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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
'Basta con la politica della passività dettata dalla paura'. A dirlo è l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di Stato Maggiore della Marina Italiana dal 2013 al 2015, dopo il rilascio dei due pescherecci di Mazara del Vallo, sequestrati dalle milizie del generale Haftar lo
Mazara, i 18 pescatori sequestrati in Libia arrivati in Italia: “Mentalmente ci hanno distrutti”
Urla di gioia dei familiari. Tamponi tutti negativi. Il comandante del Medinea Pietro Marrone: spero di dimenticare tutto in fretta.
Mazara del Vallo, il racconto dei pescatori liberati: "Ci hanno trattato malissimo, sparavano in aria per metterci paura".
«Non vedo l’ora di abbracciare mio figlio», dice Anna Giacalone. «Non sto nella pelle - aggiunge - questi giorni non passavano mai. Finalmente ci siamo». In banchina si rimbalzano i contenuti delle telefonate con i pescatori che già durante la navigazione hanno fatto sapere che sono stati lunghissimi giorni di prigionia, costretti a star divisi tra loro, per alcuni giorni reclusi in celle sottoterra. Poi per fortuna è arrivato l'annuncio della libertà, proprio in quelle ore in cui era stato comunicato dai libici l'imminente inizio contro di loro di un processo.
«Spero di dimenticare presto tutto - dice il comandante del Medinea Pietro Marrone - sono stati tre mesi difficili, pesanti, siamo stati trattati male, non ci hanno colpito fisicamente, ma mentalmente ci hanno distrutto, avevamo a che fare con animali non con delle persone, voglio dimenticare tutto per potere tornare a lavorare in mare».
Oltre ai familiari attendono i pecatori i Carabinieri del Ros che li sentiranno su ordine della Procura di Roma che ha aperto un fascicolo dopo il sequestro operato in mare lo scorso 1 settembre dalle motovedette del generale Haftar. I due pescherecci si trovavano a 40 miglia da Bengasi, in quelle acque che il diritto della navigazione riconosce essere internazionali, ma sulle quali da 50 anni la Libia rivendica la propria territorialità.
Urla di gioia dei familiari. Tamponi tutti negativi. Il comandante del Medinea Pietro Marrone: spero di dimenticare tutto in fretta
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
“I pescatori liberati grazie a Putin”. Berlusconi rivela, Di Maio nega.
Silvio Berlusconi smaschera il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sulla sceneggiata libica. Altro che "successo del governo", a giocare un ruolo decisivo per la liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo sequestrati è stato il leader russo Vladimir Putin. È stato lui "con le sue telefonate ad Haftar a farli liberare, questa è la verità di quello che è successo", ha rivelato il fondatore di Forza Italia nel corso di una telefonata in vivavoce con Marco Marrone, l'armatore del Medinea, uno dei due pescherecci rientrati stamattina a Mazara del Vallo con i 18 pescatori bloccati in Libia per 108 giorni giorni. "Non bisogna dirlo però; poi si dice che lui è un sostenitore di Haftar, ma non vuole che si dica", ha aggiunto Berlusconi.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Ma possono togliere anche tutte le statue lì da 100 anni su un passato che bello o brutto quello è stato,e possono gingillarsi su tutte le varie iniziative per apparire inclusivi e progressisti,possono anche fare la casa bianca color arcobaleno
Poi tra 4 anni si trovano trump 2.0 da qualche stalletto del texas e giù a piangere che l'americano medio ha votato male
C’è una crisi politica in Nepal, e non è importante solo per il Nepal
Ma anche per la Cina e l'India, che da tempo si contendono l'influenza sul piccolo paese asiatico.
Un uomo protesta contro lo scioglimento della Camera bruciando l'immagine del primo ministro K. P. Sharma Oli davanti al Parlamento a Katmandu, in Nepal .
Domenica la presidente del Nepal, Bidya Devi Bhandari, ha sciolto la Camera bassa del parlamento accogliendo una richiesta del primo ministro nepalese, K. P. Sharma Oli, che aveva provocato grandi proteste sia all’interno del suo stesso partito di governo, sia tra i membri dell’opposizione. L’instabilità politica del Nepal è una questione importante perché è seguita con interesse dalle due grandi potenze dell’area, Cina e India, che da tempo si contendono l’influenza sul paese, storicamente più vicino all’India ma dipendente da qualche anno dai grandi investimenti economici cinesi ottenuti anche grazie al primo ministro Oli.
Con lo scioglimento della Camera, la presidente Bhandari ha anticipato alla prossima primavera le elezioni parlamentari, che si sarebbero dovute tenere nel novembre del 2022.
Oli è stato eletto per un secondo mandato nel 2017 (era già stato primo ministro dal 2015 al 2016) ed è a capo del Partito comunista nepalese, nato nel 2018 dall’unione dei due partiti comunisti che avevano vinto in coalizione le elezioni del 2017. Oltre a Oli, che veniva dal partito comunista marxista-leninista, era stato concordato che il nuovo partito avesse un altro leader, Pushpa Kamal Dahal, che era capo dei comunisti centro maoisti e che era stato determinante nella formazione della coalizione del 2017. Anche Dahal, che è conosciuto come Prachanda (“il fiero”, in nepalese), è già stato primo ministro, dal 2008 al 2009 e dal 2016 al 2017.
Le distanze tra le fazioni all’interno del partito non sono mai state colmate e negli ultimi tempi è cresciuto il malcontento verso il lavoro di Oli, che aveva iniziato il suo governo con la promessa di reprimere la corruzione, senza riuscirci. Il ministro della Salute, Bhanu Bhakta Dhakal, molto vicino a Oli, è stato accusato di corruzione da uno dei leader dell’opposizione, Ramesh Paudyal, nell’ambito dell’acquisto di attrezzature mediche dalla Cina per contenere il coronavirus.
Messo sostanzialmente in minoranza nel suo partito, Oli ha consigliato alla presidente di sciogliere la Camera per evitare un voto di sfiducia nei suoi confronti che probabilmente avrebbe portato Dahal a diventare primo ministro. Non appena lo ha fatto, sette dei 25 ministri del governo (tutti vicini a Dahal) si sono dimessi per protesta. Molti esperti però hanno sollevato dubbi di costituzionalità sull’azione di Oli, dato che la Costituzione nepalese, in vigore dal 2015, non permette a un primo ministro della maggioranza di consigliare uno scioglimento della Camera, tanto più se governa con due terzi della maggioranza. Se la decisione fosse giudicata incostituzionale, potrebbe essere impugnata dalla Corte Suprema del Nepal.
Oli si è giustificato dicendo di non avere altra scelta, visto che l’altra fazione del partito non collaborava. Il Comitato permanente del partito ha proposto un’azione disciplinare nei suoi confronti, ma lui stesso l’ha respinta in quanto capo della formazione politica. Lo scioglimento della Camera ha anche portato a numerose proteste, soprattutto davanti al parlamento nella capitale Katmandu.
L’instabilità politica del Nepal si inserisce in un più grande quadro di tensioni fra le due grandi potenze asiatiche, culminato a giugno di quest’anno nello scontro al confine tra i due paesi che ha portato alla morte di 20 soldati indiani e di un numero sconosciuto di soldati cinesi. Tra le questioni che dividono India e Cina c’è il Kashmir, un territorio del subcontinente indiano su cui India e Pakistan vogliono imporre la propria sovranità, e del quale anche la Cina rivendica una parte, quella che è già attualmente sotto il suo controllo. In generale sono diverse le zone di confine contese tra Cina e India. Un’altra questione riguarda proprio il Pakistan: l’India vorrebbe che la Cina si unisse alle accuse di sostegno al terrorismo rivolte contro il Pakistan, mentre la Cina sta continuando a finanziare il governo pakistano, facendolo diventare dipendente dal suo sostegno.
Ma anche per la Cina e l'India, che da tempo si contendono l'influenza sul piccolo paese asiatico
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Speriamo in un conflitto nucleare tra Cina e india
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
Francia: tre gendarmi uccisi a colpi d'arma da fuoco
Ritrovato morto l'uomo sospettato di aver sparato.
Tre gendarmi sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco nella notte e un quarto ferito in un villaggio isolato nel centro della Francia. I militari sono stati colpiti un uomo di 48 anni mentre cercavano di salvare una donna che si era rifugiata sul tetto di una casa, vicino al villaggio di Saint-Just, nella regione di Clermont-Ferrand.
Ritrovato morto l'uomo sospettato di aver sparato (ANSA)
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Originariamente Scritto da Sean
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