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Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.
Questo è vero, ma è anche vero che se anche questo ragionamento possa essere corretto soprattutto in base a tante esperienze, è anche la scusa perfetta per non andare mai davvero avanti.
questo è un paese che va sempre indietro dagli anni 80 in poi....
altro che guardare avanti
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Come volevasi dimostrare. Per colpa delle decisioni politiche della plebe ignorante, prima la paghiamo tutti, e anche la plebe casca dalle nuvole nello scoprire che chi hanno votato li prende in giro.
Dopo aver vinto tra mille applausi ed aver portato a casa la vittoria piu' schiacciante degli ultimi decenni il consenso di Boris Johnson crolla sempre di piu' ogni giorno.
Parliamo di uno che si e' presentato come difensore della gente comune, nonostante essere a pieno titolo un membro delle elite con tanto di scuole prestigiose e lavoro da giornalista servito alla fine di queste (da cui poi fu cacciato perche' si inventava gli articoli che scriveva), ha spinto per la Brexit, promettendo milioni da investire nel settore sanitario (che ironia) che non sono mai esistiti, la quale pero' non solo non ha portato nessun beneficio tangibile nella vita di tutti i giorni, ma ha fatto aumentare i prezzi, creato mancanze di personale con danni alla logistica, danneggiato economicamente vari settori (anche quelli che lo sostenevano, come quello ittico, che ha subito danni economici enormi non potendo esportare un prodotto fresco che manco viene consumato in UK ma ora necessita' giorni per essere sbloccato alla dogana) e fatto entrare meno soldi nelle casse dello stato date le minori importazioni ed esportazioni, oltre che la chiusura di diverse societa' e stabilimenti.
Il bello e' che poi si scopri' che facoltosi personaggi che hanno finanziato a suon di milioni la campagna Brexit spostarono residenza e soldi all'estero. Molti di questi erano banchieri e grossi imprenditori.
Si scopri' anche che BoJo ha collegamenti molto stretti con lobbisti tutt'altro che trasparenti. Proprio le categorie che, in teoria, erano considerate come "nemici" dal movimento populista sostenitore della Brexit.
Adesso la plebe viene a sapere che durante il lockdown di natale 2021, mentre tutti erano a casa per non beccarsi multe di 10k e non potendo visitare nemmeno i loro cari all'ospedale mentre morivano, BoJo e il suo team si godevano festicciole natalizie a Downing Street, sbevazzando tutti insieme.
BoJo, preso con le mani nella marmellata ancora una volta, si e' giustificato davanti al parlamento dicendo che "non sapeva di essere ad una festa" (si, lo ha detto sul serio).
Adesso tutti a destra e sinistra chiedono le dimissioni di chi ha portato la vittoria piu' schiacciate dei conservatori degli ultimi decenni (se ben ricordo 70 anni).
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Certo che sentire gli americani parlare di false flag fa cadere le oalle
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
Quali sono le previsioni su quanto potrebbe protrarsi la crisi delle materie prime?
Generalmente leggo che non se ne uscirà prima del 2023 ma vorrei una risposta da chi segue e ne capisce di più
Quali sono le previsioni su quanto potrebbe protrarsi la crisi delle materie prime?
Generalmente leggo che non se ne uscirà prima del 2023 ma vorrei una risposta da chi segue e ne capisce di più
Piacerebbe saperlo anche a me, ma non trovo neppure notizie esatte, immagino sia tutto dovuto alla Cina, sembra che tutto fosse iniziato con i chip e l'elettronica mancante.
Qualche d'uno ha notizie più precise in merito a questa crisi?
Piacerebbe saperlo anche a me, ma non trovo neppure notizie esatte, immagino sia tutto dovuto alla Cina, sembra che tutto fosse iniziato con i chip e l'elettronica mancante.
Qualche d'uno ha notizie più precise in merito a questa crisi?
Io lo sto notando con le moto..da oltre 1 anno e passa a questa parte non c'è una minchia nell'usato e quello che c'è ha prezzi spropositati.
Non scherzo, acquisti più o meno allo stesso prezzi di 4 anni fa, solo che la moto ha per l'appunto 4 anni in più.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Joe Biden, un anno dopo: il bilancio difficile, mentre i sondaggi crollano
Disse che l’America andava riunita, ma ora è in difficoltà. E i sondaggi lo puniscono. I primi dodici mesi visti attraverso quattro lenti: economia, salute, rappresentanza e diplomazia
Il 20 gennaio 2021, nel discorso di inaugurazione, Joe Biden prima citò Abraham Lincoln: «Anche noi oggi dobbiamo rimettere insieme l’America unire la nostra nazione». Poi ricordò quello che, più semplicemente, gli diceva sua madre: «Mettiti nei panni degli altri, anche solo per un momento». In questo anno il presidente quasi mai è riuscito a ottenere un largo consenso: dalla pandemia alla riforma sui diritti di voto. Il suo tasso di approvazione è solo al 42,4% e il Paese è ancora ferocemente diviso.
Economia, i due ostacoli
Joe Biden è il presidente che, in uno solo anno, ha distribuito più spesa e investimenti pubblici dei suoi predecessori: circa 3 mila miliardi di dollari. Più di Donald Trump (2.400 miliardi), più di Barack Obama (830) e più di Franklin Delano Roosevelt con il suo «New Deal» da 793 miliardi di dollari ai valori attuali. Ma nonostante ciò, il piano economico non ha dato lo slancio sperato alla popolarità dell’amministrazione. Manca ancora la parte più importante: il provvedimento su assistenza sociale, istruzione, riconversione energetica. È il cosiddetto piano «Build back better», finora bloccato dal senatore Joe Manchin. Una manovra ambiziosa che dovrebbe segnare la svolta promessa da Biden: riduzione delle diseguaglianze; riequilibrio fiscale con più imposte per redditi oltre i 400 mila dollari all’anno; sviluppo sostenibile in linea con gli impegni internazionali sul «climate change». Il presidente ha già ripreso la trattativa con Manchin e, in caso di accordo, dovrà ridimensionare le aspirazioni. C’è almeno un’altra complicazione: l’inflazione. In autunno, la Casa Bianca ha sottostimato l’aumento dei prezzi di benzina e generi alimentari, fidandosi della Federal Reserve.
Salute, l’annuncio intempestivo
Joe Biden ha affrontato la pandemia ripartendo dagli ottimi risultati ottenuti nel 2020 dal governo federale, nonostante l’atteggiamento assurdo di Donald Trump nei confronti degli scienziati. Il nuovo presidente ha lanciato l’immunizzazione di massa, potendo contare subito sui vaccini messi a punto da Pfizer e Moderna. All’inizio la campagna ha preso velocità. Tanto che Biden indicò il 4 luglio, la Festa nazionale dell’Indipendenza, come il giorno della «liberazione dal Covid-19». Un eccesso di ottimismo e forse anche un errore politico. Gli sforzi dell’Amministrazione si sono poi scontrati con l’ostruzionismo di quasi tutti gli Stati del Sud e del Midwest, guidati dai repubblicani. Due esempi su tutti: Greg Abbott e Ron DeSantis, governatori di Texas e Florida che non hanno mai adottato neanche misure minime di precauzione. A quel punto il governo di Washington ha iniziato ad annaspare. Biden è arrivato a proporre di regalare 100 dollari a chi si fosse vaccinato. Infine la variante Omicron ha complicato ulteriormente i piani. Risultato: il muro dei «no vax» o dei riluttanti appare invalicabile. Oggi la percentuale di popolazione totalmente vaccinata è pari al 63% negli Stati Uniti, contro il 73,3% dell’Unione europea e il 74,3% dell’Italia.
La battaglia sul diritto di voto
Per almeno 10 mesi Joe Biden ha fatto pressione sui senatori democratici perché abolissero il «filibuster», l’ostruzionismo a oltranza usato dai repubblicani per bloccare ogni riforma proposta dalla Casa Bianca. Servirebbe il voto di tutti e 50 i senatori democratici, ma non c’è stato modo di convincere Joe Manchin e Krysten Sinema. Il «filibuster» repubblicano sta per soffocare le leggi chiave sui diritti di voto. Dopo la sconfitta di Donald Trump nel 2020, 19 Stati a guida repubblicana hanno varato norme per disciplinare l’afflusso alle urne. Alcuni vincoli sono in linea con gli standard europei: chiedere un documento di identità a tutti gli elettori. Altri sono semplicemente ridicoli. In Georgia, per esempio, è vietato portare da mangiare o da bere a chi è in coda ai seggi. L’obiettivo di fondo di tutte queste legislazioni è limitare il voto anticipato o per corrispondenza: due modalità adottate dai democratici per mobilitare le comunità di afroamericani e latinos. Nella primavera scorsa il partito democratico presentò due disegni di legge per tutelare il voto postale e soprattutto, per ridurre la discrezionalità dei singoli Stati nella verifica e nella certificazione delle schede. Ora, però, rischiano di naufragare.
La diplomazia fra Xi, Putin e l’Afghanistan
La «dottrina Biden» in politica estera è incardinata sulla «sfida del secolo» con la Cina. Il presidente si è presentato come il leader delle democrazie mondiali, suscitando molte attese nella comunità internazionale. Poi sono arrivate le prime disillusioni. A gennaio-febbraio Biden chiarì che gli Usa non avrebbero donato neanche una dose di vaccino all’estero: «prima gli americani». A maggio l’amministrazione non riuscì a fermare l’offensiva di Benjamin Netanyahu nella Striscia di Gaza; a luglio Biden promise aiuti ai cubani in rivolta, ma non sono seguite iniziative degne di nota. Infine il frettoloso e catastrofico ritiro dall’Afghanistan a metà agosto. Rimarranno nella memoria a quelle immagini dell’aeroporto di Kabul; quegli uomini caduti come zavorra da un velivolo in fuga. A un certo punto è stato inevitabile pensare che, nel concreto, «l’America First» di Trump non fosse così diversa da quella di Biden. Nell’ultimo scorcio dell’anno si è visto un cambio di passo. La Casa Bianca ha archiviato lo scontro commerciale con l’Ue e ha ripreso a consultare gli alleati in modo più sistematico. Prima sull’Iran, poi sull’Ucraina. La crisi tra Kiev e Mosca sarà un test di cruciale importanza per Biden, impegnato in un dialogo insidioso con Vladimir Putin.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Non lo so, è mal messa pure lei, forse peggio di lui, nei gradimenti.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Ma va, la Harris ha fatto un paio di figure...
I Dem dovevano prendere coraggio e portare Sanders, ma siccome non avrebbero vinto con Sanders hanno messo la mummia e fatto un occhiolino con la vice. Che finisse malissimo era prevedibile.
La speranza è che il prossimo presidente Repubblicano non sia peggio di Trump.
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