Smorziamo i toni.
Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da Ponno Visualizza MessaggioL'approccio non è sbagliato, perché parlare del particolare senza avere in testa una regola ripetibile è futile.
A) non è una reductio ad absurdum. Tu hai fatto un conseguente logico A allora B. Trump ha (ammettiamo) compiuto un reato di istigazione alla violenza, Facebook ha fatto giustizia privata per il bene. Allora ti chiedo: Mario scippa (reato), Lukino farebbe giustizia privata magari arrestandolo e tenendolo segregato nello scantinato finché non arrivano condanne statali?
B) che la giustizia deve essere più rapida, e in Italia lo sappiamo bene, siamo d'accordissimo ma non è con azioni personali e monolaterali che si risolve, perché altrimenti è caos e arbitrarietà.
C) esatto, sto dicendo delle cose illegali per lo stato e che quindi sono illegali anche nel tuo bar, per sottolineare quale ha priorità. Cosa valida sempre.
D) Non capisco perché ti ostini a citare l'Harm Principle provando a usarlo come giustificazione ad atti antidemocratici, oltretutto spogliandolo del suo contenuto dove chi è "ferito" non viene definito.
Riguardo l'esempio dell' imam: lo scrivo in caps così magari lo leggi, poi lascio perdere: NON STO DICENDO CHE QUELLO CHE HA FATTO TRUMP È GIUSTO, ANZI MI AUGURO VENGANO LEGIFERATE NORME CHE LO VIETINO IN FUTURO, TUTTAVIA QUESTO VUOTO NORMATIVO NON GIUSTIFICA NESSUN ENTE PRIVATO A PRENDERE IL RUOLO DI LEGISLATORE E DI GIUDICE.
Per la logica: non è che lo decido io che la logica è una disciplina formale. È come dire che decido io che 2+2 fa 4
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A Trump è stato impedito di continuare a fare una cosa che creava danni immediati.
Mettiamola in modo molto semplice: è più importante lasciar blaterare Trump qualsiasi idiozia su Facebook o evitare che altri palazzi governativi vengano assaltati e qualcuno ci lasci la pelle?
Il mio è un discorso in funzione del risultato migliore.
Se vedo uno stupro per strada certamente chiamo la polizia, ma non mi siedo li a guardare e aspettare, perchè nel frattempo il nostro amico finisce quello che sta facendo. Quello che faccio è fermarlo immediatamente (che può essere inteso come giustizia privata sulla base di quello che dici) e poi si vedrà. Il tuo esempio è diverso che si riferisce all"impedire la fuga del criminale DOPO cha creato il danno, mentre io sto parlando di fermarlo MENTRE sta creando il danno per evitare che quest'ultimo aumenti di intensità.
Spero sia chiaro.
B) Mi spiace, ma dipende da contesto. Se vedo uno che sta creando un danno che continua a crescere ogni ora, io arbitrariamente andrò a fermarlo. Meglio fermarlo ora che di morti ne abbiamo che tra una settimana quando ne abbiamo 100.
C) Creare una situazione che produce violenza è illegale. La violenza va fermata al più presto. Mi sembra concettualmente abbastanza semplice.
D) Arridaje. Fermare il diffondersi di un' affermazione che spinge la gente a sovvertire dells elezioni democratiche non è antidemocratico. È proprio ciò che va a difendere la democrazia.
Come chi è ferito non è definito? La sicurezza nazionale, la democrazia e tutti gli altri elettori che hanno espresso un voto e vedono in TV che la parte opposta non vuole rispettarlo.
Le scienze matematiche sono una scienza esatta, ben lontana dalla "logica" la quale cambia molto in base al bias personale. La matematica, bias o no, non cambia.
Il mio esempio su quello che direbbe un Imam voleva dismostrare altro: nessuno si lamenta se un Imam che pur dicendo cose legali crea una reazione con risvolti illegali viene bannato. Perchè dovrebbe essere diverso con chiinque altro. Ciò che conta non è chi sei, ma cosa stai facendo e i risvolti della stassa. Mi sembrava ovvio.Last edited by Lukinosnake; 08-01-2021, 13:36:41.
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza MessaggioAndare a sindacare cosa può fare o non fare una piattaforma privata, sia pure con diffusione capillare, diventa una questione abbastanza arbitraria, credo. A meno di limitarne molto i diritti davanti alla legge. Ci sono condizioni di accesso a questi network, quelle che nessuno legge ma che tutti accettano, che definiscono in anticipo cosa è tollerato e cosa no.Originariamente Scritto da SeanBob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
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Originariamente Scritto da The_machine Visualizza MessaggioTema social/Facebook è complesso
Da una parte applicare censura basandosi su criteri arbitrari è rischioso, in primo luogo perché questa può essere potenzialmente utilizzata con scopi utilitaristici, in secondo luogo perché può essere attuata in seguito a giudizi sbagliati, quindi "bloccando" idee valide
D'altro canto non intervenire (avendone i mezzi) in situazioni così rilevanti e critiche può essere tacciato di ignavia dalla cronaca e dalla storia
Non apro appunto un libro di storia dai tempi del liceo, però ricordo chiaramente che a valle degli eventi più inattesi e delle pagine più nere c'era sempre quel paragrafetto di analisi che cominciava con qualcosa tipo "com'è potuto accadere?"
Spesso la risposta (oltre chiaramente alle ragioni più profonde) stava in qualche episodio e/o persona chiave che erano stati sottovalutati: ciò che aveva fatto in modo che la situazione si concretizzasse
Trump e il diffondersi di queste realtà parallele, quelle fantasiose dei complotti a cui sorprendentemente crede una fetta significativa della popolazione (del mondo), non si può escludere che facciano parte di questi eventi, di questi bivi precursori di "pagine nere"
Quindi sinceramente ho apprezzato il prendere una posizione da parte di questi "attori", ma sono cosciente però che molti non saranno d'accordo, alcuni per una questione di principio (condivisibile), tanti altri perché davvero ritengono legittime le rivendicazioni di Trump o le teorie dei complotti su tutti i fronti
Allora, per come la vedo io, la censura è assolutamente controproducente e incompatibile con l'idea che si possa vivere in una società democratica. Una società democratica presuppone che ci sia un mercato delle idee regolamentato dove le idee migliori 'competono' tra di loro per poi realizzarsi in pratiche concrete. Da questo poi discende il concetto di libertà di espressione - almeno, da questa visione economicistica, poi è chiaro che ci sono altre prospettive, ma credo che il punto sia chiaro.
Ovviamente, quello che ho appena scritto è una sorta, se vogliamo, di finzione: il fatto che una idea sia più competitiva tra il grande pubblico rispetto ad un altra non significa che sia migliore, o meno dannosa, come dimostrano, per fare due esempi agli antipodi, il supporto all' etno-nazionalismo aggressivo (che ad esempio porta ad un eccessivo avventurismo militare) e la gender theory (secondo cui le menti dei bambini sono, di fatto, riprogrammabili a piacimento perchè il genere è un costrutto sociale). La società democratica è, almeno fino all' avvento dei social media, riuscita a regolamentare questo mercato usando una cornice concettuale, o un vocabolario politico, entro cui muoversi. Questo framework era, sostanzialmente, monitorato o filtrato o 'mediato' da persone ritenute competenti dal pubblico(tecnici, intellettuali, scienziati) e promossi dai media per mantenere lo status quo necessario alla 'corretta' circolazione delle idee nella società, necessaria al buon funzionamento della stessa.
Quindi, per fare un esempio semplicissimo, se negli anni 80 o 90 si parlava di Europa lo si faceva in termini totalmente positivi perchè il framework concettuale era limitato al mito fondativo dell' UE come utopia fondata sulla cooperazione contro la guerra etc etc. In altre parole, nessuno pensava all' Europa in termini negativi perchè questo pensiero rimaneva al di fuori da questa cornice.
Ora, questo giochino ha funzionato fino a quando non è arrivato internet, e poi i social, a moltiplicare le fonti di informazione e a far saltare tutti i filtri. Se prima potevi controllare le fonti da cui provenivano le fake news (limitandole a quelle di regime) adesso trovi leggende metropolitane che si mischiano ad operazioni di disinformazione orchestrate da potenze ostili (le troll farms russe, per fare un singolo esempio) con il risultato che questo mercato delle idee non può più essere regolato. Questo rappresenta un problema, ed è esacerbato dal fatto che, a causa di come funziona facebook e i social in generale, l'utente identifica il merito e la validità di quello che scrive con il numero di like che riceve, sovrapponendo quindi i concetti di Verità/qualità con quello di popolarità. Di fatto, quindi, questa cornice concettuale è esplosa e, per fare una analogia, se prima nel mercato c'erano solo prodotti di buona qualità, adesso il tutto è stato floodato con cibo spazzatura riempito di zucchero a cui ci stiamo assuefacendo.
Per un po' di tempo, è stato possibile limitare questo processo attraverso tecniche retoriche, per cui alcune idee vengono ridotte a meme, a teorie della cospirazione o ridicolizzate. Un esempio che ha avuto un relativo successo è la gestione mediatica dell' 11 Settembre e il modo con cui il governo USA e i Sauditi sono riusciti a schivare accuse di complicità, connivenza o mala fede. Perchè è stato possibile? Per me perchè, semplicemente, si stava (ancora, relativamente) bene economicamente.
Per ritornare all'esempio dell' Unione Europea, a nessuno importava che questa fosse stata concepita come un insieme di Stati vassalli degli Stati Uniti perchè le economie crescevano, la classe media era felice, quindi si accettava - forse inconsapevolmente - che ci fossero una più o zone grigie, che lo Stato potesse mentire purchè questo garantisse un certo benessere economico. Insomma, 'Franza o Spagna purchè se magna'.
Dopo il 2008 non è più possibile regolare le idee con questi meccanismi democratici, perchè la classe media si sta erodendo e non ha più fiducia del potere. Quindi la versione ufficiale viene vista con scetticismo che è tanto maggiore quanto la situazione di instabilità economica perdura. Questo garantisce che teorie alternative su qualsiasi questione abbiano la stessa validità di qualsiasi altra teoria ufficiale semplicemente perchè nessuno si fida degli arbitri, dei competenti di cui parlavo nel primo paragrafo. In altre parole, the game is rigged: è che sia vero o no è del tutto irrilevante, l' unica cosa che conta è che un numero di persone sufficientemente grandi lo creda. E' tutta una guerra di percezione, in altre parole.
Fatta questa enorme premessa, allora converrai con me che la censura non serve a nulla in questo stadio della nostra società democratica. Che utilità essere giudicati da un tribunale al quale metà della popolazione non riconosce legittimità? Nessuna, anzi, è controproducente perchè contribuisce a creare la sindrome dell' accerchiamento e a instillare il vittimismo nel gruppo censurato. Se ti fai un giro su un sito di destra (non solo di alt-right), che sia su Facebook o meno, capirai cosa dico. Questo, inoltre, non tiene conto del fatto che non è detto che la censura sia di per se 'utile' se il mercato è saturato di idee tossiche. Può anche darsi che i censori non siano loro stessi in grado di distinguere quali idee siano meritevoli di essere discusse e quali di essere censurate. L'esempio della propaganda cinese sul genocidio uiguro non penso debba essere spiegato, ma sul medio periodo lo reputo MOLTO più pericoloso di quanto ha fatto (o NON ha fatto) Trump.
L'arbitarietà inevitabile nell' uso politico della censura porta poi 'esogeni' anche peggiori. Ad esempio, se si censura lo scetticismo sulla libertà vaccinale (magari mascherandolo come lotta al negazionismo) ci sono buone possibilità che la questione si polarizzi e che il fronte no-vax attragga soggetti che prima erano moderati/scettici e questo abbia gravissime conseguenze sulla salute pubblica.
Quando è che funziona la censura? La censura funziona in Stati dove il collante sociale non è più la fiducia, ma la paura. Quindi stati totalitari o autoritari. Cina, Russia, forse anche il futuro degli Stati in cui ci troveremo a vivere.
In Cina sanno tutti che c'è la censura ma nessuno parla perchè l'alternativa è sparire e finirla a lavorare come schiavo in carcere o fare da cavia umana nel mercato illegale degli organi. E' una regola semplice che si applica a tutti, dal contadino a Jack Ma, che infatti non si vede da due mesi. E per renderla efficace serve un apparato centralizzato di controllo e repressione il quale non è compatibile con la forma democratica.
In Europa, quindi, la censura non funziona, nemmeno in casi in cui la forma apparentemente democratica venga sospesa perchè si è in uno stato di eccezione e ci sia un nemico di cui aver paura. Un invasore, dei terroristi o come nel nostro caso, il virus. Se questi eventi servono per rinsaldare la 'fiducia' nella cittadinanza, sono sempre di durata temporanea e non sono sorretti da un adeguato apparato repressivo. Ergo si torna al punto di prima: la censura è più dannosa che utile.
TLDR obbligatorio: La censura non funziona in una società democratica che si basa sulla fiducia perchè ha effetti negativi superiori agli eventuali benefici. La censura funziona in una società autoritaria perchè è fondata sulla paura e su un sistema di controllo e repressione che permette di minimizzare gli effetti negativi a fronte dei supposti benefici.
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Vabbè, fai finta di non capire. A posto.
Ti consiglio di googlare anche logica, perché bias non c'entra niente.
Se poi ti avanza tempo da Coursera: https://www.amazon.it/Logica-Lezioni.../dp/8813358679
Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da claudio96
sigpic
più o meno il triplo
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L'approfondimento di Dario Fabbri. Prima puntata della nuova serie dedicata all'Italia. L'analisi geopolitica dei punti di forza e di debolezza. Strategia e tattica italiane. I rapporti con gli Stati Uniti e il margine di manovra che può avere l'Italia. Il controllo delle area confinanti. La sponda sud. L'uso della forza o la minaccia dell'uso della forza.
Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Ponno Visualizza MessaggioVabbè, fai finta di non capire. A posto.
Ti consiglio di googlare anche logica, perché bias non c'entra niente.
Se poi ti avanza tempo da Coursera: https://www.amazon.it/Logica-Lezioni.../dp/8813358679
Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando Tapatalk
Un pelino arrogante eh.
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Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza MessaggioA me sembra, e te lo hanno fatto notare anche altri, che tu parta dal presupposto di aver ragione e chi non concorda o è stupido o fa finta di non capire.
Un pelino arrogante eh.Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Barone secondo me va fatta una distinzione di fondo, la censura di Facebook non è sullo stesso piano di quella di uno stato che se ne serve per mantenere lo status quo.
E' la censura di un'azienda privata che mette a disposizione degli utenti una piattaforma con delle regole, con una policy.
Evidentemente hanno valutato (secondo me a ragione) che le esternazioni di Trump vanno contro queste regole e quindi non vogliono essere il suo strumento.
Hanno il dovere di rendere conto di tutte le idee "dubbie" circolanti sulla loro piattaforma e potenzialmente pericolose per questo mondo? Assolutamente no.
In questo caso secondo me, vista la portata mediatica e l'eccezionalità degli eventi, non hanno potuto esimersi.
La censura di cui parli tu invece è quella che una nazione potrebbe applicare sui social, e che in parte già applica per alcuni contenuti.
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
Inviato dal mio SM-G970F utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da Pescalei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
Fondamentalmente è quello che dicevano Ponno e Barone e anche io ho condiviso per gran parte.
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Elon Musk supera Jeff Bezos e diventa l'uomo più ricco del mondo.
Nella giornata di ieri le azioni di Tesla sono salite ancora superando il valore di 800 dollari, spinte probabilmente dal record di consegne ottenuto dal costruttore americano nel corso dell'ultimo trimestre del 2020. E grazie all'ennesimo record del valore delle azioni, Elon Musk può festeggiare un altro importante traguardo. Secondo il Bloomberg Billionaires Index, l'elenco delle persone più facoltose il cui patrimonio viene aggiornato in tempo praticamente reale, Elon Musk è, adesso, l'uomo più ricco del mondo buttando giù dal gradino più alto del podio Jeff Bezos, il fondatore di Amazon.
Secondo i dati del Bloomberg Billionaires Index, il patrimonio attuale di Musk è di 195 miliardi di dollari. Segue Jeff Bezos a 185 miliardi di dollari. Terzo gradino del podio per Bill Gates con "appena" 134 miliardi di dollari. La capitalizzazione di Tesla ha raggiunto quota 773 miliardi di dollari, arrivando a superare addirittura quella di Facebook. Questo risultato è il frutto della rapida crescita dell'azienda americana nell'ultimo anno.
La crescita è stata sostenuto dagli utili che Tesla ha iniziato finalmente ad ottenere trimestre dopo trimestre e dall'aumento delle vendite. Ad incentivare l'aumento del valore delle azioni anche lo sbarco della società all'interno dell'indice S&P 500. E per Musk le cose potrebbero andare ancora meglio nel corso del 2021. Il presidente eletto Joe Biden intende perseguire una politica green e questo potrebbe significare nuovi interventi per aumentare la diffusione delle auto elettriche.
Inoltre, Elon Musk presto incasserà altre stock-option che aumenteranno il suo peso azionario. A tutto questo si aggiunge anche la possibilità che venga quotata in borsa Space X.
Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioRispondo al tuo pensiero iniziale e lancio qualche spunto generale. Sarà una Grande Muraglia di Testo in stile cinese
Allora, per come la vedo io, la censura è assolutamente controproducente e incompatibile con l'idea che si possa vivere in una società democratica. Una società democratica presuppone che ci sia un mercato delle idee regolamentato dove le idee migliori 'competono' tra di loro per poi realizzarsi in pratiche concrete. Da questo poi discende il concetto di libertà di espressione - almeno, da questa visione economicistica, poi è chiaro che ci sono altre prospettive, ma credo che il punto sia chiaro.
Ovviamente, quello che ho appena scritto è una sorta, se vogliamo, di finzione: il fatto che una idea sia più competitiva tra il grande pubblico rispetto ad un altra non significa che sia migliore, o meno dannosa, come dimostrano, per fare due esempi agli antipodi, il supporto all' etno-nazionalismo aggressivo (che ad esempio porta ad un eccessivo avventurismo militare) e la gender theory (secondo cui le menti dei bambini sono, di fatto, riprogrammabili a piacimento perchè il genere è un costrutto sociale). La società democratica è, almeno fino all' avvento dei social media, riuscita a regolamentare questo mercato usando una cornice concettuale, o un vocabolario politico, entro cui muoversi. Questo framework era, sostanzialmente, monitorato o filtrato o 'mediato' da persone ritenute competenti dal pubblico(tecnici, intellettuali, scienziati) e promossi dai media per mantenere lo status quo necessario alla 'corretta' circolazione delle idee nella società, necessaria al buon funzionamento della stessa.
Quindi, per fare un esempio semplicissimo, se negli anni 80 o 90 si parlava di Europa lo si faceva in termini totalmente positivi perchè il framework concettuale era limitato al mito fondativo dell' UE come utopia fondata sulla cooperazione contro la guerra etc etc. In altre parole, nessuno pensava all' Europa in termini negativi perchè questo pensiero rimaneva al di fuori da questa cornice.
Ora, questo giochino ha funzionato fino a quando non è arrivato internet, e poi i social, a moltiplicare le fonti di informazione e a far saltare tutti i filtri. Se prima potevi controllare le fonti da cui provenivano le fake news (limitandole a quelle di regime) adesso trovi leggende metropolitane che si mischiano ad operazioni di disinformazione orchestrate da potenze ostili (le troll farms russe, per fare un singolo esempio) con il risultato che questo mercato delle idee non può più essere regolato. Questo rappresenta un problema, ed è esacerbato dal fatto che, a causa di come funziona facebook e i social in generale, l'utente identifica il merito e la validità di quello che scrive con il numero di like che riceve, sovrapponendo quindi i concetti di Verità/qualità con quello di popolarità. Di fatto, quindi, questa cornice concettuale è esplosa e, per fare una analogia, se prima nel mercato c'erano solo prodotti di buona qualità, adesso il tutto è stato floodato con cibo spazzatura riempito di zucchero a cui ci stiamo assuefacendo.
Per un po' di tempo, è stato possibile limitare questo processo attraverso tecniche retoriche, per cui alcune idee vengono ridotte a meme, a teorie della cospirazione o ridicolizzate. Un esempio che ha avuto un relativo successo è la gestione mediatica dell' 11 Settembre e il modo con cui il governo USA e i Sauditi sono riusciti a schivare accuse di complicità, connivenza o mala fede. Perchè è stato possibile? Per me perchè, semplicemente, si stava (ancora, relativamente) bene economicamente.
Per ritornare all'esempio dell' Unione Europea, a nessuno importava che questa fosse stata concepita come un insieme di Stati vassalli degli Stati Uniti perchè le economie crescevano, la classe media era felice, quindi si accettava - forse inconsapevolmente - che ci fossero una più o zone grigie, che lo Stato potesse mentire purchè questo garantisse un certo benessere economico. Insomma, 'Franza o Spagna purchè se magna'.
Dopo il 2008 non è più possibile regolare le idee con questi meccanismi democratici, perchè la classe media si sta erodendo e non ha più fiducia del potere. Quindi la versione ufficiale viene vista con scetticismo che è tanto maggiore quanto la situazione di instabilità economica perdura. Questo garantisce che teorie alternative su qualsiasi questione abbiano la stessa validità di qualsiasi altra teoria ufficiale semplicemente perchè nessuno si fida degli arbitri, dei competenti di cui parlavo nel primo paragrafo. In altre parole, the game is rigged: è che sia vero o no è del tutto irrilevante, l' unica cosa che conta è che un numero di persone sufficientemente grandi lo creda. E' tutta una guerra di percezione, in altre parole.
Fatta questa enorme premessa, allora converrai con me che la censura non serve a nulla in questo stadio della nostra società democratica. Che utilità essere giudicati da un tribunale al quale metà della popolazione non riconosce legittimità? Nessuna, anzi, è controproducente perchè contribuisce a creare la sindrome dell' accerchiamento e a instillare il vittimismo nel gruppo censurato. Se ti fai un giro su un sito di destra (non solo di alt-right), che sia su Facebook o meno, capirai cosa dico. Questo, inoltre, non tiene conto del fatto che non è detto che la censura sia di per se 'utile' se il mercato è saturato di idee tossiche. Può anche darsi che i censori non siano loro stessi in grado di distinguere quali idee siano meritevoli di essere discusse e quali di essere censurate. L'esempio della propaganda cinese sul genocidio uiguro non penso debba essere spiegato, ma sul medio periodo lo reputo MOLTO più pericoloso di quanto ha fatto (o NON ha fatto) Trump.
L'arbitarietà inevitabile nell' uso politico della censura porta poi 'esogeni' anche peggiori. Ad esempio, se si censura lo scetticismo sulla libertà vaccinale (magari mascherandolo come lotta al negazionismo) ci sono buone possibilità che la questione si polarizzi e che il fronte no-vax attragga soggetti che prima erano moderati/scettici e questo abbia gravissime conseguenze sulla salute pubblica.
Quando è che funziona la censura? La censura funziona in Stati dove il collante sociale non è più la fiducia, ma la paura. Quindi stati totalitari o autoritari. Cina, Russia, forse anche il futuro degli Stati in cui ci troveremo a vivere.
In Cina sanno tutti che c'è la censura ma nessuno parla perchè l'alternativa è sparire e finirla a lavorare come schiavo in carcere o fare da cavia umana nel mercato illegale degli organi. E' una regola semplice che si applica a tutti, dal contadino a Jack Ma, che infatti non si vede da due mesi. E per renderla efficace serve un apparato centralizzato di controllo e repressione il quale non è compatibile con la forma democratica.
In Europa, quindi, la censura non funziona, nemmeno in casi in cui la forma apparentemente democratica venga sospesa perchè si è in uno stato di eccezione e ci sia un nemico di cui aver paura. Un invasore, dei terroristi o come nel nostro caso, il virus. Se questi eventi servono per rinsaldare la 'fiducia' nella cittadinanza, sono sempre di durata temporanea e non sono sorretti da un adeguato apparato repressivo. Ergo si torna al punto di prima: la censura è più dannosa che utile.
TLDR obbligatorio: La censura non funziona in una società democratica che si basa sulla fiducia perchè ha effetti negativi superiori agli eventuali benefici. La censura funziona in una società autoritaria perchè è fondata sulla paura e su un sistema di controllo e repressione che permette di minimizzare gli effetti negativi a fronte dei supposti benefici.Originariamente Scritto da The_machine Visualizza MessaggioBarone secondo me va fatta una distinzione di fondo, la censura di Facebook non è sullo stesso piano di quella di uno stato che se ne serve per mantenere lo status quo.
E' la censura di un'azienda privata che mette a disposizione degli utenti una piattaforma con delle regole, con una policy.
Evidentemente hanno valutato (secondo me a ragione) che le esternazioni di Trump vanno contro queste regole e quindi non vogliono essere il suo strumento.
Hanno il dovere di rendere conto di tutte le idee "dubbie" circolanti sulla loro piattaforma e potenzialmente pericolose per questo mondo? Assolutamente no.
In questo caso secondo me, vista la portata mediatica e l'eccezionalità degli eventi, non hanno potuto esimersi.
La censura di cui parli tu invece è quella che una nazione potrebbe applicare sui social, e che in parte già applica per alcuni contenuti.
Mi permetto di aggiungere anche che mi sembra, magari erroneamente, che quando si parla di democrazia (ma anche tante altre cose) e quello che ci gira intorno si rimane troppo ancorati a concetti generali che magari andavano bene in altri tempi, ma il mondo è continuamente in cambiamento e non possiamo aspettarci che concetti che andavano bene decenni fa siano applicabili nello stesso modo, senza alcuna reinterpretazione e modifica nell'approccio, al giorno d'oggi.
I social hanno messo in crisi una qualsiasi forma salutare di processo democratico proprio perchè, molto più di ieri, è facile manipolare la mente di chi legge fino al punto di spingerli a fare cose senza nemmeno doverle giustificare con nulla di concreto, ma solo affermando X.
Questo è indubbiamente un problema grosso perchè passiamo dall'esprimere idee e teorie a convicere persone che determinate cose siano verità assolute quando magari sono completamente inventate.
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