Molto serenamente la nazionale ha accettato il percorso che il destino aveva disegnato. Arrivando prima nel girone è finita nella parte del tabellone dove stavano le corazzate (Francia campione del mondo, Belgio primo nel ranking, la Spagna) mentre di là l'Inghilterra s'è vista srotolare il tappeto rosso per la finale, una volta eliminata una Germania a fine ciclo di Low.
I nostri nazionali ed il CT non si sono scomposti e hanno affrontato un avversario per volta, le squadre che la sorte aveva deciso si dovessero affrontare, dunque l'ascesa non è stata evitata, le asperità non si è voluto schivarle ma ci si è aperti il sentiero per come era stato tracciato.
E' stato un bene. Dicevamo infatti, in quei giorni, che non c'è vittoria senza sofferenza, perchè all'Italia di Mancini mancava proprio la scuola della sofferenza, visto che veniva da gironi facili, oggettivamente facili e che potevano trarre in inganno. La prova del fuoco, mancava quella...e l'eliminazione diretta, con quei grossi avversari, è stata la fiamma che ha saggiato la qualità del metallo, la tenuta del gruppo.
Chi è stato ingannato e sviato è stata l'Inghilterra, sono stati gli inglesi. Quel percorso aperto verso la finale li ha resi ciechi e dunque imprudenti e ricolmi di intrattenuta superbia.
Siccome gli dei puniscono i superbi, livellano gli ottusi, hanno consegnato l'alloro ai più meritevoli, coloro che hanno superato le prove senza discutere e senza sentirsi "pari al dio"...perchè nei nostri libri si racconta che quando i generali romani salivano al Campidoglio, vestiti come Giove ottimo massimo, nel momento del loro trionfo, lì nel carro c'era un servo che aveva il compito di ripetere al vittorioso: "ricordati che sei soltanto un uomo".
Il tronfio popolo inglese ha offeso i costumi e le usanze, ha ignorato gli ammonimenti della storia, è stato punito dalle leggi sacre, quelle non scritte.
I nostri nazionali ed il CT non si sono scomposti e hanno affrontato un avversario per volta, le squadre che la sorte aveva deciso si dovessero affrontare, dunque l'ascesa non è stata evitata, le asperità non si è voluto schivarle ma ci si è aperti il sentiero per come era stato tracciato.
E' stato un bene. Dicevamo infatti, in quei giorni, che non c'è vittoria senza sofferenza, perchè all'Italia di Mancini mancava proprio la scuola della sofferenza, visto che veniva da gironi facili, oggettivamente facili e che potevano trarre in inganno. La prova del fuoco, mancava quella...e l'eliminazione diretta, con quei grossi avversari, è stata la fiamma che ha saggiato la qualità del metallo, la tenuta del gruppo.
Chi è stato ingannato e sviato è stata l'Inghilterra, sono stati gli inglesi. Quel percorso aperto verso la finale li ha resi ciechi e dunque imprudenti e ricolmi di intrattenuta superbia.
Siccome gli dei puniscono i superbi, livellano gli ottusi, hanno consegnato l'alloro ai più meritevoli, coloro che hanno superato le prove senza discutere e senza sentirsi "pari al dio"...perchè nei nostri libri si racconta che quando i generali romani salivano al Campidoglio, vestiti come Giove ottimo massimo, nel momento del loro trionfo, lì nel carro c'era un servo che aveva il compito di ripetere al vittorioso: "ricordati che sei soltanto un uomo".
Il tronfio popolo inglese ha offeso i costumi e le usanze, ha ignorato gli ammonimenti della storia, è stato punito dalle leggi sacre, quelle non scritte.
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