Tribuna Politica-BW Edition PARTE II
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E' guerra aperta dei magistrati nei confronti del governo e della maggioranza. Evidentemente la riforma della giustizia, se è tanto avversata dalla corrente di sinistra, è perchè coglie nel giusto e deve essere portata avanti.
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Giorgia Meloni è indagata per favoreggiamento e peculato per il caso Almasri. Avviso di garanzia anche per Piantedosi, Nordio e Mantovano
Ad annunciarlo la stessa premier sui social: «Non sono ricattabile, non mi faccio intimidire»
La premier Giorgia Meloni è indagata dalla procura di Roma per favoreggiamento e peculato per il rimpatrio del Comandante della prigione libica di Mittiga, Osama Njeem Almasri.
Lo ha comunicato lei stessa sui social, aggiugendo anche che ad essere indagati sono anche i ministri della Giustizia Carlo Nordio e dell'Interno Matteo Piantedosi, e il sottosegretario Alfredo Mantovano.
L'annuncio social
«La notizia è questa», ha detto Meloni in un video. «Il procuratore della repubblica Lo Voi, lo stesso del - diciamolo - fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamnto e peculato in relazione al relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino libico Almasri; avviso di garanzia che è stato inviato anche ai ministri Nordio, Piantedosi e Mantovano».
Secondo Meloni, all'origine dell'indagine c'è la denuncia dell'avvocato «Luigi Li Gotti, ex politico di sinistra, molto vicino a Romano Prodi, conosciuto per aver difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi».
la ricostruzione della premier
I fatti, secondo la ricostruzione della premier, sono «abbastanza noti: la Corte penale internazionale, dopo mesi di riflessione, emette un mandato di cattura internazionale nei confronti del capo della polizia di Tripoli. Curiosamente lo fa proprio quando questa persona stava per entrare in territorio italiano, dopo che aveva serenamente soggiornato per circa 12 giorni in altri 3 Stati europei. La richiesta non è stata trasmessa al ministero italiano della Giustizia, e per questo la Corte d'appello di Roma decide di non procedere alla sua convalida. A questo punto, con questo soggetto libero sul territorio italiano, piuttosto che lasciarlo libero, noi decidiamo di espellerlo e rimpatriarlo immediatamente, per motivi di sicurezza, con un volo apposito come accade in altri casi analoghi. Questa è la ragione per cui la Procura indaga me, il sottosegretario Mantovano e due ministri».
«Io», dice ancora Meloni, «penso che valga ora quello che valeva ieri: non sono ricattabile, non mi faccio indimidire, è possibile che per questo sia invisa a chi non vuole che l'Italia cambi e diventi migliore ma anche e soprattutto per questo intendo andare avanti per la mia strada a difesa degli italiani soprattutto quando è in gioco la sicurezza della nazione. A testa alta e senza paura».
Il tribunale dei ministri
L'avviso di garanzia arriva alla vigilia di una informativa, prevista per domani in Senato, dei ministri della Giustizia Carlo Nordio e dell'Interno Matteo Piantedosi proprio sul caso dell'arresto, del rilascio e del rimpatrio di Almasri, ricercato dalla Corte penale internazionale dell’Aia per crimini di guerra e contro l’umanità. La legge costituzionale varata nel 1989 sulle presunte responsabilità penali dei membri del governo prevede che il procuratore della Repubblica, quando riceve una notizia di reato connessa alle funzioni ministeriali (ed è ciò che è accaduto con la denuncia dell’avvocato Li Gotti), “omessa ogni indagine” trasmetta entro quindici giorni gli atti al tribunale dei ministri, darne avviso agli interessati.
Di qui la decisione del procuratore di Roma Lo Voi di inviare l’informazione di garanzia alla premier Giorgia Meloni, al sottosegretario Mantovano e ai ministri Nordio e Piantedosi.
Dal momento in cui riceve il fascicolo, il collegio per i reati ministeriali - composto da tre magistrati - ha novanta giorni di tempo per compiere i propri accertamenti e poi decidere se archiviare, con decisione non impugnabile dopo avere sentito il parere del procuratore, oppure inviare (sempre tramite la Procura) gli atti alle Camere competenti per chiedere l’autorizzazione a procedere.
Giorni fa, l’Associazione nazionale magistrati aveva accusato Nordio di non aver risposto alle sollecitazioni della Corte d’appello di Roma - così consentendo, di fatto, il rilascio del libico.
Il caso Almasri
Almasri è stato arrestato il 19 gennaio scorso a Torino perché era stata emessa una «red notice» dell’Interpol su mandato dell’Aia. La Procura ha inviato una prima informativa a via Arenula, seguita da quella della Procura generale di Roma il giorno successivo.
Il 21 gennaio, trascorse le 48 ore consentite dalla legge per trattenere il ricercato, e in mancanza di una risposta del ministero, Almasri è stato rilasciato ma contestualmente espulso per i motivi indicati da Piantedosi.
L’alternativa sarebbe stata emettere nei suoi confronti una misura cautelare in attesa di ulteriori passi nei suoi confronti, ma è stata preferita la via del rimpatrio immediato.
La scarcerazione e il contestuale rimpatrio di Najeem Osema Almasri hanno innescato un conflitto senza precedenti tra la Corte penale internazionale e l’Italia. Cioè tra chi voleva arrestare e processare il generale libico capo della polizia giudiziaria accusato di torture, stupri e omicidi di migranti perpetrati nel suo Paese dal 2015 in avanti, e chi l’ha riaccompagnato a casa con un volo di Stato, considerandolo un «soggetto pericoloso per la sicurezza nazionale».
Il viaggio in Europa
Per quasi due settimane Almasri dal 6 al 19 gennaio, ha girovagato indisturbato per l’Europa, superando indenne due controlli di polizia. In teoria la richiesta di cattura sarebbe dovuta passare per le mani del Guardasigilli prima di arrivare sulle scrivanie dei magistrati. E questo ufficialmente non è avvenuto. Ma la Corte penale internazionale che ha sede all’Aia sostiene di aver fatto tutto secondo le regole: nota verbale all’ambasciata italiana in Olanda e successiva trasmissione del mandato d’arresto composto da centinaia di pagine, perché la rappresentanza diplomatica è l’ufficio competente individuato da Roma per le comunicazioni con la Cpi. In ambasciata c’è un magistrato di collegamento che ha verosimilmente investito del caso il ministero degli Esteri, ma ciò che è accaduto in seguito non è dato sapere. Per il momento. È uno dei «misteri» da chiarire.
Alla base della liberazione di Almasri, decisa dalla Corte d’appello di Roma su parere conforme della Procura generale resta il vizio di forma della mancata «irrinunciabile interlocuzione» con il ministro della Giustizia, vanamente interrogato dalla Procura generale per conoscerne le intenzioni.
Indagati per il caso Almasri la premier, Giorgia Meloni, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, quello della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Ad annunciarlo la stessa premier sui social: «Non mi faccio intimidire». Ecco cosa succede ora
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
in realtà potremmo fare grandi cose con l'idroelettrico
pero ripeto non è corretto fare confronti, bisogna puntare a una quota di rinnovabili dopo avere una fonte sicura ed economica.
Centrali a gas e petrolio non lo sono.., compreremo petrolio per produrre elettricita con cui fare funzionare macchine elettriche, e' una putt anata come concetto. Se non si capisce questo non si va da nessuna parte.
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Originariamente Scritto da M K K Visualizza MessaggioSperiamo ci sia sempre il sole, anche di notte ❤️
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
tempi?
perchè se si parla di 10/15 anni meglio buttarsi sulle rinnovabili
una truffa che serve solo a spillare soldi pubblici
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occhio che i dati delle rinnovabili sono in costante ed esponenziale aumento, hai messo un dato del 2022
Gestore della rete di trasmissione italiana in alta tensione, leader nella trasformazione del mercato elettrico verso fonti eco-compatibili
In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 21,5 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 41,2% della domanda elettrica (era 35,3% a ottobre 2023). Inoltre, nei dieci mesi del 2024 le fonti rinnovabili hanno coperto il 42,8% del fabbisogno, rispetto al 37% dello stesso periodo del 2023. In diminuzione la fonte termica (-6%): prosegue il calo della quota di produzione a carbone, -30,1% rispetto allo stesso mese del 2023. In aumento la fonte idrica (+55,9%) e fotovoltaica (+1,4%); per quanto riguarda la fonte idrica, permane una sostanziale differenza tra il Nord e il Centro Sud del Paese in termini di disponibilità della risorsa, mentre l’incremento della produzione del fotovoltaico (+30 GWh) è dovuto al contributo positivo dell’aumento di capacità in esercizio (+507 GWh) che ha compensato il minor irraggiamento (-477 GWh). In diminuzione la fonte eolica (-26,5%, a causa della scarsità di vento) e geotermica (-4,8%).
Da gennaio a ottobre 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 6.042 MW (di cui 5.482 MW di fotovoltaico). Tale valore è superiore di 1.489 MW (+33%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e supera il dato dell’intero 2023, pari a circa 5.800 MW. Al 31 ottobre in Italia si registrano 75,2 GW di potenza installata da fonti rinnovabili, di cui, nel dettaglio, 35,8 GW di solare e 12,9 GW di eolico.
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20 anni è follia, per me meglio puntare sulle rinnovabili che migliorano di anno in anno, basta guardare che lo stesso pannello di dimensioni (circa 2 mq) 10/15 anni era da 200 W adesso siamo a 450 W di media, post 110% i costi si stanno abbassando (siamo a poco più di € 1.000,00 per Kw), secondo me il futuro è quello se iniziamo a fare ragionamenti nell'ottica di 20 anni, se parliamo per i prossimi 2/3 anni ok, ma il nucleare come dici te non è possibile
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
tempi?
perchè se si parla di 10/15 anni meglio buttarsi sulle rinnovabili
Incollo
L'Italia dipende in misura significativa dalle importazioni per soddisfare il proprio fabbisogno energetico. Nel 2022, la quota di importazioni nette rispetto alla disponibilità energetica lorda è aumentata al 79,7%, rispetto al 73,5% del 2021, evidenziando una crescente dipendenza dalle fonti estere.
La disponibilità energetica lorda nel 2022 è stata così ripartita:
Gas naturale: 37,6%
Petrolio e prodotti petroliferi: 35,7%
Fonti rinnovabili: 18,5%
Combustibili solidi: 5%
Energia elettrica: 2,5%
Rifiuti: 0,8%
Per quanto riguarda i costi, nel 2024 l'Italia ha registrato prezzi dell'elettricità tra i più alti tra le principali economie europee, con una media di circa 100 euro per megawattora. Questo è attribuibile principalmente alla persistente dipendenza dai combustibili fossili, che nel 2023 hanno rappresentato il 55% della produzione elettrica nazionale.
Last edited by M K K; 24-01-2025, 18:57:58.
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Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
ma il nucleare di 20/30 anni fa e'obsoleto e probabilmente, partendo da zero , sarebbe sconveniente . Le mega centrali sono roba vecchia , si parla di micro centrali con costi di realizzazione ed esercizio molto inferiori , anche l'impatto ambientale e rischio incidenti sarebbero molto minori.
perchè se si parla di 10/15 anni meglio buttarsi sulle rinnovabili
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggioormai il treno per il nucleare è passato da un bel po'....
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Per adesso servira a foraggiare commissioni , enti e società ad hoc ..un po' come chi campa sul ponte sullo stretto da trent'anni, pero se gestita con un minimo buonsenso potrebbe essere una mossa alquanto strategica
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Magari.
A differenza degli anni '80, dove ci si tagliò le balle da soli sulla scorta dello shock di Chernobyl, adesso un eventuale referendum abrogativo per una legge sul nucleare credo non passerebbe. Avere una quota di energia nazionale favorirebbe (si spera) anche le bollette domestiche.
I problemi però sono molti: intanto, al momento del dunque, quali regioni sarebbero contente di ospitare una centrale? Inoltre la varia burocrazia al riguardo, i tanti enti, le tante opposizioni palesi e meno...serve per questo una legge che faciliti la fase progettuale e realizzativa.
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