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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
Chi era Ashli Babbitt, la veterana morta durante l’assalto al Congresso.
Secondo i media americani sarebbero 4 le vittime della rivolta trumpiana a Washington: la prima a essere identificata è stata Babbitt, 35 anni, residente a San Diego e seguace delle teorie cospirative di QAnon.
Nell’assedio al Congresso hanno perso la vita 4 persone, almeno 6 sono state ricoverate in ospedale e 52 sono state arrestate, secondo i dati diffusi dalla polizia di Washington, che ha rinvenuto 5 armi da fuoco, una molotov e due esplosivi fra i manifestanti. Tre delle vittime — due uomini e una donna — sarebbero decedute in seguito a non meglio precisate «emergenze mediche», dopo essere state trasportate da Capitol Hill negli ospedali cittadini, ma le loro identità non sono state ancore rese pubbliche, a differenza di quella della donna morta in seguito a un colpo da arma da fuoco al petto: si tratta di Ashli Elizabeth Babbitt, 35 anni, una veterana dell’Air Force che aveva servito in Iraq e Afghanistan ed era una decisa sostenitrice di Trump e delle teorie cospirative di QAnon, identificata dal marito Aaron alla rete televisiva californiana Kusi. La donna era residente a San Diego, dove aveva servito per 14 anni nell’esercito e poi aveva aperto un’impresa di servizi e attrezzature per piscine — Fowlers Pool Service and Supply — insieme al marito, che non era andato a Washington insieme a lei.
Secondo i media americani sarebbero 4 le vittime della rivolta trumpiana: la prima a essere identificata è stata Babbitt, 35 anni, residente a San Diego e seguace delle teorie cospirative di QAnon
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
La censura è sempre sbagliata, anche quella a Trump.
“In questo momento, la nostra democrazia è sotto un attacco senza precedenti, diversa da qualsiasi cosa abbiamo visto nei tempi moderni”, ha detto ieri il nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nel suo discorso durante l’assedio di Capitol Hill. È vero, la democrazia sta vacillando negli Usa, ma su tutti i fronti. Anche su quello dell’informazione.
Facebook, Twitter e Youtube hanno però deciso di rimuovere il video. Dunque Biden invoca un appello di Trump alla calma, ritenendolo utile a fermare le violenze, l’appello viene pubblicato ma i social preferiscono censurarlo. Non era forse più utile lasciare che questo video circolasse, allo scopo di fermare le violenze?
Ricordiamo che oltre ai social network, che da mesi bloccano molti contenuti del presidente uscente, anche la tv ha interrotto alcune trasmissioni in cui Trump parlava di presunti brogli elettorali.
Possiamo definire*democratico*impedire al presidente degli Stati Uniti di comunicare con la nazione?
Il filtro dei colossi del web nei confronti di Trump non si è fermato a ieri sera. Twitter e Facebook hanno bloccato i canali del presidente rispettivamente per 12 ore e per 2 settimane. Così Trump non ha potuto e non può raccontare la sua versione dei fatti sulla vicenda gravissima di*Washington, sulla quale restano molte zone d’ombra.
Abbiamo visto infatti poliziotti spostare le transenne per far entrare i manifestanti, un sistema di difesa che si è fatto trovare impreparato nonostante si sapesse da giorni che ci sarebbe stata una manifestazione pro-Trump a Washington il 6 gennaio e altre anomalie sulle quali si indagherà.
Biden nel suo discorso ha chiesto a Trump di andare in televisione per “chiedere pubblicamente la fine di questo assedio”. Trump pochi minuti dopo ha pubblicato sui social un video in cui, pur senza condannare nettamente le violenze, invitava i manifestanti ad “andare a casa in pace”.
Usa, i fan di Trump irrompono al Congresso. Spari, lacrimogeni e scontri: una donna morta, diversi feriti e 13 arresti. Biden: “Assalto senza precedenti alla nostra democrazia” –
Ricordiamo che oltre ai social network, che da mesi bloccano molti contenuti del presidente uscente, anche la tv ha interrotto alcune trasmissioni in cui Trump parlava di presunti brogli elettorali.
Possiamo definire democratico impedire al presidente degli Stati Uniti di comunicare con la nazione?
Il filtro dei colossi del web nei confronti di Trump non si è fermato a ieri sera. Twitter e Facebook hanno bloccato i canali del presidente rispettivamente per 12 ore e per 2 settimane. Così Trump non ha potuto e non può raccontare la sua versione dei fatti sulla vicenda gravissima di Washington, sulla quale restano molte zone d’ombra.
Twitter, Facebook e Instagram bloccano gli account di Trump. Zuckerberg: “Il rischio è troppo grande”
Abbiamo visto infatti poliziotti spostare le transenne per far entrare i manifestanti, un sistema di difesa che si è fatto trovare impreparato nonostante si sapesse da giorni che ci sarebbe stata una manifestazione pro-Trump a Washington il 6 gennaio e altre anomalie sulle quali si indagherà.
Il presidente uscente non ha forse diritto di parlare dell’accaduto? Sappiamo che i teppisti che hanno preso d’assalto Capitol Hill provengono dall’estrema destra americana, l’alt-right complottista e razzista. Una minoranza che ha sempre sostenuto Trump, alla quale lui ha spesso ammiccato. In un’occasione li ha definiti ripugnanti. Ieri però non lo ha fatto, anzi nel video di appello ha detto di volergli bene.
Da qui a dire che sia stato lui ad incitare le violenze e l’assedio al Campidoglio però ce ne passa. Secondo il racconto dei media e degli avversari – un racconto dal quale, come detto, lui non può difendersi – la colpa delle violenze e dei morti è tutta di Trump. I tweet incendiari a cui ci si riferisce quando si dà a Trump la colpa degli scontri sono questi.
Un invito a protestare il 6 gennaio a Washington DC, dunque. Non ad assaltare il Campidoglio.
I neofascisti americani sono ottusi e violenti non per colpa di Trump. Lo erano già prima. L’errore di Trump, che lo condanna comunicativamente come responsabile di questo orribile episodio, è stato quello di non accettare dignitosamente la sconfitta, parlando per settimane di “elezioni rubate”.
Non dobbiamo accettare nessuna forma di censura. Non è solo Trump o il nemico pubblico di turno la vittima di un bavaglio dei media. Lo siamo anche tutti noi. Come cittadini abbiamo il diritto di sapere ciò che pensa il presidente di una nazione in merito ad un’emergenza sanitaria, all’andamento delle elezioni o ad altro. Anche se le sue fossero idee sbagliate. Tanto più se si tratta del capo della nazione più influente del mondo.
“In questo momento, la nostra democrazia è sotto un attacco senza precedenti, diversa da qualsiasi cosa abbiamo visto nei tempi moderni”, ha detto ieri il nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nel suo discorso durante l’assedio di Capitol Hill. È vero, la democrazia sta vacillando negli Usa, ma su tutti i fronti. Anche su …
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
La censura è sempre sbagliata, anche quella a Trump.
Allora avevo capito bene.
E perchè sarebbe sempre sbagliata?
Allora è anche sbagliato eliminare estremisti religiosi che promuovono violenza?
Qui il problema non sono idee sbagliate, ma proprio affermazioni false fatte per imbrogliare le persone con conseguenze gravi e danni anche nei confronti della democrazia stessa.
Trump non solo non ha accettato la sconfitta, ma per anni ha fomentato e legittimato comportamenti estremisti.
Se sai che sei seguito in modo dogmatico da gente esaltata non ti comporti in modo così criminale.
La disinformazione fatta di proposito NON è legittima. Per questo quando Trump affermava ci fossero stati brogli tutte le emittenti (incluse quelle che da sempre lo sostengono) gli tagliarono il collegamento.
Il presidente NON può dire questo genere di cazzate sulla base di nulla. Punto, senza se e senza ma.
No, ripeto per l'ennesima volta come si fa con i bimbi.
Ora ho riportato un articolo, citando chi l'ha scritto ed il suo pensiero, interessante e da valutare.
Fine.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Da una parte applicare censura basandosi su criteri arbitrari è rischioso, in primo luogo perché questa può essere potenzialmente utilizzata con scopi utilitaristici, in secondo luogo perché può essere attuata in seguito a giudizi sbagliati, quindi "bloccando" idee valide
D'altro canto non intervenire (avendone i mezzi) in situazioni così rilevanti e critiche può essere tacciato di ignavia dalla cronaca e dalla storia
Non apro appunto un libro di storia dai tempi del liceo, però ricordo chiaramente che a valle degli eventi più inattesi e delle pagine più nere c'era sempre quel paragrafetto di analisi che cominciava con qualcosa tipo "com'è potuto accadere?"
Spesso la risposta (oltre chiaramente alle ragioni più profonde) stava in qualche episodio e/o persona chiave che erano stati sottovalutati: ciò che aveva fatto in modo che la situazione si concretizzasse
Trump e il diffondersi di queste realtà parallele, quelle fantasiose dei complotti a cui sorprendentemente crede una fetta significativa della popolazione (del mondo), non si può escludere che facciano parte di questi eventi, di questi bivi precursori di "pagine nere"
Quindi sinceramente ho apprezzato il prendere una posizione da parte di questi "attori", ma sono cosciente però che molti non saranno d'accordo, alcuni per una questione di principio (condivisibile), tanti altri perché davvero ritengono legittime le rivendicazioni di Trump o le teorie dei complotti su tutti i fronti
Trump e il diffondersi di queste realtà parallele, quelle fantasiose dei complotti a cui sorprendentemente crede una fetta significativa della popolazione (del mondo), non si può escludere che facciano parte di questi eventi, di questi bivi precursori di "pagine nere"
Per ora abbiamo il diffondersi di mezzi d'informazione monopolistici e aggregatori di dati personali che sono progettati per creare dipendenza negli utenti e sono gestiti in maniera autocratica. Nel futuro non c'è dubbio che ci si chiederà come sia potuto accadere.
Bob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
Alice - How long is forever? White Rabbit - Sometimes, just one second.
resto dell'idea che non possano essere 5-6 persone al mondo (Zuckemberg e company) a decidere se un politico (soprattutto in tempi di campagna elettorale) possa esprimere le sue idee pubblicamente o meno.
I social saranno anche privati ma hanno una rilevanza pubblica immensa.
Non si può trascurare questa cosa e permettere a Facebook e co. di gestire le loro piattaforme come fossero dei circoletti di anziani del quartiere che decidono liberamente se accettare o meno un nuovo socio.
Bannare un politico da un social vuol dire privarlo del suo diritto di fare campagna elettorale....ed è una cosa potenzialmente devastante per la democrazia.
Serve un sistema di controllo diverso, quello attuale non funziona e rischia di minare la democrazia.
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
resto dell'idea che non possano essere 5-6 persone al mondo (Zuckemberg e company) a decidere se un politico (soprattutto in tempi di campagna elettorale) possa esprimere le sue idee pubblicamente o meno.
I social saranno anche privati ma hanno una rilevanza pubblica immensa.
Non si può trascurare questa cosa e permettere a Facebook e co. di gestire le loro piattaforme come fossero dei circoletti di anziani del quartiere che decidono liberamente se accettare o meno un nuovo socio.
Bannare un politico da un social vuol dire privarlo del suo diritto di fare campagna elettorale....ed è una cosa potenzialmente devastante per la democrazia.
Serve un sistema di controllo diverso, quello attuale non funziona e rischia di minare la democrazia.
assolutamente vero
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
questo ovviamente prescinde dalle responsabilità penali.
Se un politico istiga alla violenza o all'odio razziale sui social è giusto che ne risponda penalmente
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
Il problema sta nel fatto che questa censura può essere esercitata con modalità arbitrarie quando non clientelari.
Per dire, la propaganda del genocidio uiguro ad opera dei cinesi non è bannata. Ci sono post sulla pagina dell' ambasciata cinese in US che dicono come "l'eradicazione dell'estremismo ha garantito la salute riproduttiva e la gender equality delle donne uigire", roba che fa accapponare la pelle da quanto è fatta bene
Però dire di aver vinto le elezioni e che queste siano state rubate non rientra più nel "esprimere le proprie idee" e "fare campagna elettorale".
Sono cose ben diverse e, come abbiamo visto nel caso di Trump, sono state proprio queste due cose a danneggiare la democrazia, non il bannarlo da Facebook.
Quello è solo la conseguenza di aver cercato in tutti i modi di danneggiare la democrazia.
Da una parte applicare censura basandosi su criteri arbitrari è rischioso, in primo luogo perché questa può essere potenzialmente utilizzata con scopi utilitaristici, in secondo luogo perché può essere attuata in seguito a giudizi sbagliati, quindi "bloccando" idee valide
D'altro canto non intervenire (avendone i mezzi) in situazioni così rilevanti e critiche può essere tacciato di ignavia dalla cronaca e dalla storia
Non apro appunto un libro di storia dai tempi del liceo, però ricordo chiaramente che a valle degli eventi più inattesi e delle pagine più nere c'era sempre quel paragrafetto di analisi che cominciava con qualcosa tipo "com'è potuto accadere?"
Spesso la risposta (oltre chiaramente alle ragioni più profonde) stava in qualche episodio e/o persona chiave che erano stati sottovalutati: ciò che aveva fatto in modo che la situazione si concretizzasse
Trump e il diffondersi di queste realtà parallele, quelle fantasiose dei complotti a cui sorprendentemente crede una fetta significativa della popolazione (del mondo), non si può escludere che facciano parte di questi eventi, di questi bivi precursori di "pagine nere"
Quindi sinceramente ho apprezzato il prendere una posizione da parte di questi "attori", ma sono cosciente però che molti non saranno d'accordo, alcuni per una questione di principio (condivisibile), tanti altri perché davvero ritengono legittime le rivendicazioni di Trump o le teorie dei complotti su tutti i fronti
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