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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da X3me Visualizza Messaggio
che principio è? Immagino non sia l'art.5 sancito dalla NATO.
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza MessaggioQui , sulla questione Israelo palestinese, abbiamo Kurt che fa le sue veci
Servi venduti!
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Art. 51 Carta ONU
Che schifo.- Climber
- ex Istruttore
- ex P.Trainer AFFWA
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Lo spettro di una ritirata degli Usa
Un eventuale passo indietro degli americani nel conflitto tra Kiev e Mosca significa che l’Europa deve smettere di parlare di difesa comune e passare ai fatti
di Federico Rampini
Macron è sommerso dai dissensi dei colleghi Ue per aver evocato la possibilità di «soldati europei in Ucraina». Come non bastasse questo isolamento del presidente francese, Putin rincara la dose ricordandogli che la Russia ha un arsenale nucleare. Curiosa asimmetrìa. A giorni alterni lo zar o i suoi collaboratori minacciano l’Olocausto nucleare senza che un solo «pacifista» a Ovest se ne abbia a male. Se un leader occidentale osasse ricordare l’esistenza dei nostri arsenali nucleari, sarebbe vituperato da cortei oceanici.
La sortita di Macron merita attenzione. Il Pentagono fu sempre scettico sulla possibilità che l’Ucraina vincesse da sola la sua eroica guerra di resistenza. Quando Biden alle prime avvisaglie dell’invasione russa proclamò «mai scarponi Usa sul terreno» e «mai un confronto diretto America-Russia», la sua moderazione piacque agli elettori. Fece storcere il naso a molti esperti di geopolitica e strategia. Per un autocrate come Putin, sentire che l’avversario non vuole combatterlo è un segnale di via libera. Nessuno deve cercare lo scontro con la Russia. Ma lasciare sospeso nell’aria il dubbio che quello scontro sia possibile perché noi non ci tireremmo indietro, è un avvertimento e una minaccia di cui non ci si dovrebbe privare a priori.
Abbiamo visto cos’ha fatto Putin di tutta la nostra moderazione. «Ambiguità strategica» è un concetto che piace al Pentagono: è utile lasciare che l’avversario non conosca le nostre mosse future, e possa temerle. Funziona così pure la «teoria del leader folle» con cui alcuni spiegano il paradosso-Trump: quattro anni di presidenza senza guerre. Forse perché la sua fama di egomaniaco impulsivo, il suo disprezzo per il parere degli esperti, resero più guardinghi Putin, la Corea del Nord, l’Iran?
Trump è l’altra ragione per cui le parole di Macron meritano attenzione. Da mesi un pezzo di classe dirigente europea «elabora il lutto della Nato», ne piange la morte annunciata. I dubbi sulla protezione americana andrebbero affrontati a prescindere dal risultato elettorale di novembre. L’isolazionismo ha radici antiche nella storia americana, nelle versioni di destra cercò di tener fuori gli Stati Uniti dalla prima e seconda guerra mondiale; nelle versioni di sinistra condannò come imperialisti quasi tutti gli interventi militari Usa.
Dai tempi di Bill Clinton nel 1992, ogni candidato vincente alla Casa Bianca ha fatto campagna promettendo agli elettori di occuparsi dei problemi domestici e di ridimensionare gli impegni internazionali; fu così anche per Bush Junior, Obama, Biden. Da 32 anni soffia un vento isolazionista, i presidenti promettono di assecondarlo e poi fanno il contrario. Con la solitaria eccezione di Trump. Quanto è sostenibile questa divaricazione tra promesse e realtà? Quanti altri leader Usa potranno tradire le aspirazioni della maggioranza? Tanto più che si risveglia come negli anni Sessanta un «pacifismo» giovanile profondamente antiamericano. La gioventù Usa di cui Biden corteggia i voti, aborrisce il proprio Paese. E un giorno questa gioventù filo-Hamas dovrebbe andare a morire per difendere la Polonia?
Un’America in ritirata significa che l’Europa deve smettere di parlare di difesa comune e passare ai fatti. Macron ha molta più credibilità di Scholz o Meloni. La Francia è tra le nazioni che più spendono per difendersi. Lo deve, come il Regno Unito, a un passato coloniale di cui oggi si vergogna. Ma Parigi e Londra devono ringraziare anche due leader post-imperiali, Charles de Gaulle e Margaret Thatcher, che spiegavano ai propri concittadini l’importanza delle forze armate. Oggi Macron deve fare di più: deve mettere l’arsenale nucleare della Francia al servizio dell’Europa e agli ordini di un comando integrato. Sarebbe un primo passo per attrezzarsi a vivere senza l’ombrello americano. Ma tedeschi italiani spagnoli greci vogliono aprire un confronto con Parigi sui missili a testata atomica? In Italia e in Germania il nucleare è tabù perfino per l’energia… Incombono scelte drammatiche sull’Ucraina. O prima o dopo l’elezione americana, aumenterà la pressione su Zelensky perché accetti un armistizio nei termini graditi a Putin: lasciando alla Russia pezzi di Ucraina conquistati con un’aggressione criminale.
Sarà una terribile ingiustizia. Per farla digerire agli ucraini bisogna offrirgli delle compensazioni. Un’accelerazione del loro ingresso nell’Unione europea, affinché sia chiaro che l’Ucraina si merita di essere in Occidente. E poi delle garanzie di sicurezza. Perché non appena Putin avrà incassato le concessioni per l’armistizio, comincerà a preparare la prossima guerra. Gli scarponi francesi-europei sul terreno dovrebbero far parte di trattati di difesa, magari bilaterali all’inizio, poi più ampi. Si potrà cominciare da patti di difesa franco-ucraini, anglo-ucraini, e andare avanti. Così, se e quando morirà la Nato, speriamo di non dover morire tutti insieme a lei.
CorSera
Last edited by Sean; 02-03-2024, 13:36:08....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Ma Putin come sta?Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Rampini rappresenta l'epitome di tutti gli invasati occidentali (giornalisti, politici, servi vari con un piccolo o anche nullo "ruolo") che non riescono a digerire la presa d'atto di un occidente che la guerra in Ucraina ha mostrato con le pezze al culo; di coloro che non riescono ad accettare che il mondo è composto da una pluralità di soggetti non più disposti a far si che l'occidente si identifichi (nella sua uscite, nelle sue ideologie, nella presunzione delle sue "direttive") con quel mondo, come se una parte coincidesse col tutto e come se il tutto fosse uniforme a quella parte - la grande mira delle ideologie sovversive occidentali, ridurre tutto alla indifferenziazione anomica.
Per questo Rampini si dispiace che Macron sia rimasto isolato nella sua folle proposta di voler schierare truppe occidentali in Ucraina e si lagna, come un orfano, che mamma-USA stia sempre più pensando agli affaracci suoi invece che a quelli europei: povero cocco, non si dà pace.
Rimprovera l'Europa di non avere spina dorsale nè gambe per camminare da sola. Ma se l'Europa non ce l'ha, è perchè da 80 anni è cresciuta attaccata ai macchinari cardiaci, polmonari, i cateteri degli USA, compiacendosi di questa sudditanza, di questa vita in serra.
Rampini dovrebbe dunque prendersela solo con se stesso e coi suoi compari, non con chi ha sempre visto nella dipendenza (ideologica, mercantile, sostanziale) con l'America un cordone ombelicale da tranciare, ed una postura spastica, essendo quella naturale rivolta al continente, quindi semmai non all'Atlantico ma ad Est - proprio a quella Russia che Rampini non digerisce e che invece sta lavorando per tutti noi, per dare il via a quel sommovimento che, si spera, porterà un domani, un futuro, forse mai, però (nelle speranze di certuni) ad una autorealizzazione dell'Europa entro la scomposizione geopolitica e le sue crisi.
La Germania ci ha provato a tentare una indipendenza (energetica). Rampini si dimentica chi gli ha fatto saltare per aria il gasdotto? E adesso che vuole? Se la prenda con se stesso, con le proprie ideologie, col suo idolatrismo occidentale, ovvero a stelle e strisce.Last edited by Sean; 02-03-2024, 13:59:50....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Rampini è uno dei peggiori figuri che passano in tv. Sotto quell'aria da intellettuale scarmigliato c'è il nulla.
Lo ricordo ancora una serata. Si mise a parlare con fare convinto di cose di cui non sapeva assolutamente nulla (e che peraltro per lavoro padroneggio piuttosto bene).
Disse così tante scemenze che 2 esperti presenti alla stessa trasmissione fecero presente il nonsense delle sue affermazioni. Invece che tacere, continuò a mettersi in in imbarazzo. Come se una persona già in difficolta con equazioni di primo grado si mettesse a dare lezioni di meccanica statistica a Giorgio Parisi. Fossi stato in lui sarei sparito dalla tv.
Ma è gente che ha la faccia come il deretano e non prova mai vergogna. Mai.
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Ma nessuno ha commentato la sparata di ieri di quel demente di Scholz?
In pratica questo, che non riesco proprio a capire come abbia fatto a diventare cancelliere, ha detto che i missili forniti a Kiev da Inghilterra e Francia sono azionati da militari di suddetti eserciti, dando quindi il pretesto a Putin di bombardare i Paesi Nato come legittima difesa.
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Originariamente Scritto da topscorer Visualizza MessaggioMa nessuno ha commentato la sparata di ieri di quel demente di Scholz?
In pratica questo, che non riesco proprio a capire come abbia fatto a diventare cancelliere, ha detto che i missili forniti a Kiev da Inghilterra e Francia sono azionati da militari di suddetti eserciti, dando quindi il pretesto a Putin di bombardare i Paesi Nato come legittima difesa.
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Lo stesso Lavrov alla domanda su cosa pensasse dell'ipotetico dispiegamento di truppe Nato in Russia, ha risposto laconicamente "Qualcuna è già presente".
Mica sono nati ieri.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza MessaggioLo stesso Lavrov alla domanda su cosa pensasse dell'ipotetico dispiegamento di truppe Nato in Russia, ha risposto laconicamente "Qualcuna è già presente".
Mica sono nati ieri.
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Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza Messaggio
Non sai quante volte, negli ultimi anni, mi è riecheggiata la frase "Non sono professionisti...sono presi dalla strada..."
Ma a capire che dietro certe cose c'è ingerenza, specie di know how, penso ci arrivino.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza Messaggio
Non sono un esperto per definire che tipo di problemi abbia Scholz, ma che ne abbia è fuori dubbio.
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