«La stampa è bugiarda!»: a Vienna in 10 mila per il raduno di No mask e negazionisti. Presente l’ex cancelliere Strache.
Da inizio pandemia l’Austria ha registrato 7.053 morti da Covid. Le autorità sanitarie hanno già chiesto al governo austriaco di non revocare le restrizioni come previsto il 25 gennaio.
«Dimissioni del governo», «la stampa è bugiarda!». Sono alcuni degli slogan urlati a gran voce dai circa diecimila austriaci che hanno manifestato oggi, 16 gennaio, a Vienna, contro le misure anti-Covid. Per le strade sono confluiti diversi cortei, ma tutti protestavano contro un unico nemico: le restrizioni imposte da marzo dal cancelliere Sebastian Kurz alla popolazione nel tentativo di arginare l’epidemia di Coronavirus. Il malcontento nasce dopo gli sviluppi arrivati a fine dicembre, quando il governo austriaco ha decretato un terzo lockdown. Come per le serrate di altri Paesi, anche qui i negozi non essenziali, i luoghi culturali, le palestre, le scuole e le facoltà sono stati chiusi.
Durante la manifestazione, le cifre sui decessi registrati dall’inizio della pandemia sono stati definiti fasulli, «spazzatura». C’era anche chi negava la malattia, opponendosi alla somministrazione del vaccino. Tra i manifestanti, la maggior parte dei quali non indossava la mascherina, sventolava la bandiera nazionale. Manco a dirlo, quasi mai è stato rispettato il distanziamento sociale e alla protesta ha preso parte anche l’ex vice-cancelliere di estrema destra Heinz-Christian Strache.
L’Austria e il Coronavirus
L’Austria, che conta 8,9 milioni di abitanti, finora ha registrato 7.053 morti attribuite alla Covid-19. Le autorità sanitarie hanno già chiesto al governo austriaco di non revocare le restrizioni, come previsto il 25 gennaio. Alla base della richiesta, ci sarebbe l’aumento dei contagi e la variante Covid identificata in Gran Bretagna che intanto guadagna terreno. Il consiglio scientifico nazionale ha quindi raccomandato di rendere obbligatorio il telelavoro e di estendere il confinamento.
https://www.open.online/2021/01/16/m...sente-strache/
Da inizio pandemia l’Austria ha registrato 7.053 morti da Covid. Le autorità sanitarie hanno già chiesto al governo austriaco di non revocare le restrizioni come previsto il 25 gennaio.
«Dimissioni del governo», «la stampa è bugiarda!». Sono alcuni degli slogan urlati a gran voce dai circa diecimila austriaci che hanno manifestato oggi, 16 gennaio, a Vienna, contro le misure anti-Covid. Per le strade sono confluiti diversi cortei, ma tutti protestavano contro un unico nemico: le restrizioni imposte da marzo dal cancelliere Sebastian Kurz alla popolazione nel tentativo di arginare l’epidemia di Coronavirus. Il malcontento nasce dopo gli sviluppi arrivati a fine dicembre, quando il governo austriaco ha decretato un terzo lockdown. Come per le serrate di altri Paesi, anche qui i negozi non essenziali, i luoghi culturali, le palestre, le scuole e le facoltà sono stati chiusi.
Durante la manifestazione, le cifre sui decessi registrati dall’inizio della pandemia sono stati definiti fasulli, «spazzatura». C’era anche chi negava la malattia, opponendosi alla somministrazione del vaccino. Tra i manifestanti, la maggior parte dei quali non indossava la mascherina, sventolava la bandiera nazionale. Manco a dirlo, quasi mai è stato rispettato il distanziamento sociale e alla protesta ha preso parte anche l’ex vice-cancelliere di estrema destra Heinz-Christian Strache.
L’Austria e il Coronavirus
L’Austria, che conta 8,9 milioni di abitanti, finora ha registrato 7.053 morti attribuite alla Covid-19. Le autorità sanitarie hanno già chiesto al governo austriaco di non revocare le restrizioni, come previsto il 25 gennaio. Alla base della richiesta, ci sarebbe l’aumento dei contagi e la variante Covid identificata in Gran Bretagna che intanto guadagna terreno. Il consiglio scientifico nazionale ha quindi raccomandato di rendere obbligatorio il telelavoro e di estendere il confinamento.
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