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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Facebook vieta anche la voce di Trump: ira dei conservatori.
Il lancio di un’intervista realizzata dalla nuora del tycoon è stato bloccato dalla piattaforma: "A causa del blocco degli account, qualsiasi contenuto pubblicato anche solo con la sua voce sarà rimosso”. Prosegue quindi il braccio di ferro tra l’ex presidente e il mondo dei social media, iniziato dopo l'assalto al Congresso americano del 6 gennaio.
Nuovo capitolo del braccio di ferro in corso da mesi tra Donald Trump e il mondo dei social media. L’ultimo episodio riguarda Facebook che ha vietato sulla sua piattaforma anche la voce dell'ex presidente Usa. Una decisione che ha scatenato l'ira dei conservatori americani, che parlano di "scandalosa censura" e di "violazione della libertà di espressione", e che alimenta il dibattito su fin dove i social network possano spingersi nel mettere al bando determinati contenuti.
L’intervista rimossa
Oggetto del contendere il lancio di un'intervista a tutto campo che la nuora del tycoon, Lara Trump, ha pubblicato sul suo profilo invitando i follower a sintonizzarsi. Intervista condotta dalla stessa Lara, moglie del terzogenito di Trump, Eric, e di recente assunta da Fox News come commentatrice. "A causa del blocco degli account di Donald Trump su Facebook e Instagram, qualsiasi contenuto pubblicato anche solo con la sua voce sarà rimosso", hanno comunicato via e-mail i responsabili del social fondato da Mark Zuckerberg. Uno screenshot del testo della notifica è stato a sua volta postato da Lara Trump con un commento sarcastico: "Ed ecco che siamo ad un passo da '1984' di Orwell!".
Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Walter Biot, tra il capitano e i russi almeno 5 incontri. Il sospetto che ci siano altre talpe
Il capitano fu agganciato a novembre. Ora dal carcere dice: voglio parlare. Rischia l’ergastolo
Un incontro al mese senza telefonate o contatti preventivi. Era questa la modalità concordata tra il capitano Walter Biot e Dmitri Ostroukhov, il diplomatico russo che l’aveva agganciato cinque mesi fa, per la consegna di documenti riservati dello Stato Maggiore della Difesa.
L’informativa dei carabinieri del Ros allegata agli atti dell’inchiesta rivela i dettagli dell’operazione che ha portato all’arresto dell’ufficiale italiano e all’espulsione immediata decisa dalla Farnesina dei suoi referenti di Mosca: lo stesso Ostroukhov e il suo diretto superiore Alexey Nemudrov.
Il sospetto degli investigatori è che Biot fosse soltanto una delle «fonti» reclutate e per questo sono già state avviate verifiche sugli altri contatti dei due diplomatici, addetti militari dell’ambasciata russa a Roma. Ieri il capo della diplomazia del Cremlino in Italia Sergey Razov ha provato a smorzare la tensione resa altissima dall’operazione condotta dagli specialisti dell’Aisi, l’Agenzia per la sicurezza interna guidata dal generale Mario Parente, parlando di «episodio spiacevole che non deve influire negativamente sulle relazioni complessivamente costruttive tra i nostri Paesi».
Ma dal carcere Biot ha chiesto di essere interrogato dai magistrati e le sue rivelazioni potrebbero aprire scenari nuovi e inquietanti in una vicenda segnata da molti punti ancora oscuri.
Agli atti dei carabinieri del Ros coordinati dal generale Pasquale Angelosanto c’è la ricostruzione di quanto avvenuto martedì 30 marzo quando Ostroukhov scende dalla metropolitana al laghetto dell’Eur, zona a sud della Capitale, prende l’autobus, arriva nel parcheggio di un supermercato a Spinaceto dove lo attende Biot. Il capitano entra nel supermercato, acquista alcuni prodotti e poi sale in macchina dove lo raggiunge il russo. In quel momento avviene lo scambio: una scheda Sd caricata con 181 foto di documenti classificati per 5.000 euro in banconote da 50 euro. L’ultimo di una serie di appuntamenti sempre uguali.
Per tre volte Biot è stato filmato mentre fotografava il computer con il suo smartphone: il 18, il 23 e il 25 marzo. Azioni preparatorie all’appuntamento del 30 marzo. Ma che cosa è accaduto prima? Quali altri documenti ha portato ai russi per dimostrare la propria affidabilità? L’attività di controspionaggio svolta a partire dal novembre scorso avrebbe documentato gli altri incontri.
Adesso bisogna scoprire quali segreti Biot abbia venduto, quali informazioni lo abbiano trasformato in una pedina utile agli interessi di Mosca. Senza escludere che il governo possa decidere di apporre il segreto di Stato sui documenti, proprio per evitare ulteriori danni alla sicurezza dell’Italia e rispetto ai rapporti con gli alleati visto che nell’elenco dei dossier memorizzati nella scheda ci sono anche atti classificati della Nato.
Il sospetto è che Biot non fosse l’unica «fonte» reclutata dai russi: altri suoi colleghi o comunque ufficiali impiegati in uffici strategici potrebbero essere stati agganciati dai due diplomatici di Mosca con le stesse modalità e con promesse di retribuzione anche più elevate.
Ieri il capitano della Marina Militare ha incontrato in carcere il suo avvocato Roberto De Vita e ha depositato l’istanza per essere interrogato: «Ho sbagliato, travolto dai problemi della mia famiglia ho commesso un errore grave ma non ho messo a rischio il mio Paese perché io non avevo un accesso di alto livello, gli atti che ho ceduto erano comunque rintracciabili anche in altro modo. Sono comunque pronto a chiarire ogni dettaglio».
Il procuratore Michele Prestipino e i magistrati delegati all’inchiesta decideranno dopo le festività pasquali se accogliere la richiesta ma l’avvocato De Vita tenta di ridimensionare il ruolo dell’ufficiale: «I documenti classificati non possono essere fotografati, ma solo stampati. Questa storia è molto diversa da come appare, molto più banale». Una linea di difesa che al momento si scontra con le decisioni prese dal governo e con la reazione di Mosca.
E deve fare i conti con l’inchiesta già avviata dalla procura militare che sta esaminando gli atti e delegato nuove verifiche ai carabinieri. Biot — indagato per rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio — rischia l’ergastolo. Quanto basta per comprendere quanto alta sia la posta in gioco. E soprattutto come l’operazione dell’Aisi sia servita a lanciare un messaggio chiaro alla rete di spie che agiscono nel nostro Paese e a tutti coloro che, impiegati in posti strategici, potrebbero aver deciso di mettersi al servizio delle potenze straniere.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Fact checking:
”Con la brexit mancheranno i farmaci in due giorni”——->UK vede la luce nella pandemia
”Con la brexit la sterlina si svalutera’”——->GBP piu’ o meno allo stesso livello sia vs EUR che verso USD, al netto delle oscillazioni (si era gia’ scontato molto pre-referendum)
”Con la brexit spariranno le startup”——->la capitalizzazione dell’ecosistema e’ triplicata
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Tutta questa faccenda sta dimostrano che le cose vanno avanti nonostante i governi, nonostante le simpatie e antipatie, proprio perche’ i sistemi sono estremamente complessi, e prevedere certi sviluppi, anche solo immaginare certe situazioni, e’ davvero davvero difficile.
Tutto il resto sono chiacchiere, retorica, scelte individuali che solo a posteriori saranno considerabili ottimali o meno...tanto poi un equilibrio si trova comunque.
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E’ altamente probabile.
Comunque così a sensazione quei tre aspetti possono essere importanti, sia in termini di timing (prima esci prima riparti), sia di potere di acquisto (una valuta stabile e’ un valore tremendamente importante per un sistema economico), sia di prospettive future (da quelle startup magari se ne scremeranno di interessanti o strategiche, chissa’..).
Genericamente, da europeo, avrei preferito UK a bilanciare l’asse franco-tedesco..ma anche solo formalmente eh...all’interno dell’Unione.
Il buon senso della common law che comunque fa capolino contro pragmatismi
ordoliberisti e mai sopiti revanscismi.
Non ho stumenti o mezzi per ipotizzare un ragionamento da inglese, voi la vivete in prima persona tastandone il polso quindi alla fine quel che conta...al di la’ di tutto..e’ come in effetti ci vivi, in senso lato.Last edited by Sly83; 03-04-2021, 10:43:56.
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9 startup su 10 falliscono, così come il 95% dei nuovi prodotti: queste affermazioni non hanno alcuna base nella letteratura scientifica. Anzi. Numerosi fonti indicano percentuali ben più incoraggianti su innovazione e fallimento. Ecco perché circola la convinzione errata e manca chiarezza su cosa davvero fallisce...
per curiosita’ sul discorso startup sono andato a cercare le percentuali di fallimento, sono incappato in questo (sembra interessante anche se ci sento puzza di conflitto di interesse)
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Altra doccia fredda per Zaki, negato il cambio dei giudici: resterà in carcere altri 45 giorni
Il 29enne studente di Bologna è in carcere ormai da 14 mesi.
Patrick Zaki dovrà restare in carcere altri 45 giorni. La Corte d’assise del Cairo ha respinto ogni richiesta da parte della legale dello studente di Bologna, Hoda Nasrallah. In particolare la richieste di cambio dei giudici che seguono il caso. Il 29enne resterà ancora in carcere a Tora, dove è ormai rinchiuso da oltre un anno con le accuse di propaganda sovversiva e istigazione al terrorismo. Già alla fine dell’udienza conclusasi ieri, 5 aprile, Nasrallah si era detta scettica su una possibile scarcerazione di Zaki.
Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza MessaggioFact checking:
”Con la brexit mancheranno i farmaci in due giorni”——->UK vede la luce nella pandemia
”Con la brexit la sterlina si svalutera’”——->GBP piu’ o meno allo stesso livello sia vs EUR che verso USD, al netto delle oscillazioni (si era gia’ scontato molto pre-referendum)
”Con la brexit spariranno le startup”——->la capitalizzazione dell’ecosistema e’ triplicata
1. ”Con la brexit mancheranno i farmaci in due giorni”. Si, questo sarebbe stato lo scenario in caso di NO DEAL, il quale si e' ottenuto all'ultimo secondo ed e' in realta' peggiore di quello precedentemente proposto dalla May.
Infatti, UK per mesi ha immagazzinato scorte di farmaci proprio per prepararsi a queste possibilita che poi, fortunatamente, non si e' verificata.
2. La sterlina si e' svalutata e pure tanto, ma non dall'effettiva data della Brexit, ma da quanto dal periodo del referendum della stessa. Dal 2000 al 2008 la sterlina stava, in base all'anno, tra i 1.40 e 1.65. A seguito della crisi del 2008 e' scesa ad un valore uguale a quello portato dal referendum, con la differenza che subito dopo il 2008 ha ricominciato a salire fino a toccare oltre 1.40. Durante il referendum e' crashata nuovamente a 1.10 e da quel momento negli ultimi 6 anni, anziche' salire di valore come ha sempre fatto storicamente non si e' piu' ripresa del tutto e la differenza e di pochi cents, non di diverse decine.
3. E' molto presto per parlare di startup considerando che l'uscita e' avvenuta in piena pandemia e il budget presentato quest'anno ha annunciato un aumento delle corporation tax di quasi il 30%. Cio' che pero' sappiamo sono che tante anziende grosse hanno chiuso diverse filiarli mandando tutti a casa, le esportazioni sono crollate di oltre il 60%, specialmente alcuni settori, le correnti indipendentiste che vogliono dividersi (per lo piu' Scozia e Nort Ireland, ma anche Wales) stanno prendendo piu' forza e in NI stanno prendendo una piega violenta con la seria minaccia di ripresa di terrorismo domestico e che il settore della pesca, specialmente quella dei molluschi, e' in crisi poiche' la maggior parte sono destinati all'esportazione non essendo molto consumati in UK.
Magari le cose le diciamo bene, cosi' chi legge sa bene di cosa si sta parlando.
L'unico successo e' stata la vaccinazione nell'ultimo anno, ma teniamo a mente che il vaccino se lo fanno in casa, il governo ha grosse partecipazioni nell'azienda che lo produce e, al contrario di tanti paesi, hanno continuato ad usarlo (e ne hanno anche avuto di piu'), quindi una grossa dose di fortuna c'e'.
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Il fact checking non si presta a precisazioni, quelli erano spauracchi, questa la situazione attuale.
Punto.
I perche’, i per come, se domani peggiora o sprofonda tutto, cambia ZERO.
Hanno prolassato lo scroto per mesi su cose che AD OGGI non sono quelle.
Stop.
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