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  • Sly83
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    Proprio quello intendevo.

    E di periodi “di stanca” ce ne sono da sempre.


    La differenza e’ il margine, ce ne era anche dove non si poteva immaginare... adesso come adesso vedere appena 6 decimi di distacco tra primo e ottavo alle qualifiche di Montecarlo rende proprio l’idea di dove siamo a livello “giro secco”; agli antipodi, vediamo da tempo che chi parte davanti...ci resta.

    Non so se il fatto di non vedere, ancora, nuove possibilita’ sia effettivamente giunto ad essere un problema stavolta reale.

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  • KURTANGLE
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    Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
    Hai ragione Kurt.

    Il punto e’ che e’ davvero difficile.

    In primis la federazione fara’ i conti con i “numeri” relativi all’interesse e a relativi contratti mediatici.

    Perche’ per cambiare serve un “movente” e non sempre coincide con la volonta’ di appasionati e puristi.

    Siamo giunti ad un punto in cui il livello e’ talmente elevato su ogni aspetto che non resta che imparare ad apprezzare le avanguardie tecnologiche e le capacita’ di concentrazione dai parte dei piloti, il tutto scremato e filtrato all’inverosimile da tutto il rumore di fondo del passato.


    Era così anche prima ma con, appunto, diverse “aggravanti”

    pare che nonostante tutto la F1 stia vivendo un boom
    perchè gli americani hanno cercato di rendere il contesto più spettacolare (anche le grafiche, i replay ecc.)
    il problema è che i piloti oggi sono degli automi perfetti che guidano auto perfette
    e la perfezione tende a stancare.

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  • Sly83
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    Nb: la bandiera italiana non era stata nemmeno messa in conto per le premiazioni. A quanto pare Nuvolari se ne era fatta dare una prima della gara.

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  • Sly83
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    Nuvolari contro i piloti del Führer

    Nessun circuito europeo era stato risparmiato dalla spettacolare tecnica di guida di Tazio Nuvolari. Percorreva le curve in settori di rapide derapate sulle quattro ruote che gli consentivano di guadagnare tempo e giocarsi la vittoria anche con vetture meno potenti degli avversari

    21 Dicembre 2019 ore 21:00


    7 min




    [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.65)]Nel 1935, Nuvolari contava venticinque anni di corse stradali, in moto e in auto, e aveva stupito tutti perchè disprezzava la paura e voleva vincere ad ogni costo. Il Gran Premio di Germania del 1935, si svolge sul circuito del Nurburgring in una giornata piovosa, sotto un cielo grigio. Tra gli ombrelli, si evidenziano i vessilli con la croce uncinata. Tutta la Germania si aspetta una vittoria da Auto Union o Mercedes: il momento politico è delicato e la gara è diventata l’evento più importante della stagione, scalzando da tale ruolo il classico Gran Premio di Francia. Nonostante il maltempo, circa trecentomila tedeschi si sono assiepati lungo il tracciato. Adolf Hitler e molti ufficiali nazisti, seguono la corsa dalla tribuna d’onore. I piloti devono percorrere 22 giri per un totale di 502 chilometri. Le nuove vetture tedesche da gran premio, sono tecnologicamente all’avanguardia sia per l’ampio uso di leghe leggere che a livello motoristico.[/COLOR]
    [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.65)]Le Mercedes a motore anteriore a 8 cilindri si sono aggiudicate molte gare nel corso dell’anno, e le Auto Union a motore posteriore a 16 cilindri hanno vinto in Tunisia. Per il Gran premio di casa, la Mercedes schiera ben cinque vetture, con Von Brauchitsch, Caracciola, Fagioli, Lang e Geier. L’Auto Union ne schiera quattro, con Stuck, Varzi, Rosemeyer e Pietsch. Alla ricca e potente industria tedesca rappresentata dai bolidi d’argento, si contrappone la squadra italiana dell’Alfa Romeo, diretta da Enzo Ferrari, che schiera solo tre vecchie P3 tipo B con motore leggermente potenziato a scapito dell’affidabilità della trasmissione. La guerra italo-abissina ha ritardato la costruzione delle nuove vetture della Casa del Portello, che affida le P3 a Nuvolari, Brivio e Chiron. Completano il lotto dei partecipanti cinque Maserati, la Bugatti di Taruffi, l’ERA di Mays e una vecchia Alfa Romeo condotta da Balestrero.[/COLOR]
    [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.65)]Inutile dire che i pronostici sono a favore di una lotta tra Mercedes e Auto Union, vetture con almeno 100 cavalli in più dell’Alfa Romeo. La griglia di partenza, determinata con un’estrazione a sorte, porta in prima fila Stuck, Nuvolari e Balestrero. Prima della gara, Neubauer, celebre direttore sportivo della Mercedes, dichiara: “Nuvolari ha solo un glorioso passato. Il presente e il futuro appartengono ai piloti del Führer”. La gara prende il via sotto l’acqua e Caracciola “mago della pioggia”, partito due file dietro, va al comando, inseguito da Rosemayer e dall’indomito Nuvolari. Il circuito già difficile, diventa molto insidioso quando a tratti d’asfalto bagnato si alternano zone quasi asciutte. La pressione del mantovano volante si fa sentire, e Rosemayer impatta contro le barriere piegando una ruota.[/COLOR]
    [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.65)]Tazio passa secondo e si avvicina a Caracciola, mantenendosi poi ad una distanza tale da non prendere gli spruzzi d’acqua sparati dietro dalla Mercedes. Chiron e Brivio si ritirano per problemi alla trasmissione. Al decimo giro, Nuvolari, con l’unica Alfa Romeo ancora in gara, prova l’affondo e sorpassa Caracciola. Il pilota italiano transita primo sul rettilineo delle tribune, braccato da nove equipaggi tedeschi. Al giro seguente è prevista la sosta ai box, per pieno carburante, rabbocco d’olio e cambio gomme. La fermata di Nuvolari è un disastro: i meccanici, per la foga, rompono l’impugnatura della pompa a mano e, per fare il pieno, sono costretti a travasare la benzina in recipienti più piccoli per poi immetterla nel serbatoio della P3. La lentezza della manovra fa scivolare Nuvolari in sesta posizione, che riparte nervosissimo, a mascella rigida.[/COLOR]
    [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.65)]Infuriato come non mai per il ritardo accumulato ai box, Nuvolari si scatena e, guidando sempre al limite del mezzo, va a riprendere Stuck al 13° giro e Fagioli al 14°. Poi, raggiunge e sorpassa Rosemayer, afflitto da un rallentamento. Dai box, gesticolando in modo evidente, lo invitano ad amministrare la P3, ma “Nivola” è una furia, forse non volge neppure lo sguardo ai suoi secondi mentre gli sfreccia davanti a tavoletta. Intanto, la potenza delle auto tedesche crea problemi: se non dosata a dovere dai piloti, stressa le gomme nell’alternarsi di tratti asciutti e bagnati. “Il Maestro” mantovano mentre spinge, impugna stretto il volante per percepire e controllare ogni variazione d’assetto. Il suo corpo è piccolo ma tutto nervi. La velocità fonde il colore giallo della sua maglia con il rosso dell’Alfa Romeo, il cui motore romba, emettendo un urlo quasi disperato. Il giro seguente Nuvolari raggiunge Caracciola, secondo.[/COLOR]
    [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.65)]In testa c’è Von Brauchitsch, un buon pilota, ammiratore di Nuvolari. Quando gli segnalano dai box che Nuvolari è secondo, va in ansia. Non regge la pressione, perde concentrazione e decine di secondi al giro. A mezzo giro dal termine, “Nivola” è a soli 24 secondi e le gomme posteriori della Mercedes di Von Brauchitsch, la cui guida ha perso la necessaria fluidità, mostrano le tele. Lo speaker, che riporta gli aggiornamenti agli spettatori in tribuna, non riesce più a spiccicar parola quando le gomme della Mercedes scoppiano e il pilota italiano balza al comando a soli quattro chilometri dal termine. Il volto di Hitler s’incupisce. Dopo oltre quattro ore di gara, il quarantaduenne Tazio Nuvolari si aggiudica il Gran Premio di Germania, transitando sul traguardo tra il silenzio della folla. Precede Stuck, Caracciola e altre sei auto tedesche. E’ la sua impresa più esaltante. Al mattino, prima della gara, Nuvolari aveva detto: “Oggi me lo sento, vinco io, trovate una bella bandiera tricolore”. In Italia, la radio trasmette la notizia. L’impresa di Nuvolari assume un significato che va oltre la statistica sportiva. E’ il messaggio che talento, tenacia e passione, uniti alla capacità di non arrendersi mai, portano dritti alla vittoria.[/COLOR]

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  • Sly83
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    Si infatti, si torna spesso alla questione dei confronti (e’ inevitabile).

    A livello di curiosita’ e’ bello andare a vedersi il percorso dei grandi piloti, contestualizzando il periodo.


    Poi tutto il resto rimane preferenza personale.


    Va detto che ognuno viene influenzato dall’epoca in cui si e’ interessato/appassionato.


    Da piccolo avevo come idoli quei quattro signori in firma, ed ero proprio bambino


    Facevano cose inimmaginabili, con auto che bramavano letteralmente di ucciderli ad ogni curva.


    Papa’ stravedeva per Lauda prima e Villeneuve poi, e non e’ difficile capirlo nemmeno oggi il perche’.

    Se vi capita ogni tanto andate a vedere anche piccoli frammenti, su Youtube si trova tantissimo.


    L’epoca della Formula Grand Prix, ad esempio, gli anni 30 in particolare.


    Dalle costole di quelle imprese nacquero tutte le discipline del motorsport (e tutta l’evoluzione dell’automotive in genere, da sempre influenzato dalle trovate delle competizioni).


    Gente come Caracciola, Rosemeyer, Varzi, ma soprattutto Nuvolari.



    Tra mito e realta’ si tramandano storie pazzesche, e non risulta nemmeno troppo impegnativo crederci al di fuori del romanzo e dell’epica.
    Last edited by Sly83; 07-06-2023, 13:49:20.

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  • KURTANGLE
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    verstappen è sicuramente fortissimo, a livello dei fenomeni di questo sport
    velocissimo + perfetto nella gestione gara + margini di errori (ormai) praticamente inesistenti.

    I paragoni sono difficilissimi.
    C'è chi dice che chi è un fenomeno riesce a vincere o comunque a sfiorare la vittoria pur con auto inferiori
    schumi ci è riuscito.....sfiorando il titolo contro williams e mclaren nettamente superiori
    verstappen no, negli anni d'oro della mercedes non ha mai avvicinato hamilton

    ma significa davvero qualcosa questa cosa?
    secondo me no.
    Troppe differenza tra le auto per fare paragoni


    ________________

    Secondo me bisogna considerare Hamilton un fenomeno perchè appena ha messo il kulo su una f1 girava sui tempi del miglior alonso a parità di macchina. Che è una roba per pochissimi.
    Verstappen allo stesso tempo va considerato un mostro perchè volava in f1 ad una età in cui i suoi coetanei (altrettanto ricchi e ben inseriti) imparano a guidare le f3 se va bene
    parliamo di una precocità inaudita

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  • Sly83
    replied
    Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
    L'olandese è comunque fortissimo, io lo ritengo molto più forte di Hamilton, ma è impossibile fare paragoni con ere cosi distanti, più forte lui o schumi? nessuno può dirlo...
    Verstappen IMHO e’ un fenomeno totale, e lo preferisco.

    Hamilton pure, con in piu’ l’aver vissuto un’epoca transitoria (dagli aspirati alle PU, poi si puo’ sempre dire che Max lo ha fatto verso l’effetto suolo..).

    Schumi e Senna IMHO a parimerito come i piu’ grandi fra i grandi per il contesto piu’ competitivo mai visto.

    Ma andando a ritroso..ce n’e’...di cose...di Campioni...
    Last edited by Sly83; 07-06-2023, 13:11:44.

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  • Sly83
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    Hai ragione Kurt.

    Il punto e’ che e’ davvero difficile.

    In primis la federazione fara’ i conti con i “numeri” relativi all’interesse e a relativi contratti mediatici.

    Perche’ per cambiare serve un “movente” e non sempre coincide con la volonta’ di appasionati e puristi.

    Siamo giunti ad un punto in cui il livello e’ talmente elevato su ogni aspetto che non resta che imparare ad apprezzare le avanguardie tecnologiche e le capacita’ di concentrazione dai parte dei piloti, il tutto scremato e filtrato all’inverosimile da tutto il rumore di fondo del passato.


    Era così anche prima ma con, appunto, diverse “aggravanti”

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  • Virulogo.88
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    L'olandese è comunque fortissimo, io lo ritengo molto più forte di Hamilton, ma è impossibile fare paragoni con ere cosi distanti, più forte lui o schumi? nessuno può dirlo...

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  • KURTANGLE
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    Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio


    In estrema sintesi, non si puo’ avere spettacolo senza rischi insostenibili.


    .

    intanto grazie mille per il post "storico" secondo me molto importante
    però non sono così d'accordo con quest'ultima frase
    credo che uno sforzo in quella direzione si possa fare

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  • KURTANGLE
    replied
    Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
    Andiamo a vedere su quanti GP disputati.

    Hamilton e’ a 317, e aumenteranno.

    Schumi 308.

    Senna 161 partenze, in un arco di sole 10 stagioni consecutive.

    Max e’ gia’ a 170, essendo lavoratore precoce

    Senna ha la media di 18giri e mezzo in testa a GP disputato, la piu’ alta in assoluto tra chiunque, poi ok postilliamo l’irrilevante...e che lo faceva su vetture che erano poco piu’ che go-kart in termini di sicurezza e affidabilita’ (che non stavano su binari).


    I raffronti che fa Sky sono spesso suggestivi ma ancor piu’ spesso decontestualizzati

    si la F1 è stata così stravolta che i numeri in se non significano nulla

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  • Sly83
    replied
    Oggi si fanno molti meno errori e le vetture hanno anche un’affidabilita’ elevatissima.


    Una cosa di cui si parla poco ma che vale la pena ricordare, e’ che le vetture che si sono avvicendate nel corso della storia dei Gran Premi sono diventate sempre piu’...comode.


    Senza andare troppo a ritroso, una delle auto piu’ vincenti di sempre (la mp4/4 del 1988) si guidava, letteralmente, da sdraiati.
    Senna ci vinse il primo mondiale.

    La sua ultima auto, la FW16, gli era talmente tanto ostile a livello di abitacolo che ci si stupiva di come al migliore pilota al mondo non fosse stato nemmeno concesso “il lusso” di avere le misure corrette.

    Ancora: fino ai tempi del cambio manuale, i piloti arrivano con le mani bucate dalle cambiate.


    A Monaco era agonia letteralmente.


    In tutto questo, al di la’ dei danni meccanici, dei guasti al motore, contiamoci la resistenza al dolore fisico di quei pazzi che giravano le macchinine veloci per il divertimento delle folle.


    Quello che ha portato ai livelli odierni e’ stato un percorso tortuoso, come gia’ avevo detto in passato se oggi abbiamo questi livelli di sicurezza e affidabilita’ e’ anche grazie a quello.


    In estrema sintesi, non si puo’ avere spettacolo senza rischi insostenibili.


    Se ne potranno inventare di ogni...la F1 o la si apprezza per le capacita’ di concentrazione o meglio cambiar canale, perche’ non puo’ proprio offrire piu’ altro.

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  • marcu9
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    Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
    Piu’ che altro eseendo piu’ lunghe le stagioni, ti ritrovi anche ad avere la vettura dominante assoluta per un numero molto superiore di gp.

    Insomma Senna e Schumi li terrei per altre questioni, adesso e’ un altro sport.


    Griglie con i primi 7/8 in mezzo secondo...e’ un altro mondo.

    Sì, sono assolutamente d'accordo.

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  • Sly83
    replied
    Piu’ che altro eseendo piu’ lunghe le stagioni, ti ritrovi anche ad avere la vettura dominante assoluta per un numero molto superiore di gp.

    Insomma Senna e Schumi li terrei per altre questioni, adesso e’ un altro sport.


    Griglie con i primi 7/8 in mezzo secondo...e’ un altro mondo.

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  • marcu9
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    Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
    Le stagioni erano piu’ brevi, adesso e’ una cosa senza fine con troppi GP
    Ecco infatti, anche questo rende tutto estremamente relativo...
    E probabilmente le gare stesse in tanti frangenti avevano un numero di giri differente dall'attuale.

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