Tribuna Politica-BW Edition PARTE II

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    Via libera al decreto sicurezza, tutele per le forze dell'ordine

    Agenti e militari potranno continuare a lavorare da indagati o imputati e lo Stato sosterrà le loro spese legali fino a diecimila euro. La premier Meloni: «Non è un blitz ma una scelta del governo»

    «Prevederemo una specifica tutela legale a favore del personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. I nostri agenti di polizia e i nostri militari che dovessero essere indagati o imputati per fatti inerenti al servizio potranno continuare a lavorare e lo Stato sosterrà le loro spese legali, fino ad un massimo di diecimila euro per ogni fase del procedimento. Una norma sacrosanta che le nostre forze di polizia aspettano da molto tempo, e che è nostro dovere assicurare loro»: lo ha annunciato in consiglio dei ministri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che poi ha aggiunto:​

    «Sono norme necessarie che non possiamo più rinviare. Ecco perché, d’accordo con Antonio Tajani e Matteo Salvini, abbiamo deciso di trasformare il testo del pacchetto sicurezza attualmente all’esame del Parlamento, comprese le migliorie che vi ho appena ricordato, in un decreto-legge, che quindi sarà immediatamente operativo ed entrerà subito in vigore».

    Sulla difesa delle forza dell'ordine la premier ha poi precisato: «C’è chi l’ha definita “scorciatoia”, chi addirittura un “blitz”. Ecco, io penso che non sia nessuna delle due cose, ma semplicemente una scelta che il Governo legittimamente ha deciso di prendere, per rispettare gli impegni presi con i cittadini e con chi ogni giorno è chiamato a difendere la nostra sicurezza».

    https://roma.corriere.it/notizie/cro...tml?refresh_ce
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Via libera al decreto sicurezza, tutele per le forze dell'ordine

      Agenti e militari potranno continuare a lavorare da indagati o imputati e lo Stato sosterrà le loro spese legali fino a diecimila euro. La premier Meloni: «Non è un blitz ma una scelta del governo»

      «Prevederemo una specifica tutela legale a favore del personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. I nostri agenti di polizia e i nostri militari che dovessero essere indagati o imputati per fatti inerenti al servizio potranno continuare a lavorare e lo Stato sosterrà le loro spese legali, fino ad un massimo di diecimila euro per ogni fase del procedimento. Una norma sacrosanta che le nostre forze di polizia aspettano da molto tempo, e che è nostro dovere assicurare loro»: lo ha annunciato in consiglio dei ministri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che poi ha aggiunto:

      «Sono norme necessarie che non possiamo più rinviare. Ecco perché, d’accordo con Antonio Tajani e Matteo Salvini, abbiamo deciso di trasformare il testo del pacchetto sicurezza attualmente all’esame del Parlamento, comprese le migliorie che vi ho appena ricordato, in un decreto-legge, che quindi sarà immediatamente operativo ed entrerà subito in vigore».

      Sulla difesa delle forza dell'ordine la premier ha poi precisato: «C’è chi l’ha definita “scorciatoia”, chi addirittura un “blitz”. Ecco, io penso che non sia nessuna delle due cose, ma semplicemente una scelta che il Governo legittimamente ha deciso di prendere, per rispettare gli impegni presi con i cittadini e con chi ogni giorno è chiamato a difendere la nostra sicurezza».

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      A quando l’olio di ricino?
      sigpic
      Free at last, they took your life
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        I baci a Travaglio, gli youtuber, il «fantasma» di Grillo al corteo M5S. E il Pd condannato a fare l’ospite

        Attacchi all’Europa matrigna. Ignorato Trump, striscione pro Russia

        Marco Travaglio sta per salire sul palco, ma la folla l’ha già avvistato e ondeggia eccitata, ci sono grida di evviva e certe che gli mandano baci strazianti. Lui — lo conoscete, non è esattamente un tipo schivo — risponde con sorrisi languidi. I fotografi cercano un primo piano del divo grillino. Mischione, bolgia, gomitate. Ma quella non è la Taverna? «Ahò, ammazza quanti semo!». Si, è lei. Cronaca battente. Dettaglio fondamentale: il colpo d’occhio sul corteo della pace a 5 Stelle, che lentamente continua a inondare via dei Fori Imperiali, è magnifico. E inatteso, imprevisto, clamoroso.

        Cronisti in circolo, adesso, dietro alle transenne. Vediamo di interpretarla bene: questa è molto di più d’una semplice manifestazione contro il piano europeo per il riarmo. Questa è anche una formidabile prova di forza politica. È Giuseppe Conte che dice a Elly Schein: guarda di cosa sono capace. E tu dovresti essere l’eventuale candidata premier?

        ​ Siamo arrivati qui sfilando, da subito, tra indizi scabrosi e perverse suggestioni, tenendo a mente una domanda spinosa, piena di politica primordiale: che razza di pacifisti sono questi grillini?

        Giuseppe Conte — ricordatevi che siamo dentro la sua prima manifestazione da quando ha preso il comando del Movimento — è noto per avere in testa una strana idea di pace. Nei giorni in cui quel criminale di Putin invase l’Ucraina, e i suoi carri armati erano ormai a dieci chilometri da Kiev, fosse stato per lui, per l’avvocato di Volturara Appula, non avremmo dovuto mandare nemmeno una fionda agli ucraini, per aiutarli a difendersi. Non solo: il capo dei 5 Stelle è anche un vecchio, caro e fidato amico di Trump, («Oh, Giuseppi, my friend!»), l’uomo che sta scassando il pianeta — e perciò se state pensando che c’è più di qualche similitudine con le posizioni di Matteo Salvini, state pensando bene.

        Conte ha dato appuntamento alla sua gente in piazza Vittorio, nel modaiolo quartiere Esquilino, multietnico, multivip (però Paolo Sorrentino e Matteo Garrone, un anno fa, hanno traslocato), quindi anche multiproblematico, con la comunità cinese che vive nell’ombra di misteriosi androni e un tanfo perenne di cipolla e aglio, i bengalesi soffriggono e cucinano a tutte le ore del giorno e perciò spadellano anche mentre il corteo si forma, prende corpo, già s’intuisce che sarà grandioso, con le bandiere e gli striscioni, i cori contro la premier Meloni e la delegazione del Pd che si fa largo, mesta. Ospiti di Michele Serra, a piazza del Popolo. E ospiti pure qui. Dal Nazareno, stavolta, hanno mandato il capogruppo al Senato, Francesco Boccia, più Sandro Ruotolo e qualcun altro, credo. Boccia avverte l’ostilità dei manifestanti, tutti pronti a portare crisantemi nel cimitero del Campo largo e a imbastire discorsi pieni di un populismo radicale (molti arrivano dal Sud e covano rancore per la fine del reddito di cittadinanza): viste tante prime pagine del Fatto esibite come vessilli, cartelli contro l’Europa matrigna, spontaneamente ignorato Trump, uno striscione affettuoso per Putin («Il popolo russo non è mio nemico»), applausi per Simone Cicalone, lo youtuber giustiziere della metropolitana romana (accompagnato, l’altro giorno, addirittura dal generale Vannacci, trattato ormai come un vigilantes qualsiasi). E Rita De Crescenzo?

        ​ Morbosa curiosità di vedere l’influencer napoletana confrontarsi con il professor Alessandro Barbero sul piano della von der Leyen. Ma lei — con gigantesco bodyguard nero al seguito — di Barbero se ne frega: vuole parlare solo con Conte, e proporgli la sua candidatura (500 mila follower su Instagram, in effetti, sono una roba che pure due giganti della politica come Toninelli e Vito «orsacchiotto» Crimi, se la sognavano). Conte, però, la ignora. Fresco e senza cravatta, al diavolo la celebre pochette, risale il corteo per andare a salutare la delegazione del Pd (e a farsi baciare la pantofola).
        Qualcuno ha visto Di Battista? No (Dibba, ormai, va solo nei talk dove pagano un gettone di presenza). E la Raggi? Lei ha fatto sapere di aver un altro impegno (si, vabbè). Da qualche parte dovrebbe esserci pure il professor Montanari. Michele Santoro c’è, e avanza tra gli incoraggiamenti. «Miche’, non mollare» (e quando mai).

        Da sotto il palco, improvvisa botta di nostalgia canaglia. Guardando verso la Salita del Grillo, ecco laggiù l’hotel Forum: con il pensiero che corre a Beppone. Ti ricordi? Sceglievi sempre la suite con vista sul Colosseo e poi scendevi a sghignazzarci in faccia, dicendo che noi cronisti eravamo servi, fantasmi, lombrichi, solo vermi schifosi al cospetto del comico visionario che avrebbe abolito la povertà (come poi urlò quel genio di Luigi Di Maio affacciato dal balcone di Palazzo Chigi) e cambiato l’Italia. Invece — giusto il tempo di inoculare nelle vene degli italiani il tremendo virus dell’Uno vale Uno, di sfondare la nostra economia — e sei sparito. Puff! Ti sei fatto sfilare il partito da Conte e ora noi stiamo proprio sotto il suo palco, infilati in una manifestazione che tiene insieme anche pezzi di pacifismo arcobaleno (Paolo Cento) e la coppia di Avs Bonelli&Fratoianni (il leader sinistrorso sfottuto da tutti per la Tesla di famiglia, «Attento che te la righiamo, eh?»).

        Adesso, comunque, sta parlando Travaglio: «Quanti pacifinti putiniani!». Poi, compiaciuto, legge due lettere di saluto che gli sono state consegnate dalla Ferilli e dalla Morante (il povero Rocco Casalino assiste radioso: in tutto questo sfavillante casino grillino, Conte — per mesi — gli aveva ordinato di farsi vedere il meno possibile).

        ​CorSera
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          Queste "piazze" della opposizione hanno il merito di rendere visibile anche ai ciechi lo stato dell'arte di chi si propone come "alternativa" di governo: il M5S organizza una sfilata di monnezza varia ma col comun denominatore ideologico di essere anti UE, anti guerra ucraina, forse filo putiniana e filo trumpiana.

          Dall'altra parte (anche se in teoria dovrebbero stare tutti dalla "stessa parte" in quanto opposizione) ci sta lo sbrindellato PD della inutile Schlein che è pro UE (ma a modo loro), pro Ucraina, anti Putin, anti Trump ecc...insomma PD e M5S sono, nel campo della opposizione di governo, all'opposizione recicproca, tant'è che ieri un editoriale di Repubblica (massimo megafono del PD) invitava a disertare la piazza di "Conte e Travaglio" https://www.repubblica.it/politica/2...ini-424106628/

          Tutta questa immondizia viene anche definita "politica" e si propone agli italiani come futuribile proposta di governo, ma senza spiegare agli italiani come questi pseudo partiti potranno stare assieme se non hanno un solo mezzo punto in comune.

          Oggi il circo replica con la piazza "pro Europa" del PD, con i vecchi attrezzi Prodi (...), Serra e tutta la solita parata di artistuncoli, mezzi attori, mezzi "intellettuali", mezzi presentatori, mezzi giornalisti, mezzi (anzi interi) comici, tutti questi parassiti che campano sull' "antifascismo" e sui manifesti di Ventotene: lì inizia e lì finisce il loro armamentario "politico".

          Idee spendibili nel reale, programmi concreti, proposte su tutta la marea di problemi che stanno sommergendo l'Italia, l'Europa, il mondo? Ma se ci fossero non parleremmo di immondizia ma di cose degne di essere trattate con un minimo di serietà.
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          • zuse
            Macumbico divinatore
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            La piazza è stato un successone

            Ma politicamente irrilevante perché il successo è dovuto alla partecipazione congiunta della FACCIA della politica e della FACCIA del giornalismo.

            Avessero partecipato ad un evento del cinema Alain Delon e Brad Pitt, il pubblico sarebbe venuto a fiotti (anche letteralmente) perché fight club e notre historie erano dei bei film?...non illudetevi




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