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Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.

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    Il Pakistan risponde agli attacchi, almeno 7 morti in Iran
    Vittime donne e bambini nella provincia del Sistan e Baluchistan
    Almeno quattro bambini e tre donne fra le vittime di attacchi pakistani effettuati stamattina sulla città iraniana di Saravan, nella provincia sudorientale del Sistan e Baluchistan (ANSA)

    Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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      [ "Continueremo a prendere di mira le navi dirette ai porti della Palestina occupata, indipendentemente dall'aggressione statunitense-britannica per cercare di fermarci", ha detto un funzionario Houthi all'emittente locale al-Masirah. "È una guerra aperta e" i nostri nemici "dovranno sopportare attacchi e risposte sconvolgenti, potenti e schiaccianti", ha scritto su X il funzionario houthi Ali al-Qahoum definendo gli attacchi di questa notte una "chiara insistenza su un comportamento ostile e criminale contro lo Yemen".]
      (Ansa)
      Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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        Via libera al piano Ruanda, Sunak si salva in extremis
        Il premier doma la ribellione Tory ai Comuni. Labour: 'Una farsa'

        Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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          Il Medio Oriente è sempre stato una polveriera. Difatti, acceso il fuoco a Gaza, ora l'incendio si propaga - Libano, Mar Rosso, Pakistan-Iran, c'è da tempo la Siria, ci sono gruppi o gruppuscoli di terroristi sparsi ovunque che fanno riferimento a questo o quello stato ecc...

          Il conto di quanto sta accadendo e di quanto accadrà lo mandiamo agli Stati Uniti: col loro girarsi dall'altra parta circa i crimini e le politiche espansionistiche di Israele, con quel loro non fermare od attutire la risposta distruttiva di Israele, l'invasione della Striscia e l'orrore conseguente, hanno completamente destabilizzato la regione e adesso ciascuno va in ordine sparso.

          L'Europa, che in un mondo ideale avrebbe dovuto rappresentare una voce di equilibrio rispetto a quanto accade, in virtù della sua antichissima storia e dunque tradizione diplomatica, ormai sparita dalle stanze dove si decidono le dinamiche del mondo, e mai così prona agli scervellati americani, è anch'essa colpevole di servilismo, ignavia, vigliaccheria.

          Questo incendio mediorientale è molto più pericoloso di quello ucraino: lì infatti è delimitato, circoscritto ad una ben determinata zona territoriale, qua invece potrebbe abbracciare una regione estesissima, perennemente instabile, che parte dalla Palestina e che appunto arriva fino al Pakistan - se gli americani non si decideranno a fermare la mano dei fondamentalisti sionisti si potrebbe avere uno sconvolgimento tale da far sembrare la guerra in Ucraina una scaramuccia da alunni elementari.
          Last edited by Sean; 18-01-2024, 09:49:29.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Il capo degli Houthi: «Continueremo a colpire, questa zona non sarà più schiava degli americani»

            Parla il volto più visibile dei ribelli yemeniti, Nasr al-Din Amer: «Non abbiamo paura. Allah è con noi e vinceremo». E aggiunge: «Noi uniti contro Israele nel difendere Gaza»

            Intrisi di fanatismo religioso, pronti ad alzare il livello dello scontro, gli Houthi dello Yemen hanno bloccato il Mar Rosso, sfidato le cannoniere americane, lanciato droni sopra l’intera Penisola arabica sino a cercare di colpire Israele. Sono una realtà pittoresca con i loro pugnali ricurvi, ma inquietante. Questa a Nasr al-Din Amer è la prima intervista a un esponente Houthi sul Corriere. Presidente dell’agenzia di stampa yemenita, Saba, ma anche vice capo del sistema mediatico del Partigiani di Allah (Ansar Allah), Nasr al-Din è il volto più visibile del movimento sulle tv arabe. Di sé dice: «Sono un leader Houthi». Il colloquio è avvenuto via Zoom.

            Perché avete attaccato il cargo americano? Avevate detto avreste colpito solo navi legate a Israele.
            «Questo fino a che Usa e Gran Bretagna non ci hanno bombardati. Da allora sia le loro navi militari sia quelle civili sono diventate un obbiettivo legittimo».

            Gli Usa dicono di aver già distrutto il 30% delle vostre capacità militari.
            «Fesserie. Hanno colpito vecchie basi già bombardate durante la guerra con la coalizione internazionale che ci ha combattuto per 9 anni. C’erano i sauditi a metterci la faccia, ma spesso partecipavano anche aerei americani. Quindi niente di nuovo. Avevano quelle geolocalizzazioni e le hanno usate. Uno show. Non ci hanno fatto nulla».

            Perché questa tracotanza? Avete contro la prima potenza militare del mondo.
            «Mi hanno chiesto molte volte come potevamo affrontare la grande alleanza di sauditi, americani, emiratini, kuwaitiani e altri. Loro avevano armi moderne, intelligence, elettronica, noi invece eravamo semplici ribelli e la parte dell’esercito yemenita che si è unita a noi era al collasso. Per anni abbiamo risposto: Allah è con noi. Così, dopo 9 anni di guerra, abbiamo vinto. Adesso rispondo ancora: Allah è con noi e vinceremo».

            Come?
            «Nel Corano c’è scritto: “Prepara per il nemico di Allah qualunque cosa puoi, inclusi i cavalli da guerra”. E noi abbiamo preparato missili balistici e da crociera, siluri marini, droni per il cielo e il mare. Soprattutto abbiamo il supporto della gente. Dal 2011 noi yemeniti ci siamo divisi su tutto, ma ora siamo uniti contro Israele per difendere Gaza. Ci sostiene persino chi ci ha ucciso nella guerra civile, anche l’opposizione espatriata ci ha teso la mano. In più abbiamo il vantaggio della geografia. Conosciamo la nostra terra, le nostre montagne, sappiamo dove nasconderci mentre il nemico è in mare e non ha nulla per ripararsi».

            Un blocco navale potrebbe impedirvi di ricevere armi dall’Iran.
            «Non sarebbe un problema perché sappiamo fabbricarle completamente in Yemen. La tesi che riceviamo aiuti dall’Iran è falsa. Durante i 9 anni di guerra, il mare era chiuso, il confine con l’Arabia anche, ma i nostri depositi si sono riempiti con armi sempre più efficienti».

            E se scattasse un embargo anche sul cibo? Lo Yemen è già alla fame.
            «Effettivamente le organizzazioni Onu più grandi si sono fermate. Sono aiuti politicizzati e non umanitari, lo sappiamo, ma ciò non cambierà le nostre decisioni. Continueremo ad aiutare i palestinesi. Chi attuerà l’embargo verrà colpito. Nessuno pensi che risponderemo col dialogo o incontri diplomatici, passeremo direttamente alle armi. Embargo significa guerra».

            Quali saranno le vostre prossime mosse?
            «Abbiamo due obbiettivi: sostenere i palestinesi e vendicarci di americani e britannici. Quindi continueremo a impedire il passaggio di navi dirette ad Israele e colpiremo anche Usa e britannici».

            Nella coalizione che vi ha attaccato c’erano anche altri Paesi. Il Bahrain per esempio.
            «Subito dopo le esplosioni ci hanno chiamato per dire che non c’entravano, che sono stati messi nella lista degli aggressori senza saperlo. Non posso dire chi».

            Tutti i gruppi dell’Asse della Resistenza sono sciiti e vicini all’Iran. È una guerra religiosa?
            «Hamas è sunnita. La Jihad Islamica è sunnita. I palestinesi sono sunniti. Non è una questione di sette, ma di essere schiavi degli americani oppure no. Le monarchie della regione sono al servizio degli Usa. Alcuni servi, altri non vogliono pagare il prezzo della libertà. Noi sappiamo che è alto: ci hanno bombardato, ma ora siamo liberi».

            CorSera





















            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Oggi vado a fare il pieno
              Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
              Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
              Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
                Il Pakistan risponde agli attacchi, almeno 7 morti in Iran
                Vittime donne e bambini nella provincia del Sistan e Baluchistan
                Almeno quattro bambini e tre donne fra le vittime di attacchi pakistani effettuati stamattina sulla città iraniana di Saravan, nella provincia sudorientale del Sistan e Baluchistan (ANSA)

                come pronosticato....
                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                grazie.




                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Il capo degli Houthi: «Continueremo a colpire, questa zona non sarà più schiava degli americani»

                  Parla il volto più visibile dei ribelli yemeniti, Nasr al-Din Amer: «Non abbiamo paura. Allah è con noi e vinceremo». E aggiunge: «Noi uniti contro Israele nel difendere Gaza»

                  Intrisi di fanatismo religioso, pronti ad alzare il livello dello scontro, gli Houthi dello Yemen hanno bloccato il Mar Rosso, sfidato le cannoniere americane, lanciato droni sopra l’intera Penisola arabica sino a cercare di colpire Israele. Sono una realtà pittoresca con i loro pugnali ricurvi, ma inquietante. Questa a Nasr al-Din Amer è la prima intervista a un esponente Houthi sul Corriere. Presidente dell’agenzia di stampa yemenita, Saba, ma anche vice capo del sistema mediatico del Partigiani di Allah (Ansar Allah), Nasr al-Din è il volto più visibile del movimento sulle tv arabe. Di sé dice: «Sono un leader Houthi». Il colloquio è avvenuto via Zoom.

                  Perché avete attaccato il cargo americano? Avevate detto avreste colpito solo navi legate a Israele.
                  «Questo fino a che Usa e Gran Bretagna non ci hanno bombardati. Da allora sia le loro navi militari sia quelle civili sono diventate un obbiettivo legittimo».

                  Gli Usa dicono di aver già distrutto il 30% delle vostre capacità militari.
                  «Fesserie. Hanno colpito vecchie basi già bombardate durante la guerra con la coalizione internazionale che ci ha combattuto per 9 anni. C’erano i sauditi a metterci la faccia, ma spesso partecipavano anche aerei americani. Quindi niente di nuovo. Avevano quelle geolocalizzazioni e le hanno usate. Uno show. Non ci hanno fatto nulla».

                  Perché questa tracotanza? Avete contro la prima potenza militare del mondo.
                  «Mi hanno chiesto molte volte come potevamo affrontare la grande alleanza di sauditi, americani, emiratini, kuwaitiani e altri. Loro avevano armi moderne, intelligence, elettronica, noi invece eravamo semplici ribelli e la parte dell’esercito yemenita che si è unita a noi era al collasso. Per anni abbiamo risposto: Allah è con noi. Così, dopo 9 anni di guerra, abbiamo vinto. Adesso rispondo ancora: Allah è con noi e vinceremo».

                  Come?
                  «Nel Corano c’è scritto: “Prepara per il nemico di Allah qualunque cosa puoi, inclusi i cavalli da guerra”. E noi abbiamo preparato missili balistici e da crociera, siluri marini, droni per il cielo e il mare. Soprattutto abbiamo il supporto della gente. Dal 2011 noi yemeniti ci siamo divisi su tutto, ma ora siamo uniti contro Israele per difendere Gaza. Ci sostiene persino chi ci ha ucciso nella guerra civile, anche l’opposizione espatriata ci ha teso la mano. In più abbiamo il vantaggio della geografia. Conosciamo la nostra terra, le nostre montagne, sappiamo dove nasconderci mentre il nemico è in mare e non ha nulla per ripararsi».

                  Un blocco navale potrebbe impedirvi di ricevere armi dall’Iran.
                  «Non sarebbe un problema perché sappiamo fabbricarle completamente in Yemen. La tesi che riceviamo aiuti dall’Iran è falsa. Durante i 9 anni di guerra, il mare era chiuso, il confine con l’Arabia anche, ma i nostri depositi si sono riempiti con armi sempre più efficienti».

                  E se scattasse un embargo anche sul cibo? Lo Yemen è già alla fame.
                  «Effettivamente le organizzazioni Onu più grandi si sono fermate. Sono aiuti politicizzati e non umanitari, lo sappiamo, ma ciò non cambierà le nostre decisioni. Continueremo ad aiutare i palestinesi. Chi attuerà l’embargo verrà colpito. Nessuno pensi che risponderemo col dialogo o incontri diplomatici, passeremo direttamente alle armi. Embargo significa guerra».

                  Quali saranno le vostre prossime mosse?
                  «Abbiamo due obbiettivi: sostenere i palestinesi e vendicarci di americani e britannici. Quindi continueremo a impedire il passaggio di navi dirette ad Israele e colpiremo anche Usa e britannici».

                  Nella coalizione che vi ha attaccato c’erano anche altri Paesi. Il Bahrain per esempio.
                  «Subito dopo le esplosioni ci hanno chiamato per dire che non c’entravano, che sono stati messi nella lista degli aggressori senza saperlo. Non posso dire chi».

                  Tutti i gruppi dell’Asse della Resistenza sono sciiti e vicini all’Iran. È una guerra religiosa?
                  «Hamas è sunnita. La Jihad Islamica è sunnita. I palestinesi sono sunniti. Non è una questione di sette, ma di essere schiavi degli americani oppure no. Le monarchie della regione sono al servizio degli Usa. Alcuni servi, altri non vogliono pagare il prezzo della libertà. Noi sappiamo che è alto: ci hanno bombardato, ma ora siamo liberi».

                  CorSera























                  li scanniamo come l'agnello a Pasqua
                  Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                  parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                  Originariamente Scritto da GoodBoy!
                  ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                  grazie.




                  PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                    Un guazzabuglio che sta prendendo proporzioni che inquietano.
                    I fronti aperti non si contano più.
                    Se la miccia prende VERAMENTE qualche scintilla di troppo si ritroveranno in un maelstrom.

                    OT
                    Ieri ho letto pure un articolo in cui molti analisti sono preoccupati del rapporto corea nord/ corea sud.
                    Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                      L'imperialismo americano ha pervertito il mondo.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        L'imperialismo americano ha pervertito il mondo.

                        l'imperialismo americano in senso assoluto fa schifo.
                        Nessuno dimentica quello che hanno fatto in giro per il mondo.
                        Ma direi che con la situazione Pakistan vs Iran c'entrano abbastanza poco
                        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                        Originariamente Scritto da GoodBoy!
                        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                        grazie.




                        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                          Tra Pakistan e Iran, tutta la vita il secondo eh...i primi sono terribili. Fanno sembrare i leader Iraniani degli atei occidentalizzati

                          Ci sono più episodi di terrorismo lì, che gay ad un concerto di Madonna


                          Originariamente Scritto da Sean
                          mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            Il capo degli Houthi: «Continueremo a colpire, questa zona non sarà più schiava degli americani»

                            Parla il volto più visibile dei ribelli yemeniti, Nasr al-Din Amer: «Non abbiamo paura. Allah è con noi e vinceremo». E aggiunge: «Noi uniti contro Israele nel difendere Gaza»

                            Intrisi di fanatismo religioso, pronti ad alzare il livello dello scontro, gli Houthi dello Yemen hanno bloccato il Mar Rosso, sfidato le cannoniere americane, lanciato droni sopra l’intera Penisola arabica sino a cercare di colpire Israele. Sono una realtà pittoresca con i loro pugnali ricurvi, ma inquietante. Questa a Nasr al-Din Amer è la prima intervista a un esponente Houthi sul Corriere. Presidente dell’agenzia di stampa yemenita, Saba, ma anche vice capo del sistema mediatico del Partigiani di Allah (Ansar Allah), Nasr al-Din è il volto più visibile del movimento sulle tv arabe. Di sé dice: «Sono un leader Houthi». Il colloquio è avvenuto via Zoom.

                            Perché avete attaccato il cargo americano? Avevate detto avreste colpito solo navi legate a Israele.
                            «Questo fino a che Usa e Gran Bretagna non ci hanno bombardati. Da allora sia le loro navi militari sia quelle civili sono diventate un obbiettivo legittimo».

                            Gli Usa dicono di aver già distrutto il 30% delle vostre capacità militari.
                            «Fesserie. Hanno colpito vecchie basi già bombardate durante la guerra con la coalizione internazionale che ci ha combattuto per 9 anni. C’erano i sauditi a metterci la faccia, ma spesso partecipavano anche aerei americani. Quindi niente di nuovo. Avevano quelle geolocalizzazioni e le hanno usate. Uno show. Non ci hanno fatto nulla».

                            Perché questa tracotanza? Avete contro la prima potenza militare del mondo.
                            «Mi hanno chiesto molte volte come potevamo affrontare la grande alleanza di sauditi, americani, emiratini, kuwaitiani e altri. Loro avevano armi moderne, intelligence, elettronica, noi invece eravamo semplici ribelli e la parte dell’esercito yemenita che si è unita a noi era al collasso. Per anni abbiamo risposto: Allah è con noi. Così, dopo 9 anni di guerra, abbiamo vinto. Adesso rispondo ancora: Allah è con noi e vinceremo».

                            Come?
                            «Nel Corano c’è scritto: “Prepara per il nemico di Allah qualunque cosa puoi, inclusi i cavalli da guerra”. E noi abbiamo preparato missili balistici e da crociera, siluri marini, droni per il cielo e il mare. Soprattutto abbiamo il supporto della gente. Dal 2011 noi yemeniti ci siamo divisi su tutto, ma ora siamo uniti contro Israele per difendere Gaza. Ci sostiene persino chi ci ha ucciso nella guerra civile, anche l’opposizione espatriata ci ha teso la mano. In più abbiamo il vantaggio della geografia. Conosciamo la nostra terra, le nostre montagne, sappiamo dove nasconderci mentre il nemico è in mare e non ha nulla per ripararsi».

                            Un blocco navale potrebbe impedirvi di ricevere armi dall’Iran.
                            «Non sarebbe un problema perché sappiamo fabbricarle completamente in Yemen. La tesi che riceviamo aiuti dall’Iran è falsa. Durante i 9 anni di guerra, il mare era chiuso, il confine con l’Arabia anche, ma i nostri depositi si sono riempiti con armi sempre più efficienti».

                            E se scattasse un embargo anche sul cibo? Lo Yemen è già alla fame.
                            «Effettivamente le organizzazioni Onu più grandi si sono fermate. Sono aiuti politicizzati e non umanitari, lo sappiamo, ma ciò non cambierà le nostre decisioni. Continueremo ad aiutare i palestinesi. Chi attuerà l’embargo verrà colpito. Nessuno pensi che risponderemo col dialogo o incontri diplomatici, passeremo direttamente alle armi. Embargo significa guerra».

                            Quali saranno le vostre prossime mosse?
                            «Abbiamo due obbiettivi: sostenere i palestinesi e vendicarci di americani e britannici. Quindi continueremo a impedire il passaggio di navi dirette ad Israele e colpiremo anche Usa e britannici».

                            Nella coalizione che vi ha attaccato c’erano anche altri Paesi. Il Bahrain per esempio.
                            «Subito dopo le esplosioni ci hanno chiamato per dire che non c’entravano, che sono stati messi nella lista degli aggressori senza saperlo. Non posso dire chi».

                            Tutti i gruppi dell’Asse della Resistenza sono sciiti e vicini all’Iran. È una guerra religiosa?
                            «Hamas è sunnita. La Jihad Islamica è sunnita. I palestinesi sono sunniti. Non è una questione di sette, ma di essere schiavi degli americani oppure no. Le monarchie della regione sono al servizio degli Usa. Alcuni servi, altri non vogliono pagare il prezzo della libertà. Noi sappiamo che è alto: ci hanno bombardato, ma ora siamo liberi».

                            CorSera





















                            Questo leader degli houthi sembra un bravo ragazzo con le idee chiare.

                            Mi sarebbe piaciuto vedere una serie TV con lui e Prigozin soci, mentre cercano di avere successo come wedding planners nella caotica New York degli anni 90.



                            Originariamente Scritto da Sean
                            mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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                              Oh ecco, mi sembrava strano che anche questa volta non fosse colpa degli USA

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                                Pakistan, Iran...tutte nazioni dove gli inglesi hanno ampliamente rotto i coglioni e controllato per anni...

                                Quando come vedere tra mussulmani, specie sunniti vs sciiti , non vedono l'ora di scannarsi da soli. Altro che dargli un nemico comune. Basterebbe lasciarli tra loro qualche anno.



                                Originariamente Scritto da Sean
                                mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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