Originariamente Scritto da zuse
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Detto questo però stavolta Meloni ha parlato non indossando i soliti toni di grigio ma in maniera identitaria, cioè per quanto gli detta la sua coscienza politica, le sue idee politiche, l'area da cui proviene...e in questo senso si può dire "era ora", perchè un leader politico non è un ecumenico che deve andare bene a tutti, ma una figura che deve avere una sua identità ben definita, verso la quale poi una fetta più o meno ampia di elettori cerca rappresentanza o pensa che quelle idee politiche possano rappresentare una "soluzione" di governo rispetto ad un dato momento o problemi nazionali.
Quindi, se da una parte accendendo la polveriera in parlamento la Meloni ha coperto le divisioni interne circa il dibattito su Bruxelles (riarmo, stare con Trump o no ecc...), dall'altra ha tolto la foglia di fico alla sinistra, dimostrando una volta di più come quell'area politica sia sempre figlia delle ideologie internazionaliste, indifferentiste, antinazionali del comunismo socialistizzante - al posto del proletariato hanno adottato i "migranti", e l'internazionalismo della fu "rivoluzione comunista" si esplicita ora nello sposare tutte le utopie della disintegrazione e della dissoluzione (dei confini nazionali, della famiglia, della cultura nazionale, delle identità, delle specificità, dei caratteri, anche sessuali, di ogni radice individualizzante).
La sacralizzazione di quei principi utopici è già in sè una forma di totalitarismo: la Meloni, affermando che possono esistere altre idee o visioni circa una futura Europa unita nel senso di soggetto politico, ovvero statuale (il che non lo diventerà mai o forse tra qualche secolo, ma questo è un altro discorso) pone la legittimità dell'alterità politica, ovverosia dà voce e rappresentanza a tutti quei milioni di cittadini che col manifesto di Ventotene ci si puliscono il sedere.
A livello più sostanziale, si conferma invece come in Italia si continui a strillare attorno ad ideologie e "manifesti" di 80 anni fa (sottolineando come la "guerra civile" non sia mai finita e mai finirà in questo paese, di fatto neutralizzandolo e museandolo a livello politico/sociale) quando il mondo attraversa una crisi epocale che ha mandato in soffitta lo schema di appena ieri mattina...e figuriamoci dunque le ideologie del secolo scorso: qui ormai ballano solo i cadaveri sottoforma di fantasmi, come in un maniero diroccato.
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