Tre minuti di terrore: il racconto dell'attentato a Trump. Che urla: «Voglio prendere le scarpe!»
Il sibilo, i colpi, le grida: cosa è successo, minuto per minuto, in Pennsylvania. Il medico che ha soccorso gli spettatori colpiti: «Sulle panche c'era tantissimo sangue»
Appelli all’unità, accuse politiche e teorie del complotto si inseguono l’un l’altra all’indomani dello storico attentato a Donald Trump. Ma vediamo i fatti minuto per minuto.
Ore 17
I cancelli del comizio di Trump — che si teneva in un’area per fiere agricole e luna park, il Butler Farm Show, in un piccolo centro della Pennsylvania — si erano aperti intorno alle 13. Dopo i controlli al metal detector, migliaia di sostenitori di Trump erano entrati ad attenderlo nello spazio assolato senz’alberi a 32°. Alcuni erano in fila dalle 11 del mattino. La contea di Butler è nettamente repubblicana: qui Trump ha vinto con il 30% dei voti nel 2020. L’ex presidente e candidato repubblicano alla Casa Bianca avrebbe dovuto parlare alle 17.
Ore 18:03
Trump arriva con un’ora di ritardo, sale sul palco sulle note di God Bless the USA di Lee Greenwood, com’è tipico ai suoi comizi. Saluta con la mano, indossa un completo blu senza cravatta e un cappello «Make America Great Again» rosso.
Ore 18:05
Trump comincia a parlare del numero dei sostenitori riuniti al comizio. «Vorrei che i fake media là dietro lo mostrassero, perché nessuno ci crederebbe». Poi si lancia in un monologo sul Paese che sta «andando a rotoli».
Ore 18:10
Trump si gira verso destra e inizia a descrivere un grafico che mostra le statistiche sull’immigrazione.
Ore 18:11
Mentre sta dicendo: «Questo grafico è di un paio di mesi fa, se volete davvero vedere qualcosa di triste, guardate che cosa è successo…», si sente il primo colpo, poi il secondo. Trump si è girato verso destra appena in tempo per far sì che il proiettile lo sfiori anziché colpirlo alla testa. Si interrompe nel mezzo della frase e si tocca l’orecchio. Si abbassa rapidamente sotto il podio. «Giù! Giù! Giù! Giù!», grida un agente dei servizi segreti. Gli spettatori urlano e cercano rifugio.
Ore 18:12
Tre agenti si lanciano su Trump. In un video si vede che, pochi istanti dopo che l’ex presidente è stato colpito, un cecchino posizionato su un tetto dietro di lui spara in direzione dell’attentatore, che si trova sul tetto di un edificio basso a circa 120 metri di distanza. Come è stato possibile? Uno spettatore, Ben Macer, dirà alla Cbs di aver visto l’attentatore «muoversi di tetto in tetto», di essere andato a riferirlo a un agente, ma che quando è tornato al suo posto sono iniziati ad arrivare i proiettili. Non è l’unico tra i presenti a riferire ai media di averlo visto prima che sparasse.
«Il tiratore è a terra» dice un agente sul palco. «Up!» (su), «le scale sono libere». Trump si solleva con gli agenti che formano un cerchio intorno a lui. Ha due righe di sangue sul volto, confluiscono sulla bocca. Il sangue gli è colato sul volto dall’orecchio destro ferito. Ha i capelli scompigliati, ha perso il cappello e le scarpe. Alcuni dei sostenitori di Trump alle sue spalle paiono scioccati, altri filmano con i telefonini.
Ore 18:13
Gli agenti sorreggono e scortano Trump giù per le scale del palco, mentre continua a mostrare il pugno alzato. «Aspettate, aspettate», dice Trump. «Lasciate che prenda le scarpe, le mie scarpe».
Un agente: «Siamo qui, signore. Siamo qui».
Trump: «Lasciate che prenda le scarpe».
Gli agenti: «La sua testa sanguina», «Signore, dobbiamo andare...». Non è chiaro se sia riuscito a recuperarle. Una foto mostrerà una scarpa abbandonata sul palcoscenico.
Si raddrizza: «Aspettate, aspettate». Solleva il pugno in aria. «Fight! Fight! Fight!» grida. La folla ruggisce intorno a lui: «U.S.A.! U.S.A.! U.S.A.!».
Ore 18:14
Il suv nero nel quale Trump è stato scortato dagli agenti lascia il comizio.
Ore 18:20
Un medico, Jim Sweetland, presente al comizio, racconta di aver cercato di soccorrere uno spettatore: «Il proiettile lo ha colpito alla testa. Il suo corpo era tutto storto, era caduto tra due panche. Non respirava, non aveva battito». Con l’aiuto di altre tre persone, il medico dice di averlo trasportato su una panca per cercare di rianimarlo: «C’era molto sangue sulla panca e anche frammenti di cervello». Gli agenti di polizia che stanno evacuando tutti partecipanti al comizio si avvicinano e portano via la vittima verso un’ambulanza.
Ore 18:30
Alcuni membri dello staff di Trump sono in lacrime, racconta il fotografo del New York Times Doug Mills.
Ore 18:42
I servizi segreti e la campagna elettorale di Trump comunicano che l’ex presidente è al sicuro e che si trova in un ospedale per dei controlli.
Ore 19:24
Le autorità confermano le vittime: un morto e due feriti gravi oltre all’attentatore ucciso. Una pagina di raccolta fondi per i feriti è stata creata online su GoFundMe dalla campagna elettorale di Trump. Il governatore della Pennsylvania Ben Shapiro dirà il giorno dopo che l’uomo ucciso si chiama Corey Comperatore, 50 anni, e la moglie afferma che è morto facendo da scudo alla famiglia con il suo corpo.
Ore 20:13
Biden parla ai giornalisti dalla sua casa al mare in Delaware, dove si trova per il weekend. Le dichiarazioni durano appena due minuti, dice di aver cercato di chiamare il suo rivale (lo chiama per nome, Donald) ma che si trovava con i medici e spera di riuscire a parlarci subito dopo. «Non c’è posto per questa violenza in America. È una cosa malata, malata».
Ore 20:42
Trump fornisce la prima ricostruzione dell’attentato con un post sul suo social Truth: «Ho capito subito che c’era qualcosa di storto quando ho udito un fischio, i colpi, immediatamente ho sentito il proiettile che mi lacerava la pelle. Stavo sanguinando molto, quindi ho capito cosa stava accadendo». Ringrazia i servizi segreti e le altre autorità e offre le condoglianze alle famiglie delle altre vittime. «È incredibile che una cosa del genere possa accadere nel nostro Paese».
Ore 21:30
Il corteo di auto di Trump e del suo team, accompagnati dai servizi segreti e dalla polizia, lascia l’ospedale di Butler diretto a Pittsburgh, a un’ora di distanza.
Ore 23:37
Trump lascia Pittsburgh con il suo aereo privato, che atterra all’aeroporto di Newark in New Jersey, dove era già previsto che tornasse prima di recarsi alla convention repubblicana di Milwaukee che inizia oggi. La sua assistente Margo Martin pubblica il video che lo mostra scendere dalla scaletta dell’aereo: «Forte e resiliente. Non smetterà mai di combattere per l’America».
CorSera
Il sibilo, i colpi, le grida: cosa è successo, minuto per minuto, in Pennsylvania. Il medico che ha soccorso gli spettatori colpiti: «Sulle panche c'era tantissimo sangue»
Appelli all’unità, accuse politiche e teorie del complotto si inseguono l’un l’altra all’indomani dello storico attentato a Donald Trump. Ma vediamo i fatti minuto per minuto.
Ore 17
I cancelli del comizio di Trump — che si teneva in un’area per fiere agricole e luna park, il Butler Farm Show, in un piccolo centro della Pennsylvania — si erano aperti intorno alle 13. Dopo i controlli al metal detector, migliaia di sostenitori di Trump erano entrati ad attenderlo nello spazio assolato senz’alberi a 32°. Alcuni erano in fila dalle 11 del mattino. La contea di Butler è nettamente repubblicana: qui Trump ha vinto con il 30% dei voti nel 2020. L’ex presidente e candidato repubblicano alla Casa Bianca avrebbe dovuto parlare alle 17.
Ore 18:03
Trump arriva con un’ora di ritardo, sale sul palco sulle note di God Bless the USA di Lee Greenwood, com’è tipico ai suoi comizi. Saluta con la mano, indossa un completo blu senza cravatta e un cappello «Make America Great Again» rosso.
Ore 18:05
Trump comincia a parlare del numero dei sostenitori riuniti al comizio. «Vorrei che i fake media là dietro lo mostrassero, perché nessuno ci crederebbe». Poi si lancia in un monologo sul Paese che sta «andando a rotoli».
Ore 18:10
Trump si gira verso destra e inizia a descrivere un grafico che mostra le statistiche sull’immigrazione.
Ore 18:11
Mentre sta dicendo: «Questo grafico è di un paio di mesi fa, se volete davvero vedere qualcosa di triste, guardate che cosa è successo…», si sente il primo colpo, poi il secondo. Trump si è girato verso destra appena in tempo per far sì che il proiettile lo sfiori anziché colpirlo alla testa. Si interrompe nel mezzo della frase e si tocca l’orecchio. Si abbassa rapidamente sotto il podio. «Giù! Giù! Giù! Giù!», grida un agente dei servizi segreti. Gli spettatori urlano e cercano rifugio.
Ore 18:12
Tre agenti si lanciano su Trump. In un video si vede che, pochi istanti dopo che l’ex presidente è stato colpito, un cecchino posizionato su un tetto dietro di lui spara in direzione dell’attentatore, che si trova sul tetto di un edificio basso a circa 120 metri di distanza. Come è stato possibile? Uno spettatore, Ben Macer, dirà alla Cbs di aver visto l’attentatore «muoversi di tetto in tetto», di essere andato a riferirlo a un agente, ma che quando è tornato al suo posto sono iniziati ad arrivare i proiettili. Non è l’unico tra i presenti a riferire ai media di averlo visto prima che sparasse.
«Il tiratore è a terra» dice un agente sul palco. «Up!» (su), «le scale sono libere». Trump si solleva con gli agenti che formano un cerchio intorno a lui. Ha due righe di sangue sul volto, confluiscono sulla bocca. Il sangue gli è colato sul volto dall’orecchio destro ferito. Ha i capelli scompigliati, ha perso il cappello e le scarpe. Alcuni dei sostenitori di Trump alle sue spalle paiono scioccati, altri filmano con i telefonini.
Ore 18:13
Gli agenti sorreggono e scortano Trump giù per le scale del palco, mentre continua a mostrare il pugno alzato. «Aspettate, aspettate», dice Trump. «Lasciate che prenda le scarpe, le mie scarpe».
Un agente: «Siamo qui, signore. Siamo qui».
Trump: «Lasciate che prenda le scarpe».
Gli agenti: «La sua testa sanguina», «Signore, dobbiamo andare...». Non è chiaro se sia riuscito a recuperarle. Una foto mostrerà una scarpa abbandonata sul palcoscenico.
Si raddrizza: «Aspettate, aspettate». Solleva il pugno in aria. «Fight! Fight! Fight!» grida. La folla ruggisce intorno a lui: «U.S.A.! U.S.A.! U.S.A.!».
Ore 18:14
Il suv nero nel quale Trump è stato scortato dagli agenti lascia il comizio.
Ore 18:20
Un medico, Jim Sweetland, presente al comizio, racconta di aver cercato di soccorrere uno spettatore: «Il proiettile lo ha colpito alla testa. Il suo corpo era tutto storto, era caduto tra due panche. Non respirava, non aveva battito». Con l’aiuto di altre tre persone, il medico dice di averlo trasportato su una panca per cercare di rianimarlo: «C’era molto sangue sulla panca e anche frammenti di cervello». Gli agenti di polizia che stanno evacuando tutti partecipanti al comizio si avvicinano e portano via la vittima verso un’ambulanza.
Ore 18:30
Alcuni membri dello staff di Trump sono in lacrime, racconta il fotografo del New York Times Doug Mills.
Ore 18:42
I servizi segreti e la campagna elettorale di Trump comunicano che l’ex presidente è al sicuro e che si trova in un ospedale per dei controlli.
Ore 19:24
Le autorità confermano le vittime: un morto e due feriti gravi oltre all’attentatore ucciso. Una pagina di raccolta fondi per i feriti è stata creata online su GoFundMe dalla campagna elettorale di Trump. Il governatore della Pennsylvania Ben Shapiro dirà il giorno dopo che l’uomo ucciso si chiama Corey Comperatore, 50 anni, e la moglie afferma che è morto facendo da scudo alla famiglia con il suo corpo.
Ore 20:13
Biden parla ai giornalisti dalla sua casa al mare in Delaware, dove si trova per il weekend. Le dichiarazioni durano appena due minuti, dice di aver cercato di chiamare il suo rivale (lo chiama per nome, Donald) ma che si trovava con i medici e spera di riuscire a parlarci subito dopo. «Non c’è posto per questa violenza in America. È una cosa malata, malata».
Ore 20:42
Trump fornisce la prima ricostruzione dell’attentato con un post sul suo social Truth: «Ho capito subito che c’era qualcosa di storto quando ho udito un fischio, i colpi, immediatamente ho sentito il proiettile che mi lacerava la pelle. Stavo sanguinando molto, quindi ho capito cosa stava accadendo». Ringrazia i servizi segreti e le altre autorità e offre le condoglianze alle famiglie delle altre vittime. «È incredibile che una cosa del genere possa accadere nel nostro Paese».
Ore 21:30
Il corteo di auto di Trump e del suo team, accompagnati dai servizi segreti e dalla polizia, lascia l’ospedale di Butler diretto a Pittsburgh, a un’ora di distanza.
Ore 23:37
Trump lascia Pittsburgh con il suo aereo privato, che atterra all’aeroporto di Newark in New Jersey, dove era già previsto che tornasse prima di recarsi alla convention repubblicana di Milwaukee che inizia oggi. La sua assistente Margo Martin pubblica il video che lo mostra scendere dalla scaletta dell’aereo: «Forte e resiliente. Non smetterà mai di combattere per l’America».
CorSera
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