Beppe Grillo a «Che tempo che fa»: «Io ho peggiorato l’Italia. Conte perfetto in politica, parlava e non si capiva»
Il fondatore del Movimento 5 Stelle torna in tv dopo quasi dieci anni, attacca Giulia Bongiorno, avvocata della ragazza che accusa suo figlio Ciro di violenza sessuale: «Inutili i suoi comizietti davanti ai tribunali, inopportuni»
Poi ironizza sull’attuale leader stellato, Giuseppe Conte: «Quando l’ho scelto non era iscritto al Movimento. È un bell’uomo, un laureato, parla inglese, poi parlava e si capiva poco... perfetto per la politica... ma è migliorato». Poi ammette: «C’è stato un bel litigio all’inizio». C’è anche una sferzata contro l’esecutivo Meloni. «Questo governo è una decalcomania, più gli sputi sopra più si appiccica. Devi stare fermo e quando si asciuga si stacca da solo», dice Grillo. E aggiunge: «Il tessuto sociale si sta scollando» e il governo «cerca di fare quello che può».
Eppure lo show del garante Cinque Stelle era iniziato con altri auspici. «Questa è una campanella. Se vado fuori tono mi suoni», aveva detto entrando nello studio tv. Ma Grillo poi è stato un fiume in piena, citando aneddoti già presenti negli ultimi spettacoli. E infilando battute. Unica costante che ripete più volte, quella che sembra una boutade, ma che segna una scelta (forse) definitiva tra spettacolo e politica. «Non posso condurre o portare a buon fine un movimento politico, mi sono ritirato a guardare cosa succede», dice diverse volte.
Solo al mondo dei media e della tv il fondatore riserva un egual numero di battute (quasi sempre stoccate). Tra il serio e il faceto, Grillo ricorda: «Ho fondato il Movimento ma mi ero iscritto al Pd, ad Arzachena». E arringa: «Io sono qui per capire se sono il peggiore. Sì, io sono il peggiore. Io ho peggiorato questo Paese, non c’è battuta. L’ultima intervista con Vespa ho perso le elezioni, tutti quelli che ho mandato aff... sono al governo, ho combattuto tutto il mondo ed ora vado in un bar e mi fate pagare il caffè». E ancora: «Bruno Vespa ha scritto un libro Da Mussolini a Beppe Grillo ma vi rendete conto? Io quando vedo un suo libro in autogrill, lo copro con quello di Casalino, toh!». Sono lontani gli anni dello Tsunami tour, del Grillo megafono M5S: lui stesso spiega di avere almeno quattro vite. L’ultima è una nuova pagina, sempre più lontana dalla ribalta dei palazzi.
CorSera
Il fondatore del Movimento 5 Stelle torna in tv dopo quasi dieci anni, attacca Giulia Bongiorno, avvocata della ragazza che accusa suo figlio Ciro di violenza sessuale: «Inutili i suoi comizietti davanti ai tribunali, inopportuni»
Era atteso. Mancava dal piccolo schermo da nove anni. Il suo ritorno in tv è uno show, il Beppe Grillo-Show. Ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa il garante Cinque Stelle domina la scena, mescolando brani del suo repertorio, soprattutto del suo ultimo spettacolo Io sono il peggiore, a battute sui protagonisti della scena politica. In realtà Grillo impiega mezz’ora prima di pungere volti noti e meno noti del Movimento. Prima il fondatore dei Cinque Stelle attacca un grande ex: «Giggino la cartelletta, parlo di Di Maio , era il politico più preparato ma non pensavamo si facesse prendere dal potere di organizzare le persone. Conte l’abbiamo scelto io e lui. Io guardavo i programmi, le idee, se è di destra o sinistra non importa, se un’idea è buona. Ma poi ci ha pugnalato...».
Poi ironizza sull’attuale leader stellato, Giuseppe Conte: «Quando l’ho scelto non era iscritto al Movimento. È un bell’uomo, un laureato, parla inglese, poi parlava e si capiva poco... perfetto per la politica... ma è migliorato». Poi ammette: «C’è stato un bel litigio all’inizio». C’è anche una sferzata contro l’esecutivo Meloni. «Questo governo è una decalcomania, più gli sputi sopra più si appiccica. Devi stare fermo e quando si asciuga si stacca da solo», dice Grillo. E aggiunge: «Il tessuto sociale si sta scollando» e il governo «cerca di fare quello che può».
Il fondatore dei Cinque Stelle difende le battaglie storiche del Movimento, dal reddito di cittadinanza al Superbonus. «Era un’idea anche il superbonus edilizio, con Draghi gli accordi erano che doveva durare almeno 5 anni, come il reddito di cittadinanza, e poi andava diluito. Invece li hanno fermati», racconta. Ma la politica è marginale. E l’affondo più duro ha a che fare con il privato. Grillo, infatti, nel suo intervento cita Giulia Bongiorno, senatrice della Lega e legale della ragazza che ha accusato di violenza sessuale il figlio di Grillo, Ciro. «È un avvocato, presidente della commissione Giustizia, è una senatrice della Lega che fa comizietti davanti ai tribunali — dice il fondatore M5S — dove c’è una causa a porte chiuse... È inopportuno. Così si mischia tutto». Ma prima che Grillo vada oltre, Fabio Fazio lo stoppa.
Eppure lo show del garante Cinque Stelle era iniziato con altri auspici. «Questa è una campanella. Se vado fuori tono mi suoni», aveva detto entrando nello studio tv. Ma Grillo poi è stato un fiume in piena, citando aneddoti già presenti negli ultimi spettacoli. E infilando battute. Unica costante che ripete più volte, quella che sembra una boutade, ma che segna una scelta (forse) definitiva tra spettacolo e politica. «Non posso condurre o portare a buon fine un movimento politico, mi sono ritirato a guardare cosa succede», dice diverse volte.
Solo al mondo dei media e della tv il fondatore riserva un egual numero di battute (quasi sempre stoccate). Tra il serio e il faceto, Grillo ricorda: «Ho fondato il Movimento ma mi ero iscritto al Pd, ad Arzachena». E arringa: «Io sono qui per capire se sono il peggiore. Sì, io sono il peggiore. Io ho peggiorato questo Paese, non c’è battuta. L’ultima intervista con Vespa ho perso le elezioni, tutti quelli che ho mandato aff... sono al governo, ho combattuto tutto il mondo ed ora vado in un bar e mi fate pagare il caffè». E ancora: «Bruno Vespa ha scritto un libro Da Mussolini a Beppe Grillo ma vi rendete conto? Io quando vedo un suo libro in autogrill, lo copro con quello di Casalino, toh!». Sono lontani gli anni dello Tsunami tour, del Grillo megafono M5S: lui stesso spiega di avere almeno quattro vite. L’ultima è una nuova pagina, sempre più lontana dalla ribalta dei palazzi.
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