Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • zuse
    Macumbico divinatore
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    E le figlie le ha adottate?... O partorite con l'uccello?


    Originariamente Scritto da Sean
    mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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      Arturo, hai letto poco le news, questa settimana...

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      • Barone Bizzio
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        Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
        l'Italia dovrebbe porsi come mediatrice tra Russia e Usa. Altro che correre dietro a ste mezze seghе

        Ora o mai più.
        Dai ma sii serio. Mi immagino Putin fare "pat pat" sulla testa della Meloni tipo Benny Hill Show

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        • zuse
          Macumbico divinatore
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          Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio

          Dai ma sii serio. Mi immagino Putin fare "pat pat" sulla testa della Meloni tipo Benny Hill Show
          Ma ovvio che no. La Meloni è più fedele alle politiche di Biden di Biden stesso (che non se le ricorda).

          Ma l'Italia, "giusto" un ruolo diplomatico di rilievo può ritagliarsi.

          Diplomaticamente stiamo facendo crollare tutto quanto costruito nella nostra storia. Senza guadagnarci una beneamata segа aggiungerei


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          • Sean
            Csar
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            • In piedi tra le rovine
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            Varsavia più affidabile di Roma: la svolta di Parigi e Berlino. G7, Macron irritato da Meloni

            L’esclusione dell’Italia nelle discussioni del formato Weimar è anche la conseguenza dell’assenza della premier italiana al vertice sull’Ucraina del 26 febbraio organizzato dalla Francia

            «Il triangolo Parigi-Berlino-Varsavia riceverà un’attenzione crescente. Penso che le tre capitali abbiano il compito e il potere per mobilitare l’Europa intera». Gli equilibri nel continente stanno cambiando. Parola di Donald Tusk. E c’è da fidarsi: il premier polacco è un asso della diplomazia. Quando era presidente del Consiglio Ue, riuscì a convincere Merkel e Tsipras a chiudere l’ultimo pacchetto di salvataggio della Grecia, nove anni fa.​

            L’esclusione dell’Italia nelle discussioni del formato Weimar è anche la conseguenza dell’assenza della premier italiana al vertice sull’Ucraina del 26 febbrai…
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • Sean
              Csar
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              • In piedi tra le rovine
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              Non è difficile comprendere come mai l'Italia non sieda a nesssun tavolo importante. La Polonia ha una sua dignità, evidentemente una classe politica più matura e intelligente di quella italiana, ha una sua posizione strategica che in questa crisi le fa assumere un particolare rilievo, ha un popolo temprato da secolari tragedie storiche, schiacciata com'era tra giganti (Germania di qua, Russia di là)...e inoltre è un paese a sovranità maggiorata rispetto all'Italia, visto che durante la II GM era dalla parte "giusta" (quella che ha vinto), anche se poi ha dovuto passare 70 anni sotto al giogo sovietico, il che però ha fortificato lo spirito nazionale polacco (quello spirito che l'Italia, per dire, nell'evo moderno non ha mai o quasi mai avuto).

              La Meloni si fa notare ormai solo per il suo continuo scodinzolio verso gli americani, i servi sono sempre stati più realisti del re. Che cosa ci dovrebbe fare quella specie di minestrone di verdure marce che è l'Europa con l'Italia? Qua la politica è ridotta ad una continua sempiterna polemica su fascismo-antifascismo: persino tutti i paesi dell'ex blocco comunista hanno completamente voltato pagina, rimane questo disgraziatissimo Paese a coltivare ancora una necrofilia che ormai segna quasi il secolo - un provincialismo della peggiore specie che non permetterà mai una vera maturazione politica.

              L'Italia è inaffidabile, immatura, afflitta da rachitismo, completamente dilacerata e sfarinata. E' un Paese inesistente, dovrebbe chiudere bottega e riconvertirsi come grande parco archeologico e turistico, abolendo la politica attiva, al suo posto un comitato culturale, sulla specie dei musei, il che costerebbe anche meno, molto meno dei parassiti e delle parassitarie istituzioni attuali e avrebbe un senso più aderente alla realtà.
              Last edited by Sean; 17-03-2024, 10:56:09.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Non è difficile comprendere come mai l'Italia non sieda a nesssun tavolo importante. La Polonia ha una sua dignità, evidentemente una classe politica più matura e intelligente di quella italiana, ha una sua posizione strategica che in questa crisi le fa assumere un particolare rilievo, ha un popolo temprato da secolari tragedie storiche, schiacciata com'era tra giganti (Germania di qua, Russia di là)...e inoltre è un paese a sovranità maggiorata rispetto all'Italia, visto che durante la II GM era dalla parte "giusta" (quella che ha vinto), anche se poi ha dovuto passare 70 anni sotto al gioco sovietico, il che però ha fortificato lo spirito nazionale polacco (quello spirito che l'Italia, per dire, nell'evo moderno non ha mai o quasi mai avuto).

                La Meloni si fa notare ormai solo per il suo continuo scodinzolio verso gli americani, i servi sono sempre stati più realisti del re. Che cosa ci dovrebbe fare quella specie di minestrone di verdure marce che è l'Europa con l'Italia? Qua la politica è ridotta ad una continua sempiterna polemica su fascismo-antifascismo: persino tutti i paesi dell'ex blocco comunista hanno completamente voltato pagina, rimane questo disgraziatissimo Paese a coltivare ancora una necrofilia che ormai segna quasi il secolo - un provincialismo della peggiore specie che non permetterà mai una vera maturazione politica.

                L'Italia è inaffidabile, immatura, afflitta da rachitismo, completamente dilacerata e sfarinata. E' un Paese inesistente, dovrebbe chiudere bottega e riconvertirsi come grande parco archeologico e turistico, abolendo la politica attiva, al suo posto un comitato culturale, sulla specie dei musei, il che costerebbe anche meno, molto meno dei parassiti e delle parassitarie istituzioni attuali e avrebbe un senso più aderente alla realtà.
                Capisco il tuo stato d'animo. Ogni tanto ripercorro la storia italiana del secondo dopoguerra e mi rendo conto di quante scelte i grandi nomi dello scacchiere politico abbiano dovuto fare: scelte di politica interna, di politica internazionale, "scelte di campo".
                Oggi, le scelte fondamentali di Meloni sono il vestito da mettere e l'inquadratura con la resa migliore da Vespa. Non passi per una critica verso una leader donna: fosse un uomo sarebbe lo stesso.
                Ormai siamo al divertissement, che peraltro non fa ridere da anni.
                Siamo al teatrino dei pupi, con fili retti da altre potenze.

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                • KURTANGLE
                  Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Non è difficile comprendere come mai l'Italia non sieda a nesssun tavolo importante. La Polonia ha una sua dignità, evidentemente una classe politica più matura e intelligente di quella italiana, ha una sua posizione strategica che in questa crisi le fa assumere un particolare rilievo, ha un popolo temprato da secolari tragedie storiche, schiacciata com'era tra giganti (Germania di qua, Russia di là)...e inoltre è un paese a sovranità maggiorata rispetto all'Italia, visto che durante la II GM era dalla parte "giusta" (quella che ha vinto), anche se poi ha dovuto passare 70 anni sotto al giogo sovietico, il che però ha fortificato lo spirito nazionale polacco (quello spirito che l'Italia, per dire, nell'evo moderno non ha mai o quasi mai avuto).

                  La Meloni si fa notare ormai solo per il suo continuo scodinzolio verso gli americani, i servi sono sempre stati più realisti del re. Che cosa ci dovrebbe fare quella specie di minestrone di verdure marce che è l'Europa con l'Italia? Qua la politica è ridotta ad una continua sempiterna polemica su fascismo-antifascismo: persino tutti i paesi dell'ex blocco comunista hanno completamente voltato pagina, rimane questo disgraziatissimo Paese a coltivare ancora una necrofilia che ormai segna quasi il secolo - un provincialismo della peggiore specie che non permetterà mai una vera maturazione politica.

                  L'Italia è inaffidabile, immatura, afflitta da rachitismo, completamente dilacerata e sfarinata. E' un Paese inesistente, dovrebbe chiudere bottega e riconvertirsi come grande parco archeologico e turistico, abolendo la politica attiva, al suo posto un comitato culturale, sulla specie dei musei, il che costerebbe anche meno, molto meno dei parassiti e delle parassitarie istituzioni attuali e avrebbe un senso più aderente alla realtà.


                  oddio sean
                  i polacchi sono su posizioni ancora più filo-atlantiste delle nostre
                  stanno iniziando a contare perchè si stanno armando fino ai denti
                  Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                  parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                  Originariamente Scritto da GoodBoy!
                  ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                  grazie.




                  PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                  • Sean
                    Csar
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                    Originariamente Scritto da Kurtino Visualizza Messaggio



                    oddio sean
                    i polacchi sono su posizioni ancora più filo-atlantiste delle nostre
                    stanno iniziando a contare perchè si stanno armando fino ai denti

                    Ma io non parlavo della posizioni ideologico-strategiche dei vari paesi (tutta l'Europa è più o meno su collocamenti filo atlantisti o atlantisti tout court) ma della qualità differente delle condizioni interne allo stato e alla nazione polacca rispetto all'inconsistenza italiana.
                    ...ma di noi
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                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Primi exit poll: Putin all’87,8%
                      Secondo l'exit poll della televisione di Stato Primo Canale, il presidente russo Vladimir Putin sarebbe stato rieletto con l'87,8% dei voti, con un'affluenza in persone che ha superato il 73%. Sarebbe un numero record di voti nella storia della Russia moderna: nelle elezioni presidenziali del 2018, Putin aveva ricevuto 56,4 milioni di consensi con il 76,69% delle preferenze. Si attende l'affluenza complessiva che comprende anche il voto online.

                      Repubblica

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                        Aspetto gli exit poll delle elezioni in Ucraina


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                          Putin rieletto in Russia: cosa (non) cambierà alla corte dello zar da qui al 2030

                          di Marco Imarisio

                          L’Operazione elettorale speciale è finita. Vladimir Putin ha completato la sua trasformazione in Zar di guerra, alla guida di un Paese al quale lui stesso ha disegnato un destino di eterno conflitto. A questo serviva il plebiscito annunciato, al quale il Cremlino ha comunque dimostrato di tenere molto, perché un sistema politico sempre più autoritario e personalistico necessita di una riconferma periodica della popolarità del proprio leader. Altri sei anni di potere assoluto, da aggiungere ai precedenti ventiquattro, tenendo conto del fatto che la riforma della Costituzione da lui voluta gli garantisce anche un sesto mandato, consentendogli di rimanere presidente fino al 2036.

                          Il futuro

                          La Russia ha davanti a sé un futuro che somiglia molto al suo recente passato. A due anni dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, il Comandante in capo si è sempre mostrato molto sorridente. Al fronte, le cose vanno bene, con la presa della città di Avdiivka e l’inferiorità non solo numerica ma anche bellica dell’esercito di Kiev. Nonostante le sanzioni occidentali, nessuno dei membri dell’élite russa ha disertato. L’economia cresce del 3,6 per cento, in virtù di una riconversione bellica dell’intero comparto industriale, al quale è destinato il 40% del budget federale. Anche se quest’ultimo è un dato che pone una serie ipoteca sulla fattibilità di eventuali riforme. Quanto all’opposizione, la sua fine è nota. «Perché cambiare la strada che stiamo percorrendo?» si è chiesto Putin durante l’ultima intervista televisiva prima del voto. Non era una domanda, ma una dichiarazione programmatica. Il Cremlino ha trasformato queste presidenziali in una sorta di rito civico a cui la popolazione doveva adempiere. Gli sfidanti ancora più finti del solito servivano a far passare il messaggio che non può esistere spazio per l’opposizione, quando un Paese vive sotto la minaccia costante delle potenze occidentali.

                          Le promesse

                          La politica interna non esiste. Putin non ha neppure pubblicato un programma elettorale. Durante il suo annuale messaggio all’Assemblea federale dello scorso 29 febbraio, ha parlato di alcune linee guida nazionali che sembrano andare tutte nella direzione di una società russa modellata in chiave antioccidentale. Dio, patria e famiglia tradizionale, con la donna ridotta ad angelo del focolare cui spetta il dovere della procreazione. Le regioni dove gli indicatori della natalità sono più bassi rispetto alla media nazionale riceveranno finanziamenti supplementari; il mutuo agevolato per l’acquisto di un appartamento per famiglie con più figli sarà prolungato fino al 2030, e il cosiddetto «capitale materno», il pagamento una tantum per la nascita del secondo e di ulteriori eredi, durerà per altri sei anni.

                          La «vera élite»

                          «La nuova ideologia che serve alla Patria è quella di una Russia con prole numerosa, alla quale potremo un giorno tramandare le nostre tradizioni». A tale proposito, esiste il piano «Giovani della Russia» dedicato alla scuola, che provvederà a realizzare «un saldo e omogeneo legame» tra tutti i livelli dell’istruzione, dalle primarie all’università. La proposta sulla quale Putin ha più insistito durante i suoi viaggi per il Paese è stata quella di affidare posti di comando in tutti i settori alla «vera élite della Russia», ovvero i soldati dell’Operazione militare speciale e non a coloro che si sono riempiti le tasche negli anni ’90. I veterani del conflitto in Ucraina dovranno occupare le posizioni guida nella pubblica istruzione, nelle compagnie statali, nell’imprenditoria e negli enti pubblici. Il programma che riguarda la loro promozione sociale si chiama «Il tempo degli eroi».

                          Guerra per sempre

                          Subito dopo ogni rielezione, Putin cambia qualche pedina nella sua scacchiera. Si sta facendo avanti una generazione ancora più fedele e spregiudicata di quella precedente. Gli asset confiscati alla francese Danone stanno per essere ceduti al ventinovenne Mintimer Mingazov, mentre si vocifera che il prossimo capo del governo potrebbe essere l’ancor giovane Dimitry Patrushev, ministro dell’Agricoltura e figlio di Nikolaj, uno degli uomini più vicini allo Zar. Il circolo ristretto, il cosiddetto clan di San Pietroburgo, invece non subirà modifiche. Tutti coloro che fanno parte della verticale del potere putiniano sanno bene che le loro fortune dipendono dal mantenimento del ruolo attuale. Fedeli allo Zar. Anche perché non se ne intravede la fine politica. L’unico vero tema sul tavolo di queste cosiddette elezioni era la convalida delle scelte strategiche in materia di politica estera. Le autorità stanno cercando di evitare una nuova mobilitazione parziale, dopo che quella del settembre 2022 si era rivelata molto impopolare. Ma adesso, dopo il grande concerto di oggi sulla Piazza Rossa, che coincide con la celebrazione del decimo anniversario dell’annessione della Crimea, Vladimir Putin avrà le mani ancora più libere di prima.

                          CorSera




















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                            Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
                            Aspetto gli exit poll delle elezioni in Ucraina

                            hanno lo stesso livello di attendibilità di quelle russe...
                            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                            Originariamente Scritto da GoodBoy!
                            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                            grazie.




                            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
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                              E' indubbio che Putin abbia dalla sua la gran maggioranza del popolo russo, tra l'altro accorso alle elezioni con un 73% di affluenza, quando in Italia le elezioni "democratiche" fanno ormai fatica a portare alle urne il 50% degli elettori - e qui sì si dovrebbero porre interrogativi sul "dissenso" interno al sistema, se si rifiuta anche la semplice partecipazione: che cosa pensa la metà degli italiani che non va a votare, questa parte del popolo silente e assente?

                              Si dirà di una opposizione "inesistente" in Russia...ma si può dimostrare il dissenso in tanti altri modi: non andando a votare, annullando la scheda, votando per protesta: ebbene, solo una infima parte delle schede sono state di quel tipo: quanti russi in verità sono del partito dei Navalny? Una piccola minoranza, che diventa "grande" solo sui giornali e media italiani, che dedicano uno spazio spropositato agli oppositori di Putin, che in Patria non hanno la minima presa sulla popolazione.

                              L' "autocratica Russia" le elezioni comunque le ha tenute, a votare la gente ce l'ha mandata; Zelensky ha cancellato le elezioni, una data non c'è, si è appropriato della poltrona sospendendo le garanzie costituzionali, ha eliminato tutti i partiti ed i media di opposizione, insomma ha fatto un colpo di stato mascherato.
                              Last edited by Sean; 18-03-2024, 10:46:59.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Sergio
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                                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                                Primi exit poll: Putin all’87,8%
                                Secondo l'exit poll della televisione di Stato Primo Canale, il presidente russo Vladimir Putin sarebbe stato rieletto con l'87,8% dei voti, con un'affluenza in persone che ha superato il 73%. Sarebbe un numero record di voti nella storia della Russia moderna: nelle elezioni presidenziali del 2018, Putin aveva ricevuto 56,4 milioni di consensi con il 76,69% delle preferenze. Si attende l'affluenza complessiva che comprende anche il voto online.
                                Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
                                Aspetto gli exit poll delle elezioni in Ucraina
                                Chiaramente delle dittature di fatto, che prendano esempio dagli americani, paladini indiscussi della libertà, sono liberi di scegliere tra....... ehm.... ben DUE candidati!!! Non uno!



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