Originariamente Scritto da Sean
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Penso che non solo lo stile dei grandi scrittori possa evocare una melodia interiore, ma anche l'opposto: che una melodia strumentale, o cantata in una lingua sconosciuta, possa essere tradotta in parole dalla sensibilità di chi ascolta.
Provate a ascoltare Il flauto magico di Mozart, pur non conoscendone il libretto, non riuscite a intuire cosa si cinguettino tra loro papageno e papagena, o per quale motivo la regina della notte sia adirata?
Musica e parole sono entrambe espressione di sentimenti profondi, e il bravo musicista o il bravo scrittore sono capaci di tradurre in musica o parole la vaghezza dei sentimenti.
Penso che un bravo paroliere quindi sia colui che intende questo doppio linguaggio e sa tradurlo dalle note in parole, e non si possono mettere parole a caso, come quando da ragazzini ci divertivamo a storpiare i testi delle canzoni: probabilmente per i giardini di marzo c'erano solo quelle
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