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Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Infortunio Pellegrini, l'Europeo è già finito: la Figc chiede alla Uefa di sostituirlo
Ricaduta per il centrocampista: si è ripresentato il problema muscolare accusato giorni fa. In azzurro al suo posto potrebbe arrivare Castrovilli.
La vigilia dell’esordio per l’Italia si riempie di tensione. Lorenzo Pellegrini salterà gli Europei: non solo la partita con la Turchia di venerdì sera, ma l’intera manifestazione. La Federcalcio ha già chiesto alla Uefa la possibilità di sostituire il giocatore, che da tempo era alle prese con un dolore muscolare al flessore: ieri, dopo l'allenamento, ancora guai, sempre della stessa natura. Mercoledì la risonanza magnetica (ripetuta in mattinata) ha detto che Pellegrini rischia di non essere in grado di giocare per tutto l’Europeo. Un guaio serissimo, visto che nello stesso ruolo, quello di mezzala sinistra, Mancini ha già perso Sensi (utili anche come regista) e non ha ancora recuperato del Tutto Marco Verratti, il titolare insostituibile del ruolo. Al suo posto, se la Uefa darà il via libera, verrà inserito Gaetano Castrovilli della Fiorentina, che era rimasto nel gruppo azzurro fino all’amichevole di Cagliari contro San Marino.
Ricaduta muscolare per il centrocampista della Roma. Il suo saluto sui social: "Molta amarezza, forza ragazzi". Entra in gruppo il giocatore della Fi…
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Poco. Magari verso sera entro in clima partita ma per adesso (forse complice un pò tutto, compreso questo calcio immerso nella pandemia) non c'è l'aria dell' "evento"...toccherà alla squadra far scattare la scintilla.
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Europei 2021, Mancini e la formazione per la Turchia: «Immobile o Belotti? Basta che segnino»
Conferenza stampa del c.t. in vista del debutto di venerdì: «È l’ora di tornare a dare soddisfazioni all’Italia»
Parola d’ordine: divertimento. L’Italia gioca all’Olimpico, ritrova almeno parzialmente il pubblico e cerca la chiave d’accesso all’Europeo contro la Turchia (venerdì ore 21, Rai1 e SkySport1). Il c.t. Roberto Mancini è pronto: «Ora che la situazione sta volgendo al meglio, è l’ora di tornare a dare soddisfazioni all’Italia. Sarà il nostro obiettivo: far divertire le persone anche se per novanta minuti. Sarà un momento bello per tutti. Cercheremo di fare del nostro meglio, la prima gara è la più difficile ma dovremo essere liberi mentalmente. Dobbiamo pensare al lavoro e divertirci. Dobbiamo rispettare la Turchia, Nazionale piena di talento. L’esordio è sempre difficile ma dobbiamo pensare a giocare a calcio».
Il torneo
L’Europeo arriva con un anno di ritardo a causa della pandemia e l’Italia torna in un grande torneo dopo ben cinque anni, a causa del Mondiale clamorosamente saltato. Il percorso di crescita con Mancini è stato evidente, ma l’esame vero arriva adesso: «Ero fiducioso tre anni fa, lo sono ancora di più oggi. Abbiamo lavorato bene, abbiamo dei giocatori bravi. C’è un ottimo gruppo. È tanto tempo che siamo insieme, ci siamo divertiti e vorremmo continuare a farlo e, alla fine, se riusciamo, ad arrivare a Londra... Ne riparleremo. Ma sono molto fiducioso».
I tifosi
L’Italia giocherà in casa, ma dei sedicimila presenti molti saranno turchi: «Sarà come essere in campo neutro — sottolinea il c.t. — il fattore campo conterà fino a un certo punto. Vista la situazione sarebbe stato più bello avere più gente. L’Olimpico pieno ci avrebbe dato una spinta in più ma giocare con nessuno e sedicimila... È già un primo passo. L’emozione sarà tanta. La voglia di vivere questo Europeo da protagonisti è importante. Eccesso di entusiasmo? I tifosi possono averlo. Noi sappiamo che è importante averlo ma sapere anche cosa stiamo andando ad affrontare. È una gara di calcio, da affrontare con spensieratezza. Se facciamo quel che sappiamo fare, con tranquillità, possiamo farcela».
Gli undici
Sulla formazione anti Turchia, Mancini nasconde le carte, ma le decisioni sono tutte prese, non ci sono ballottaggi: Donnarumma in porta, Florenzi-Bonucci-Chiellini-Spinazzola in difesa, Barella-Jorginho-Locatelli a centrocampo e davanti il tridente Berardi-Immobile-Insigne. «La formazione? Siete tutti grandi allenatori, non devo dirvela... — scherza il c.t. in conferenza stampa all’Olimpico — . Tra Immobile e Belotti, che giochi l’uno o l’altro, l’importante è che giochino e lottino e che segnino».
CorSera
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Europei calcio, l’Italia ritrova i tifosi: a Mancini serve cuore, gioco e un campione
Non c'è mai stata così tanta voglia di Nazionale come oggi, in questo Europeo sparpagliato e per ora impalpabile. A noi tutto sommato va bene perché abbiamo le prime 3 partite all'Olimpico - mentre Londra si prende anche le 3 partite finali... -, ma ci vuole la fantasia dei dirigenti Uefa per concepire un girone diviso tra Roma e Baku, 4500 chilometri a Est.
Non c'era questa attesa nemmeno nel 1982, che pure è data spartiacque della storia del calcio. C'è un prima e c'è un dopo. Il mondiale che cambia la nostra maniera di vivere il calcio come fenomeno sociale di massa. E' un po' la stessa attesa di Italia '90, ma è come parlare di un altro mondo: oggi per fortuna non c'è la stessa megalomania. Anche se alla Nazionale c'è quasi più da chiedere oggi di allora. Quando si pensava di vincere con uno schiocco di dita. Oggi nessuno lo pretende più.
La normalità
L'Europeo coincide con la riapertura dell'Italia dopo un anno e mezzo di pandemia, 127.000 morti, 40 milioni di vaccinazioni, la vita notturna che torna nelle strade fino a poco tempo fa vuote e spettrali. La Nazionale chiama tutti a riunirsi, a vivere insieme, ad abbracciarsi, a scendere in strada. (Forse...) E' già successo con lo scudetto dell'Inter, con le promozioni. Basta una scintilla per esplodere. E sarà dura far capire che l'emergenza non è finita, vedi le follie in discoteca dell'estate passata.
I tifosi
Il pubblico è parte essenziale del gioco. Lo abbiamo capito in due stagioni di stadi vuoti, di un calcio stravolto, pieno di suoni dal campo e muto in tribuna. Gli stadi vuoti hanno cambiato la maniera di giocare, influito sul comportamento di calciatori, allenatori e arbitri, hanno pesato sui risultati. All'Olimpico avremo tifosi dell'Italia per il 25% della capienza, circa 16.000 persone. Finalmente un calcio più vero dopo un anno e mezzo nell'acquario.
Bellezza
Chiediamo alla Nazionale bellezza. Un calcio libero. Proprio come era Roberto Mancini, uno dei talenti più cristallini, non troppo inferiore a Baggio o Totti. Se non fosse che in azzurro ha pagato il carattere ombroso, orgoglioso e narcisista. E' un buon ct la cui esperienza da campione, gli suggerirà di non deprimere la fantasia, togliere dai binari Insigne o Chiesa, Berardi o Locatelli. Proprio come Boskov lasciava fare a lui. Non Bearzot, Vicini o Sacchi...
Un campione
Il copione prevede ovviamente un campione. Il compianto Pablito Rossi, gli occhi di Totò Schillaci, un Pirlo o un Cannavaro del 2006 (magari). Inutile mentirsi, uno così non ce l'abbiamo. Ma 4 gol di Immobile non sarebbero male...
Un giovane
Cosa vuol fare Mancini con Giacomo Raspadori, di appena 21 anni? Non sembra il tipo il ct da prudenze eccessive. Se lo ha chiamato non è per riempire un buco. Vorrà giocarsi la carta. Proprio perché forse si rivede in lui giovanissimo.
Squadra
Oggi più che mai la Nazionale è un simbolo. Col luogo comune di "fare squadra" è stato fatto pure un governo di salvezza nazionale. La Nazionale oggi ha un significato più profondo, sotto ogni profilo. Non si va lontano senza "fare squadra", e quando non si hanno gli stessi mezzi degli altri è anche l'unico mezzo possibile
Una semifinale
Mancini lo vuole vincere questo Europeo. E fa bene a dirlo. Mettiamola sul pratico. Le partite vinte finora significano poco. Chiedere una finale o un titolo sarebbe troppo, chiedere un quarto di finale sarebbe il giusto (i bookmakers ci stimano tra le prime 8). Una semifinale è un pelo oltre l'ultimo Europeo di Conte. Se poi il Mancio è sicuro...
Gol
Chiediamo gol e divertimento, non un gioco avaro, non il ferale possesso palla o la moda dell'azione che parte da dietro per poi vedersi infilare al primo errore. Del possesso palla non guarderemo la percentuale, calcio il più possibile verticale e veloce, aggressività, coraggio. In una parola, emozioni.
Cuore
Sarà ingenuità, ma in un momento in cui il calcio è solo miliardi, bilanci, congiure, tradimenti, mercato e superleghe, la Nazionale è ancora passione e basta (quasi...). Eppure resiste.
Addio
Salutiamo il periodo azzurro più buio che si ricordi. La mancata qualificazione in Russia un tuffo nel medioevo. Ne siamo già venuti fuori, ora chiudiamo quella storia per sempre nell'Almanacco Panini.
Repubblica
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E' da vedersi. Può darsi che contro, per dire, la Francia si debba fare una riflessione tattica diversa.
In ogni caso siccome Locatelli andrebbe a sostituire Verratti, il cambio comunque apporta un po' più di fisicità e capacità di contrastare, e non di meno.
Originariamente Scritto da Sean
mò sono cazzi questo è sicuro.
Originariamente Scritto da bertinho7
ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo
Io tutta questa voglia di nazionale, addirittura superiore al "mundial '82", di cui ci dice Bocca stamattina su Repubblica non la vedo e non l'avverto...ma può darsi che abbia le antenne ormai avvizzite...
D'altra parte i giornalisti hanno sempre ragione per definizione, chi siamo noi per dubitare? Quindi crediamo nella voglia e nel "rinascimento azzurro" sul quale da due anni corrono fiumi di inchiostro.
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Per quanto mi riguarda, l'Hype non è quello dei bei tempi, ma sta comunque salendo.
Originariamente Scritto da Sean
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