putin è un brav'uomo
Tribuna Politica-BW Edition PARTE II
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Originariamente Scritto da miketyson Visualizza Messaggioconsiderando che stiamo contribuendo ad armare il suo nemico,invece ha molto rispetto per l'italia
Inviato dal mio SM-G970F utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da Pescalei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
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Originariamente Scritto da Testa Visualizza Messaggioputin è un brav'uomoAlboreto is nothing
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Una delle pecche di Berlusconi è stata il non aver allevato un erede politico. Forza Italia è un partito personalistico, fondato su Berlusconi. Mentre per le sue aziende aveva da tempo assicurato dei leader (che sono principalmente Marina e Piersilvio Berlusconi, al netto di un manager come Confalonieri), il partito è rimasto sempre e solo sotto alla sua ombra.
Tajani è una mezza figura, la Fascina era qualcuno finchè stava con Berlusconi...poi chi c'è? Tutti fanti e nessun duca.
La parte più interessante di tutte è capire che sarà del suo partito da adesso in avanti...anche perchè è una forza di governo e Meloni si regge anche su quei voti....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Forza Italia e l’ipotesi di un partito unico con Fratelli d’Italia, di Meloni
Lo smarrimento del partito dopo la morte del leader, Silvio Berlusconi: l’esistenza degli azzurri appesa anche alle scelte della famiglia, da cui ora dipendono i 100 milioni di fideiussioni. I ruoli di Tajani, Fascina, Barelli e Sorte
Avevano sperato di avere tempo, più tempo, per affrontare quello che tutti sapevano sarebbe accaduto prima o poi, ma per il quale non sono stati mai pronti. E non lo sono nemmeno adesso che il Cavaliere li ha lasciati davvero, dopo la speranza di una «rinascita» che solo sabato avrebbe dovuto vedere una nuova tappa, una riunione con tutto lo stato maggiore ad Arcore. Non c’è stato tempo, modo, possibilità. Dopo la grande paura dei primi giorni di aprile, il lentissimo recupero, il ritorno a casa, tutti in FI sapevano che la situazione restava in bilico. Ma nessuno aveva ancora la forza di affrontare di petto il problema. Il dopo. Un’assenza totale, definitiva, improvvisa in qualche modo.
Antonio Tajani era in America in visita, lo hanno svegliato in piena notte. È rimasto basito per ore. Maurizio Gasparri non si capacita: «Giovedì eravamo al telefono a organizzare Azzurro donna...». Paolo Barelli riesce a stento a pensare alle prossime 48 ore: «Il nostro popolo vuole vederlo, bisogna cercare di organizzare una camera ardente». Tutti presi in contropiede. Così nulla ancora è stato davvero deciso per l’immediato o il lungo termine.
D’altronde il partito non ha mai avuto una normale linea di comando. Le cariche potevano comparire o scomparire in un battito di ciglia, per semplice volere di Berlusconi. E così era stato anche stavolta, con il ribaltone che aveva portato al declassamento di Licia Ronzulli, al rafforzamento della linea governativa di Tajani e alla crescita della componente vicina a Marta Fascina. Ma già nelle ultime due settimane aveva cominciato a soffiare un vento freddo: ipotesi di scalate da parte della stessa Fascina con i suoi fedelissimi, di rapporti di forza tra lei e Tajani, di un possibile ritorno all’attacco di Ronzulli, di cambiamenti imminenti che lo stesso Berlusconi aveva annunciato ma ancora non siglato. Tutto smentito ma tutto verosimile. E ora?
Ora si aprono molti scenari. Quello più tragico, su cui alcuni fra gli alleati scommettono e insieme temono, è una fine rapida e immediata dello stesso partito. Una fuga in tutte le direzioni, chi al centro, chi verso la Lega, chi da FdI. Processo che potrebbe essere inevitabile se — fatto cruciale — la famiglia di Berlusconi decidesse di staccare la spina e chiudere i rubinetti di finanziamento al partito, che vive grazie a fidejussioni, quasi 100 milioni. Per ora il tesoriere Alfredo Messina, che detiene il simbolo, lo esclude: «Sono sicuro che il partito rimarrà. Deve sopravvivere, lo dobbiamo a lui. Ha creato qualcosa di unico, non dobbiamo dilapidare questa esperienza». Oggi è convocato un comitato di presidenza per votare il bilancio: non dovrebbero esserci ulteriori sorprese, ma nulla è escluso.
Chiaro che nei prossimi giorni una linea andrà scelta. Gasparri quasi urla: «Senza Berlusconi cambia moltissimo, ma lo pensavamo anche quando morì Almirante: 5 anni dopo eravamo al governo. Quel che conta è che nessuno si senta Napoleone o che scappi. Lo spazio politico per un partito del Ppe come il nostro c’è. Stiano alla larga squaletti e renzetti...». Già, ma come sopravvivere? Il rischio è una lotta intestina, e Claudio Scajola consiglia: «Tajani ora ha la responsabilità di guidare FI. Ha il carattere e l’equilibrio per traghettare FI verso un nuovo percorso politico».
Ma la partita è davvero complessa, perché prevede la ridefinizione dell’intero centrodestra. Sia che FI resista nell’assetto attuale, magari con una tolda di comando allargata a tutte le anime, sia che frani, lo schema di una coalizione con un grande partito di destra, uno identitario come la Lega e uno moderato come FI, entrambi sull’8% ma essenziali, difficilmente reggerà. L’appuntamento che un po’ tutti tacitamente si erano dati erano le Europee del 2024, quando si sarebbero pesate le forze. L’ipotesi di una sorta di fusione di FI con FdI in un partito conservatore esiste, Giuliano Urbani ne è certo: «FI non sopravviverà a Berlusconi, forse confluirà in FdI». Meloni avrebbe avuto tutto l’interesse a procedere gradualmente, mantenendo viva l’area centrista che può fare da ponte tra Ppe e Conservatori per un patto europeo che per la premier sarebbe importantissimo.
Ma la morte di Berlusconi accelera tutto, non rende più di molto rimandabile una scelta, sia da parte degli azzurri (in primis Marina Berlusconi e i consiglieri storici), sia soprattutto da parte della stessa Meloni. Come dicono i suoi fedelissimi, per lei c’è ancora molto spazio politico da conquistare, ma per farlo servirebbe un’operazione stile Pdl, con conseguente ridefinizione nelle parole d’ordine e nella classe dirigente di FdI. I tempi sono maturi?
Viceversa, se Meloni restasse fuori dal gioco, FI senza più il suo padre-padrone potrebbe aprire spazi a forze molto meno disposte a concederle una navigazione tranquilla, come i renziani, i centristi sparsi, gli ex azzurri. Che magari sarebbero pronti a «dare una mano», ma chiedendo in cambio nuovi assetti di governo. Per ora ci sono solo domande. E un grande vuoto. E questa è l’unica cosa che mette d’accordo tutti.
CorSera...ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Non credo proprio che i figli di Berlusconi continueranno a buttare soldi nel partito. FI o si trasformerà da partito-avatar del suo leader in un partito capace di proposte politiche proprie ed autosussistenti, e, nella sua organizzazione, un partito autosufficiente, o si scioglierà come neve al sole, coi deputati in ordine sparso chi dalla Meloni e chi da Renzi/Calenda....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Berlusconi voleva essere sempre in prima fila, non gli piaceva essere contraddetto e per questo si è circondato di yes man. Non avrebbe mai scelto un nuovo leader per sostituirlo manco fosse arrivato a 100 anni
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Era nella natura delle cose, ed era una cosa prevista.
Nonostante ciò, nonostante che la transizione fosse già preparata, servirà una prestazione da top player di Giorgia, oppure temo comincerà una brutta stagione in parlamento.
I centristi sono decisivi per la maggioranza, che non può permettersi defezioni a valanga (qualcuna sì).
Gli elettori rimarranno, penso io, nell'alveo del cdx.
Ma i singoli senatori e deputati? Riciccieranno subito fuori ricordanze di storia e diritto latino - vaghe e che non avrei creduto di tornare ancor per uso a contemplare - quali sponsio, deditio, vindicatio (rei publicae), etc..
La Carfagna andrà a pubblicizzare quanto bene si sta in IV, e che al prossimo giro da qualche parte li ricicleranno.
Da FdI faranno sfoggio di sondaggi e promesse che ci sarà posto per tutti (cosa mica vera visto che d'ora in poi i posti sono 600 e non più mille).
Toti dirà a tutti che se si stringono a lui diverranno l'ago della bilancia della politica italiana.
Salvini - distratto e intento a scaccolarsi - si farà fregare una volta di più.
Forse non ora, per ora verranno sorvegliati a vista e neppure risponderanno ai whatsapp di abbordaggio, ma tra un po', chissà.Originariamente Scritto da Seanmò sono cazzi questo è sicuro.Originariamente Scritto da bertinho7ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo
Originariamente Scritto da Giampo93A me fai venire in mente il compianto bertignoOriginariamente Scritto da huntermasterBignèw
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Originariamente Scritto da miketyson Visualizza Messaggioconsiderando che stiamo contribuendo ad armare il suo nemico,invece ha molto rispetto per l'italia
Per vent'anni si sono visti, sono rimasti in contatto. Erano, amici di famiglia.
Un conto sono le forzature politiche, un conto il pensiero privato. Mi sarei stupito di un mancato commento di Putin, semmai
Anzi, le uniche analisi lucide di Berlusconi, nei deliri dell'ultimo decennio, sono proprio state sui fatti relativi alla guerra. Sicuramente enfatizzate dall'amicizia con Putin.
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Testa parteciperai alla fiaccolata nelle vie di Milano centro?Originariamente Scritto da huntermastertu ti sacrifichi tutta la vita mangiando mer da in bianco e bevendl acqua per.farti le seghe nella tua kasa di prigio.Originariamente Scritto da luna80Ma come? Non avevi mica posto sicuro al McDonald's come salatore di patatine?
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Che dire di B...i mediocri sono convinti che al mondo esistano solo due categorie di persone: i geni - tra cui ovviamente si annoverano - e gli imbecilli, rigorosamente separate tra loro.
Il fatto che un genio potesse parlare la lingua degli imbecilli, ed anzi rappresentare per loro l'ideale di massima aspirazione (belle donne, calcio, politica [rectius, potere e influenza] e denaro), per lo più intrisa di italianità sia pur un tanto al kilo, è un fatto imperdonabile.
È stato quindi deriso dai mediocri, disprezzato dagli imbecilli bacchettoni, incapaci di ammettere di esserne pruriginosamente affascinati, e odiato dai comunisti - il genuino sentimento di ricambio è stato quanto di più sincero B. abbia mai prodotto in vita sua.
Ad esclusione di queste categorie, un osservatore asettico non può che salutare (se non con rispetto, almeno con riverenza) l'addio della più ingombrante figura del moderno panorama italiano, dopo Mussolini.Originariamente Scritto da Alberto84Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano
Originariamente Scritto da debeChi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?Originariamente Scritto da ZbigniewKurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioUna delle pecche di Berlusconi è stata il non aver allevato un erede politico. Forza Italia è un partito personalistico, fondato su Berlusconi. Mentre per le sue aziende aveva da tempo assicurato dei leader (che sono principalmente Marina e Piersilvio Berlusconi, al netto di un manager come Confalonieri), il partito è rimasto sempre e solo sotto alla sua ombra.
Tajani è una mezza figura, la Fascina era qualcuno finchè stava con Berlusconi...poi chi c'è? Tutti fanti e nessun duca.
La parte più interessante di tutte è capire che sarà del suo partito da adesso in avanti...anche perchè è una forza di governo e Meloni si regge anche su quei voti.
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