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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
quanto sono ridicoli questi del TG che scrivono i tempi con cui l'Iran potrebbe costruire una nuke ...
saranno già andati dal coreano che gliene avrà vendute un paio , come minimo.
SOTTO GLI OCCHI DELL'OCCIDENTE?
non credo....
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
[Un portavoce dell'esercito ha affermato in conferenza stampa che Israele non ha intenzione di colpire l'Iran. "Siamo pronti, valutiamo ogni scenario e al momento non abbiamo intenzione di estendere le nostre operazioni militari" ha detto Daniel Hagari, "abbiamo approvato dei piani opperativi sia offensivi che difensivi".
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva assicurato di essere preparato a reagire e ha avuto una conversazione telefonica notturna con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.
...
Gli Stati Uniti non vogliono assistere ad una escalation della crisi in Medio Oriente, ha affermato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby,. "Non stiamo cercando una guerra più ampia con l'Iran", ha aggiunto.
...
I media israeliani hanno lasciato trapelare la promessa di Netanyahu di una reazione "significativa", o addirittura "senza precedenti", all'iniziativa iraniana. Washington è subito intervenuta per correggere il tiro. Secondo i media israeliani, Biden, nella sua telefonata con il primo ministro di Tel Aviv, gli avrebbe chiesto di non reagire. Le testate americane danno poi voce ad alti funzionari che esprimono preoccupazione per la condotta militare "frenetica" dell'alleato e temono che Israele replichi in modo frettoloso e sproporzionato. Qualcosa nel frattempo si muove e altri ben informati riferiscono poco dopo al New York Times che Israele coordinerà la sua reazione con gli alleati.
Nelle prossime ore si riunirà il gabinetto di guerra israeliano per valutare le prossime mosse. Biden, che nelle dichiarazioni ufficiali ha ribadito il sostegno "ferreo" alla difesa di Israele, in privato, secondo la Nbc, si sarebbe detto preoccupato che Netanyahu stia cercando di trascinare gli Stati Uniti in un conflitto più ampio e profondo.]
(Agi)
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
L’attacco a Israele e la guerra come show per l’Iran: perché adesso i due nemici mortali potrebbero davvero fermarsi (o quasi)
L’Iran ha attaccato Israele nella notte tra sabato e domenica. L’appello degli Usa, l’interesse degli ayatollah, Bibi Netanyahu al bivio. Ma ora i due nemici potrebbero fermarsi
di Federico Rampini
È stata la prima prova di forza che ha allargato la guerra a un confronto diretto tra Iran e Israele, con l’intervento cruciale dell’America. Ciascuna delle tre leadership ha «dimostrato» qualcosa alle sue constituency. Ora gli sforzi di Joe Biden puntano a fermare la spirale delle ritorsioni, la parola d’ordine è de-escalation. Ha una logica che potrebbe convincere Netanyahu e gli ayatollah.
L'Iran doveva replicare all’uccisione dei suoi capi militari in una sede diplomatica in Siria. I media occidentali tendono a concentrarsi su quella parte della società civile iraniana che è contraria al regime islamista, in particolare le donne che si ribellano all’oppressione. Gli ayatollah devono rispondere a un’altra parte della società persiana, fondamentalista e fanatica, antisemita e aggressiva. Nel regime clericale un’ala oltranzista incalza e accusa quelli che considera moderati. Teheran voleva indicare a Israele una «linea rossa» da non varcare. Lo ha fatto con una prova di forza, uno show della capacità distruttiva del suo vasto arsenale di missili e droni.
Un successo a metà. Da un lato la guida suprema Khamenei e i suoi militari non volevano infliggere danni umani eccessivi agli israeliani. La precisione con cui l’intelligence Usa ha preannunciato la data dell’attacco potrebbe essere stata propiziata da fughe di notizie telecomandate. Però Teheran ha subito due smacchi: l’efficacia dello scudo difensivo israeliano e l’intervento anglo-americano hanno minimizzato i danni. Ora l’Iran non ha interesse a un’escalation che potrebbe mettere in luce in modo ancora più evidente l’inferiorità delle sue tecnologie militari. Meglio tornare alla casella precedente: le «guerre per procura» condotte tramite Hamas, Hezbollah, Houthi, che da anni accerchiano di forze ostili sia Israele sia l’Arabia Saudita.
Nel lungo periodo l’obiettivo strategico rimane quello formulato dall’ayatollah Khomeini dopo la presa di potere nel 1979: distruggere Israele, abbattere la monarchia saudita, conquistare la Mecca. Da un punto di vista razionale l’appello di Biden alla de-escalation coincide con l’interesse iraniano; al tempo stesso la constituency fanatica del regime può essere delusa dai risultati modesti della pioggia di missili e droni. Poi c’è l’incognita della risposta israeliana.
Netanyahu è il primo destinatario degli appelli di Biden alla de-escalation. In linea di diritto a questo punto tocca a Israele colpire a sua volta l’Iran. È legittimo il principio per cui Israele non debba lasciare impunito l’attacco missilistico lanciato direttamente dall’Iran contro il proprio territorio. Il fatto che la pioggia di droni e missili sia stata in larga parte neutralizzata, il bilancio di danni limitato, non tolgono nulla alla gravità dell’aggressione. Però Biden cerca di far pesare il duplice aiuto militare fornito da Washington e Londra: prima l’intelligence, poi l’intercettazione e distruzione di una parte dei missili iraniani ad opera delle forze angloamericane.
Inoltre l’appello di Biden alla de-escalation parla all’opinione pubblica israeliana e ad altre componenti del governo. Le priorità per molti di loro rimangono la liberazione degli ostaggi e la distruzione di Hamas. L’Iran può aspettare. La buona prova fornita dai sistemi di difesa anti-missilistici è rassicurante. Tel Aviv può affermare di aver dimostrato che non teme un allargamento del conflitto a un fronte iraniano (oltre a quelli di Gaza, e contro gli Hezbollah in Siria e Libano); ma non ha interesse a ricercare questo allargamento. L’unica logica per proseguire a colpire l’Iran può essere un’altra: mandare avvertimenti contro le manovre dei Guardiani della Rivoluzione islamica che in questa fase inviano armi e munizioni ai palestinesi in Cisgiordania per aizzarli ad una rivolta armata.
Dei tre attori Biden è quello che ha il massimo interesse alla de-escalation. Con l’intervento della U.S. Navy e di altre risorse militari americane contro l’attacco iraniano, ha placato la componente dell’opinione pubblica americana che vuole difendere Israele. Ma il presidente è incalzato in casa sua dalla componente filo-palestinese: è sempre più forte, si fa sentire in campagna elettorale, preme perché l’America riduca gli aiuti a Israele e si concentri sulla tragedia umanitaria di Gaza.
Sull’Iran, Biden non si fa illusioni. Nel lungo termine l’antagonismo iraniano che perseguita l’America dal 1979 andrà risolto. Gli obiettivi di Teheran – eliminare Israele, soggiogare l’Arabia – esigono la cacciata degli Usa dal Medio Oriente. Per ora a Biden basta guadagnare sei mesi e mezzo, quanti ne mancano al voto.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
In questo momento nessuno degli attori ha interesse a precipitarsi dentro una catastrofica guerra regionale, anche perchè Israele subirebbe danni enormi da un confronto diretto con l'Iran, e gli USA dovrebbero intervenire direttamente, perchè senza aiuti americani i galletti sionisti si scoprono spelacchiati.
...ma di noi
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
In questo momento nessuno degli attori ha interesse a precipitarsi dentro una catastrofica guerra regionale, anche perchè Israele subirebbe danni enormi da un confronto diretto con l'Iran, e gli USA dovrebbero intervenire direttamente, perchè senza aiuti americani i galletti sionisti si scoprono spelacchiati.
E Biden, in piena campagna elettorale, vedrebbe come fumo negli occhi un aggravamento della situazione in MO con relativo intervento. Va chiusa ora.
Quello è sicuro. La gran parte del suo elettorato poi è pro Palestina.
...ma di noi
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popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
In questo momento nessuno degli attori ha interesse a precipitarsi dentro una catastrofica guerra regionale, anche perchè Israele subirebbe danni enormi da un confronto diretto con l'Iran, e gli USA dovrebbero intervenire direttamente, perchè senza aiuti americani i galletti sionisti si scoprono spelacchiati.
peraltro sia l'Iran che Israele possono presentare ai loro popoli quanto accaduto come una vittoria.
Questione popolo iraniano:
di certo non sono né tutti, né in gran parte ortodossi fanatici, mentre invece sono tutti (o in gran parte) convinti oppositori degli Usa e di Israele.
Anche gli oppositori del regime non sono filo-occidentali
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
le piazze a teheran sembravano italia 2006 mentre sti razzi in cartapesta si carbonizzavano come insetti contro le lampade anti zanzare d'estate
odiano l'occidente davvero alla grandissima
io ho conosciuto molti iraniani, tutti parte dell'elite tutti ricchi ecc.
odiano TUTTI il loro regime ma odiano che di più gli USA, Israele ecc.
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