Me devo ancora riprende…
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Forse va al festival come ospite d'onoreOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggiosono ufficialmente preoccupato per il nostro machine
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Eh ma postava sempre, anche la sera. Una gongolata in sto 3d e due insulti agli utenti che l'hanno preso a sberleffi per sinner mentre lui ci credeva...Sarebbero d'obbligo.
Spero abbia trovato una 4,5 ita che gli voglia bene ed il motivo sia quello.
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Infatti potrebbe insultarci tutti e giustamente ma niente.... Che peccatoOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza MessaggioEh ma postava sempre, anche la sera. Una gongolata in sto 3d e due insulti agli utenti che l'hanno preso a sberleffi per sinner mentre lui ci credeva...Sarebbero d'obbligo.
Spero abbia trovato una 4,5 ita che gli voglia bene ed il motivo sia quello.
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Panatta: «Sinner? Ne parlano tutti, anche quelli che credono che il tennis si giochi col cucchiaio! Tutto passa dalla testa, a me da quel punto di vista ricorda Nadal»
Adriano Panatta: «Mai sopra le righe, educato e intelligente. È un freddo e non trema davanti a nulla. Vincerà molto più di me e ha una risposta degna di Djokovic» Dopo la Coppa Davis, un’altra ricorrenza resa obsoleta dalla corsa a perdifiato di Sinner, caro Adriano Panatta: 48 anni dopo il suo trionfo a Parigi ‘76, l’Italia ha un nuovo campione Slam. «Finalmente! Speravo succedesse prima... Io a tenermi strette le vittorie non ci tengo: quello che ho fatto rimane a me, sono contento per Jannik, che se lo merita. Ma sono certo che non faccia la corsa su Panatta: la fa sui più forti, magari non sui 24 titoli Slam di Djokovic ma ormai è a un livello superiore . In questo momento è il più forte di tutti».
Il primo titolo in Australia, sul veloce, lontano dalla terra rossa che appartiene alla tradizione italiana. Ed è solo l’inizio.
«Non c’è dubbio. Sinner vincerà ancora, vincerà tanto. Anche sul rosso, un patrimonio che poi ti porti dietro per tutta la vita».
Perché Sinner ha sbranato l’Australian Open?
«Perché ormai serve come i migliori battitori del circuito e ha una risposta degna di Djokovic. È un tennista completo, con una mentalità che gli permette di non temere più nessuno. È un freddo, non trema davanti a nulla. La testa: tutto passa dalla testa... A me Jannik da quel punto di vista ricorda Nadal, uno che non molla un 15, che lotta sulla prima palla del match come se fosse l’ultima. E la cosa bella è che, a 22 anni, ha ancora molti margini di miglioramento».
Quando si è accorto che Sinner era pronto a conquistare un Major?
«Tra le Atp Finals e la Coppa Davis, quando ha avuto una crescita esponenziale. Odio chi dice: io l’avevo detto. Però io l’avevo detto! Era troppo migliorato in ogni aspetto del gioco per non centrare un grande risultato. Tutti a fare gli scongiuri, ma c’è poco da fare: è forte, fortissimo. Ha battuto Medvedev in un modo che vale molto di più che se avesse vinto tre set a zero. E non ha nemmeno giocato il miglior tennis!».
Il suo ‘76 d’oro provocò il boom del tennis in Italia: che effetto avrà Sinner nel 2024?
«Jannik è un eccellente prodotto d’esportazione del nostro Paese, trasmette solo valori: è educato, intelligente, rispettoso di tutti, dotato di sense of humor, che non guasta. È una persona perbene, mai sopra le righe».
Oggi ne parlano tutti.
«Anche quelli che credono che il tennis si giochi col cucchiaio! Però un campione di tennis portatore di bei messaggi fa bene a tutti. Il suo esempio aiuta la società».
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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A me pare che proprio grazie a questi successi di Sinner si torni a parlare dei vecchi campioni italiani, perchè non appena Sinner vince qualcosa si vanno subito ad intervistare le glorie passate, che dunque se ne avvantaggiano in termini di visibilità (mediatica, televisiva ecc...).
Dovrebbero quindi essere contenti di questa nuova centralità del tennis grazie alla stella di Sinner...che dal canto suo ha detto che se fosse per lui preferirebbe non andare a Sanremo, in quanto lui deve pensare a giocare...e questo dimostra ancor più il suo spessore....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio«Finalmente! Speravo succedesse prima... Io a tenermi strette le vittorie non ci tengo: quello che ho fatto rimane a me, sono contento per Jannik, che se lo merita.».
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Gran polemica in questi giorni per un pezzo di Aldo Cazzullo sul CorSera che, rispondendo ad un lettore, ne dice di ogni a Sinner per il fatto di avere la residenza (anche fiscale) a Montecarlo
Caro Aldo,
diversamente dai quasi 60 milioni di connazionali diventati all’improvviso tennisti professionisti, non amo il tennis. Tuttavia, se il nostro Sinner decidesse di riportare il domicilio fiscale in Italia, diventerei subito un suo tifoso. Un gesto simile avrebbe un valore simbolico enorme, superiore a quello di tante misure governative a favore del recupero fiscale.
Vincenzo Russo
Caro Vincenzo,
Il mio primo ricordo sportivo è del 1971: dall’angolo di Nino Benvenuti vola un asciugamano bianco, per porre fine al massacro che stava perpetrando Carlos Monzon, assassino in senso tecnico (avrebbe poi ammazzato la moglie). In questi 53 anni, non ricordo un evento sportivo che abbia suscitato un’ondata di retorica più alta della vittoria di Sinner a Melbourne. Neppure il Mondiale del 1982. Sia chiaro: non mi riferisco ai colleghi che raccontano il tennis, con passione e competenza. Siccome sono bravi, da tempo avevano scritto che Sinner sarebbe diventato il numero uno. Non sono in discussione la sua impresa sportiva, né il suo eccezionale talento, che ci rincuora e ci dà speranza. Trovo invece discutibili sia la tempesta di melassa dei politici — nessuno escluso — sui social, sia certi titoli: «Il volto migliore del nostro Paese», «orgoglio italiano», «i grandi valori», «il suo esempio aiuta la società»… Perché se la valutazione non è sportiva, ma morale, allora il fatto che il nuovo portabandiera dello sport italiano abbia la residenza fiscale a Montecarlo, e quindi non contribuisca alla sanità, alla scuola, alla sicurezza, alle molte esigenze della comunità nazionale che rappresenta, dovrebbe farci dubitare non tanto di Sinner, quanto di noi stessi. Un popolo che in fondo si disprezza. Per tre volte in questi decenni mi sono trovato in una tempesta social (e non era melassa). Quando ho espresso qualche preoccupazione sulla dipendenza di molti ragazzi dai videogames. Quando ho scritto un libro sugli errori e sui crimini del Duce. E quando ho espresso una riserva sulla scelta di Sinner (perfettamente legale, fino a quando anche l’Italia non farà una legge da una riga come quella vigente in Francia: i cittadini della Repubblica italiana non possono prendere la residenza fiscale nel principato di Monaco). Sembra che ce l’abbia con lui, non è così, quindi allarghiamo il campo, ad esempio al candidato alla presidenza di Confindustria Antonio Gozzi che ha l’azienda in Lussemburgo: come può rappresentare gli interessi degli imprenditori italiani? Se la fedeltà fiscale — che a mio avviso dovrebbe vincolare le persone fisiche più ancora delle imprese — non è considerata una condizione necessaria per esercitare una carica o un ruolo pubblico, all’evidenza è perché consideriamo lo Stato un nemico o comunque una cosa altra da noi. Mi dicono che sia ipocrisia, moralismo, retorica. Facciamoci un giro insieme in una scuola disastrata, in una caserma dove carabinieri rischiano la vita per 1.500 euro al mese, in un reparto di oncologia infantile, di malati terminali, o di qualsiasi ospedale; poi mi dite chi è l’ipocrita, il moralista, il retore.
Cosa c'entra dove paga le tasse Sinner col suo essere un esempio per i giovani per la dedizione, il talento, il sacrificio? O per la gioia sportiva che ha regalato a milioni di italiani? E da quando la nazionalità è legata a dove onori il fisco? Misericordia a che livelli siamo ormai, con questi maestrini moralisti del menga....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Mi capita di leggerla.
Rubrica agghiacciante.
Ciò che vuol rifuggere e gli ultimi 3 aggettivi sono esattamente ciò a cui penso ogni volta che mi ci cade l'occhio.
Comunque oggi in conferenza gli hanno posto lo stesso quesito.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenzio brucerà la campagna
come i falò la sera."
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioGran polemica in questi giorni per un pezzo di Aldo Cazzullo sul CorSera che, rispondendo ad un lettore, ne dice di ogni a Sinner per il fatto di avere la residenza (anche fiscale) a Montecarlo
Cazzullo è un figuro tristissimo, uno di quelli del club "col dito puntato".
Cosa c'entra dove paga le tasse Sinner col suo essere un esempio per i giovani per la dedizione, il talento, il sacrificio? O per la gioia sportiva che ha regalato a milioni di italiani? E da quando la nazionalità è legata a dove onori il fisco? Misericordia a che livelli siamo ormai, con questi maestrini moralisti del menga.
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