Tennis corner

[Irrlicht]

Sinceramente pensavo un qualcosa di più.
Qualche turno ulteriore me lo aspettavo.

Ho seguito dopo il primo set.
Già zoppicchiava tra i punti.
L'altro in giornata di grazia.
Avrà fatto 3 gratuiti.
Modalità muro.
Se Lazovic avesse mantenuto quel livello, probabilmente Sinner oggi avrebbe fatto fatica pure in una giornata buona.
Figurarsi dopo la "sbronza" del primo 1000.

Curioso per gli US.

[Irrlicht]

Cincinnati Open
Atp
Sonego - Fritz 4-6 6-7
Musetti - Medvedev 3-6 2-6
Wta
Trevisan - Pegula 7-6 2-6 3-6
Paolini - Bucsa 6-1 6-3

[marcu9]

Dopo il trionfo a Toronto l'altoatesino viene battuto all'esordio dal n. 66 al mondo per 6-4 7-6 ???

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[Irrlicht]

Cincinnati Open
Wta
Paolini ai quarti contro Coco Gauff.
Negli ottavi Rybakina si ritira.

[Irrlicht]

Cincinnati Open
Wta
Paolini perde contro Gauff ai quarti, 2-6 3-6

[Irrlicht]

Cincinnati Open
Finali
Wta
Gauff - Muchova
Atp
Alcaraz - Djokovic

[Irrlicht]

Cincinnati Open
Atp
Djokovic si aggiudica il titolo.
5-7 7-6 7-6 su Alcaraz.
Quasi 4 ore.
Partita che entrerá nella storia di questo sport, senza stare a disquisirne.
C'e l'articolo sotto.
Mancava una rivalità del genere.

https://www.google.com/amp/s/sport.sky.it/tennis/2023/08/20/alcaraz-djokovic-atp-cincinnati-risultato/amp

Wta
Finale
Gauff - Muchova 6-3 6-4

[Fabi Stone]

Il Re non ci sta...
Ultime perle di un cyborg.
Godiamocele in religioso silenzio.

[marcu9]

✍️ DJOKOVIC, CON ALCARAZ COME CON RAFA

Novak Djokovic e Carlos Alcaraz danno vita a una delle finali più intense mai viste in un Masters 1000. Una sfida che ha ricordato quelle di Nole con Rafa Nadal.

“Affrontare Alcaraz? È come giocare contro il primo Nadal”. Novak Djokovic ha descritto così la sensazione di trovarsi di fronte l'attuale numero 1 del mondo. Una dichiarazione di stima giunta immediatamente dopo averlo battuto in una delle finali più dure e più belle nella storia dei Masters 1000. A Cincinnati, Nole si è imposto al termine di tre ore e 49 minuti nelle quali si è trovato di tutto. Un Alcaraz in fuga (7-5 4-2), un Djokovic in preda a un colpo di calore, un match-point mancato dall'iberico, una rimonta impossibile – ma alla fine riuscita – del serbo per il 5-7 7-6 7-6 conclusivo. Tutto come secondo quel copione che per anni lo stesso Novak e Rafa Nadal avevano impostato per le loro sfide. In questo caso non si potrà costruire, per motivi anagrafici, la stessa rivalità, ma fino a che il vincitore di 23 Slam deciderà di restare nel circuito, non c'è dubbio che sarà questo il match più atteso di ogni torneo a cui i due prenderanno parte.

La finale più lunga giocata sulla distanza dei tre set nel circuito Atp dal 1990 ha dato indicazioni importanti in vista degli Us Open. Partendo dallo sconfitto, questa partita ha sottolineato come Alcaraz possa sì avere qualche tentennamento nel cammino (aveva sempre vinto in tre set contro avversari ampiamente alla sua portata), ma che poi la forma ideale la trova comunque quando serve e di fronte ai rivali più complicati. Altra caratteristica che lo accomuna al suo illustre connazionale Nadal. Se parliamo di Djokovic, invece, il titolo numero 39 in un 'Mille' ci ha consegnato un campione che sta dimostrando di non sentirsi mai appagato. Più volte, Nole ha ripetuto che ormai – per quello che gli resta della carriera – l'unico obiettivo reale è rappresentato dai tornei dello Slam, eppure di fronte alle sfide più complesse, anche altrove non si tira certo indietro. Un qualcosa che fa parte del suo dna: se va in campo, si costringe a dare il massimo, in particolare al cospetto di un avversario che lo sta mettendo a dura prova e che gli ha già tolto un Major (oltre che la chance di completare il Grande Slam).

Il quarto testa a testa fra i due ha riportato la situazione in parità, 2-2. Ma chissà che un altro confronto non possa andare in scena già agli Us Open. Se prima della finale c'era qualche dubbio sulla forma di entrambi (in particolare di Alcaraz), vista la condizione mostrata nell'ultimo atto è difficile pronosticare un altro tipo di conclusione per il quarto Major stagionale. Un torneo che peraltro lo spagnolo ha vinto giusto lo scorso anno, nel suo ingresso in grande stile nel mondo dei big. Nole, invece, a New York di recente ha memorie non particolarmente positive, tenuto conto della finale perduta (male) contro Daniil Medvedev nel 2021. Proprio il russo potrebbe essere il terzo incomodo per Flushing Meadows, ma fin qui sul duro americano non ha affatto convinto. Un quarto nome? Viene naturale far emergere Jannik Sinner, anche per via del suo trionfo in quel di Toronto. Ma per arrivare a tenere testa a quei due fenomeni che si sono esibiti in finale a Cincinnati servirà la migliore versione possibile del 22enne azzurro.

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[germanomosconi]

4 ore per una finale al meglio dei 2 set...
in questo momento sono 2 spanne sopra a tutto il resto della ciurma

[Fabi Stone]

4 ore per una finale al meglio dei 2 set...
in questo momento sono 2 spanne sopra a tutto il resto della ciurma

Mo ariva er poro Mashine a rompe er cazz0 cor Roscio e bla bla bla...

[Irrlicht]

Specie il terzo set credo che sia stato giocato da due figure che di umano hanno solo le sembianze

[germanomosconi]

Specie il terzo set credo che sia stato giocato da due figure che di umano hanno solo le sembianze

È così...

[The_machine]

Il rosso arriverà allo US-Open incazzato nero.

Stay tuned.

[Irrlicht]

Sul sorteggio di Sinner:
"Quarti contro Alcaraz, semifinale con Medveved e finale con Djokovic. Non poteva andare peggio, al n.1 azzurro, che con la testa di serie numero sei ha davvero beccato la parte in assoluto peggiore. Sulla strada dell’altoatesino non ci sono solo il numero uno e il numero tre del mondo, senza contare Djokovic dall’altra parte, ma sulla carta anche i turni precedenti non sono una passeggiata. Al secondo possibilità di derby con Lorenzo Sonego, che debutterà contro un qualificato, al terzo potrebbe esserci Stan Wawrinka e agli ottavi uno tra Dimitrov e Zverev, col tedesco (che lo ha battuto nel 2021) in netta ripresa e reduce da una semifinale a Cincinnati."
(Gazzetta)