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Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.

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    Un "paio di giorni" è il tempo giusto per una brevissima vacanza in Svizzera, anche perchè con una settimana a disposizione non sapresti come passare il tempo: le verdi cime e valli sono difatti incantevoli, le baite e le mucche pure, il gelato anche e squisiti i cioccolatini...ma dopo 48 ore la sensazione di essere intrappolati nel nulla di una cartolina sempre uguale a se stessa si fa pressante, così come l'inquietante sospetto di essere diventato un personaggio di Heidi, con "le caprette che ti fanno ciao".

    Da quel nulla da cartolina se ne tornano col nulla in mano anche i leader occidentali, anch'essi capre dalle sembianze umane, degni rappresentanti di quell'universo distopico in cui la realtà è una mera proiezione, come la Svizzera un paesaggio sempreverde che non incanta più nessuno.

    Conferenza "di pace" dove tra i conferenzieri manca la controparte che occupa intere regioni ucraine: la Russia. Conferenza "di pace" dove si parte dal principio della "integrità territoriale", quando di fatto questa non esiste più e quindi come, secondo i cioccolatai in trasferta svizzera, come si può arrivare ad una "pace" senza riconoscere la realtà rappresentata sul terreno dagli esiti prodotti dalla guerra? E difatti i paesi che non stanno a brucare l'erba americana (attenzione, è allucinogena) come Cina, India, Brasile, Arabia Saudita, gli Emirati (miliardi di popolazione, economie ricchissime) non hanno apposto la loro firma su quel nulla, rigettando gli astratti principi della "integrità territoriale" e restando dunque con gli occhi ben aperti sul reale, che è l'unica via da percorrere se si vuol ottenere una "pace".

    La Russia non lascerà le regioni conquistate (in sostanza è questo che si cela dietro alla dicitura di "rispetto della integrità territoriale ucraina", la ritirara della Russia) e l'Ucraina non ha la forza per ricacciare indietro i russi. Eccolo il principio primo da cui partire, anche se alle caprette occidentali provoca una certa gastrite. La neutralità dell'Ucraina è il secondo punto che i caprini hanno evitato ma che nessuno potrà scansare se si vorrà ottenere una "pace"

    Chi ha stampato la cartolina ha evitato poi di inquadrare gli inestetici punti neri che stanno "sporcando" il paesaggio dipinto: l'occidente ribolle, i presunti leader non rappresentano più la base, la sfiducia cresce, lo scollamento e l'apatia tra pubblica opionione ed elites pure, e negli Stati Uniti qualcuno si domanda per quanto tempo ancora si dovrà regalare miliardi al commesso viaggiatore Zelensky, nel mentre gli elettori di Germania e Francia hanno ridotto Macron e Scholz a due soprammobili svizzeri, per l'appunto.

    Sarebbe forse il caso allora di lasciar perdere la cioccolata svizzera e iniziare a portare a tavola qualcosa di sostanzioso attorno al quale ragionare, perchè la fornace che arde in Ucraina, alimentata con legna umana, non la puoi dissimulare coi pannelli dipinti a fantasia.
    Last edited by Sean; 17-06-2024, 08:38:11.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Quel bananaro di zelensky ha floppato di brutto. Evento noioso, metà hanno dato buca. Zero fikа

      ​​​​​​


      Originariamente Scritto da Sean
      mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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        E' una richiesta alla Russia di "resa" quella carta straccia uscita dalla Svizzera: tornare al giorno prima dell'invasione (questo vuol dire "rispettare l'integrità nazionale"), magari sgombrare pure dalla Crimea, e magari con la Nato che un secondo dopo pianta le tende (e i missili) in Ucraina...hai capito, madama la marchesa...Come se in questi 2 anni non fosse successo niente e come se le richieste della Russia non esistessero...e come se sul campo di guerra l'occidente e l'Ucraina avessero la forza di dettare le condizioni...

        ...Questo nel mondo alpeggiante delle mucche, del latte e della cioccolata...ma anche gli orologi svizzeri segnano un tempo che corre, il tempo passa, passa per tutti...per cui vedremo quando i caprini occidentali ne prenderanno atto iniziando a formulare proposte serie: Putin la sua l'ha fatta.
        Last edited by Sean; 17-06-2024, 11:16:17.
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          Svizzera, Iraq e Giordania ritirano firma a documento su ucraina

          Iraq e Giordania hanno ritirato la Loro firma al comunicato congiunto emesso dopo il vertice sull'ucraina ospitato dalla svizzera, riducendo il numero di coloro che hanno sostenuto il documento a 77 su 91 partecipanti, secondo quanto riferito. L'elenco dei paesi firmatari alla fine del documento.

          Così, il numero dei paesi che hanno preso parte alla conferenza ma non hanno firmato il comunicato è aumentato da 12 a 14. Oltre a iraq e giordania, brasile, india, sud africa, emirati arabi uniti, arabia saudita, armenia, bahrein, indonesia, libia, messico e tailandia non hanno firmato il documento.

          Washington Post: “A corto di truppe, l'Ucraina libera i criminali per combattere”
          L'Ucraina a corto di truppe sta liberando i criminali nelle carceri per combattere sulle prime linee: da quando è stata adottata la legge in maggio, Kiev ha liberato più di 2.750 carcerati, inclusi spacciatori e assassini. Lo riporta il Washington Post, sottolineando che l'uso di criminali è l'ennesima conferma delle difficoltà dell'Ucraina di reclutare nuove forze. I carcerati possono solo combattere nelle brigate d'assalto, il che può significare trovarsi faccia a faccia con i soldati russi, e possono servire solo in divisioni composte da ex carcerati e guidate da un soldato.



          Repubblica
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
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          C. Campo - Moriremo Lontani


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            L'occidente è alleato di una fogna a cielo aperto...e vorrebbe portarsela pure in UE perchè difende "i nostri valori"...ma su questo in effetti non dicono una bugia, perchè il materiale (dis)organico di cui sono fatte quelle entità è lo stesso, e il principio per cui al simile si accompagna il simile trova ennesima conferma.
            Last edited by Sean; 17-06-2024, 12:04:00.
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              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
              Svizzera, Iraq e Giordania ritirano firma a documento su ucraina

              Iraq e Giordania hanno ritirato la Loro firma al comunicato congiunto emesso dopo il vertice sull'ucraina ospitato dalla svizzera, riducendo il numero di coloro che hanno sostenuto il documento a 77 su 91 partecipanti, secondo quanto riferito. L'elenco dei paesi firmatari alla fine del documento.

              Così, il numero dei paesi che hanno preso parte alla conferenza ma non hanno firmato il comunicato è aumentato da 12 a 14. Oltre a iraq e giordania, brasile, india, sud africa, emirati arabi uniti, arabia saudita, armenia, bahrein, indonesia, libia, messico e tailandia non hanno firmato il documento.

              Repubblica
              Svizzera, ironia della sorte. Zelenski avrebbe fatto prima a farsela nel suo bunker la conferenza di pace.
              sigpic
              Free at last, they took your life
              They could not take your PRIDE

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                “Von der Leyen ha rallentato report sulla stampa per ottenere sostegno di Meloni”: indiscrezione infiamma la vigilia del vertice Ue

                Il retroscena pubblicato dal portale Politico.eu: lo studio europeo critica l’Italia. I 5S attaccano: “Se fosse vero sarebbe uno scandalo”

                Ursula von der Leyen avrebbe rallentato l'approvazione definitiva di un rapporto ufficiale dell'Unione Europea che critica l'Italia per l'indebolimento delle libertà dei media, nel tentativo di ottenere il sostegno di Roma per un secondo mandato come presidente della Commissione Europea. Lo scrive sul suo sito online Politico.eu. E l’indiscrezione irrompe sulla scena proprio alla vigilia della cena tra i leader Ue che dovrebbe definire gli equilibri in vista della scelta per i top jobs.​

                Secondo quanto riferito da quattro funzionari, un'inchiesta della Commissione ha evidenziato un giro di vite sulla libertà dei media in Italia da quando la premier Giorgia Meloni è entrata in carica nel 2022. Il rapporto annuale che valuta come i paesi dell'Ue rispettano lo stato di diritto avrebbe dovuto essere approvato il 3 luglio, ma sarà rinviato fino alla nomina del nuovo presidente della Commissione, hanno detto due funzionari a Politico. Il ritardo - sostiene il sito - è insolito e c'è il rischio, per von der Leyen, che sembri motivato politicamente: in effetti - prosegue Politico - la Presidente uscente sta attualmente cercando il sostegno dei leader europei, come Meloni, per tentare di assicurarsi un secondo mandato di cinque anni alla guida dell'esecutivo.​

                "Se fosse vero sarebbe gravissimo”, dichiarano i capigruppo del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Politiche Ue di Camera e Senato: la deputata Elisa Scutellà e il senatore Pietro Lorefice. E aggiungono: “Aver insabbiato o rimandato la condanna all'Italia per il peggioramento della libertà di stampa sotto il governo Meloni in cambio dei suoi voti per la rielezione alla presidenza, rappresenta uno scandalo politico di proporzioni tali da porre fine alla carriera politica della signora Von der Leyen".​

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                  Magari
                  Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                    ma la nato ormai ha solo la carta atomica per intimorire (fallendo) la Russia?
                    - Climber
                    - ex Istruttore
                    - ex P.Trainer AFFWA

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                      Originariamente Scritto da X3me Visualizza Messaggio
                      ma la nato ormai ha solo la carta atomica per intimorire (fallendo) la Russia?
                      E figurati quanto intimoriscono...tempo 10 minuti e la Russia può ridurre in un cumulo di cenere tutta l'Europa.

                      Stavolta gli occidentali ci devono stare, perchè sbattono male. Tra l'altro i più grandi paesi del mondo (Cina, India...) sono con la Russia e sono potenze nucleari anch'essi.
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                        Nuovi confini e Nato: così può partire la difficile trattativa tra Putin e Zelensky

                        ​Gli scenari aperti dalla Conferenza per la Pace in Svizzera. Il ruolo della Cina e dell'Alleanza Atlantica

                        Xi Jinping ha deciso di non inviare nessuno, neanche un «osservatore», alla «Conferenza sulla pace in Ucraina», organizzata a Burgenstock da Viola Amherd, presidente della Confederazione elvetica, e da Volodymyr Zelensky.

                        In compenso da Pechino è arrivato l’invito, rivolto a Mosca e a Kiev, di trovarsi «a metà strada». Ma dove esattamente?

                        Il «piano di pace» cinese, le parole di Putin e Zelensky e i problemi

                        Il 24 febbraio 2023, nel primo anniversario dell’attacco russo, il leader cinese presentò un «piano di pace» in dodici punti. La proposta è ancora in piedi e, anzi, il 4 giugno scorso, il capo della diplomazia Wang Yi, dopo aver annunciato che il suo Paese non avrebbe partecipato alla Conferenza in svizzera, osservò come 26 Stati avessero condiviso l’impostazione cinese. Il Brasile è uno di questi.

                        Che cosa prevede, allora, questo schema?

                        I punti essenziali sono quattro.
                        Primo: «rispetto dell’integrità e sovranità territoriale».
                        Secondo: «abbandonare la mentalità della guerra fredda», cioè limitare l’espansione della Nato e quindi impedire che comprenda anche l’Ucraina.
                        Terzo: «cessate il fuoco e inizio immediato dei negoziati», senza attendere il ritiro delle truppe occupanti.
                        Quarto: «annullare le sanzioni contro la Russia».

                        Il mese scorso Vladimir Putin ha dichiarato che questa sarebbe una buona base per iniziare a trattare. Domenica 16 giugno, parlando ai giornalisti, Zelensky ha detto di essere disposto a «discutere nel merito la posizione sino-brasiliana».

                        Il problema è che le due parti non interpretano nello stesso modo i passaggi chiave. «L’integrità territoriale» è uno dei principi cardine della Carta delle Nazioni Unite. Nel vertice svizzero 78 Paesi, europei, africani, latinoamericani, asiatici, hanno ribadito che non ci può essere alcuna trattativa se non si parte da qui. Ciò significa che i russi devono lasciare i territori occupati: il governo di Kiev deve recuperare piena sovranità sui confini. Sì, ma quali? Quelli fissati nel 1991, l’anno dell’indipendenza, o quelli acquisiti nel 2014, con la Crimea e parte del Donbass controllati da Mosca? Negli ultimi due anni tutti i tentativi diplomatici non sono riusciti a risolvere il dilemma.

                        La provocazione di Putin: come va interpretata?

                        Pochi giorni fa Putin ha lanciato con una provocazione, rivolgendosi in questi termini agli ucraini: datemi quattro regioni, Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson; non entrate nella Nato e possiamo chiudere l’accordo.

                        La mossa è stata interpretata variamente dai diplomatici occidentali. L’idea prevalente è che senza un compromesso territoriale non ci sarà un’intesa. Gli ucraini, insomma, dovrebbero rinunciare a qualcosa. Di nuovo: a che cosa? Quasi certamente alla Crimea. Del resto, informalmente, gli americani hanno sempre considerato la penisola irrecuperabile. Ma non basterebbe: i russi, come minimo, puntano a mantenere il corridoio terrestre che dal Donbass arriva quasi a Odessa, passando da Mariupol.

                        Putin, spalleggiato da Xi Jinping, sostiene che «la territorialità» dell’Ucraina non può comprendere le regioni russofone. Zelensky ripete di no: l’integrità territoriale deve essere ripristinata. Questo è lo stallo, in una situazione confusa. Naturalmente il gruppo dirigente politico e militare ucraino tiene le carte coperte, mentre sembra che parte dell’opinione pubblica sia rassegnata alla rinuncia di alcune zone del Paese.

                        La questione della Nato e delle alleanze militari

                        Molto dipende dalle garanzie per il futuro. E qui veniamo al secondo punto del «piano cinese»: la questione della Nato e delle alleanze militari.

                        Gli americani hanno promesso a Zelensky che il percorso di avvicinamento dell’Ucraina all’Alleanza atlantica sia irreversibile. Ma, stando alle indiscrezioni, nel prossimo vertice della Nato, in programma a Washington dal 9 all’11 luglio, i Capi di Stato e di governo non formalizzeranno l’invito al governo di Kiev.

                        Anche qui il quadro è in movimento. Gli Stati Uniti hanno appena firmato un impegno di assistenza militare all’Ucraina, pluriennale. Il Segretario della Nato Jens Stoltenberg proporrà un fondo di finanziamento continuativo a favore di Kiev. Sono garanzie sufficienti per Zelensky? E, soprattutto, Putin sarebbe disposto ad accettarle?

                        Questo è il secondo ponte da attraversare per incontrarsi a metà strada. Ma per il momento i due leader, Putin e Zelensky, non si muovono dalle loro sponde.

                        Tuttavia, come osserva Carolina de Stefano, docente di storia e politica russa all’Università Luiss di Roma, «il fatto che prima o poi si possa intavolare un negoziato non è più un tabù. Anzi dopo questa settimana segnata dal G7, dalla Conferenza per la ricostruzione di Berlino e dalla Conferenza per la Pace a Lucerna, si può concludere che, nonostante le apparenze e le dichiarazioni ufficiali che arrivano da Mosca, da Kiev e dalle capitali occidentali, l’apertura di una trattativa sia adesso all’ordine del giorno».

                        ​CorSera
                        ...ma di noi
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                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Nell'articolo in cui si ipotizzano eventuali "punti di incontro" tra le parti, per un futuro (molto futuro temo) tavolo di pace, si dimenticano di scrivere che la Russia, con votazione della Duma, ha annesso un paio di regioni del Donbass, che dunque già sono a pieno titolo parte dello stato russo.

                          Al di là di questo, una pace non potrà esserci senza soddisfare due condizioni: la cessione territoriale di alcune regioni ucraine e la neutralità dell'Ucraina. Siccome tra la popolazione ucraina inizia a farsi strada quel pensiero, un vero tavolo di pace ci potrà essere solo quando verrà rimosso Zelensky, l'autentico ostacolo alla fine della guerra.
                          ...ma di noi
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                            Ucraina neutrale senza donbas e crimea è follia. Poi non lamentiamoci quando la Russia busserà nei baltici e nei balcani però

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                              Non busserà da nessuna parte Barone.
                              ormai parli come zelenski cristo
                              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                              Originariamente Scritto da GoodBoy!
                              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                              grazie.




                              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                                Vladimir non farà nulla a noi europei, siamo suoi amici, specialmente noi italiani.
                                Originariamente Scritto da Pesca
                                lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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