Questa sembra una buona cosa
Tribuna Politica-BW Edition PARTE II
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La Bibbia a differenza della Iliade, Odissea, Eneide, è un testo prettamente religioso...che certo è importante conoscere almeno per sommi capi però alle elementari non so quanto potrebbe essere utile: in genere è l'ora di religione, o il catechismo (per chi ci va) a supplire. Non mi ricordo di aver studiato la Bibbia alle elementari ai "miei tempi" (tipo un paio di secoli fa ormai)...anche perchè è un testo sterminato dove si deve avere una certa preparazione, per i simboli, le allegorie, le interpretazioni...per cui a livello di classi elementari l'utilità effettiva è tutta da vedere.
Sull'insegnamento alle medie della storia come storia d'Italia e d'occidente sono anche d'accordo...in fondo è sempre stato fatto così.
Le saghe norrene le avrei lasciate perdere, sono anche quelle un ambito particolaristico che non aggiungono nulla ad una conoscenza storica di "base" ma piuttosto rappresentano una "specializzazione" per chi è interessato. Nella storia di Roma, d'Italia e della Grecia, a livello mitologico e di epos, c'è già tutto quello che occorre per orientarsi poi nei livelli successivi. Le saghe norrene interessano i tedeschi e i popoli del Nord, perchè non credo che siano le medie il luogo per uno studio comparato delle religioni e della mitologia...all'alunno serve la base per comprendere come mai quel tempio si chiama di "Marte" (quindi chi fosse Marte), chi fosse Minerva, chi Achille, e cosa c'è nel Foro Romano, perchè quel tempio rotondo è detto "di Vesta" ecc...anche perchè poi i "norreni" li si incontrano studiando appunto la storia di Roma, e li bastano degli accenni su chi fossero Odino o Thor e come fosse strutturata la società dei "barbari"...sennò si dovrebbero pure studiare i Celti per dire.
Non sono critiche le mie, diciamo delle perplessità su alcuni punti...ma ogni programma scolastico ha i suoi punti di forza e quelli deboli.
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Latino alle medie (non obbligatorio), più storia ma solo di Italia e Occidente: le novità di Valditara per la scuola
Il ministro Valditara annuncia le nuove indicazioni per scuole elementari e medie: più musica, fin dai primi anni di scuola, più epica, anche quella nordica, e più storia, ma solo quella dell'Italia e dell'Occidente
Torna il latino alle medie, anche se non sarà obbligatorio. E tornano le poesie: da imparare a memoria come filastrocche. E poi basta con la storia del mondo: gli alunni italiani dovranno concentrarsi fin dalle elementari sui popoli italici, sulle origini e le vicende dell'Antica Grecia e di Roma, sui primi secoli del Cristianesimo. E poi sull'Europa e sull'America: sulla storia dell'Occidente insomma, non su quella del mondo.
Una svolta fortemente identitaria - con i bambini avviati fin da piccoli alla lettura della grande poesia italiana (Pascoli, Gozzano) - temperata qua e là da concessioni esterofile: dagli haiku giapponesi ai nuovi fantasy, come la saga di Percy Jackson sugli dei dell'Olimpo. Ma anche tanta musica, finora colpevolmente negletta dalle nostre scuole, fin dai primi anni di scuola.
Sono queste solo alcune delle novità contenute nelle nuove Indicazioni Nazionali per le scuole del primo ciclo presentate ieri in Cdm dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che ha scelto di anticiparle attraverso un'intervista a Il Giornale.
Dopo mesi di lavoro la commissione di esperti incaricati dal ministro ha messo a punto lo schema generale di quelli che dovrebbero diventare i nuovi «programmi scolastici», anche se non si chiamano più così da anni.
Rispetto ai nomi fatti a suo tempo dal ministro, che comprendevano essenzialmente docenti universitari di pedagogia, Valditara nell'intervista menziona altre personalità, più note, del mondo della cultura: lo storico ed editorialista del Corriere Ernesto Galli della Loggia - che sta lavorando anche alla riforma dell'università per conto della ministra Berini - il latinista Andrea Balbo, il presidente emerito dell'Accademia della Crusca Claudio Marazzini, l'italianista Claudio Giunta, il violinista Uto Ughi.
Il ministro ci tiene a precisare che lo scheletro messo a punto finora è il risultato anche di una serie di audizioni svolte sentendo associazioni di genitori, docenti e studenti e che comunque ora si aprirà una fase di «ampio confronto», visto che bene che vada le nuove disposizioni non andranno in vigore prima dl 2026-27. Ma vediamo nel dettaglio le principali novità.
Scuole elementari
Mentre finora i programmi veri e propri partivano di fatto dalla terza elementare, essendo i primi due anni dedicati a imparare a leggere, scrivere e far di conto, le nuove indicazioni prevedono che fin dalla seconda elementare i bambini vengano introdotti ai grandi classici della letteratura dell'infanzia (Verne, Stevenson) ma anche alla poesia, senza disdegnare flastrocche e scioglilingua, da imparare a memoria, come in verità già si fa all'asilo. Verrà dato anche un nuovo impulso allo studio della storia, non però come disciplina fondata sullo studio dei documenti, dei reperti e delle fonti, ma come «grande narrazione», secondo le parole del ministro, partendo dalla lettura della Bibbia e dell'epica classica: Iliade, Odissea, Eneide, ma anche le saghe norrene care ai popoli germanici, anche sotto forma di graphic novel. Si punterà finalmente anche sulla musica finora trascurata.
Scuole medie
La novità più importante per i ragazzi delle medie è il ritorno del latino in seconda: un'ora alla settimana. Non sarà però obbligatorio, ma a scelta delle famiglie. Molte scuole medie del resto già lo fanno in autonomia, per lo più al pomeriggio visto che già così l'orario è compresso fra le 8 e le 14. A meno che non si scelga di metterlo al mattino a scapito di qualche altra materia. Si tratta di una prima infarinatura che ha il duplice scopo di far esercitare i ragazzi nella traduzione per sviluppare le cosiddette competenze di «problem solving» ma soprattutto di rafforzare la consapevolezza del legame fra la lingua italiana e il latino per «trasmettere l'idea della continuità, il tema importantissimo dell'eredità». Allo stesso modo verrà riformato lo studio della storia: niente più geostoria, niente più ibridazioni con la geografia, meno mondo insomma, e più Paese. Si privilegerà lo studio della storia dell'Italia, dell'Europa ma anche dell'America, cioè di tutto e solo l'Occidente, con buona pace della lunga tradizione di scambio con il Medio e il lontano Oriente che ha caratterizzato la nostra storia fin dalle origini.
Scuole superiori
La riforma presentata ieri è solo la prima parte di un lavoro più ampio destinato a coinvolgere anche le scuole superiori: la commissione è già al lavoro anche su quello. Scopo dichiarato di questa revisione del curriculum è cercare di rispondere a quella che ormai è diventata un'emergenza nazionale, visto che le rilevazioni periodiche degli apprendimenti dicono che uno studente su tre ha scarse competenze lunguistiche. Si è scelto di farlo partendo dai programmi invece che da un più profondo ripensamento dei metodi didattici ed eventualmente anche della scansione elementari-medie-superiori che vede nell'anello di mezzo il tratto più debole nel quale si innestano la maggior parte dei ritardi di apprendimento.
CorSera
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ha ragione.
lo stesso vale per i carabinieri che hanno inseguito quel delinquente in motorino
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Uno scontrino vale uno Il caso Todde è il meritato contrappasso per il partito della finta trasparenza
Carmelo Palma
L’incredibile vicenda del rendiconto elettorale della Presidente della Sardegna è il marchio di fabbrica dell’antropologia politica pentastellata, che è sempre stata un misto di incompetenza e improntitudine, ignoranza e protervia
Lapresse
La fortuna del Movimento 5 stelle ha coinciso – post hoc, propter hoc – con l’epidemica diffusione di quella perniciosa parafilia politica che è l’ideologia dell’onestà e della democrazia no cost. Il trionfo dell’antipolitica è stato questo: l’eccitazione per quel mediocre simulacro degli arcana imperii rappresentato dagli scontrini e dai piè di lista dei potenti, dalle indennità e dalle diarie degli eletti, dalle entrate e dalle spese del Palazzo. Infatti ha avuto come solo esito rilevante la trasformazione delle Camere – mutilate per dovere liturgico di un terzo delle cosiddette poltrone – nel bivacco dei manipoli dell’Uno-vale-Uno e nel laboratorio dell’invidia sociale sublimata nell’indignazione e nel fanatismo di massa.
Col senno di poi, la vicenda di Alessandra Todde e della sua inevitabile (ma in ogni caso, come vedremo, remota) decadenza dalla carica dalla presidenza della Regione Sardegna era già iscritta come una nemesi e un contrappasso nel Movimento degli albori, era già parte di una parabola che dalla farsa dell’onestà avrebbe condotto alla parodia di quello stesso vittimismo, di cui i grillini della prima ora accusavano qualunque politico pizzicato in questioni di piccioli, di rendiconti sbagliati o taroccati, di errori o irregolarità contabili potenzialmente esiziali per la vita pubblica e pure per quella personale del reprobo.
Siamo pur sempre il Paese dove un Presidente di Regione è stato letteralmente massacrato di botte mediatiche e giudiziarie perché lo scontrino di un paio di mutande verdi era finito tra quelli messi a rimborso, e un ex consigliere regionale si è ammazzato per una condanna guadagnata – come in decine di altri casi – per la contestazione del rimborso a carico del gruppo consigliare di alcune spese politiche cervelloticamente ragguagliate a spese personali.
Ora tocca alla Todde finire, con ben maggiori responsabilità, nelle stesse sabbie mobili, che lei e i suoi simili tripudiando vedevano ingoiare i nemici. E le tocca pure finirci per quel misto di negligenza e superbia, incompetenza e improntitudine, ignoranza e protervia che è il marchio di fabbrica dell’antropologia politica pentastellata. In grande sintesi (qui il dettaglio delle contestazioni del Collegio di garanzia elettorale di Cagliari), Todde quando si è candidata e ha iniziato a raccogliere e spendere soldi per la propria campagna elettorale non ha fatto niente di quel doveva fare e ha fatto tutto quel che non doveva fare per rispettare una legge la quale, per discutibile che fosse, era in vigore da oltre trent’anni e tutti conoscevano.
Non ha nominato un mandatario elettorale; non ha raccolto fondi e non ha speso i fondi raccolti attraverso un conto corrente dedicato e intestato al mandatario; ha rendicontato entrate anonime per decine di migliaia di euro; ha prima detto e poi smentito di avere sostenuto spese elettorali, assumendo, e in seguito ripudiando, quelle sostenute in suo favore dal “Comitato elettorale del Movimento 5 stelle per l’elezione del Presidente della Regione Sardegna”, come se non fosse chiaro – da trent’anni! – che anche le spese sostenute da un partito per un proprio candidato devono essere comprese nel rendiconto di quest’ultimo e rientrare nel limite delle spese sostenibili da parte sua.
Il bello è che a partorire tutto questo disastro non è stato qualche oscuro e impreparato militante, ma il gotha del partito contiano: l’ex capogruppo a Palazzo Madama Ettore Licheri, il senatore Emiliano Fenu e il notaio e deputato Alfonso Colucci. L’impreparazione e l’improntitudine nel Movimento 5 stelle sono ubiqui, in alto e in basso: uno vale l’altro.
Questa vicenda non si chiuderà molto presto, perché, in base alla sentenza 387/1996 della Corte Costituzionale, la decadenza di Todde potrà essere deliberata solo quando il provvedimento esecutivo del Collegio di Garanzia elettorale sarà applicabile, cioè solo dopo che si giungerà al giudizio definitivo sul ricorso che l’interessata farà davanti al giudice ordinario.
Nondimeno, questa vicenda, pur rimanendo aperta, dovrebbe almeno chiudere la stagione della fiducia ingenua nella democratizzazione dei barbari e nella buona fede degli autoproclamati onesti.
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L'espressione "pensiero unico" ha sempre fatto sorridere, tanto più che attualmente quelli contro il pensiero unico sono il pensiero unico.
Il discorso di Zuckemberg in cui ripete come una marionetta i dictat di Trump/Musk e sposta la moderazione di FB dalla California al Texas è emblematico.
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
Esatto, non lo conoscevo granché non avendo seguito molto di recente, ed ho letto peste e corna su questo soggetto, quindi mi aspettavo il peggio.
Ed invece l'ho ascoltato con piacere su più punti.
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
devo dire che lo sto rivalutando e che su tante cose mi trova d'accordo
Ed invece l'ho ascoltato con piacere su più punti.
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
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e se lo dice lui, significa che probabilmente non è un errore come vorrebbero far credere, ma una truffa
Last edited by Arturo Bandini; 08-01-2025, 20:43:03.
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Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
Marco se te domani vai a fare il badante a tempo pieno facendoti pagare 150 euro al mese al posto dei 1500 standard di fatto stai dando alla società più di quanto ricevi, questo anche se poi hai accesso a qulche sussidio. Stai svendendo la tua forza lavoro rendendola più facilmente accessibile a chi ne ha bisogno.
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Originariamente Scritto da MarcoT Visualizza Messaggio
Vengono qua molto probabilmente con idee totalmente diverse e da qui l'insofferenza verso il paese che li ospita
Vorrei capire meglio cosa intendi nel commento precedente quando dici che danno più di quanto ricevono
Perché comunque ricevono dalla collettività ma danno solo al proprio datore di lavoro però l'assistenza dello stato se la beccano
poi a pensar male si fa peccato ma a me pare strano quanto siano bravi a chiedere sussidi i marocchini rispetto agli altri
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