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Se vogliono una quota rosa mettessero una tecnica tipo la Morace che di calcio ne capisce.
Ma infatti.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
La Morace e’ un’istituzione, competente, professionale, la nostra campionessa piu’ grande.
Non ha molto senso fare paragoni, personalmente nelle telecronache al di la’ della conoscenza della materia contano tremendamente la timbrica e l’enfasi, diciamo così.
La Serra mi pare una cantilena, Rimedio piuttosto anonimo.
Bizzotto ad esempio fa parte di quel filone di cronisti che apprezzo per le doti vocali in primis, certo ne spara di stronzAte..
c’erano 35 gradi e umidita’ prossima al 100%, le partite giocate a mezzogiorno per farcele vedere comodini comidini in serata
Quello fu un mondiale eroico, così come lo fu quello del ‘70 (di cui pero’ per ovvie ragioni anagrafiche abbiamo solo testimonianze da parte dei piu’ grandi)
Le condizioni ambientali, intese come climatiche, pesano come dei macigni, riuscire ad esprimersi in frangenti simili da la vera misura del valore delle forze in campo.
Purtroppo la voce fa tanto, c'è poco da fare.
Il problema è che la Serra non solo ha una voce terrificante, ma è anche piuttosto mediocre professionalmente parlando.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
c’erano 35 gradi e umidita’ prossima al 100%, le partite giocate a mezzogiorno per farcele vedere comodini comidini in serata
Quello fu un mondiale eroico, così come lo fu quello del ‘70 (di cui pero’ per ovvie ragioni anagrafiche abbiamo solo testimonianze da parte dei piu’ grandi)
Le condizioni ambientali, intese come climatiche, pesano come dei macigni, riuscire ad esprimersi in frangenti simili da la vera misura del valore delle forze in campo.
Ricordo berti che disse di non aver camminato per 7 giorni dopo la finale
Purtroppo il canone ce lo fregano dalla bolletta della luce, altrimenti se aspettavano me potevano andare tutti per la carità, a cominciare da questa signora Katia Serra fino all'ultimo presentatore o giornalista Rai.
Comunque io mi guardo la partita in streaming quindi, per quanto mi riguarda, al commento possono metterci pure un alieno appena sbarcato da Proxima Centauri, tanto a competenza stiamo lì.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
c’erano 35 gradi e umidita’ prossima al 100%, le partite giocate a mezzogiorno per farcele vedere comodini comidini in serata
Quello fu un mondiale eroico, così come lo fu quello del ‘70 (di cui pero’ per ovvie ragioni anagrafiche abbiamo solo testimonianze da parte dei piu’ grandi)
Le condizioni ambientali, intese come climatiche, pesano come dei macigni, riuscire ad esprimersi in frangenti simili da la vera misura del valore delle forze in campo.
si erano condizioni veramente oscene, la finale credo sia stata la più inguardabile di sempre boccheggiavano in campo i giocatori
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
Ho messo in sottofondo una telecronaca di Pizzul e Bulgarelli silenziando l’audio del tv, commento comunque piu’ pertinente nonostante la partita diversa
Italia-Inghilterra, Mancini: «Divertiamoci ancora un po’, è stato faticoso arrivare fin qui»
Il c.t. agli Europei 2021 sdrammatizza ma ricorda: «È l’11 luglio, come ai Mondiali 1982, speriamo sia una data importante. E io voglio vincere come non ho fatto da calciatore»
«Dirò ai ragazzi di divertirsi altri novanta minuti, perché poi non ci sono altre partite». Il momento è adesso. La finale è qui (domenica ore 21). E Roberto Mancini cerca di «sdrammatizzare» come dice Giorgio Chiellini e fare da pompiere nel fuoco di emozioni che vive la Nazionale poche ore prima della sfida all’Inghilterra nel suo tempo, a Wembley.
«Loro sono forti – osserva il c.t. – anche in panchina hanno giocatori bravissimi, ma anche noi siamo abbastanza bravi se siamo arrivati fin qui. Dobbiamo essere tranquilli, concentrato sul nostro gioco. Gli aggettivi per questa squadra? Divertente, come avevo detto prima di cominciare il torneo. E sostanziosa, per quello che hanno fatto i ragazzi: ci sono state partite difficilissime, il tragitto è stato pieno di fatica. Manca solo un ultimo sforzo e spero che possiamo divertirci un altro po’. Si gioca l’11 luglio, come nella finale del Mondiale 1982 e spero che possa essere una data importante per noi italiani per la seconda volta».
Mancini sorride per la prima pagina del quotidiano scozzese che lo ritrae come Braveaheart, ma anche qui cerca di allentare la pressione. Anche perché William Wallace ha fatto una brutta fine:«Una pagina simpatica – sorride il c.t. – ma è solo una partita di calcio e dobbiamo giocarla a modo nostro, sapendo che possiamo fare una grande partita. Loro sono più forti fisicamente di noi, ma il calcio si gioca palla a terra e a volte vince il più piccolo. Ma dobbiamo mettercela tutta».
L’emozione si sente, anche se il Mancio è bravissimo a dissimulare. Questa partita rappresenta l’apice della sua carriera di allenatore e la possibilità di chiudere un cerchio in azzurro che da calciatore era rimasto incompiuto: «È uno dei momenti più importanti della mia lunga storia calcistica, ho giocato in una Under 21 straordinaria e in una Nazionale fantastica, senza riuscire a vincere mai, anche se lo meritavamo ampiamente. Spero di prendermi quelle soddisfazioni che non ho avuto da calciatore».
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Dato che è Mancini ad aver ricordato che domani è l'11 luglio, ricorrenza di quella sera di gloria infinita, di emozione mai più provata, possiamo aprire lo scrigno dei ricordi e delle celebrazioni, senza andare oltre quelli e senza voler leggere segni o aruspici da quella data fatale...perchè la partita di domani è un'altra partita...e in avanti non ci sarà Paolo Rossi ma Immobile.
Ecco, auguriamoci però che le nostre punte riscattino in una sera il non portentoso apporto (in termini di segnature) dato fin qui. Ci servono queste armi che sorprenderebbero anche gli inglesi.
Ci serve una impresa: battere l'Inghilterra a casa sua e vincere quell'europeo che ci manca dal 1968.
Io ho avuto una vita da tifoso e appassionato di calcio fortunatissima: a livello di club ho visto la mia squadra vincere tutto, dal più grande al più piccolo trofeo nazionale e internazionale. A livello di nazionale due mondiali: 1982 e 2006...considerando che, ad esempio, ci sono generazioni di inglesi che non hanno visto vincere alla loro squadra di "maestri" una fava, mi è andata bene.
Mi manca solo una cosa per poter dire, da tifoso, di aver visto vincere tutto il vincibile nel calcio: quella benedetta coppa d'Europa. Mi fermo qui e non proseguo.
...ma di noi
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nella necropoli deserta»
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