna capace, su questo nessun dubbio. Peccato per la sua linea su Israele, Ucraina, l'atlantismo...e sulla nulla azione interna di governo, il che tra l'altro la pone in perfetta contiguità con tutti i governi che l'hanno preceduta (sinistri compresi), per cui o li mettiamo tutti a testa in giù o dobbiamo arrenderci all'idea che non esiste coloritura politica se poi nella sostanza tutto è uguale: è proprio l'Italia quindi ad essere zero, un gran buco nero dove tutto si annulla.
insomma. donna capace eh, peccato per la politica interna e la politica estera...
Originariamente Scritto da Sean
mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
ahahah
insomma. donna capace eh, peccato per la politica interna e la politica estera...Originariamente Scritto da Lorenzo993non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo
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«Mussolini era uno statista», «l’aborto è un’infelice necessità», le «classi separate» per i disabili: ecco il Vannacci pensiero
Alcune frasi e prese di posizione del generale Vannacci, candidato della Lega alle Europee. Da tempo impegnato in una battaglia contro il politically correct, si è fatto conoscere al grande pubblico con il libro «Il mondo al contrario» e le sue posizioni controverse
Non ha cambiato idea, Roberto Vannacci , Di intervista in intervista, di dichiarazione in dichiarazione, fedele nei secoli alle sue idee non politically correct, corre verso lo scranno di Bruxelles (la Lega lo candiderà in tutte le circoscrizioni e sarà capolista in quella dell’Italia centrale) sciorinando le sue tesi che fanno arricciare il naso quando non sconcertano del tutto, dall’omosessualità all’aborto, dal Mussolini «statista» all’integrazione razziale. Non a caso, per la sua prima letteraria, sfornata nell’estate del 2023, il generale Vannacci aveva scelto un titolo chiarissimo: «Il mondo al contrario». E fedele a questo obiettivo di descrivere una umanità, a suo dire, vittima di ideologie sbagliate ha continuato nel suo impegno che gli ha fruttato diverse centinaia di migliaia di copie vendute.
Per passare in rassegna il Vannacci pensiero non si può non partire dalla stretta attualità, a pochi giorni dal 25 aprile. «Trovo che l’antifascismo non abbia alcun senso. A me non piace essere ‘anti’. E poi il fascismo è finito quasi cento anni fa. Lei è antinapoleonico?» chiede retoricamente al giornalista della Stampa che lo intervista. Per poi aggiungere: «Non vedo perché sia necessario dotarsi della patente di antifascista per esprimere le proprie opinioni. Rivendico anche la considerazione su Mussolini, che è uno statista come lo sono stati anche Cavour, Stalin e tutti gli uomini che hanno occupato posizioni di Stato: è la prima definizione di “statista” sul dizionario». Ad Aldo Cazzullo, sul Corriere, aveva detto: «Mi hanno fatto una domanda a bruciapelo; qualsiasi cosa avessi risposto, sarebbe stata usata contro di me. Se elogio Mussolini, sono fascista. Se non lo elogio, dissimulo le mie idee…». Mentre il fascismo «è finito ottant’anni fa. Sarebbe come dire di essere contro l’antica Roma o contro il Rinascimento».
Il generale è abituato a parlare a ruota libera, granitico nelle sue convinzioni anche su temi in cui le coscienze a volte si interrogano senza avere risposte certe. Dell’aborto, per esempio, dice che si tratta di una «infelice necessità alla quale le donne sono costrette a ricorrere. Non credo che sia un diritto. Si devono trovare tutte le soluzioni alternative che possano spingere la donna a non abortire ». Giusta, dal suo punto di vista, la presenza delle associazioni pro-vita nei consultori come voluto dal governo.
Le parole più forti, nel libro come nelle diverse uscite, riguardano l’omosessualità. «Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!», i gay pride sono dominati da «sconcezze, stravaganze, blasfemie e turpitudini» alcune frasi contenute nel best seller. Al Corriere aveva detto: «Il genoma dell’omosessualità non l’hanno mai trovato; e i condizionamenti sociali sono importanti. Trovo inopportuna la massiccia esposizione di modelli omosessuali verso i bambini. Ho cercato in Rete: secondo l’istituto di statistica britannico, i non eterosessuali sono circa il 3,4% della popolazione. Le pare che in televisione la percentuale sia rispettata? Perché su Netflix non approvano una serie se non ci sono scene omosessuali?».
Nel libro era stato ancora più netto: «Dobbiamo ricorrere ad un idioma straniero e chiamarli gay perché i vocaboli esistenti sino a pochi anni fa nei dizionari sono considerati inappropriati, se non volgari ed offensivi. Pederasta, invertito, sodomita, finocchio, ******, ricchione, buliccio, femminiello, bardassa, caghineri, cupio, buggerone, checca, omofilo, uranista, culattone sono ormai termini da tribunale, da hate speech, da incitazione all’odio e alla discriminazione e classificati dalla popolarissima enciclopedia multimediale Wikipedia come lessico dell’omofobia».
A Un giorno da pecora ha raccontato un aneddoto: «Ho avuto una ragazza di colore, mulatta, molti anni fa, eravamo in Europa ma non entriamo nei particolari. Non era italiana ma io non ho nulla contro le persone di etnie diverse. Abbiamo avuto una storiella di un mesetto, e poi l’ho lasciata io. Il motivo? Sono abbastanza pesante…».
E poi c’è il tema del rapporto con le persone di colore, fino a tirare in ballo campionesse come Paolo Egonu (che lo ha querelato): «Anche se italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratto somatici non rappresentano l’italianità». Eh già, perché il colore della pelle segna una differenza per Vannacci. Lo esmplifica con il ricordo della sua curiosità nel 1975 a Parigi per le persone di colore: «Nel metrò, fingevo di perdere l’equilibrio per poggiare accidentalmente la mia mano sopra la loro, per capire se la loro pelle fosse al tatto più o meno dura e rugosa della nostra».
Non manca la scuola nelle attenzioni del generale candidato. In particolare, al netto del desiderio di vedere scuole pubbliche più severe, Vannacci auspica classi separate per i disabili: «Credo che delle classi con “caratteristiche separate” aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti». E giusto perché si capisca il concetto ecco un esempio: «Un disabile non lo metterei certo a correre con uno che fa il record dei cento metri».
CorSera...ma di noi
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