Esce Bonac
Europei di calcio 2021: I CAMPIONI SIAMO NOI!
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Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza MessaggioVolevate che Mancini giocasse partite vere...
Eccole.I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza Messaggioposa sto vino bro.
Se partiamo da questo presupposto, allora possiamo anche parlare.
Io Bonucci non lo posso nemmeno vede scritto e non da oggi...ma sta giocando questa manifestazione in maniera veramente buona. Le qualità in impostazione erano già note al mondo...sta facendo molto bene anche la fase sull'uomo. Sta cosa non è opinabile e ovviamente non perché lo dico io, semplicemente perché è sotto gli uochi di tutti.
Ma te sei stronzo, quindi non lo riconosci.
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Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza MessaggioMa non diciamo cazzate
Era na provocazione...frega cazz1 a me de De Ligt.
Io già sto a ride pe Rui Patricio...
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioBastavano Germania in semifinale e Francia in finale. Ti ricorda qualcosa?
Li è stato troppo cul0, dai... Australia e Ucraina per dio.
Qui hanno fatto le cose a cazz0, sennò ne beccavi potenzialmente due top e una meno.
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Ma come si fa a non schierare Bruno Fernandes dal 1'...Originariamente Scritto da Alberto84Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano
Originariamente Scritto da debeChi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?Originariamente Scritto da ZbigniewKurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.
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L’Italia e Mancini, sale il livello: Chiellini, Chiesa e centrocampo le chiavi degli Europei 2021
Contro Lukaku si va in un’altra dimensione: cresce il livello, ma è una situazione che non preoccupa Mancini, tutt’altro, lo esalta tra mosse tattiche e psicologiche
I record se li godrà più avanti, quando questo Europeo senza confini e senza troppa logica sarà finito. Roberto Mancini ha faticato a addormentarsi nella stanza di Coverciano, dove è arrivato stremato alle 6 del mattino. Se l’è vista brutta. Ce la siamo vista brutta. La notte più complicata della sua vita da c.t. Abbiamo avuto paura. Perdere con l’Austria avrebbe cancellato la leggerezza delle notti romane, reso insufficiente il nostro Europeo e alimentato le discussioni sulla ritrovata forza dell’Italia.
Ma l’abilità di questo allenatore, che ci ha ridato il sorriso dopo i giorni dell’Apocalisse, è saper guardare oltre, trasformare i dubbi in certezze e i limiti in forza. Oggi nel fortino, prima di riprendere gli allenamenti e in attesa del Belgio di Lukaku che abbiamo battuto all’Europeo cinque anni fa ma non era così forte, spargerà ottimismo. È il suo metodo. Leggerezza è la parola d’ordine. Un mantra. «Il brutto è passato», ha detto e ripetuto nel cuore di Wembley. Dopo i complimenti per questa Italia che sembrava non avere difetti, l’Austria ci ha riportato sulla terra e secondo il tecnico potrebbe farci bene. Lo scampato pericolo ha paradossalmente reso la sua Nazionale più forte.
Contro il Belgio comincia la terza fase del nostro Europeo e andremo in un’altra dimensione. Mancini ha quattro giorni di tempo per ragionare su quanto accaduto e sui dubbi sparsi dalla giovane Italia. Dovrà meditare soprattutto sul centrocampo. Il trio Jorginho-Verratti-Barella è il manifesto dell’Italia manciniana, ma la fisicità di Locatelli e Pessina ha cambiato l’inerzia dell’ottavo maledetto, consentendoci di vincere nei supplementari. Se non riusciamo a imporci con la qualità, serve necessariamente la forza fisica per ribaltare il fronte.
Servirà, inoltre, ritrovare Chiellini nel cuore della difesa e bisognerà mettere sotto una teca il fragile e ora come ora insostituibile Spinazzola. Ma altre domande assillano il nostro commissario, per esempio se far riposare Berardi e all’Allianz Arena rilanciare dal primo minuto lo scatenato Chiesa di Wembley, che ha il merito di aver sopportato bene la retrocessione e di essersi fatto trovare pronto.
Abbiamo pagato un tributo enorme allo stress psicologico del primo dentro o fuori. Adesso sarà diverso. L’obiettivo minimo è stato raggiunto. E giocheremo solo contro squadre più mature, strutturate e titolate di noi. Difficile, ma esaltante. Siamo riemersi dalle sabbie mobili di una partita che sembrava maledetta e questa difficoltà ci renderà migliori. L’Italia ha molto dentro di sé per andare serena al fronte: il gruppo allargato e non solo a parole, l’unità di intenti che le scelte sino adesso non hanno scalfito, una buona condizione generale fisica ma soprattutto psicologica visto come siamo venuti fuori alla distanza.
E il tocco del nuovo Mancio, allenatore zen, psicologo oltreché tattico, teorico di una convinzione alla quale è bello aggrapparsi, cioè che il Belgio sia una montagna meno difficile da scalare di quanto non lo sia stata l’Austria. Se convince anche i suoi discepoli, siamo a metà dell’opera. Questo dovrà essere il suo ultimo capolavoro. Dopo, solo dopo, l’allenatore potrà pensare alle tante piccole e grandi prodezze: ha staccato Pozzo, la sua Nazionale ha centrato il nuovo record di imbattibilità che Zoff conservava da quasi 50 anni (1974) e ha vinto le ultime 12 partite di fila. Non è poco. Mancini vuole di più: riportare l’Italia nell’Olimpo. Alzare l’asticella è il suo sport preferito. Tre anni fa, appena strapazzati dalla Francia in amichevole a Nizza, aveva lanciato la sua sfida un po’ folle, visto dove eravamo precipitati: avvicinarsi a loro prima dell’Europeo. I Blues, adesso, potrebbero essere il nostro avversario in semifinale. È il momento di fare l’ultimo salto in avanti e riprenderci quello che era nostro.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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