Le elezioni sono un'inutile perdita di tempo, andrebbero abolite. Io farei governare tutti loro a turno, un anno ciascuno, così la raffigurazione dei pagliacci in circolo diventerebbe, da figurativa, plastica, più aderente al reale stato delle cose.
Un Paese in perenne deficit (di sovranità, dunque di politica, e di economia e di intelligenza e prospettive), con dei ritardi da menomati, e che ogni tanto si concede questa recita delle elezioni, è un Paese che perde solo tempo: nessun sistema riforma se stesso coi mezzi del sistema: al massimo prolunghi e perpetui gli errori di sistema, per questo perdi tempo.
La marcescente repubblica di Roma, ormai svuotata di ogni senso e di ogni scopo, preda di continui spasmi agonici, fu Cesare a sanarla.
Non è con una crocetta su di un pezzo di carta che cambierà qualcosa, come niente è cambiato negli ultimi 80 anni. La democrazia è una fiera delle illusioni, e le elezioni una ricreazione dove si gioca a che il popolo minuto conti qualcosa eleggendo attori di quarta tacca da spedire sul palcoscenico dei palazzi romani, dove, pur volendo, non potranno (fare, decidere, cambiare), e dove, esattamente come chi li ha eletti, non conteranno niente.
Un Paese in perenne deficit (di sovranità, dunque di politica, e di economia e di intelligenza e prospettive), con dei ritardi da menomati, e che ogni tanto si concede questa recita delle elezioni, è un Paese che perde solo tempo: nessun sistema riforma se stesso coi mezzi del sistema: al massimo prolunghi e perpetui gli errori di sistema, per questo perdi tempo.
La marcescente repubblica di Roma, ormai svuotata di ogni senso e di ogni scopo, preda di continui spasmi agonici, fu Cesare a sanarla.
Non è con una crocetta su di un pezzo di carta che cambierà qualcosa, come niente è cambiato negli ultimi 80 anni. La democrazia è una fiera delle illusioni, e le elezioni una ricreazione dove si gioca a che il popolo minuto conti qualcosa eleggendo attori di quarta tacca da spedire sul palcoscenico dei palazzi romani, dove, pur volendo, non potranno (fare, decidere, cambiare), e dove, esattamente come chi li ha eletti, non conteranno niente.
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