Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.

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  • Sean
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    In chiave di campagna elettorale, la squallida vicenda del figlio metterà in difficoltà Biden, perchè in America ti perdonano molto ma non sulle tasse. Non pagare le tasse viene vista come una froda verso la comunità.

    Inoltre grava il sospetto che Biden abbia in qualche maniera avuto un ruolo negli affari finanziari del figlio - soldi poi sperperati a milioni con prostitute, pornografia online, postriboli d'alto bordo, cure di "bellezza", strip e sex club, insomma tutto l'armamentario del porcellino vizioso e impenitente.
    Last edited by Sean; 08-12-2023, 10:31:10.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Nel confronto con Cina e Russia l’Occidente sembra già stanco

      Quella che è in corso sembra più una maratona che un Gran Premio. E adesso stiamo arrancando


      di Federico Rampini

      Vladimir Putin umilia i suoi nemici con la tournée nel Golfo, accolto con onore negli Emirati e in Arabia. Intanto la controffensiva ucraina è fallita, secondo i militari americani. Il Senato Usa non ha approvato l’ultima rata di aiuti a Kiev.

      Di fronte a questi insuccessi, sia Washington che le capitali europee hanno trovato un colpevole: Donald Trump. La possibilità di una sua rielezione, scatenando l’isolazionismo della destra, rafforzerebbe tutti gli avversari dell’Occidente. Però mancano undici mesi al voto per la Casa Bianca; inoltre si tende a dimenticare che Putin ha scatenato la massima aggressività sotto due presidenti democratici. Trump è un alibi opportuno per non fare i conti con tanti errori commessi dal febbraio 2022. Biden prima ha sottovalutato il pericolo russo; poi ha sopravvalutato le forze ucraine (ignorando pareri più severi del Pentagono); è sempre stato recalcitrante nelle forniture di armi avanzate; non ha saputo convincere la sua opinione pubblica che in Ucraina è in gioco l’interesse vitale dell’America. In Europa è comodo invocare la «riscossa dei populismi» (da Trump a Wilders) per coprire altre responsabilità. Germania, Italia, e altri membri europei della Nato hanno promesso più spese per la difesa e non le hanno realizzate. Dalla Francia all’Ungheria, altri non vedono l’ora di tornare alla corte dello zar a offrirsi da mediatori in cambio di favori.

      Nel frattempo una delegazione dell’Unione europea è a Pechino sullo sfondo di una débâcle commerciale. L’Europa è in «profondo rosso», 400 miliardi di deficit con la Repubblica Popolare. Possiamo vedere in questo immane squilibrio un segno di difficoltà cinesi: importano poco dall’Occidente perché i loro consumi sono deboli; la stagnazione interna costringe le imprese a vendere sottocosto all’estero invadendo i nostri mercati. Guai a ignorare un’altra realtà: la de-carbonizzazione europea è un business cinese. Il Vecchio continente si è lanciato in modo sprovveduto in una corsa verso le energie rinnovabili che lo consegna a un monopolio del made in China: auto elettriche, batterie, pannelli solari, pale eoliche, nulla si salva dal suo dominio.

      Se la gara tra l’Occidente e i suoi antagonisti assomiglia più a una maratona che a un Gran Premio di Formula 1, è presto per fare bilanci. Di sicuro in questa fase stiamo arrancando.

      La tournée di Putin in Medio Oriente disturba la retorica sul suo «isolamento». Come si spiega? Intanto la Russia rimane una superpotenza energetica, la terza mondiale dietro Stati Uniti e Arabia; è una partner dei produttori arabi nell’Opec+ che la include nel cartello petrolifero. È una presenza militare in Medio Oriente, protettrice di Iran e Siria. La sua forza non è quella dell’Urss però c’è. L’America la supera in quell’area. L’Europa no, il suo peso militare in Medio Oriente è modesto.

      La conferenza sul clima Cop28 a Dubai offre una chiave dell’idillio fra il Grande Sud globale e le superpotenze anti-occidentali, Cina e Russia. La transizione energetica vede una sintonia tra le economie emergenti: un arco che include emergenti ricchi (Arabia, Emirati), di medio reddito (Cina, India, SudEst asiatico) e poveri (Africa e Sudamerica). Putin come il principe saudita Mohammed bin Salman capisce che la riduzione nei consumi di gas e petrolio sarà graduale per tante ragioni: non ultima la necessità di sfamare otto miliardi di abitanti della Terra, cosa possibile solo con fertilizzanti derivati da energie fossili. Xi Jinping è un altro campione di pragmatismo il cui approccio piace ai Paesi emergenti. Mentre da una parte domina le tecnologie verdi, la Cina costruisce più centrali nucleari di qualsiasi altro Paese: nell’ultimo decennio ne ha aggiunte 37 arrivando a 55. Al tempo stesso non ha smesso di attingere alle energie fossili: è la più grande importatrice di greggio dal Golfo; in Asia e in Africa, dove gliele chiedono, costruisce anche centrali a gas e a carbone. Il Grande Sud globale si riconosce in questo approccio realista.

      Vede i danni del cambiamento climatico e vuole mitigarli. Non ha simpatia per l’estremismo ambientalista in voga in Occidente, che predica «tutto e subito, o l’Apocalisse dietro l’angolo». Quel radicalismo trasuda odio verso la crescita economica, inaccettabile per chi è negli stadi iniziali dello sviluppo. Molti slogan in voga tra le frange oltranziste dei verdi ricchi, tradotti nella realtà africana promettono un futuro di buio e carestie. Le rinnovabili arrivano a stento al 20% dell’energia elettrica in Paesi opulenti, ma il nuovo dogma vorrebbe finanziare solo eolico e solare nei Paesi poveri. L’agricoltura biologica dove ha eliminato i fertilizzanti sintetici ha fatto crollare i raccolti. Non è strano che Russia e Cina siano in sintonia con la Cop28 di Dubai, mentre i messaggi apocalittici dell’Occidente irritano.

      Per noi è sconvolgente, sul piano morale e politico, che autocrati come Xi e Putin si pavoneggino su un palcoscenico mondiale senza pagare prezzi per i loro abusi. Per esempio, il mondo musulmano a loro due non chiede dei conti per le persecuzioni islamofobe dalla Cecenia allo Xinjiang. Mentre quel mondo a noi rinfaccia due pesi e due misure tra Ucraina e Gaza.

      Questo evoca l’altro fronte aperto nella «terza guerra mondiale» in corso, come la chiama papa Francesco. Abbiamo già due guerre roventi e cruente in Ucraina e in Medio Oriente; altri amici di Putin e Xi da Maduro in Venezuela a Kim Jong Un in Corea del Nord sembrano vogliosi di aprire nuovi conflitti. Intanto un terzo fronte è il conflitto interno che lacera Europa e America. Kiev e Gaza sono state tragiche occasioni per misurare quanta parte dell’opinione pubblica e delle giovani generazioni sulle due sponde dell’Atlantico è indottrinata a odiare l’Occidente. Putin e Xi hanno economie piene di guai; il disagio sociale cova nei loro Paesi. Ma quando guardano a quel che accade nei nostri, si convincono che la maratona sarà lunga e l’Occidente sembra già stanco.

      CorSera






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      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • Sean
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        L'occidente purulente appare come un pugile rintronato o come un cervello ischemico, incapace di leggere la realtà, le direzioni, le prospettive, addormentato nelle sue autolesionistiche utopie, illusorie chimere per riempirsi la bocca e ridirsi (a se stesso, perchè la platea è vuota) che si è dalla "parte giusta".

        Il mondo si scompone, le grandi potenze energetiche (Cina, Russia, paesi arabi) vanno a braccetto, i grandi paesi extra occidentali (l'India) sono con loro, il Sud America si fa gli affari suoi, ignorando bellamente i desiderata americani, l'Africa si sente più tutelata nelle sue necessità da Putin e da Xi e non certo dalle balle green che ci si racconta da queste parti, dove per mandarci a batteria si consegna l'economia occidentale in mano ai cinesi.

        La guerra in Ucraina va male, Biden è un rimbambito, i crimini sionisti hanno prodotto nel mondo e nel seno occidentale un disvelamento della autentica natura di quello stato criminale, per cui l'opinione pubblica la favoletta dell' "unica democrazia in medio oriente" non se la beve più, se mai qualcuno ci ha creduto: trattasi di stato razzista, suprematista, ideologicamente fondamentalista.

        Tutte ottime notizie in verità, per chi ritiene che l'unica fogna che inquina e avvelena il mondo, i popoli, le culture è quella americano-occidentale, per cui la sola opzione "green" che potrà rendere il clima del pianeta più respirabile sarà quella di continuare a prendere a schiaffi quel pugile rintronato.
        Last edited by Sean; 08-12-2023, 15:24:57.
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        • Irrlicht
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          [Gli Usa bocciano la proposta di un cessate il fuoco immediato a Gaza al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. E' infatti bastato il veto statunitense a bloccare una bozza di risoluzione - che ha visto 13 voti a favore e l'astensione del Regno Unito - giudicata troppo "sbilanciata" per ricevere l'ok americano. Non passa così la tregua che l'Onu giudica necessaria, visto che la situazione nella Striscia è vicina al "punto di non ritorno", con "l'ordine civile che sta crollando"]
          (Ansa)
          Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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          • Sean
            Csar
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            Putin si è ripreso la scena e adesso aspetta Trump per chiudere in Ucraina

            ​La metamorfosi. Il fallimento della controffensiva ha spinto lo zar ad abbandonare ogni cautela

            Lo scontato annuncio della candidatura di Vladimir Putin alle presidenziali non poteva cadere sotto migliori auspici. Dopo un 2022 segnato da battute d’arresto sul fronte dei combattimenti e da una raffica di sanzioni occidentali, lo Zar guerriero che a 71 anni galoppa sicuro verso un quinto mandato vive un momento di grazia. In due anni di “operazione militare speciale” contro l’Ucraina, ha dimostrato di essere in grado di sopravvivere a tutto: il fallimento della “offensiva lampo”; la valanga di sanzioni; l’isolamento internazionale; la “mobilitazione parziale”; il

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              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
              Putin si è ripreso la scena e adesso aspetta Trump per chiudere in Ucraina

              ​La metamorfosi. Il fallimento della controffensiva ha spinto lo zar ad abbandonare ogni cautela

              Lo scontato annuncio della candidatura di Vladimir Putin alle presidenziali non poteva cadere sotto migliori auspici. Dopo un 2022 segnato da battute d’arresto sul fronte dei combattimenti e da una raffica di sanzioni occidentali, lo Zar guerriero che a 71 anni galoppa sicuro verso un quinto mandato vive un momento di grazia. In due anni di “operazione militare speciale” contro l’Ucraina, ha dimostrato di essere in grado di sopravvivere a tutto: il fallimento della “offensiva lampo”; la valanga di sanzioni; l’isolamento internazionale; la “mobilitazione parziale”; il

              https://www.repubblica.it/esteri/202...LF-BG-P8-S2-T1
              Dal mandato di cattura internazionale al ritorno del G8 sotto presidenza russa il passo è breve.

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              • Irrlicht
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                Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza Messaggio

                Dal mandato di cattura internazionale al ritorno del G8 sotto presidenza russa il passo è breve.
                Dalla figura di Putin dipinta morente dai media occidentali, fino a diventare qualcosa di paragonabile a Stalin, inteso come longevità di leadership. Fino al 2030.

                Dissidenti messi buoni, elezioni già scritte, unica flebile opposizione l'"ala Navalny" che sta tentando di mettere su una petizione.

                Sinceramente mi pare ben vispo
                Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                  Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio

                  Dalla figura di Putin dipinta morente dai media occidentali, fino a diventare qualcosa di paragonabile a Stalin, inteso come longevità di leadership. Fino al 2030.

                  Dissidenti messi buoni, elezioni già scritte, unica flebile opposizione l'"ala Navalny" che sta tentando di mettere su una petizione.

                  Sinceramente mi pare ben vispo
                  Next step inviterà i leader europei allo stadio dello Shakhtar Donetsk, perchè il calcio unisce. Sarà una bella partita.

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                  • germanomosconi
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                    • pordenone
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                    non male per uno che 2 anni fa aveva 6 mesi di vita
                    Originariamente Scritto da Marco pl
                    i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                    Originariamente Scritto da master wallace
                    IO? Mai masturbato.
                    Originariamente Scritto da master wallace
                    Io sono drogato..

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                    • Sean
                      Csar
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                      Putin è un politico di razza che le mezze e mediocri figure dei "leader" occidentali se le mangia tutte a colazione (non prendo nemmeno in considerazione Zelensky, un pupazzo tenuti in piedi dagli Stati Uniti).

                      Il popolo russo è poi un grande popolo capace di sopportare le privazioni e sinceramente e storicamente legato all'idea della Patria come scrigno e custodia delle tradizioni, che concorrono a definire la propria identità, e dunque a generare un futuro.

                      Putin è il miglior interprete e difensore di quell' "anima russa" che noi occidentali, ormai soffocati e avvelenati da ogni tipo di sovversione e sradicamento, non riusciamo ad intendere.

                      La Russia è una grande nazione, lo sta dimostrando vieppiù in questi anni: resiste alle più formidabili sanzioni economiche mai messe in piede contro un singolo Paese; resiste militarmente contro tutti i mezzi offerti dalla Nato all'Ucraina, (compresi anche piani di attacco e strategie formulati da strateghi occidentali; aiuti di intelligence occidentali; molto probabilmente anche truppe e ufficiali Nato sul campo in Ucraina, anche se nessuno lo ammetterà mai); ha resistito anche ad un inizio disastroso della campagna militare e ad uno stato maggiore incapace e che andava messo al muro.

                      Putin da parte sua è riuscito a farsi dei nuovi "amici" e a procacciarsi le simpatie di tutta quella parte di mondo ormai stanca di sentirsi il fetido fiato della cancrena occidentale sul collo.

                      La Russia (e sto ovviamente parlando dell'unica Russia che interessa, quella bianca, ortodossa e dunque "romana" ed europea) avrebbe potuto essere nostra amica ed alleata: se solo ci fossimo, come Europa e come nazioni fieramente libere, ci fossimo aperti verso quella grande Casa Russia, coi suoi tesori energetici, la sua visione sovrana e imperiale, la sua fierezza, la sua prossimità, il suo condividere con noi questo stesso continente, che grandi e reciproci benefici ne avremmo ottenuto: ma lo spirito servile di questa Europa, schiava delle potenze d'oltreoceano, e degli odiatori storici del continente-Europa (l'Inghilterra), quello spirito servile preferisce l'abitudine al collare del guinzaglio che non il coraggio di spezzare la catena; preferisce torcere il suo collo atrofizzato al di là dell'Oceano invece che ad Est, i suoi naturali confini, verso quella nazione russa dove ancora - in questi tempi di disfacimento - sopravvive un residuo di orgoglio, di sovranità, di pensiero impermeabile alle venefiche ideologie occidentali dello sradicamento, del rovesciamento e del disfacimento, e dunque, in ultima analisi, dove sopravvive ancora una lucerna, nel crepuscolo di questa età del ferro un chiarore di libertà.

                      PS: la Germania, per aver pensato di rendersi energeticamente indipendente stringendo con la Russia un patto sostanziato dal Nord Stream 2, ha avuto dal suo padrone il gasdotto distrutto e il richiamo all'ordine, il che vuol dire dover fare i salti mortali per mandare avanti una politica energetica e dunque economica.
                      Last edited by Sean; 09-12-2023, 16:37:01.
                      ...ma di noi
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                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • zuse
                        Macumbico divinatore
                        • Oct 2010
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                        Lascio sia Ponno ad inveire contro scholz e la von der Biden per averci portato alla deriva totale.

                        Almeno la seconda, terminato l'incarico da traditrice totale, avrà sicuramente qualche ricompensa indiretta..una qualche forma di consulenza strapagata nei palazzi di vetro.
                        i 30 denari del 21 secolo

                        L'altro invece è semplicemente un mimmolino senza palle.



                        Originariamente Scritto da Sean
                        mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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                        • Ponno
                          Socialista col Rolex
                          • Feb 2013
                          • 12838
                          • 550
                          • 363
                          • Holy See (Vatican City State) [VA]
                          • Send PM

                          Non c'è niente da inveire, Scholz e compagnia sono come detto inutili marionette incapaci.
                          il miracolo é quello americano che a forza di martellare con la propaganda ha distrutto un popolo ormai diviso tra immigrati e prole che distrugge e incancrenisce tutto con retoriche estreme, expat disinteressati che si fermeranno qualche anno per poi andare altrove, e tedeschi castrati da colpa atavica, greenwashing e sottomissione.
                          La Germania é solo la faccia dell'Europa, da potenza a ridicolo. La Storia farà il suo corso, la Merkel tanto bene ha fatto nel riavvicinare la Russia, nel portare qualche minima forma di autonomia e tanto male ha fatto con la politica migratoria ed il non aver gestito e creato un successore.
                          Il presente é triste ma il futuro é ancora più gramo perché se Scholz é inutile, é quantomeno innocuo perché poco e niente decide, i prossimi che scommetto 50 euro oggi saranno CDU e AfD, saranno invece dannosi.
                          Quello che spaventa é che qui prima che una rinascita politica servirebbe una rinascita culturale, un riconoscimento che il multiculturalismo non funziona, l'accettazione che il mondo monopolare é nel cesso, la sicurezza che l'Europa deve diventare più unita ma anche e soprattutto più autonoma, sotto l'egida di valori sociali e di alito cristiano più che il turbo capitalismo atlantico col suo nichilismo di stampo calvinista ed ebraico (dove in entrambi i casi ci sono gli eletti e gli altri e se sei tra gli altri tanto vale passivamente accettarlo e attendere la magra fine) e le sue super*****le civili.
                          Ma di portatori di punti simili, di cultura e informazione vera, non ce ne é neanche all'orizzonte. Nemmeno il Papa ha più credibilità. La barca affonda, e poco ci si può fare, quantomeno noi vivremo il crepuscolo, mi spiace per figli e nipoti che vivranno la notte, forse a lume di candela.
                          Originariamente Scritto da claudio96

                          sigpic
                          più o meno il triplo

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                            Poco fa al TG ho sentito che all'ONU non è passato il voto sul cessate al fuoco immediato a Gaza per il veto USA.
                            Certo di non aver sentito bene, sono andato a verificare. E' così: gli USA hanno posto il veto in quanto "Hamas continua a rappresentare una minaccia per Israele e mantiene il controllo della Striscia di Gaza".
                            Europa anemica, completamente assente, e USA che continuano a gettare benzina sul fuoco. Siamo alla follia totale.
                            Last edited by Ospite; 09-12-2023, 21:29:39.

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                              Travolge più volte con l’auto l’ex fidanzato fino ad ucciderlo: “Aveva ballato e parlato con un’altra ragazza”

                              Scritto da Andrea Grieco 8 Dicembre 2023 0 commento



                              Roma, 8 dic – Possesso e gelosia sporcano le mani di sangue di entrambi i sessi, senza alcuna distinzione. Succede ad Hanley, una delle sei comunità che formano la città di Stoke-on-Trent nella contea dello Staffordshire, Regno Unito. Qui una giovane ragazza di 23 anni è accusata dell’omicidio del proprio ex fidanzato di 24 anni, morto dopo essere stato travolto e schiacciato più volte dall’auto della donna. Secondo le prime ricostruzioni, l’imputata avrebbe reagito con gelosia in seguito ai comportamenti della giovane vittima durante una festa la stessa sera, nella quale si sarebbe permesso di “parlare con un’altra ragazza”.

                              L’ex fidanzato ucciso per gelosia

                              Durante il party, al quale erano presenti entrambi, Alice Wood (questo il nome dell’accusata) avrebbe visto il proprio ex Ryan Watson parlare e ballare con un’altra donna. Da qui sembrerebbe essere scattata la scintilla omicida della ragazza. La stessa ha offerto all’uomo un passaggio a casa al termine della festa, una volta sceso dalla macchina lei lo avrebbe investito facendolo sbalzare sul cofano. Nonostante già gravemente ferito, il ragazzo sarebbe riuscito a rialzarsi cercando di chiamare aiuto: in quell’istante l’ex ragazza ha fatto retromarcia investendolo nuovamente, passando avanti e indietro sul suo corpo parecchie volte.

                              Anche le donne uccidono

                              All’arrivo degli agenti di polizia sul posto, Alice Wood è stata arrestato e, inoltre, avrebbe dichiarato: “Me lo merito, sparatemi e basta”. Immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della zona mostrano in maniera incontrovertibile l’imputata investire più volte con la propria vettura Ryan Watson. Le stesse forze dell’ordine avrebbero ascoltato la donna con cui la vittima avrebbe ballato e parlato durante la sera, la quale sostiene che il giovane “avesse chiacchierato e ballato con tutti gli invitati”.


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                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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