Si con questi criteri Corea del Nord >> Germania
Tribuna Politica-BW Edition PARTE II
Collapse
This topic has been answered.
X
X
-
La Corea del Nord è una dittatura comunista. Non mi pare che l'Italia degli anni '30 soffrisse la fame e che il fascismo ripudiasse il capitalismo, la proprietà privata, la libera impresa, lo sviluppo industriale, l'assistenzialismo sociale e l'economia di mercato.Last edited by Sean; 27-04-2023, 16:21:23....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da The_machine Visualizza MessaggioMi sembrava ponessi la sovranità su tutto "l'unica e sola dignità che riveste i popoli, l'unico indice che vale la pena misurare"
Come nazione però la Corea del Nord può determinarsi in maniera molto più libera di quanto possiamo noi, se non fosse che è appunto incatenata e costretta entro la dottrina comunista. E' però una nazione sovrana, in questo senso è libera....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIl soggetto in questione, pur eroe di guerra, era un (ex) militare che avrebbe compartecipato ad una giunta politico-militare benedetta dagli Stati Uniti: avremmo vissuto come in Cile, non benissimo credo. Forse, al più, come la Spagna di Franco.
Il vero gioco del "se" andrebbe fatto riavvolgendo indietro il nastro fino a prima della guerra mondiale, ovvero "come sarebbe potuta andare se l'Italia non fosse entrata in guerra e dunque se il fascismo non fosse caduto": questo è il vero fattore che avrebbe determinato il futuro e l'oggi per l'Italia, come la sconfitta l'ha determinato in un'altra maniera - e il golpe Borghese non avrebbe spostato in niente la direzione intrapresa dall'Italia nel post guerra, perchè saremmo sempre rimasti una nazione a sovranità limitata, inserita nel patto atlantico, sotto al giogo USA, con la sola differenza della sparizione dei comunisti.
Se invece in guerra non fossimo entrati noi oggi saremmo una nazione ancora eretta, pienamente sovrana, una potenza europea sul modello dell'Inghilterra o della Francia, un popolo certo più unito (senza le drammatiche divisioni che nascono dal settembre '43 e che durano ancora oggi, almeno sul piano ideologico), più maturo, compiuta comunità di destino, autenticamente libero e sovrano: questa è l'unica e sola dignità che riveste i popoli, l'unico indice che vale la pena misurare.
Immersi in questa Italia da commedia non riusciamo nemmeno a realizzare cosa fosse quella Italia di prima della disfatta e cosa sarebbe potuta continuare ad essere dopo, perchè quando per 70 anni sconti gli effetti di una catastrofica sconfitta, che ha ridotto in cenere il concetto stesso di Patria, con uno Stato diminuito e schiavo, irrilevante sulla scena internazionale, a traino di entità e potenze sovraniazionali e/o straniere, hai assunto fin nelle più intime fibre il sentire e le vesti del servo e, come i servi, non ti resta che impegolarti in dispute servili, come il fascismo/antifascismo, io sono bello e tu no, non rendendosi conto che quelle briciole sono l'unica apparenza di cibo rimasta sul piatto e che il disputarsele l'unico spazio di libertà concesso.
Da neutrali, avremmo avuto lo stesso corso della spagna: qualche anno o decennio di fascismo via via sempre più edulcorato, poi la democrazia di stampo atlantico come adesso. La spagna non è una superpotenza, i paesi mediterranei sono da secoli in decadimento, al contrario di francia e germania. I rapporti tra gli stati sono rapporti di forza, e questa forza non si misura più sul piano militare, ma su quello economico. Per questo l'italia è subalterna in europa, non perchè 80 anni fa abbiamo perso una guerraLast edited by Arturo Bandini; 28-04-2023, 09:21:58.
Commenta
-
-
comunque una cosa di cui non siamo ancora consapevoli è che abbiamo perso la guerra: la retorica del 25 aprile vorrebbe stravolgere questa realtà, chiamandola liberazione, e addirittura dandone il merito a 4 banditi nascosti sulle montagne. Chiamiamola festa della sconfitta tanto per tornare coi piedi per terra
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggiocitavi la spagna di franco. Non sarebbe stato lo stesso per l'italia? non entrare in guerra non avrebbe fatto di noi dei vincitori, perchè avrebbero vinto comunque gli alleati e avrebbe perso lo stato che ideologicamente era più vicino all'italia. Del resto ci eravamo accostati alla germania proprio perchè come loro avevamo vissuto l'esito della prima guerra mondiale (da cui uscivamo vincitori, ma insoddisfatti nelle nostre istanze) come un'ingiustizia. Per questo nacquero il fascismo in italia, e il nazismo. E poi l'isolamento dovuto alle sanzioni per la guerra d'etiopia ci spinse ancora di più tra le braccia della germania.
Da neutrali, avremmo avuto lo stesso corso della spagna: qualche anno o decennio di fascismo via via sempre più edulcorato, poi la democrazia di stampo atlantico come adesso. La spagna non è una superpotenza, i paesi mediterranei sono da secoli in decadimento, al contrario di francia e germania. I rapporti tra gli stati sono rapporti di forza, e questa forza non si misura più sul piano militare, ma su quello economico. Per questo l'italia è subalterna in europa, non perchè 80 anni fa abbiamo perso una guerra...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggiocitavi la spagna di franco. Non sarebbe stato lo stesso per l'italia? non entrare in guerra non avrebbe fatto di noi dei vincitori, perchè avrebbero vinto comunque gli alleati e avrebbe perso lo stato che ideologicamente era più vicino all'italia. Del resto ci eravamo accostati alla germania proprio perchè come loro avevamo vissuto l'esito della prima guerra mondiale (da cui uscivamo vincitori, ma insoddisfatti nelle nostre istanze) come un'ingiustizia. Per questo nacquero il fascismo in italia, e il nazismo. E poi l'isolamento dovuto alle sanzioni per la guerra d'etiopia ci spinse ancora di più tra le braccia della germania.
Da neutrali, avremmo avuto lo stesso corso della spagna: qualche anno o decennio di fascismo via via sempre più edulcorato, poi la democrazia di stampo atlantico come adesso. La spagna non è una superpotenza, i paesi mediterranei sono da secoli in decadimento, al contrario di francia e germania. I rapporti tra gli stati sono rapporti di forza, e questa forza non si misura più sul piano militare, ma su quello economico. Per questo l'italia è subalterna in europa, non perchè 80 anni fa abbiamo perso una guerra
Dunque non so se non entrare in guerra non avrebbe fatto di noi dei "vincitori" (questo a molto a che vedere anche con quale posizione si sarebbe assunta nei confronti e in relazione alle democrazie vittoriose...e non è detto che all'Italia non sarebbero stati offerti ponti d'oro in funzione anticomunista/anti URSS) ma di certo ci avrebbe mantenuti come popolo libero e come Stato sovrano, oltre che come potenza del Mediterraneo, perchè non si dimentichi che nel Ventennio fascista si ottenne una sorta di "spazio vitale" con le colonie, mentre l'invasione dell'Albania permise all'Italia di fare dell'Adriatico una sua zona di influenza. Si era una potenza con una politica estera slegata da qualsivoglia ingerenza sovranazionale o di traino. Si perseguivano gli schietti interessi nazionali, come fa ogni stato sovrano e libero.
Questo già marca una prima differenza con la Spagna di Franco, un paese arretrato, profondamente diviso, con nessun peso nello scacchiere europeo - difatti in quel mio post prendevo ad esempio la dittatura di Franco in antitesi all'Italia fascista, in quanto il fascismo (come spiegavo nei precedenti post) si distingue, e non può essere assimilato, dalle dittature di stampo militare, dalle destre, dal conservatorismo proprio per la sua natura singolare ed originale, in quanto "rivoluzionaria", dove si richiede la partecipazione attiva delle masse alla costruzione dello Stato (e dell'uomo).
Quindi il punto che mi premeva non era proiettarmi su che ruolo l'Italia avrebbe occupato nell'Europa post bellica se fosse rimasta neutrale (in quanto potenza del Mediterraneo, sicuramente una qualche relazione con le democrazie ci sarebbe stata, anche perchè fino all'ultimo l'Inghilterra chiese a Mussolini, con profferte di ogni genere, di non entrare in guerra) ma su che cosa l'Italia sarebbe stata senza quella tragedia cosmica.
E' proprio in considerazione di quel ruolo di potenza che l'Italia aveva acquisito che è da rifiutarsi l'ipotesi di subalternità dell'Italia rispetto alle altre nazioni d'Europa. Non era subalterna negli anni '30 (basti pensare al ruolo centrale giocato dal Duce nel crocevia delle questioni internazionli di allora) non vedo perchè avrebbe dovuto diventarlo dopo.
Per concludere, poco mi constano (come sottolineavo in quei post) poi il metro di misura militare od economico, domini subalterni - sono in questione infatti altri tipi di metro, quelli valoriali e spirituali, le tensioni e le forze immateriali che però formano il carattere, e il vero grado di "benessere", di un popolo e di una nazione, dunque la sua dignità, libertà, sovranità. Senza la guerra noi quei caratteri li avremmo mantenuti, perchè li possedevamo.Last edited by Sean; 28-04-2023, 16:12:20....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Elly Schlein su Vogue e l’«armocromista» per scegliere i vestiti: malumori nelle chat del Pd
La segretaria dem parla anche dell’esperta per il look, che costa fino a 300 euro l’ora. Calenda ironizza: sono molto élite, ma questa figura professionale non la conoscevo
Una cosa pare certa: nel Pd non ci si annoia, sull’ottovolante spinto a velocità fotonica da Elly Schlein. Anche se (si borbotta) alla guida e nei vagoni di testa ci sono tutte persone che, con il partito, poco hanno a che fare. E quindi si guarda da sotto, con la paura di salire, anche perché nessuno ti invita, soprattutto perché (si rimugina) se non sei emiliano, non hai possibilità alcuna di entrare in quello che ormai tanti chiamano «il tortellino magico».
L’ultimo giro di giostra, la scelta della segretaria di farsi intervistare da Vogue il 25 aprile, sta facendo impazzire le chat dei dem. Non succedeva dai tempi del Big Bang, con la decisione di Matteo Renzi di buttare alle ortiche l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. «Che poi intervista esclusiva a Vogue (nota rivista de sinistra) rilasciata il 25 aprile, la Festa della Liberazione... Non ho proprio parole. Forse sono sbagliato io...». «Ecco perché non ha detto niente alla manifestazione, aveva l’esclusiva...». Fino all’eterno ritorno alle paure «leopoldiane», quelle cioè di un partito scalabile con l’arma a doppio taglio delle primarie: «Quello della Schlein sembrava un aumento di capitale, invece era un’opa ostile...».
Tutti mal di pancia ben noti a Elly, che però guarda poco e passa. Perché, racconta nell’intervista, per avere la meglio in una discussione, c’è bisogno di «un ingrediente fondamentale, cioè l’essere molto convinti di quello che si dice. Penso che dobbiamo riuscire a entrare in connessione con le persone che vogliamo rappresentare e dobbiamo farlo con un linguaggio inclusivo, che si rivolga a tutti e tutte». Parole d’ordine: «Giustizia sociale e giustizia climatica, passando per la dignità del lavoro, contro lo sfruttamento e il precariato e per l’uguaglianza dei diritti, nelle opportunità di partenza».
Poi la sfida alla destra: «C’è una specie di “internazionale dei nazionalisti” che punta il dito verso il basso: stai male perché sei minacciato da chi sta peggio di te. Il dito va invece spostato verso l’alto: c’è chi ha continuato ad arricchirsi in modo sproporzionato, mentre larghe fasce della società si impoverivano, con le grandi multinazionali che pagano quasi zero tasse, quando i lavoratori sono tassati sopra il 40%». Concetti pure condivisibili, concedono nel Pd gli scontenti, ma che non mettono i piedi nel piatto della partita in corso nel Paese. Ma i mugugni battono alla fine sempre sullo stesso chiodo: «Fa tutto da sola, di noi non ascolta nessuno». Ma non è così che si vede Schlein: «Lo dico sempre: io da sola non basto, non credo nell’uomo o donna soli al comando. Se ho scelto di candidarmi alla guida del Partito democratico, è perché mi sembra l’unico partito non personale in Italia e questa è la sua grande forza». E poi la passione per la playstation, per la serie Stranger things, per il regista coreano Kim Ki Duk, per la musica dei canadesi «Rural Alberta Advantage», con la canzone Four night rider, che le dà sempre la carica.
Ma la mossa con la quale Elly ha spiazzato tutti si chiama armocromia. Che sarebbe poi l’analisi e lo studio dei colori della persona, uno dei trend più amati, che serve per la cura dell’immagine e ora scatena ironie sui social. «In generale dico sì ai colori e ai consigli di un’armocromista, Enrica Chicchio». Che pare prendere per il suo lavoro dai 140 ai 300 euro l’ora e che le consiglia di preferire il trench sartoriale all’eskimo, come le dive di Hollywood, racconta la personal shopper a La Repubblica. Apriti cielo, si bofonchia: «Che poi si veste malissimo!». «E poi vorrei sapere chi la paga, lei o il partito?». La paga Elly, non c’è dubbio alcuno, ma il solo fatto che si facciano circolare tali domande rende il clima. Calenda ovviamente interviene su Twitter: «Come è noto io sono molto “élite” ma giuro che ignoravo l’esistenza dell’armocromista come figura professionale. Colpa mia».
Malmostosità, propositi di vendetta, ma il mantra che circola convinto nel tortellino magico della segretaria tiene tutti sul chi vive: «Alle Europee prenderemo il trenta per cento». Perché Elly non fa da sola, solo che gli altri, per lei, non sono i vecchi pd, ma l’intera fetta di elettorato a cui si rivolge. Tanto che dalle parti dei Cinque stelle si guarda con preoccupazione a Giuseppe Conte che perde colpi, e torna a far capolino Virginia Raggi. Il trenta per cento. Tra i Dem corre un brivido: e se fosse vero? Nel Pd si soffre e si spera: o nel successo, o nel tonfo.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Non sanno scegliersi i vestiti da soli e vorrebbero guidare il paese. La playstation, l'armocromista, epperò la "giustizia sociale" (che parolone, l'avrà suggerita il vocabolarista?), la "giustizia climatica" e tante altre bellissime bolle di sapone.
Non che sul fronte opposto vada meglio: la figura fatta sul Def è barbina, le scuse del partito di maggioranza una toppa peggiore del buco, c'è un dilettantismo all'opera, nel mentre la Meloni ormai si è ingessata in quei suoi incontri bilaterali con questo o quel premier estero, e i problemi che in Italia erano sul tavolo sono ancora sul tavolo.
Per fortuna l'Italia non conta niente e dunque questa regressione all'asilo di infanzia non ha ricadute, forse nemmeno sugli italiani visto che le località di vacanza sono tutte prenotate ed esaurite in anticipo e quindi questo vuol dire che due spicci in giro ancora ci sono.Last edited by Sean; 28-04-2023, 15:57:37....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenzio brucerà la campagna
come i falò la sera."
Commenta
-
-
È stata archiviata l’inchiesta sul caso Lega-Russia
Al centro c'era una presunta trattativa per far arrivare fondi illegali al partito di Matteo Salvini, che non era tra gli indagati
La giudice per le indagini preliminari (gip) di Milano, Stefania Donadeo, ha archiviato l’indagine sulla presunta trattativa tra la Lega e la Russia per far arrivare illegalmente circa 58 milioni di euro al partito guidato da Matteo Salvini (che non era indagato). L’indagine era iniziata nel luglio del 2019, in seguito a due inchieste giornalistiche condotte dal settimanale L’Espresso e dal sito di news statunitense BuzzFeed. I giornali avevano rivelato come il 18 ottobre del 2018 l’ex portavoce di Salvini, Gianluca Savoini, avesse partecipato a una riunione nell’hotel Metropol di Mosca con tre persone russe, trattando con loro un eventuale finanziamento illegale alla Lega.
La presunta trattativa prevedeva che la società petrolifera russa Rosneft vendesse nel corso dell’anno successivo circa 3 milioni di tonnellate di carburante all’italiana ENI. La vendita sarebbe avvenuta tramite alcuni intermediari che avrebbero trattenuto una commissione a ogni passaggio, creando così un fondo nero di circa 65 milioni di dollari (circa 58 milioni di euro) che avrebbe dovuto finanziare illegalmente la Lega. ENI aveva smentito ogni coinvolgimento, e la presunta trattativa non era mai stata avviata.
Al centro c'era una presunta trattativa per far arrivare fondi illegali al partito di Matteo Salvini, che non era tra gli indagati
Inviato dal mio Samsung Galaxy S23 Ultra utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Commenta
-
Commenta