Come è stato possibile passare, in quattro mesi, dal disporre della monoposto più affidabile a quella più fragile in griglia? A questa domanda, non sappiamo rispondere.
A Melbourne, Mattia Binotto gongolava, dopo il ritiro di Max Verstappen, sostenendo come le monoposto, oltre ad essere veloci, debbano essere soprattutto in grado di concludere le corse. La F1-75, in Australia, sembrava inarrestabile, oltre che forte di un propulsore che nei test invernali di Barcellona e Sakhir aveva stupito per le capacità di percorrenze: migliaia di chilometri inanellati, zero problemi tecnici registrati.
Ma dopo Miami, le cose sono cambiate: a Maranello hanno scelto di deliberare tutta la potenza del motore per contrastare la prepotente velocità di punta della Red Bull RB18, sicuri che le prove al banco avessero dati i giusti riscontri.
Via libera al 100% della forza del Superfast.
Da quel momento, una ecatombe: un numero incredibile di ritiri ed un quantitativo di zeri senza senso, che ha coinvolto negativamente anche i clienti Haas ed Alfa Romeo, anche loro alle prese con molteplici "sfortune meccaniche".
Che si tratti di problemi idraulici o al turbo, il risultato non cambia. Ed è disastroso.
Si comprende ora, tuttavia, il benestare concesso a Ferrari dalla Federazione Internazionale (arrivato dopo il Gran Premio di Melbourne) a lavorare sulla Power Unit per risolvere problemi a tutti in quel momento sconosciuti. La F1-75 veniva infatti da tre corse straordinarie e con un vantaggio importantissimi in termini di punti, ora dilapidato con gli interessi.
Il titolo costruttori, a questo punto, pare impossibile da raggiungere, e anche Charles Leclerc ha di che preoccuparsi in ottica classifica piloti: Max Verstappen è sempre più lontano.
A Melbourne, Mattia Binotto gongolava, dopo il ritiro di Max Verstappen, sostenendo come le monoposto, oltre ad essere veloci, debbano essere soprattutto in grado di concludere le corse. La F1-75, in Australia, sembrava inarrestabile, oltre che forte di un propulsore che nei test invernali di Barcellona e Sakhir aveva stupito per le capacità di percorrenze: migliaia di chilometri inanellati, zero problemi tecnici registrati.
Ma dopo Miami, le cose sono cambiate: a Maranello hanno scelto di deliberare tutta la potenza del motore per contrastare la prepotente velocità di punta della Red Bull RB18, sicuri che le prove al banco avessero dati i giusti riscontri.
Via libera al 100% della forza del Superfast.
Da quel momento, una ecatombe: un numero incredibile di ritiri ed un quantitativo di zeri senza senso, che ha coinvolto negativamente anche i clienti Haas ed Alfa Romeo, anche loro alle prese con molteplici "sfortune meccaniche".
Che si tratti di problemi idraulici o al turbo, il risultato non cambia. Ed è disastroso.
Si comprende ora, tuttavia, il benestare concesso a Ferrari dalla Federazione Internazionale (arrivato dopo il Gran Premio di Melbourne) a lavorare sulla Power Unit per risolvere problemi a tutti in quel momento sconosciuti. La F1-75 veniva infatti da tre corse straordinarie e con un vantaggio importantissimi in termini di punti, ora dilapidato con gli interessi.
Il titolo costruttori, a questo punto, pare impossibile da raggiungere, e anche Charles Leclerc ha di che preoccuparsi in ottica classifica piloti: Max Verstappen è sempre più lontano.
Commenta