Sanremo 2022 - LXXII Festival della Canzone Italiana

[Sly83]

Avevo letto “lezione sui piriformi”

e comunque non avrebbe compromesso il senso.

[M K K]

Sanremo è sempre stato (almeno dagli anni '80, quando la tv prese il sopravvento innestando le canzoni in un contenitore-spettacolo) ricettacolo per ogni genere di argomento e personaggio.

Per come sono fatto io, queste rappresentano soltanto perdite di tempo, l'inserto "serioso" quasi a voler farsi perdonare o giustificare la leggerezza dello show fatto di canzoni...ma è proprio quella leggerezza che gli italiani cercano, una distrazione...perchè sono altri i luoghi deputati a parlare del sociale, di mafia, di stragi, di morti, di delinquenza organizzata, ci sono altri pulpiti.

Che senso ha poi passare da una gara di canzoni ad una lezione sulla mafia o sui pluriformi mali del mondo? Tutti siamo a conoscenza delle storture del mondo, per questo oltre al dramma si guarda anche alle commedie, per evadere un pò, tanto più che si viene da 2 anni tremendi.

Il momento-verità ne possiamo fare a meno. Saviano vada da Vespa, da Fazio, alla Vita in diretta, nelle trasmissioni di cronaca: ci sono decine di posti più sensati dell'Ariston. Tra una canzone e l'altra, far calare il cielo plumbeo è stonato come narrativa di spettacolo e inutile in sè, anzi controproducente quando sei solo un intermezzo tra un comico, una canzone, un lustrino, uno stacchetto.

Assolutamente d'accordo.
Poi siccome di cose negative in TV e nel quotidiano di tutti ultimamente non ne mancano, qualche oretta di intrattenimento leggero e musica senza mazzate suo co..... è doverosa.

[topscorer]

https://youtu.be/0yqfL7Z4YiM

La saluto qui.
Tanto lei era una istituzione quanto il festival.

Rip Monica.

[Sean]

Ma secondo voi perché la maggior parte dei top cantanti Italiani una volta affermatosi non vanno più a Sanremo?
Troppo da perdere?
Sanremo è visto solo come un possibile trampolino di lancio?

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Ci sono (tra gli altri) due tipi di vincitori a Sanremo: il semisconosciuto o non del tutto affermato che vincendo si lancia definitivamente nella carriera (Ramazzotti uno dei più eclatanti, ma tanti altri, anche i Maneskin l'anno scorso, o Giorgia, Mengoni e una infinità) e l'artista già affermato che a Sanremo cerca un rilancio o ha un pezzo forte col quale raggiungere una grossa platea (Pooh, Cocciante, gli Stadio, Ron, Vecchioni e tantissimi altri).

Entrambe queste categorie, una volta vinto, non hanno più interesse a partecipare in gara, perchè a quel punto hanno solo da perdere. Non aggiungerebbe niente alla loro carriera vincere un altro Festival, quando invece sarebbe uno smacco farsi superare dal giovinastro di turno con magari la canzone e il momento giusto.

Sanremo è comunque una gara. Non è solo una mostra di canzoni, ma principalmente una gara di canzoni, nasce con quell'intento e quell'intento è sempre stato mantenuto...quindi i grossi nomi lo dosano, in specie se nomi con una carriera che nasce, decolla e si struttura fuori dal Festival.

Negli anni '50 e '60 non era così invece perchè praticamente tutti nascevano a Sanremo, per cui era naturale andarci e poi tornarci. Celentano e Mina, per dire, sono nati lì. Lo stesso Battisti ci fece un passaggio.

[marcu9]

Inoltre un rappresentante come Saviano lo trovo fuori posto.
Intanto perché ci sono tanti altri esponenti ben più adatti a parlare di Mafia, evidentemente.
Inoltre ormai si sa benissimo che Saviano rispetto la presunta e farlocca purezza iniziale si è trasformato in tanto altro, che di ben poco ha a che fare con quello che fu l'inizio, sacrosanto.
Il pubblico però è quel che è, e parte di esso rimarrà comunque ammaliato da questo attore o presunto tale, ormai.


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[marcu9]

Ci sono (tra gli altri) due tipi di vincitori a Sanremo: il semisconosciuto o non del tutto affermato che vincendo si lancia definitivamente nella carriera (Ramazzotti uno dei più eclatanti, ma tanti altri, anche i Maneskin l'anno scorso, o Giorgia, Mengoni e una infinità) e l'artista già affermato che a Sanremo cerca un rilancio o ha un pezzo forte col quale raggiungere una grossa platea (Pooh, Cocciante, gli Stadio, Ron, Vecchioni e tantissimi altri).

Entrambe queste categorie, una volta vinto, non hanno più interesse a partecipare in gara, perchè a quel punto hanno solo da perdere. Non aggiungerebbe niente alla loro carriera vincere un altro Festival, quando invece sarebbe uno smacco farsi superare dal giovinastro di turno con magari la canzone e il momento giusto.

Sanremo è comunque una gara. Non è solo una mostra di canzoni, ma principalmente una gara di canzoni, nasce con quell'intento e quell'intento è sempre stato mantenuto...quindi i grossi nomi lo dosano, in specie se nomi con una carriera che nasce, decolla e si struttura fuori dal Festival.

Negli anni '50 e '60 non era così invece perchè praticamente tutti nascevano a Sanremo, per cui era naturale andarci e poi tornarci. Celentano e Mina, per dire, sono nati lì. Lo stesso Battisti ci fece un passaggio.

Io quello che ho notato a grandi linee è che rispetto a decenni fa, i grandi cantanti sono molto meno interessati a Sanremo.
All'epoca, anche i big partecipavano e ri ripresentavano anche negli anni a venire nonostante fossero già grandi, famosi o avessero addirittura vinto.
Ora vado a spanne, dovrei ricontrollare tutti i partecipanti e vincitori degli anni, ma un Modugno se ricordo bene si comportò esattamente così.
No?

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[Sean]

Difatti fa un pò strano che Mahmood (collegandomi a quanto sopra) sia tornato in gara dopo soli 3 anni, perchè vinse nel 2019. Elisa non ci torna dal 2001. Un atto di coraggio il suo perchè non ne ha bisogno e rischia anzi di restare a bocca asciutta, vista la base di fan che hanno Mahmood e Blanco.

Però certo se hai un disco od un progetto Sanremo in 5 serate ti evita di girarti le 7 chiese mediatiche per promuoverlo...e in fondo forse ad una come Elisa, con la sua carriera, rischiare ormai gliene frega poco: non è che se non vince diventa meno Elisa.

Invece Mahomood torna a pochissimo di distanza da Soldi. Forse quella vittoria assolutamente inaspettata non se l'è goduta e adesso ci va perchè più consapevole, maturo. Non credo gli servisse la platea del Festival, visto che mi pare ancora sulla cresta dell'onda, è un nome che va il suo.

[The_machine]

Io quello che ho notato a grandi linee è che rispetto a decenni fa, i grandi cantanti sono molto meno interessati a Sanremo.
All'epoca, anche i big partecipavano e ri ripresentavano anche negli anni a venire nonostante fossero già grandi, famosi o avessero addirittura vinto.
Ora vado a spanne, dovrei ricontrollare tutti i partecipanti e vincitori degli anni, ma un Modugno se ricordo bene si comportò esattamente così.
No?

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Anche negli anni 60-70 Sanremo era snobbato da diversi cantautori impegnati. In generale chi ascoltava il rock americano/inglese considerava robaccia Sanremo.

[Sean]

Io quello che ho notato a grandi linee è che rispetto a decenni fa, i grandi cantanti sono molto meno interessati a Sanremo.
All'epoca, anche i big partecipavano e ri ripresentavano anche negli anni a venire nonostante fossero già grandi, famosi o avessero addirittura vinto.
Ora vado a spanne, dovrei ricontrollare tutti i partecipanti e vincitori degli anni, ma un Modugno se ricordo bene si comportò esattamente così.
No?

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Modugno era legatissimo a Sanremo. Il Festival ne fece una star mondiale. A memoria, l'unico che nasce come cantante nei '60 è De Andrè a non averci messo piede, perchè De Gregori e Venditti (gli altri due grandi assenti) sono della generazione successiva, dei '70.

De Andrè, che rimase turbatissimo da quanto accadde all'amico Tenco, non ne volle mai sapere del Festival, mentre Paoli, Bindi, gli altri della scuola genovese (quella che praticamente inventò il cantautorato "impegnato" in Italia) sì, frequentavano il Festival. Lo stesso Lucio Dalla ne era un habituè almeno finchè poi ne potè fare a meno.

[Sean]

Anche negli anni 60-70 Sanremo era snobbato da diversi cantautori impegnati. In generale chi ascoltava il rock americano/inglese considerava robaccia Sanremo.

Nei '70, perchè la musica si rivoluzionò assieme alla società civile. Nei '60 Sanremo era ancora centrale (Bindi, Paoli, Endrigo, Dalla, lo stesso Tenco...ci andavano per offrire le loro proposte dal sapore nuovo ad un pubblico ampio).

[marcu9]

Sanremo è comunque storia.
Poco da fare.

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[Sly83]

[sylvester]

Segnatevi sto podio

1) Elisa
2) Mahmood Blanco
3) Morandi

[Zbigniew]

L'Osservatore Romano ha dato dell'ilota a Lauro.
E un po' anche a Fiorello.

https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-02/quo-026/trasgressioni-a-sanremo.html

"Chiamati in causa da Fiorello alla cui simpatia non si può resistere, eccoci qui a dire la nostra, come richiesto, su Achille Lauro. In punta di piedi. Perché Sanremo è Sanremo. L’Osservatore è L’Osservatore. E in questo caso si limita ad osservare che, volendo essere a tutti i costi trasgressivo, il cantante si è rifatto all’immaginario cattolico. Niente di nuovo. Non c’è stato nella storia un messaggio più trasgressivo di quello del Vangelo. Da questo punto di vista difficilmente dimenticheremo la recita del Padre Nostro, in ginocchio, di un grande artista rock come David Bowie. Non ci sono più i trasgressori di una volta."

[Sean]

Vediamo prima stasera, perchè ci sono oltre ad Elisa anche Emma e Sangiovanni, due con grande seguito.