Tribuna Politica-BW Edition PARTE II

[M K K]

In una nazione l'emigrazione interna non è un problema, visto che all'interno di un Paese ci si sposta liberamente: l'Italia è una no?

Per quanto riguarda l'emigrazione storica italiana verso altri Paesi, è di natura completamente diversa da questa in atto: intanto ha avuto un inizio ed una fine, legate a particolari contingenze storiche (la rivoluzione industriale, il "nuovo mondo" che offriva prospettive migliori rispetto all'arretratezza di paesi ancora fortemente agricoli come il nostro ecc...) ma soprattutto era regolamentata, perchè le autorità dei Paesi ospiti controllavano chi entrava, avevano delle quote, si conosceva nome e cognome, si andava là a fare qualcosa, cioè ad occupare dei posti di lavoro.

Inoltre era una immigrazione interna al mondo occidentale, omogenea per etnia, cultura, religione, tradizioni.

Qua siamo invece di fronte ad un flusso continuo di immigrati irregolari, che si disperdono in queste nazioni senza sapere che fine facciano, che vengono da altre etnie, culture, tradizioni, religioni, spesso in contrasto con le nostre: una vera e propria invasione, al di fuori di ogni regola, di ogni principio, di ogni legalità e di ogni diritto che ha lo stato ospite di difendere i propri confini e di decidere chi può e chi non può entrare - come facevano gli USA coi nostri immigrati.

Per chi viene da certe realtà anche la Puglia sembra la California , poi di certo che il ragazzo del Senegal come l'italiano del primo 1900 andava a cercare benessere e ricchezza non tanto un lavoro disumano da fare finché non crepava male a 50 anni.
Se poi vuoi approfondire il discorso Americhe , ho una discreta conoscenza in quanto discendente come tutti dalle miei parti , di emigrati sia a new York che argentina Perù e Cile ..
E per la cronaca c'era un business sia in patria che di la sui migranti , ovviamente nessuno ne parla amai perché poco romantico, così come è poco romantico il fatto che il 90% finiva a fare una vita di merda forse peggio che in patria...però dai basta una decina di esempi vincenti su 15 milioni di disperati che l esodo di massa diventa sinonimo di stroia di successo...
Anche sulla regolamentazione.... Non è mai tornato indietro nessuno dei respinti , quindi il fatto che non venissero registrati con nomi storpiati non significava la non entrata negli states ,ed ecco che anche il nostro bisnonno con la valigia di cartone ripiena di speranze diventava un immigrato clandestino, con ottime probabilità di diventare uno dei tanti disperati sfruttati dalle corporazioni/ mafie del tempo. Analogie....?

[M K K]

A parte che la logica del contrappasso che non ha senso, sicccome gli italiani migrarono allora noi non possiamo parlare, ma gli italiani migravano in economie in crescita. La maggior parte veniva riassorbita e qualcuno ha anche costruito imperi economici, qui l'immigrato irregolare a cui va alla grande ha una bancarella abusiva di merce contraffatta. Siamo in situazioni completamente diverse.

Ha molto senso, io gli stessi ragionamenti li sentivo da bambino e fino almeno a metà 90 , solo che la posto di immigrati si diceva " teroni" .adesso i figli dei meridionali fanno i medesimi discorsi verso gli africani ( dopo albanesi , turchi ecc ecc ovviamente)
Il degrado urbanistico e sociale dell' immigrazione interna è ancora oggi visibile in ogni città del nord, si chiama periferia .
Poi tu generalizzi , gli immigrati non sono tutti africani, se già togli la gente dell' Est l'edilizia e non solo si ferma del tutto.che poi questi siano arrivati con flixbus e non su una nave poco cambia .

[M K K]

Perché gli altri possono scegliersi gli immigrati e noi no?

Perche non abbiamo credibilità e peso politico a livello internazionale?
Che poi gli altri ( chi?) Possano scegliere e amministino bene i confini ho i miei dubbi.
Vorrei però ricordare che un conto è sorvegliare quattro strade , un altro una penisola.

[Sean]

Per chi viene da certe realtà anche la Puglia sembra la California , poi di certo che il ragazzo del Senegal come l'italiano del primo 1900 andava a cercare benessere e ricchezza non tanto un lavoro disumano da fare finché non crepava male a 50 anni.
Se poi vuoi approfondire il discorso Americhe , ho una discreta conoscenza in quanto discendente come tutti dalle miei parti , di emigrati sia a new York che argentina Perù e Cile ..
E per la cronaca c'era un business sia in patria che di la sui migranti , ovviamente nessuno ne parla amai perché poco romantico, così come è poco romantico il fatto che il 90% finiva a fare una vita di merda forse peggio che in patria...però dai basta una decina di esempi vincenti su 15 milioni di disperati che l esodo di massa diventa sinonimo di stroia di successo...
Anche sulla regolamentazione.... Non è mai tornato indietro nessuno dei respinti , quindi il fatto che non venissero registrati con nomi storpiati non significava la non entrata negli states ,ed ecco che anche il nostro bisnonno con la valigia di cartone ripiena di speranze diventava un immigrato clandestino, con ottime probabilità di diventare uno dei tanti disperati sfruttati dalle corporazioni/ mafie del tempo. Analogie....?

Emme, ma quegli immigrati sbarcavano sulle coste coi barconi o con dei regolari piroscafi che attraccavano nei porti dove poi, muniti di documenti di provenienza, venivano debitamente registrati? Era un assalto alle coste od un flusso regolato...a seconda delle esigenze e delle leggi e dei bisogni delle terre ospitanti?

Qua si discute su questa enorme, continua, inesausta massa di persone che arrivano da noi in tutte le maniere...e che tu "devi" (ma perchè "devi"?) accogliere, sistemare...nel mentre l'unica immigrazione accettabile è quella normata, per cui tu arrivi, si deve sapere da dove viene e cosa vieni a fare, dove, come, per quanto tempo...e questo flusso regolare può e deve essere aperto/chiuso, aumentato/diminuito sulla base delle necessità (di forza lavoro in genere) dello Stato ospite.

Fuori da questo si entra in una logica di caos, di vera e propria invasione, perchè quello è quando masse umane si spostano e approdano presso altre terre, altre case senza avere chiesto permesso.

[NaturalHardCore]

Per chi viene da certe realtà anche la Puglia sembra la California , poi di certo che il ragazzo del Senegal come l'italiano del primo 1900 andava a cercare benessere e ricchezza non tanto un lavoro disumano da fare finché non crepava male a 50 anni.
Se poi vuoi approfondire il discorso Americhe , ho una discreta conoscenza in quanto discendente come tutti dalle miei parti , di emigrati sia a new York che argentina Perù e Cile ..
E per la cronaca c'era un business sia in patria che di la sui migranti , ovviamente nessuno ne parla amai perché poco romantico, così come è poco romantico il fatto che il 90% finiva a fare una vita di merda forse peggio che in patria...però dai basta una decina di esempi vincenti su 15 milioni di disperati che l esodo di massa diventa sinonimo di stroia di successo...
Anche sulla regolamentazione.... Non è mai tornato indietro nessuno dei respinti , quindi il fatto che non venissero registrati con nomi storpiati non significava la non entrata negli states ,ed ecco che anche il nostro bisnonno con la valigia di cartone ripiena di speranze diventava un immigrato clandestino, con ottime probabilità di diventare uno dei tanti disperati sfruttati dalle corporazioni/ mafie del tempo. Analogie....?

Si ma ti ripeto, il fatto che sia successo prima deve giustificare che stia succedendo ancora? Era illegale prima ed è illegale attualmente, poi se sai come sistemare decine di migliaia di persone ogni anno prive di qualsiasi competenza senza che vadano a finire nella delinquenza facci sapere

[M K K]

Poi bisognerebbe domandarsi quale contributo e valore aggiunto dia all Italia ,alla sua storia , prestigio e tradizione l'italiano medio.
Già siamo il paese dove uno che fa il lavoro per cui è pagato e formato è un eroe... E dove chi viene mantenuto con il rdc è perché meglio così che andare a rubare..
Se poi dibbiamo entarre nel discorso efficenza e competenze l 80 % di chi lavora non sa minimamente nulla del suo ambito ed è lì per puro caso o favore, ovviamente con la scusa del non mi valorizzano, non mi compete , non vivo per lavorare , passando dal " il professore ce l'ha con me " al il mio capo mi sfrutta e parassitando fino al pensione.
Poi personalmente se devo sceglie chi mantenere con le mie tasse tra un africano e un dipendente pubblico andato in pensione a 42 anni ...

[NaturalHardCore]

Emme stai facendo un pastone assurdo

[M K K]

Si ma ti ripeto, il fatto che sia successo prima deve giustificare che stia succedendo ancora? Era illegale prima ed è illegale attualmente, poi se sai come sistemare decine di migliaia di persone ogni anno prive di qualsiasi competenza senza che vadano a finire nella delinquenza facci sapere

Persone prive di ogni competenza se ne diplomano decine di migliaia ogni anno.
Poi più si scende a sud più si hanno laureati ( poi sulla validità di certe università e lauree se ne è già parlato) a pregare la Madonna di fare il partime al call center.
Se la nostra meglio gioventù teme la concorrenza dell' africano analfabeta direi che il problema è molto più a monte del barcone...

[M K K]

Emme stai facendo un pastone assurdo

Per me l'italiano medio vale molto poco a 360° , non lo vedo in condizione di sentirsi superiore proprio a nessuno.
E ovviamente mi ci metto dentro anch'io.

[MarcoT]

Con la tua logica se una cosa fa schifo è destinata a fare sempre più schifo senza nemmeno dover provare a cambiare
Non è la concorrenza dell'africano, è il degrado della gente buttata per strada africano indiano o rumeno che sia

[NaturalHardCore]

Dove abbiamo parlato di ragazzi che temono la concorrenza dell'africano lo sai solo tu, qui si parla del fatto che i riflettori sono accesi su di loro fino allo sbarco poi nessuno se ne occupa più e i ragazzi si perdono nelle periferie oppure vanno in altri paesi. Il senso di alimentare un sistema fatto di sfruttamento dal momento in cui si parte, con cifre assurde pagate per i viaggi in cui rischiano la vita, passando poi alla fase successiva di vita non dignitosa a questo punto lo sai solo tu. Non è certo in questa maniera che si risolve il problema della povertà in Africa nè ci si può sentire buoni.

[M K K]

Con la tua logica se una cosa fa schifo è destinata a fare sempre più schifo senza nemmeno dover provare a cambiare
Non è la concorrenza dell'africano, è il degrado della gente buttata per strada africano indiano o rumeno che sia

Il degrado e lo schifo attecchisce meglio in un paese sistema già debole.
Se avessimo avuto un sistema economico , sociale e del lavoro dinamico e solido il probelma africani sarebbe solo di politica estera ( come di fatto è ma ormai covid e guerra non tirano più...).
Però ripeto, dove adesso ci sono interi palazzi se non quartieri con quasi solo africani / arabi , prima c'erano solo calabresi e campani.
Chi ha qualche anno e abita al nord sta cosa l'ha già vista e ci è pure cresciuto.
Inutile dire chexosa erano certe periferie di Milano, ma anche molto più in piccolo zonendella Brianza e del comasco ( ma vale suppongo per ogni città lombarda e piemontese) , tutti bianchi , italianissimi , con side radici ,cultura e tradizioni...eppure era lo schifo asosluto , pari se non peggio di quello attuale.
Per questo dico che il rooblema è a monte della immigrazione, che sia interna o dall' africa.
Secondo me molto del centro e del sud , che mai hanno visto certi fenomeni, adesso che si sono invertiti i ruoli e da migranti sono passati a ospitanti sono giustamente inca,zati ...tutto qui.

[Barone Bizzio]

Mah...secondo me il termine "invasione" è proprio brutto da usare. Sia per i numeri bassi, sia perché a 3000 km di distanza c'è una invasione vera e propria che ci restituisce la distanza tra realtà e parole ad effetto

[Ponno]

Emme stai facendo un pastone assurdo

È il metodo MKK, buttarla in caciara e chiuderla con "io so io e voi non capite un cazz0"

[fede79]

È il metodo MKK, buttarla in caciara e chiuderla con "io so io e voi non capite un cazz0"

Era "ma io so io e voi non siete un *****". La Crucchia ormai ti ha contaminato.