Decreto Caivano, il Consiglio dei ministri: scende a 6 anni la pena per andare in carcere, arresto in flagranza per spaccio di lieve entità
Misura contro le baby gang: nel dl non entra l’abbassamento dell’età per l’imputabilità. Niente stretta neanche sull’accesso ai siti porno. Daspo urbano esteso ai minori sopra i 14 anni, prevista la reclusione fino a due anni per chi non manda i figli a scuola
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto contenente misure contro la criminalità giovanile. Sarà più facile per i minori finire in carcere: nel dl approvato si abbassa da 9 a 6 anni la soglia della pena che consente di applicare la misura della custodia cautelare.
Nordio: “Nessun intervento sull’imputabilità dei minori”
Nel testo non c'è l'abbassamento dell'età per l'imputabilità dei minorenni. "Non si è minimamente intervenuto sulla imputabilità del minore – ha detto il Guardasigilli Carlo Nordio – Abbiamo letto articoli sulla stampa riguardo la responsabilità penale, in cui si parlava di abbassare il limite da 14 a 12 anni. Tutto questo sarebbe stato contrario alla razionalità e all'etica. Non è stato fatto. Sono stati previsti criteri preventivi di ammonimento che non hanno a che fare con l'irrogazione della pena".
Fino a due anni di carcere per chi non manda i figli a scuola
Il ministro della Giustizia Nordio ha anche precisato che "siamo intervenuti nei confronti dei genitori e di chi esercita la potestà. Perché la fonte della delinquenza risiede molto spesso nella scarsità di senso civico delle famiglie”. Nel testo. "viene rafforzata la sanzione nei confronti dei genitori che abbandonano i figli e non li fanno andare a scuola. Prima questo reato di dispersione assoluta era punito con una sanzione platonica, noi l'abbiamo elevato al rango di delitto, con con la pena della reclusione fino a 2 anni. Crediamo che così venga direttamente aiutato il minore", ha detto Nordio.
Piantedosi: “Arresto in flagranza per spaccio di lieve entità”
Nel decreto legge Caivano si introduce anche "un aumento della sanzione per lo spaccio di lieve entità, con l'arresto in flagranza del minore". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il provvedimento.
Daspo urbano rafforzato, applicabile dai 14 anni
Piantedosi ha anche sottolineato che il daspo urbano, o dacur, verrà esteso ai minori sopra i 14 anni. Il daspo urbano, ha spiegato il ministro, è "l'allontanamento da alcune zone della città per chi è responsabile di comportamenti che aggravano il disordine urbano. Sarà valido anche per minorenni ultra 14enni". Inoltre, "si interviene anche sull'altro provvedimento del daspo per l'uso di stupefacenti, con l'allontanamento dalla frequentazione di certi luoghi, sedi universitarie, scuole, locali pubblici, ampliando anche la platea dei reati per il daspo, ricomprendendo reati di semplice detenzione di sostanze stupefacenti. Vengono anche rafforzate le misure di contrasto ai disordini in luoghi pubblici, ampliata la platea dei reati presupposto come il porto d'armi, la violenza, la resistenza a pubblico ufficiale o se già destinatario di misure cautelari in carcere, viene aumentata la pena per l'arresto per porto di strumenti atti ad offendere, aumentando la contravvenzione, e la pena per porto e abuso di armi bianche, infine inasprimento verso spaccio di stupefacenti di lieve entità per minori, sempre ultra 14enni".
Niente stretta sull’accesso ai siti porno
Nel decreto non compare neppure la prevista stretta sull'accesso dei minori ai siti porno: la norma voluta dalla ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, non è entrata nel provvedimento. Tra le norme in un primo momento inserite nel testo, non dovrebbe esserci neanchr quella legata alla possibilità per il questore di vietare l'utilizzo dei telefoni cellulari per i minori incriminati.
Misura contro le baby gang: nel dl non entra l’abbassamento dell’età per l’imputabilità. Niente stretta neanche sull’accesso ai siti porno. Daspo urbano esteso ai minori sopra i 14 anni, prevista la reclusione fino a due anni per chi non manda i figli a scuola
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto contenente misure contro la criminalità giovanile. Sarà più facile per i minori finire in carcere: nel dl approvato si abbassa da 9 a 6 anni la soglia della pena che consente di applicare la misura della custodia cautelare.
Nordio: “Nessun intervento sull’imputabilità dei minori”
Nel testo non c'è l'abbassamento dell'età per l'imputabilità dei minorenni. "Non si è minimamente intervenuto sulla imputabilità del minore – ha detto il Guardasigilli Carlo Nordio – Abbiamo letto articoli sulla stampa riguardo la responsabilità penale, in cui si parlava di abbassare il limite da 14 a 12 anni. Tutto questo sarebbe stato contrario alla razionalità e all'etica. Non è stato fatto. Sono stati previsti criteri preventivi di ammonimento che non hanno a che fare con l'irrogazione della pena".
Fino a due anni di carcere per chi non manda i figli a scuola
Il ministro della Giustizia Nordio ha anche precisato che "siamo intervenuti nei confronti dei genitori e di chi esercita la potestà. Perché la fonte della delinquenza risiede molto spesso nella scarsità di senso civico delle famiglie”. Nel testo. "viene rafforzata la sanzione nei confronti dei genitori che abbandonano i figli e non li fanno andare a scuola. Prima questo reato di dispersione assoluta era punito con una sanzione platonica, noi l'abbiamo elevato al rango di delitto, con con la pena della reclusione fino a 2 anni. Crediamo che così venga direttamente aiutato il minore", ha detto Nordio.
Piantedosi: “Arresto in flagranza per spaccio di lieve entità”
Nel decreto legge Caivano si introduce anche "un aumento della sanzione per lo spaccio di lieve entità, con l'arresto in flagranza del minore". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il provvedimento.
Daspo urbano rafforzato, applicabile dai 14 anni
Piantedosi ha anche sottolineato che il daspo urbano, o dacur, verrà esteso ai minori sopra i 14 anni. Il daspo urbano, ha spiegato il ministro, è "l'allontanamento da alcune zone della città per chi è responsabile di comportamenti che aggravano il disordine urbano. Sarà valido anche per minorenni ultra 14enni". Inoltre, "si interviene anche sull'altro provvedimento del daspo per l'uso di stupefacenti, con l'allontanamento dalla frequentazione di certi luoghi, sedi universitarie, scuole, locali pubblici, ampliando anche la platea dei reati per il daspo, ricomprendendo reati di semplice detenzione di sostanze stupefacenti. Vengono anche rafforzate le misure di contrasto ai disordini in luoghi pubblici, ampliata la platea dei reati presupposto come il porto d'armi, la violenza, la resistenza a pubblico ufficiale o se già destinatario di misure cautelari in carcere, viene aumentata la pena per l'arresto per porto di strumenti atti ad offendere, aumentando la contravvenzione, e la pena per porto e abuso di armi bianche, infine inasprimento verso spaccio di stupefacenti di lieve entità per minori, sempre ultra 14enni".
Niente stretta sull’accesso ai siti porno
Nel decreto non compare neppure la prevista stretta sull'accesso dei minori ai siti porno: la norma voluta dalla ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, non è entrata nel provvedimento. Tra le norme in un primo momento inserite nel testo, non dovrebbe esserci neanchr quella legata alla possibilità per il questore di vietare l'utilizzo dei telefoni cellulari per i minori incriminati.
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