Credo che Berlusconi abbia un po' colto un punto quando ha detto che forse era stanco.
Forse si era stancato di dover sottostare all'approvazione di persone di cui non ha molta stima, cosa che però, intendo il fatto che il PdC agisca solo in base alla fiducia dei mandatari del volere degli elettori, è uno dei fondamenti costituzionali.
Stanco, e forse frustrato, dalla prospettiva di dover sciogliere una matassa di questioni che, probabilmente pensa questo, riguardano altri, come la tenuta interna del movimento 5 stelle, le ambizioni future di Di Maio, le fibrillazioni del centrodestra dove la spinta per andare a votare stava riprendendo vigore.
Stanco anche della soffocante dipendenza affettiva del PD nei suoi confronti.
Sbrogliare questa matassa, però, era parte dei compiti affidati quando è stato chiamato a guidare il governo (di larghe intese più precisamente che tecnico).
E di fare questo, ha ragione Miller, si è stancato subito. Tutti quei fili da tirare, nei quali si resta invischiati, "ma chi me lo fa fare?" avrà pensato.
Questa indole, che forse non è un difetto, probabilmente non è un pregio se devi fare il capo del Governo, e di questo in particolare. Di sicuro, e si è visto, rischia di essere una debolezza.
Credo che il gioco per giocarlo da campioni ti debba in qualche modo piacere, ci si debba trovare una soddisfazione nel giocarlo.
Ma lo shibari non è per tutti.
Quel vecchio laido perverso di Berlusconi lo sa bene.
Forse si era stancato di dover sottostare all'approvazione di persone di cui non ha molta stima, cosa che però, intendo il fatto che il PdC agisca solo in base alla fiducia dei mandatari del volere degli elettori, è uno dei fondamenti costituzionali.
Stanco, e forse frustrato, dalla prospettiva di dover sciogliere una matassa di questioni che, probabilmente pensa questo, riguardano altri, come la tenuta interna del movimento 5 stelle, le ambizioni future di Di Maio, le fibrillazioni del centrodestra dove la spinta per andare a votare stava riprendendo vigore.
Stanco anche della soffocante dipendenza affettiva del PD nei suoi confronti.
Sbrogliare questa matassa, però, era parte dei compiti affidati quando è stato chiamato a guidare il governo (di larghe intese più precisamente che tecnico).
E di fare questo, ha ragione Miller, si è stancato subito. Tutti quei fili da tirare, nei quali si resta invischiati, "ma chi me lo fa fare?" avrà pensato.
Questa indole, che forse non è un difetto, probabilmente non è un pregio se devi fare il capo del Governo, e di questo in particolare. Di sicuro, e si è visto, rischia di essere una debolezza.
Credo che il gioco per giocarlo da campioni ti debba in qualche modo piacere, ci si debba trovare una soddisfazione nel giocarlo.
Ma lo shibari non è per tutti.
Quel vecchio laido perverso di Berlusconi lo sa bene.
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